Brano: [...]dato dall'ex attivista dell’Azione Cattolica Leon Degrelle. Lo spirito del nazionalismo fiammingo, le cui ali estreme sostenevano la trasformazione del Belgio in uno stato federativo e la istituzione di un governo autoritario a carattere fascista, inasprì la lotta tra i partiti: nell’ottobre 1936, finanziati dai nazisti tedeschi, i rexisti tentarono un colpo di mano, ma la pronta reazione delle masse popolari lo fece fallire.
Il 14.10.1936 re Leopoldo III proclamò il ritiro del Belgio dal Trattato di Locamo (per il rispetto da parte della Germania delio status quo stabilito dai trattati di pace) e annunciò l’inizio di una politica belga di « neutralità assoluta », cosa che praticamente equivaleva a mettersi dalla parte della Germania hitleriana nel momento in cui si svolgevano le prime aggressioni fasciste in Africa e in Europa. Falliti i successivi tentativi del governo presieduto dal socialdemocratico Paul Henri Spaak (1938) di risolvere la situazione finanziaria del paese con nuove imposizioni fiscali e intensificando lo sfruttamento delle [...]
[...]esi a cadere sotto l’occupazione nazista. Malgrado la « neutralità assoluta » proclamata da Leopoldo 111, i tedeschi — ripetendo la violazione già compiuta nel 1914 — il 10.5.1940 invasero il Belgio, così come varcarono i confini dell'Olanda e del Lussemburgo. Nessun ostacolo potè arrestare la massiccia offensiva hitleriana; la resistenza dei belgi fu stroncata dalla potenza dell’aviazione e dei carri armati: il 18 maggio Bruxelles fu occupata e Leopoldo III firmò con 1a Germania un armistizio che, in realtà, era una resa incondizionata. Un’ulteriore resistenza sarebbe stata possibile solo se gli anglofrancesi, come avevano promesso, fossero tempestivamente intervenuti, ma essi si trovarono a loro volta in tali difficoltà da non poter mantenere Timpegno. Anzi, fu precisamente la resistenza belga sul fiume Lys che permise agli Alleati quel miracoloso salvataggio a Dunkerque (v.), grazie al quale 350.000 militari britannici e francesi poterono sottrarsi alla cattura.
Subito dopo l’armistizio venne costituito in Belgio un governo collaborazionist[...]
[...]che permise agli Alleati quel miracoloso salvataggio a Dunkerque (v.), grazie al quale 350.000 militari britannici e francesi poterono sottrarsi alla cattura.
Subito dopo l’armistizio venne costituito in Belgio un governo collaborazionista, sotto il controllo del governatore tedesco von Falkenhausen, con l’appoggio del movimento rexista capeggiato da Degrelle e dal partito « popolare » di Gustave Le Clercq. Ma la capitolazione sottoscritta da Leopoldo III non venne accettata dal governo belga in esilio, che era riuscito a riparare a
Parigi e poi a Londra. Il primo ministro Hubert Pierlot e il ministro degli Esteri Paul Henri Spaak dichiararono che la guerra contro la Germania nazista sarebbe continuata « finché un solo belga avrà fiato e sangue ». Quello in esilio non era del resto un « governo ombra »; esso poteva contare, oltre che su ingenti mezzi finanziari, sull’appoggio delle truppe coloniali del Congo, il cui governatore (Ryckmans) era rimasto fedele, e soprattutto sull’adesione reale deH’intera popolazione metropolitana. Vivo era in[...]
[...]ntera popolazione metropolitana. Vivo era infatti nei belgi il ricordo della terribile esperienza dell’invasione tedesca del 191418: anche allora molti di essi avevano condotto la lotta contro « les boches », organizzando un vasto e attivo movimento clandestino che, attraverso sabotaggi e attentati, aveva reso difficile la vita aH'invasore.
La Resistenza belga
Quantunque la nazione si fosse in gran parte schierata con il governo in esilio, Leopoldo III, dopo essersi ritirato nel suo castello di Laeken, dichiarandosi prigioniero, finì ben presto col collaborare attivamente con i nazisti. Il 16.11.1940 egli si recò perfino a Berchtesgaden, a concordare personalmente con Hitler le modalità per il mantenimento al trono della sua dinastia.
Al disopra delle tradizioni divisioni politiche nel paese e nonostante l’esistenza di un forte partito nazionalista fiammingo filonazista, la Resistenza belga ebbe uno sviluppo notevole. Vi concorsero anche i drastici provvedimenti presi dall’occupante: le requisizioni di viveri, il servizio obbligatorio de[...]