Brano: J
Campolonghi, Luigi
attività antifascista svolta altrove. Dei due residenti a Campobasso, Vincenzo Manupella, un giovane coltellinaio, fu condannato per aver svolto propaganda comunista avendo inciso sul manico di quattro coltelli di sua fabbricazione la scritta « Viva Lenin »; e Arnaldo Ludovici, un insegnante, fu condannato perché, irritato dal comportamento di alcuni marinaretti della G.I.L. sul treno della linea TermoliCampobasso, aveva vivacemente criticato i sistemi educativi del fascismo.
Il capoluogo fu liberato dalle truppe angloamericane il 13.10.1943, dopo lunghi e aspri combattimenti.
Nelle elezioni politiche per TAssemblea Costituente (2.6.1946) il collegio CampobassoBenevento (popolazione 690.000 circa) fece registrare i seguenti risultati elettorali: Democrazia cristiana, 135.408 voti; Unione Democratica Nazionale, 86.902; Uomo Qualunque, 37.295; Partito socialista, 24.563; Partito comunista, 14.619; Partito repubblicano, 12.155; Blocco della Libertà, 10.255; Partito d’Azione, 7.[...]
[...]ato dalle truppe angloamericane il 13.10.1943, dopo lunghi e aspri combattimenti.
Nelle elezioni politiche per TAssemblea Costituente (2.6.1946) il collegio CampobassoBenevento (popolazione 690.000 circa) fece registrare i seguenti risultati elettorali: Democrazia cristiana, 135.408 voti; Unione Democratica Nazionale, 86.902; Uomo Qualunque, 37.295; Partito socialista, 24.563; Partito comunista, 14.619; Partito repubblicano, 12.155; Blocco della Libertà, 10.255; Partito d’Azione, 7.082.
A.Av.
Campo di Marte
Grande prato alla periferia di Firenze (v.), ex campo di aviazione e oggi stadio comunale. Durante la Guerra di liberazione nazionale vi furono fucilati numerosi patrioti condannati a morte dal Tribunale militare straordinario fascista fiorentino.
Il suddetto tribunale, istituito nel febbraio 1944 e presieduto dal generale Raffaele Berti, era composto dai colonnelli Adi maro Adi mari Mirelli e Antonio De Meda, e dai maggiori Alessandro Baggio Ducarne e Mario Benti; in due mesi esso emise 23 condanne a morte contro giovan[...]
[...] condannati a morte dal Tribunale militare straordinario fascista fiorentino.
Il suddetto tribunale, istituito nel febbraio 1944 e presieduto dal generale Raffaele Berti, era composto dai colonnelli Adi maro Adi mari Mirelli e Antonio De Meda, e dai maggiori Alessandro Baggio Ducarne e Mario Benti; in due mesi esso emise 23 condanne a morte contro giovani renitenti ai bandi di leva fascisti. Al processo della banda Carità (v.), celebrato dopo la Liberazione, risultò che il generale Adami Rossi (v.), comandante la difesa territoriale di Firenze, concordava in anticipo col presidente di quel tribunale il numero delle sentenze di morte che dovevano essere emesse a ogni processo.
Una delle condanne che più colpì la cittadinanza di Firenze, per la pubblicità che le si volle dare, fu quella del 22.3.1944, quando vennero fucilati 5 giovani renitenti alla leva, catturati a Vicchio del Mugello durante un rastrellamento: Bellesi Guglielmo, n. il 17.7.1923; Quiti Ottorino, n. I'8.9.1921 ; Raddi Antonio, n. il 20.5.1923; Santoni Adriano, n. 1*11.7.1923; Targetti Guido, n. il 3.9. 1922, tutti di Vicchio del Mugello; e
Corona Leandro, n. il 4.5.1923 a Maracalagonis (Cagliari). La fucilazione ebbe luogo davanti a centinaia di reclute appositamente condotte ad assistervi a scopo intimidatorio. Il plotone di esecuzione fu comandato dal maggiore Mario Carità.
Campo Giuriati
Campo sportivo in Milano (v.), oltre la Città degli studi, nei pressi di [...]
[...]i la grazia, può averne bisogno presto ».
All’alba del 2 febbraio, lungo le vie semideserte della periferia milanese, davanti alle costruzioni della Città degli studi, i rari operai edili e meccanici che in bicicletta si recavano al lavoro furono colpiti dal passaggio di un furgone chiuso dall’interno del quale usciva, cantata in coro, « Bandiera rossa »: erano il Campegi e i giovani della 3a Gap che andavano alla morte. Una lapide posta dopo la Liberazione sul posto dell’esecuzione ricorda i loro nomi con l’epigrafe: « Qui caddero per la causa della libertà ».
E.To.
Campolonghi, Luigi
N. a Pontremoli il 14.8.1876, m. a Settimo Vittone (prov. di Torino) il
21.12.1944. Orientatosi giovanissimo verso il socialismo, fondò coH’amico e conterraneo Alceste De Ambris il giornale La Terra e fu tra i primi organizzatori del Partito socialista italiano.
La reazione pellouxiana del 1898 lo costrinse, come tanti altri socialisti, a lasciare l'Italia. Riparò a Marsiglia, dove per tre anni svolse attività sindacale tra lavoratori italiani finché, più che l’amnistia, lo spinse a tornare in patria l’espulsione comminatagli dalle autorità fra[...]
[...]emocratico di Milano, si trasferì a Parigi dove conobbe Amilcare Cipriani e ne raccolse le memorie (edite nel 1921). Dopo l’avvento del fascismo diede le dimissioni dal giornale milanese, che nel frattempo era passato nelle mani di Mussolini, e si ritirò a vita privata a Nérac (Guascogna). Di lì, pochi anni dopo, l’emigrazione antifascista che si andava sviluppando e organizzando in Francia Io venne a trarre per una nuova esperienza politica.
La L.I.D.U.
Fu appunto a Nérac che si svolse, promosso dal suo vecchio amico Alceste De Ambris, il Convegno (aprile 1927) che tenne a battesimo la Concentrazione antifascista (v.) e la L.I.D.U. (Lega italiana dei diritti dell’uomo). La L.I.D.U. era nata, sempre per impulso di De Ambris che ne fu il primo presidente, sullo schema e come articolazione della francese Ligue des droits de l’homme, con intenti di propaganda laica (che anche in Francia si caratterizzava sempre più come lotta al fascismo), aggiungendo quelli di assistenza e di organizzazione dell’emigrazione italiana. Della L.I.D.U., Campolonghi fu il primo segretario e alla morte di De Ambris (1934) assunse la presidenza, mentre Alberto Cianca divenne segretario. Sotto il fuoco della polemica (da un lato, di « Giustizia e Libertà »; dall’altro, dei comunisti) la Concentrazione antifascista, partita come sostanziale riproduzione delle posi
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