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Il segmento testuale Lanciotto Ballerini è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 28Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 728

Brano: [...]ul monte Giovi.

Creazione delle Brigate

Ristabiliti immediatamente i contatti col Comando militare del P.C.I.f trasformatosi nel frattempo in Delegazione Comando delle Brigate Garibaldi per la Toscana, l'opera di riorganizzazione fu avviata con tale fervore che, poco più di un mese più tardi, ossia tra la fine di maggio e i primi di giugno del 1944, le due formazioni poterono trasfor* marsi in Brigate: la « Checcucci » divenne 22 Brigata « Lanciotto Ballerini » e la « Pucci » 22" bis « Vittorio Sinigaglia ». Successivamente, dalla 22tt Brigata « Lanciotto Ballerini », per evitare un eccessivo appesantimento degli effettivi, si staccò la Brigata « Caiani ». Contemporaneamente alla riorganizzazione, venne riprese l'attività militare contro i nazifascisti, non tanto per impegnarne le forze, quanto per conquistare nuove armi e addestrare alla guerriglia i giovani che, in numero sempre maggiore, si univano alle formazioni partigiane. Questa crescente attività, svolta a cavallo di essenziali vie di comunicazione con l'Italia settentrionale, mise in allarme i tedeschi che, sebbene impegnati a fronteggiare l’avanzata angloamericana, non mancarono di far ricorso[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 225

Brano: [...]rmazione fosse invulnerabile.

Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio 1944, tre colonne di fascisti della « Muti » mossero da Prato, Vaiano e Calenzano per attaccare il distaccamento di Lanciotto, da pochi giorni accantonato in località Vallibona di Monte Morello. Giunti sul posto alle 4,30, alle 6 avevano completamente circondato la base partigiana, priva di sentinelle. Un partigiano russo, Ivan, casualmente uscito dal casolare, scorse tutto

Lanciotto Ballerini

intorno, nella luce incerta dell’alba, I reparti fascisti e diede fulmineamente l’allarme.

Fallita in parte la sorpresa, i fascisti aprirono il fuoco. Lanciotto, sbarrata la porta, si portò sul tetto e col mitragliatore cominciò a sparare, costringendo il nemico a ritirarsi. Consultati i suoi uomini e valutato lo schieramento fascista, decise la sortite: era necessario aprirsi un varco verso il bosco, proteggendo il ripiegamento con il fuoco del mitragliatore, poi con quello di tutte le armi disponibili. Racconta uno dei superstiti: « Eravamo in 17 ed in più due russi ammalati; uno, fer[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 243

Brano: [...]inella —, A.B. reagì violentemente contro il superiore che l’invitava a porsi al servizio dei tedeschi, e con altri accorse a Roma, partecipando ai combattimenti in difesa della Capitale.

Rientrato successivamente a Firenze, attivamente cercato il contatto con le forze della Resistenza e superate le iniziali diffidenze degli antifascisti nei suoi confronti, nel febbraio 1944 fu ammesso a far parte, come semplice partigiano, della banda già di Lanciotto Ballerini (v.), dislocata sul Monte Morello. Guadagnatosi ben presto un grande ascendente sui compagni (alcuni suoi ex commilitoni vollero imporgli, a ricordo dell’antica pattuglia, il nome di «Potente»), si diede con il più fervido impegno a curare la propria preparazione politica, in ciò aiutato dall’anziano operaio comunista Giulio Bruschi. Distintosi per doti morali e capacità, fu desiqnato dapprima commissario politico del gruppo comandato da Bini (aprile 1944), poi comandante della Brigata Garibaldi « Lanciotto » (maggio 1944) e infine comandante della Divisione Garibaldi « Arno » (giugno 1944), [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 507

Brano: [...]uggire durante il viaggio. Ripresa la lotta, divenne vicecomandante della I Divisione « Modena ».

)

/

Ceccuti, Olindo

N. a Scandicci (Firenze) il 2.10.1911; doratore. Comunista, nel 1934 fu condannato dal Tribunale speciale a 3 anni di reclusione per attività antifascista, svolta soprattutto durante il plebiscito fascista svoltosi in quell’anno.

Dopo T8.9.1943 partecipò alla Resistenza e fu vicecomandante della Brigata Garibaldi « Lanciotto Ballerini ».

Cecoslovacchia

Cèskoslovenska Socialisticha Republika, C.S.S.R.. Repubblica democraticopopolare, avente una popolazione di 14.194.000 abitanti (1965) e un’estensione di 127.869 kmq. Posta nel cuore dell'Europa centrale, senza alcuno sbocco sul mare, compresa tra il massiccio montuoso boemo e quello carpatico, confina con l’Unione Sovietica, la Polonia, la Repubblica Democratica Tedesca, la Repubblica Federale Tedesca, l’Austria e l'Ungheria. Comprende tre regioni: Boemia, Moravia e Slovacchia.

Per lo più montuosa, ricca di boschi e di acque, con un’agricoltura specializzata e conn[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 362

Brano: [...] senza alcun processo,

5 detenuti politici antifascisti arrestati durante il periodo del governo Badoglio o nei primi giorni dell’occupazione tedesca. Da quel momento, in città e in provincia la lotta

si intensificò e sempre più si diffuse, malgrado i duri colpi che tedeschi e fascisti riuscirono ad assestare alle forze della Resistenza: il 3.1.1944, in uno scontro coi nazifascisti, alla testa dei suoi uomini cadde il comandante partigiano Lanciotto Ballerini (v.) e il 13 febbraio venne ucciso, da due appartenenti alla « banda Carità », Alessandro Sinigaglia. I nomi dei due caduti vennero poi assunti dalle due brigate che costituirono il nerbo della Divisione Garibaldi « Arno » (v.), tra la fine di maggio e i primi di giugno 1944, in seguito alla fusione di varie formazioni operanti nei dintorni di Firenze dal settembre 1943. La larga partecipazione dei lavoratori fiorentini agli scioperi del marzo 1944, sostenuti dalle azioni dei gappisti che colpivano sempre più audacemente il nemico, dimostrarono qual era lo stato d’animo della popolazione dell[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 561

Brano: [...]ell’organizzazione comunista clandestina, nel giugno 1941 venne arrestato e deferito al Tribunale speciale che il 28.4.1942 lo condannò a 7 anni di reclusione per attività antifascista.

Dopo I'8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, membro del Comitato militare della zona di Prato. Dopo gli scioperi del marzo 1944 fu nominato commissario politico della Compagnia « Ceccutti » operante nel Mugello e, dal luglio, ispettore della Brigata « Lanciotto Ballerini » della Divisione Garibaldi « Arno ». Nell’agosto partecipò alla battaglia per la liberazione di Firenze. Il 4.9.1944, poco prima di ritirarsi dalla zona, i tedeschi gli incendiarono la casa.

Membro del C.L.N. di Prato, nel dopoguerra ha ricoperto diverse cariche nel P.C.I., presidente dell’A.N.P.I. di Prato e segretario dell’A.N.P.P.LA..

Martin Chauffier, Louis

N. il 24.8.1894 a Vannes (Morbihan) ; scrittore e giornalista francese.

Dopo aver studiato scienze a Rennes e medicina a Parigi, si diplomò anche archivista paleografo. Fu quindi medico esterno negli ospedali di Parigi e p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 807

Brano: [...]iccole frazioni di Moscia e Lagacciolo, dove i nazisti trucidarono due coppie di montanari. Il

4 settembre, sempre a Montemignaio, vennero fucilati dai tedeschi due giovani.

Monte Morello

Altura (934 m s.l.m.) dell’Appennino Toscoemiliano a nord di Firenze, dopo I'8.9.1943 fornì rifugio a gruppi di antifascisti di Sesto Fiorentino e di Campi Bisenzio, dai quali sarebbe nata nella primavera successiva la 22a Brigata d'assalto Garibaldi « Lanciotto Ballerini ».

Il 15.10.1943 una colonna di repubblichini riuscì a sorprendere in località Cappella di Ceppeto un gruppo di partigiani. Nello scontro seguitone, cadde Giovanni Checcuccì, un operaio comunista delle Officine Pignone che, nel 1937, era stato condannato dal Tribunale Speciale a 7 anni di reclusione.

Constatata l'insicurezza della zona, i gruppi partigiani si spostarono nel Mugello (v.), dove proseguirono la loro attività malgrado le avverse condizioni stagionali.

Il Monte Morello non fu però completamente abbandonato, tanto è vero che il lunedì di Pasqua del 1944 venne investito da [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 753

Brano: [...]i bovini e più di 700 ovini, centinaia di equini e oltre 300 suini.

Lotta armata

Verso la fine del 1943 e gli inizi del 1944 si vennero costituendo nel Pratese i primi gruppi partigiani, che si attestarono sui monti circostanti la valle del Bisenzio (sulla Calvana, sul monte Morello, ecc.).

II 3.1.1944 i fascisti repubblichini di Vaiano, spalleggiati da quelli di Prato, attaccarono a Valibona una piccola formazione partigiana, uccidendo Lanciotto Ballerini (v.) e due suoi compagni. Altri vennero arrestati, mentre alcuni riuscirono a mettersi in salvo.

Nondimeno la lotta continuò. La prima formazione partigiana pratese fu la « Orlando Storai », composta di 64 uomini (di cui 27 fra russi, polacchi e austriaci). Nella pianura e nella città di Prato cominciarono ad operare gruppi di G.A.P. e le S.A.P..

Il 14.1.1944 vennero diffusi volantini rivolti agli « Operai Pratesi » con il seguente testo:

« 225 stabilimenti della nostra città saranno chiusi il 15 gennaio per ordine dei tedeschi: 92 resteranno aperti: gran parte di voi sarà senza lavo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 4

Brano: [...]ioni popolari per la liberazione dei detenuti politici ancora rinchiusi nel carcere delle Murate, sfuggendo per poco agli arresti compiuti dalle autorità badogliane (ne saranno purtroppo vittima il Baracchi, il Pucci e altri dirigenti in quei giorni).

Fin dal 9 settembre fu quindi con Giuseppe Rossi fra gli organizzatori della lotta armata nella provincia: designato responsabile della zona Firenze Nord, contribuì a dar vita alla formazione di Lanciotto Ballerini e a vari gruppi partigiani nel Mugello. Nel gennaio 1944 fu inviato dal partito in provincia di Siena (v.), dove fu subito fra gli organizzatori della Brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini” (v.)f partecipando poi al

le principali vicende di questa formazione come ispettore militare del

C.L.N. regionale, sia nel Senese che nel Grossetano.

Nel luglio entrò clandestinamente nella sorvegliatissima Siena (attraverso le condotte fognarie) per predisporre l’ingresso dei partigiani e liberare la città, ma il C.L.N. senese, dove forte era l’influenza dei moderati, si oppose a questa operazion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 664

Brano: [...] dal Comando regionale toscano, la « Checcucci » si spostò nel Mugello (v.), dove il 6 marzo partecipò all’occupazione di Vicchio. Dopo questa brillante operazione i partigiani sestesi si diressero verso il Falterona ma, incappati in un rastrellamento tedesco e decimati nel corso di vari scontri, dovettero ripiegare sul monte Giovi. Qui, riordinate le fila e rinsanguata da nuovi arrivi, nel maggio la « Checcucci » divenne 22a Brigata Garibaldi « Lanciotto Ballerini» (v.), prendendo il nome del valoroso capo partigiano di Campi Bisenzio, caduto in gennaio sui monti della Calvana.

Con le Brigate « Pucci », « Sinigaglia » e « Caiani » nel luglio 1944 la « Lanciotto sarà chiamata a costituire la Divisione Garibaldi « Arno » poi intitolata a « Potente » (v.) e, in questa che sarà una delle più prestigiose unità partigiane dell’ltalia centrale, nell’agosto i sestesi parteciperanno alla battaglia di Firenze (v.).

AH’indomani della liberazione del

La Brigata « Lanciotto », in parte composta da sestesi, nella zona di Montegiovi (Arezzo) nell’estate 1944[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Lanciotto Ballerini, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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