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Il segmento testuale La Gazzetta del Popolo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 48

Brano: [...]onazisti del SudAfrica; infine in La guerra d’Abissinia, 193541 (Milano, 1965) ha tracciato per la prima volta un panorama dell'aggressione fascista all’Etiopia documentandosi anche negli archivi abissini.

Nei primi anni dopo la Liberazione è stato redattore dei settimanali socialisti di Novara e Vercelli II Lavoratore e La Risaia, nonché collaboratore di Elio Vittorini alla rivista Politecnico. Attualmente è redattore del quotidiano torinese La Gazzetta del Popolo.

M.Gl.

Delcroix, Carlo

N. a Firenze nel 1896. Interventista, prese parte alla prima guerra mondiale come volontario nei bersaglieri. Nel marzo 1917 rimase vìttima di un incidente che lo privò della vista e di entrambe le braccia. Grande invalido, entrato nella vita politica nel primo dopoguerra e fervido sostenitore del fascismo, deputato fascista dal 1924 al 1934, dal 1924 al 1943 fu presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra. Negli anni della dittatura svolse principalmente il ruolo di propagandista del regime, e i fascisti seppero sfruttarne bassamente le[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 53

Brano: [...]erra e pluridecorato al valore godeva fama anche per ciò che riguardava la sua attività politica e parlamentare, di uomo equilibrato, nonché di buon giornalista. Il suo impegno al giornale non provocò mutamenti ». [La Nazione nei suoi cento anni 18591959, cit.).

Nel 1932 Guglielmotti lasciò il giornale «per assumere la carica di segretario nazionale del Sindacato Giornalisti e il suo posto fu preso da Maffio Maffii, che era stato direttore de La Gazzetta del Popolo e del « Corriere della Sera ». Sotto la sua direzione, il quotidiano si mantenne allineato alle direttive del regime, in tutte le tragiche vicende che si susseguirono, dalla guerra di Etiopia all’intervento in Spagna e all’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale. Tuttavia in quegli stessi anni, a « La Nazione » come nelle redazioni di altri giornali fascisti vennero a trovarsi, accanto a intransigenti funzionari del regime, fascisti « tiepidi » e anche qualche giornalista che non aveva la tessera del fascio.

Una significativa testimonianza del clima allora esistente a « La Nazion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 669

Brano: [...]ò ritenne conveniente privarsi di una penna, in fondo utile, qual'era quella del Pettinato in condizioni di rivolta dell'opinione pubblica così acute come erano allora in Piemonte, né la fronda verbale da “La Stampa” poteva naturalmente modificare alcunché nelle sorti della repubblica fascista.

Alla Liberazione, in base a disposizioni del C.L.N., la pubblicazione de “La Stampa” (al pari di quella dell’altro quotidiano “indipendente” torinese, La Gazzetta del Popolo) fu interrotta. Le forze antifasciste si pronunciarono unitariamente (almeno in sede ufficiale) per la cessazione dell'uscita di fogli che avevano ampiamente dimostrato di essere testate “intercambiabili” per qualsiasi stagione politica ad avallo di ogni regime imperante.

Tuttavia ciò non corrispondeva alle intenzioni e agli interessi degli Alleati. Il 18.7.1945 il quotidiano potè riaffacciarsi alle edicole grazie a un’ordinanza angloamericana e sotto la direzione di Filippo Burzio. La ricomparsa del foglio della Fiat (e, insieme, quella della “Gazzetta del Popolo”) suscitò una vera e prop[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La Gazzetta del Popolo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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