Brano: [...]rnazionalisti coi comunisti, ebbero quale conseguenza la cessazione della pubblicazione della rivista già fatta segno, in seguito alle leggi restrittive sulla stampa promulgate dal governo fascista nel luglio 1924, a un primo sequestro accompagnato da diffida. La decisione venne motivata nel corsivo di congedo « Fine! » apparso nell'ultimo numero dell’131.8.1924.
F.Ped.
Paglia, Giorgio
Tenente Giorgio. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. nel
1922 a Bologna, m. il 21.11.1944 a Costa Volpino (Bergamo).
Orfano di Guido Paglia, caduto nel
1934 durante la guerra d’Etiopia (e decorato a sua volta di Medaglia d’oro alla memoria), frequentava il quarto anno di Ingegneria al Politecnico di Milano. Allievo ufficiale a Cerveteri, presso Roma, dopo l’8.9.1943 partecipò ai combattimenti contro i tedeschi. Nella primavera del 1944, per sottrarsi ai bandi militari, raggiunse le prime formazioni partigiane nel Bergamasco. Distintosi per coraggio e capacità, divenne ufficiale della 53a Brigata Garibaldi, i cui reparti guidò in ardite azioni (v. Fonteno, Battaglia di). Catturato il 17 novembre sulle montagne di Sovere in seguito a un forte attacco nemico e portato a Zerbino, venne fucilato quattro giorni dopo insieme ai [...]
[...]amasco. Distintosi per coraggio e capacità, divenne ufficiale della 53a Brigata Garibaldi, i cui reparti guidò in ardite azioni (v. Fonteno, Battaglia di). Catturato il 17 novembre sulle montagne di Sovere in seguito a un forte attacco nemico e portato a Zerbino, venne fucilato quattro giorni dopo insieme ai suoi compagni (si veda la voce Malgalunga). Nel dopoguerra il Politecnico di Milano conferirà alla sua memoria la laurea « ad honorem ».
La M. d’o. gli è stata conferita con la seguente motivazione:
« Valoroso ufficiale partigiano, durante un violento scontro con preponderanti forze fasciste, dopo strenua resistenza veniva sopraffatto e catturato con pochi superstiti dei suoi eroici Garibaldini, ormai stremati di forze e privi di munizioni.
Per non esporre i propri compagni alla rappresaglia nemica, neppure tentava la possibilità di fuga offertagli da un audace contrattacco di altri partigiani accorsi per salvarlo. Condannato a morte, sdegnosamente rifiutava la grazia della vita concessa a lui solo perché figlio di eroico dec[...]
[...]o del Consiglio della Corporazione della chimica, il 25.3.1934 divenne Consigliere nazionale.
Nell’annuario dell'Università di Bologna (194142) si legge il seguente curriculum accumulato dal Pagliani nel decennio precedente: cavaliere, commendatore, grande ufficiale, medaglia di benemerenza per i volontari di guerra per la campagna di Etiopia, croce al merito e medaglia di bronzo al valor militare, pluridecorato per l’azione squadristica, per la marcia su Roma e per l’anzianità della M.V.S.N.; e ancora, componente del Consiglio nazionale del P.N.F., segretario provinciale del Sindacato dei medici, primo seniore della M.V.S.N., componente il Comitato direttivo delle Assise italiane di Medicina e Chirurgia. Fu pure vicesegretario del P.N.F. e dei G.U.F.
Nella repubblica di Salò
Dopo la caduta di Mussolini, nei 45 giorni del governo Badoglio il Pagliani tentò di occultare alcune casse di armi nella sede bolognese della Croce Rossa Italiana. Arre