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Il segmento testuale La Plebe è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 22Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 648

Brano: [...] partigiane.

Dopo la Liberazione fu designato dal C.L.N. di Asti direttore del Consorzio agrario, di cui negli anni del fascismo era stato funzionario subalterno. Venne destituito da tale incarico, dagli organi centrali di Roma, negli anni della guerra fredda.

Plebe, La

« Periodico democratico » fondato a Lodi (Milano) dall’ingegnere Enrico Bignami, socialista di origine mazziniana, e pubblicato dai 1868 al 1883.

Il primo numero di « La Plebe » uscì il 4.7.1868 (« Si pubblica il martedì e il sabato ») e conteneva in prima pagina una lettera di adesione di Giuseppe Garibaldi. Durante il primo anno, i<l giornale seguì una linea politica democraticorepubblicana, in polemica con la propaganda anarchica di Michele Bakunin. Successivamente, con la collaborazione del comunardo Benoit Malon e di Osvaldo Gnocchi Viani, fautori del socialismo (sia pure su di una base eclettica), assunse un’impostazione decisamente socialista secondo i dettami del Consiglio generale dell’ Associazione internazionale degli operai.

Ai quattro lati della tes[...]

[...]i Michele Bakunin. Successivamente, con la collaborazione del comunardo Benoit Malon e di Osvaldo Gnocchi Viani, fautori del socialismo (sia pure su di una base eclettica), assunse un’impostazione decisamente socialista secondo i dettami del Consiglio generale dell’ Associazione internazionale degli operai.

Ai quattro lati della testata vennero riportate le scritte « Uguaglianza Fratellanza Libertà Lavoro ».

ìmmsm

Il primo numero de « La Plebe »

Nel 1873 la redazione fu trasferita a Milano e « La Plebe » uscì come quotidiano. Divenne poi settimanale col sottotitolo « Rivista socialista ebdomadaria » e successivamente mensile. Ebbe sempre vita difficile, subendo sequestri, censure e numerosi processi.

Fra i suoi collaboratori, molti dei quali conobbero \\ carcere, ebbe Filippo Turati, Paolo Valera, Carlo Rossi, P. Perla, Rinaldo Bezza e Francesco Piccinini (che sarà assassinato a Lugo da avversari politici). Pubblicò anche numerosi scritti di Giulio Valles, membro della Comune di Parigi.

Primo giornale marxista

Questo foglio può essere considerato il primo fulcro del movimento opera[...]

[...]lio Valles, membro della Comune di Parigi.

Primo giornale marxista

Questo foglio può essere considerato il primo fulcro del movimento operaio italiano che trovò il proprio coagulo organizzativo con la costituzione del Partito Operaio e con l’avvicinamento fra correnti operaiste e intellettuali socialisti.

Di fronte al dualismo delineatosi in seno alla Prima Internazionale fra la corrente di Marx e le altre (soprattutto la bakuniniana), «La Plebe » si schierò con Marx. Nel 1872 il giornale fu segnalato da Engels che, in esso, vedeva l’unico sostegno alla diffusione delle idee marxiste in Italia.

Nel 1883, poco dopo la morte di Marx, sul n. 4 della rivista apparve un intero capitolo dedicato allo scomparso, di cui venne anche riprodotta l’immagine, forse la prima apparsa in Italia. Vennero anche pubblicati i discorsi pubblicati da Engels e Liebknecht. Fu, questa, la commemorazione più ampia e completa presentata nella stampa italiana delTepoca,

648



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 649

Brano: Pleternica, Battaglia di

In seguito a un carteggio intercorso tra « La Plebe » ed Engels, nel 1879 era stato pubblicato dal Bignami un « Compendio del Capitale », a cura di Carlo Cafiero (v.)F che ricevette per il suo lavoro un calorosissimo elogio di Marx.

Altre pubblicazioni uscirono, dopo la scomparsa di « La Plebe », con la sua stessa testata: nell’agosto del 1887 a Prato; nel 1891 a Terni; nel 1889 a Cremona, come rivista economicosociale; nel 1904 a Reggio Emilia, come numero programmatico socialista; e, particolarmente importante, quella di Pavia, come settimanale della Federazione provinciale socialista pavese. Quest’ultima iniziò le pubblicazioni nel 1890 e sopravvisse fino al l’avvento al potere del fascismo.

L.Cav.

Bibliografia: Alfredo Angiolini, Socialismo

e socialisti in Italia; Gianni Bosio, in «Movimento Operaio», n. 15/16 del 1951.

Plebiscito fascista

Sistema di votazione ap[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 416

Brano: [...]ne di una rivolta d’armi ». Ma sulla fine del 1880 non andò indenne, come molti intellettuali italiani, dall’influenza della Kulisciov (v.) e si riavvicinò al marxismo. Qualche anno dopo (1882), tornando in Italia da Londra, dichiarò con grande disappunto degli anarchici « di essere tornato per dare ai suoi compagni italiani il consiglio di seguire d’ora innanzi l'indirizzo della tattica parlamentare nel senso della democrazia sociale tedesca » [La Plebe, Lodi, 27.10.1882). Nello stesso anno, mentre infierivano le persecuzioni poliziesche di Depretis, fu più volte arrestato malgrado le sue già gravi condizioni di salute. Malato di mente, fu ricoverato nel manicomio di San Bonifacio a Firenze nel febbraio del 1883; di qui fu trasferito a quello di Nocera Inferiore, nel quale si spense nel luglio 1892.

La teoria deli'azione diretta

Con Malatesta, Cafiero teorizzò la propaganda del fatto, cioè la preminenza dell’azione insurrezionale diretta rispetto a qualsiasi altra forma di propaganda teorica o pratica per conquistare le masse. A questo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 652

Brano: [...]ternazionalista napoletano Carlo

Gambuzzi che, su 307 votanti, ottenne ben 107 voti.

Certamente non erano tutti per i principi che professava, ma per il prefetto erano comunque troppi e rivelatori « di un indizio abbastanza deplorevole del come possono farsi strada idee e persone ».

Nel 1877, a Santo Stefano d’Aspromonte, per opera di Aurelio Romeo venne fondata una Sezione dell’Internazionale aderente al programma del giornale milanese La Plebe. Il Romeo, dotato di una certa cultura, svolgeva la sua propaganda attraverso conferenze, nelle quali andava esponendo principi che erano fonte di preoccupazione per le autorità locali, timorose che « avesse parlato di socialismo ».

Nel 1888 l’ebanista Luigi Crucoli pubblicava a Reggio L'Operaio, un periodico di tendenza anarchicosocialista, il quale fu subito sottoposto a una particolare censura e infine soppresso dopo pochi numeri. Tutte queste iniziative, apparentemente significative, non avevano tuttavia un vero e proprio impatto politico, essendo più che altro frutto dell’impegno di a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 622

Brano: [...]ale

N. a Benevento il 24.7.1844, ivi m. il 16.3.1920; impiegato.

Primogenito di una famiglia di modesti commercianti, costretto a lavorare per sostentare i quattro fratelli minoH dopo l’immatura morte del padre, riuscì a stento a conseguire la licenza di quarta elementare e un diploma di “perito calligrafo”. Nel 1867 trovò occupazione presso la Camera notarile della città e nel 1877 iniziò a collaborare con il famoso periodico democratico “La Plebe” (v.) di Milano, al quale inviò anche corrispondenze sul processo svoltosi a Benevento (v.) contro gli internazionalisti della “banda del Matese”.

Nel 1880 iniziò l’attività di traduttore facendo conoscere in Italia la “Storia del socialismo” di Benoit Malon. Ancora dal francese tradusse “Socialismo utopistico e socialismo scientifico” di Friedrich Engels, poi “L’origine della famiglia” (1885), infine “Lavoro salariato e capitale” (1886) di Karl Marx. Si avviò negli stessi anni allo studio del tedesco e divenne « uno dei principali veicoli della penetrazione e della diffusione del marxismo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 492

Brano: [...] degli internazionalisti, mentre i suoi compagni bruciavano il ritratto del re e le carte dei municipi, facendo poi saltare i contatori dei mulini, affinché la popolazione potesse “macinare liberamente”. Seguiranno gli arresti, il processo di Benevento dell’estate ’78, infine l’applauso del popolo beneventano agli internazionalisti liberati.

Corrispondente da Benevento al processo celebrato contro la “banda del Matese” fu, per il settimanale “La Plebe” edito a Milano, « una modesta quanto grande figura di socialista italiano », il beneventano Pasquale Martignetti (v.).

Movimento socialista

« Capo dello scarso partito socialista di questa provincia — si legge nella scheda biografica compilata dalla Prefettura di Benevento nel

1900 — è l’avvocato Luigi Basile » (18691951). Ma si trattava di un impegno, si legge ancora nella biografia, mosso « più dal desiderio di pervenire alle cariche pubbliche [...] che all’intimo convincimento » delle idee professate.

L’avvocato Basile, consigliere comunale di Benevento nel 1893, per sostenere[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 280

Brano: [...]tre personali in Italia e partecipazione a mostre collettive all’estero.

Valera, Paolo

N. a Como nel 1850, m. a Milano l’1.5.1926; giornalista.

Di umili origini, a 16 anni (durante la terza guerra di indipendenza) fuggì a Brescia per arruolarsi con Giuseppe Garibaldi. Nel 1870 s'impiegò a Milano come guardia daziaria, mescolandosi però agli ambienti della “scapigliatura” radicale. Prese a collaborare alla stampa radicale dell’epoca e a “La Plebe” di Enrico Bignami, sulle cui pagine pubblicò una serie di articoli scandalistici intorno alla Milano sconosciuta, per

i quali subì un processo, uscendone assolto.

Scrittore anarchico e socialista

Nel 1881 fondò a Milano quello che viene considerato il primo giornale anarchico apparso nel capoluogo lombardo, La lotta. Dall'82 prese a scrivere lavori teatrali e il suo primo romanzo, “Alla conquista del pane”, sempre in toni violentemente accusatori contro la classe dominante. Perseguitato dalla giustizia, riparò a Parigi e poi a Londra, dove rimase dieci anni partecipando alla vita de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 125

Brano: [...]si di assegnazione al confino, aiutato da socialisti emigrati negli Stati Uniti riparò oltreoceano per sfuggire alla pena.

Rimase quattro anni a Filadelfia (dove venne raggiunto dalla moglie Helga) dirigendo l’organo della Federazione socialista italiana “Il Proletario”. Nel 1906 abbandonò i socialisti e si rivolse all’anarchismo, legandosi a Errico Malatesta che, in quegli anni, si trovava in America. Tresca si trasferì a Pittsburgh e fondò “La Plebe”. Nel 1908 subì una condanna per aver diffamato il console italiano della città e, più tardi, anche il suo giornale fu soppresso.

L’appoggio dato da Tresca al sindacato Industriai Workers of thè World (I.W.W.) e la sua vena di implacabile accusatore degli scandalosi traffici compiuti, col beneplacito delle autorità, a danno degli emigrati,

Io resero molto popolare fra i lavoratori, attirandogli per contro l’odio del padronato americano e persecuzioni poliziesche. Dopo essere stato ferito in un attentato mafioso ed essere scampato a parecchi altri attacchi, nel 1915 fu arrestato per pres[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 48

Brano: [...]nche l'estremo grado di frammentazione del movimento operaio a Terni. Le divisioni erano dovute a varie ragioni: alla diversa provenienza degli operai, ai livelli di professionalità e ai differenti orientamenti ideali.

A tale riguardo, vale la pena di ricordare alcune delle più significative testate che videro la luce a Terni negli ultimi decenni del secolo: Pronti! (1884), Il Risveglio Operaio (1888), Il Banderaro (1889), Il Radicale (1890), La Plebe (1891), Il Veritiero (1892), Il Lume a Mano (1893), Il Martello (1895), Il Maglio (1897), La Turbina (1898), La Biella (1899).

Allo scadere del secolo si registrò comunque una fase di generalizzato consolidamento delle forze operaie che pertanto parvero avviarsi a uscire dalla situazione di confusione ideale e organizzativa degli anni precedenti: nel 1895 venne infatti fondata la Sezione di Terni del Partito socialista.

Dopo un tentativo non riuscito nel 1893, nel 1896 venne costituita con un migliaio di iscritti anche la Camera del lavoro. Travolta dall’ondata reazionaria di fine secol[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La Plebe, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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