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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 35

Brano: N.A.T.O.

suo riarmo malgrado il fallimento del tentativo di creare un esercito europeo integrato.

Ruolo egemonico degli U.S.A.

Dal 1949 a oggi la N.A.T.O. è vissuta, da un punto di vista militare, su di un equivoco di fondo. Le forze armate dell’alleanza stanziate in Europa (orientate all’intervento in Europa, come la VI Flotta americana del Mediterraneo, che non dipende dalla N.A.T.O.) erano e sono insufficienti a contrastare un’ipotetica offensiva sovietica, data la superiorità quantitativa e qualitativa dell’Armata Rossa. Sin dalTinizio la credibilità della NA.T.O. è perciò stata affidata sostanzialmente alle forze statunitensi di dissuasione atomica, composte negli anni Cinquanta da bombardieri con armamento atomico, poi da missili con testata atomica stanziati sul suolo europeo (l’Italia fu tra i primi paesi a prestarsi alla costruzione di basi missilistiche americane) e oggi da missili intercontinentali basati oltre oceano o sotto i mari, con un crescendo di capaci[...]

[...]gli anni Cinquanta da bombardieri con armamento atomico, poi da missili con testata atomica stanziati sul suolo europeo (l’Italia fu tra i primi paesi a prestarsi alla costruzione di basi missilistiche americane) e oggi da missili intercontinentali basati oltre oceano o sotto i mari, con un crescendo di capacità di distruzione. Il controllo di queste forze atomiche però è sempre stato riservato alle autorità politicomilitari statunitensi e non alla N.A.T.O., privata quindi dell’unica carta decisiva, al punto che dal 1949 a oggi una serie di generali statunitensi hanno potuto cumulare la carica di comandante delle forze N.A.T.O. in Europa (in quanto tale, sottoposto al control

lo politico dei governi dell’alleanza) e di comandante delle forze americane in Europa, anche atomiche, e dipendente per questo aspetto essenziale soltanto da Washington, quindi in grado di scavalcare quando necessario l’intera organizzazione politicomilitare della N.A.T.O..

Per protesta appunto contro il ruo

lo egemonico degli Stati Uniti, nel 1966 la Francia d[...]

[...]va, al punto che dal 1949 a oggi una serie di generali statunitensi hanno potuto cumulare la carica di comandante delle forze N.A.T.O. in Europa (in quanto tale, sottoposto al control

lo politico dei governi dell’alleanza) e di comandante delle forze americane in Europa, anche atomiche, e dipendente per questo aspetto essenziale soltanto da Washington, quindi in grado di scavalcare quando necessario l’intera organizzazione politicomilitare della N.A.T.O..

Per protesta appunto contro il ruo

lo egemonico degli Stati Uniti, nel 1966 la Francia di De Gaulle, senza uscire formalmente dall’alleanza, sciolse ogni impegno sul piano militare, preferendo sviluppare una forza di dissuasione atomica interamente nazionale.

Vero è che negli anni Sessanta le forze convenzionali sono state rivalutate aH’interno dell’alleanza, in nome della dottrina della « risposta flessibile », che prevedeva la possibilità di guerre limitate condotte con forze tradizionali (di cui era perciò sollecitato lo sviluppo e l’ammodernamento) e lasciava il ricorso alle [...]

[...]della nazione nemica, oppure alla recente bomba al neutrone « pulita », ossia con effetti radioattivi ridotti) ha permesso di preventivarne l’uso anche in guerre limitate, come tappa intermedia sulla via della distruzione atomica totale, allo scopo di equilibrare con la modernità di questi nuovi mezzi la persistente superiorità sovietica negli armamenti convenzionali.

L’opposizione della sinistra italiana

Nel 1949 l’ingresso dell’Italia nella N.A.T.O. fu accolto da una forte opposizione delle sinistre, nel paese e nel Parlamento, che temevano l’aggressività antisovietica e anticomunista deH’alleanza; i governi centristi invece la imposero come « scelta di campo » definitiva, accettando cioè l’egemonia americana in tutti i campi come strumento per rafforzare il loro potere. Le abbondanti forniture di materiale bellico statunitense e più ancora la consapevolezza di avere alle spalle una grande alleanza e davanti a sé un compito politicomilitare chiaro (la difesa dell’Occidente « libero » dall’aggressione e dalla

sovversione comunista) [...]

[...]r rafforzare il loro potere. Le abbondanti forniture di materiale bellico statunitense e più ancora la consapevolezza di avere alle spalle una grande alleanza e davanti a sé un compito politicomilitare chiaro (la difesa dell’Occidente « libero » dall’aggressione e dalla

sovversione comunista) permisero inoltre una rapida ripresa delle forze armate italiane che, negli anni seguenti, pur con varie oscillazioni interne, continuarono a trovare nella N.A.T.O. un punto di riferimento e un appoggio essenziali. Con la fine della guerra fredda e il miglioramento dei rapporti col blocco sovietico, l’anticomunismo della N.A.T.O. si venne attenuando, senza però mai scomparire perché l’alleanza non può perdere il suo carattere ideologico, di strumento supernazionale di difesa de! « mondo libero », per non lasciare ulteriore spazio ai nazionalismi tradizionali, Anche in Italia l’ostilità delle sinistre è progressivamente diminuita, tanto che prima il P.S.L, poi il P.C.I., hanno rinunciato a chiedere l’uscita dell’Italia dall’alleanza, vista ormai come strumento di stabilizzazione internazionale, la cui crisi acuirebbe le tensioni tra le grandi potenze e lascerebbe le medie potenze in balia degli americani.

Struttu[...]

[...] », per non lasciare ulteriore spazio ai nazionalismi tradizionali, Anche in Italia l’ostilità delle sinistre è progressivamente diminuita, tanto che prima il P.S.L, poi il P.C.I., hanno rinunciato a chiedere l’uscita dell’Italia dall’alleanza, vista ormai come strumento di stabilizzazione internazionale, la cui crisi acuirebbe le tensioni tra le grandi potenze e lascerebbe le medie potenze in balia degli americani.

Struttura e consistenza

La N.A.T.O. è retta da un Consiglio dei capi di governo, con sede a Bruxelles; ha il suo organo politico esecutivo nel Segretario generale e tre Comandi militari, rispettivamente per l’Europa, per l’Atlantico settentrionale e per la Manica.

Il comandante in capo per l’Europa ha ai suoi ordini circa 66 divisioni e 3.100 aerei da combattimento; nel suo territorio sono conservate

La NATO e repressione la NATO e fascismo

Manifesto del P.C.I. contro la N.A.T.O. (1970 circa)


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La N A T, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Anche in Italia <---Francia di De Gaulle <---La N <---La NATO <---N.A.T.O. <---NATO <---P.C.I. <---P.S.L <---U.S.A. <---anticomunismo <---anticomunista <---centristi <---comunista <---fascismo <---ideologico <---italiana <---italiane <---nazionalismi