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la gioventù ha aggravato gli errori del Partito. Annebbiamento della funzione della gioventù operaia e lavoratrice. Tendenze opportunistiche'! ntellettualistiche che hanno preso il sopravvento nel nostro lavoro giovanile. Mancanza di un lavoro educativo democratico dei giovani comunisti e simpatizzanti ».
Da parte sua, il segretario Negarville confermerà, ammettendo esplicitamente di aver incoraggiato una « tendenza liquidazionista » della F.G.C.I. (da P. Spriano, cit, pp. 25455).
Allorché, nell'agosto 1938, il Comitato centrale del P.C.d’I. venne sciolto di fatto dall'Internazionale, il processo di dissoluzione della F.G.C.I. in quanto organizzazione centralizzata era cosa compiuta. Nel 1936, a rappresentare il partito nella F.G. C.l. era stato chiamato Emilio Sereni (v.) che nel 1937, durante un suo viaggio a Mosca, fu addirittura arrestato e condannato a morte. Potè scampare all’esecuzione, ma venne poi escluso dall'apparato.
Nel 1938, in una relazione ufficiale di Giuseppe Berti, responsabile della nuova segreteria del P.C.d’I., la situazione della gioventù veniva giudicata « molto grave » e Sereni accusato di aver presentato al K.I.M. una situazione della F.G.C.I. ottimistica, « che non corrispondeva alla realtà ».
Secondo Berti, « il solo quadro giovanile che si fa vivo ogni tanto è Aldo (Giosuè Casati) di Milano, che però è legato a degli elementi sospetti e quindi non ce ne possiamo servire [...] si dice che ci siano degli studenti a tendenze genericamente antifasciste, non abbiamo notizie di altro ». E Berti concludeva: « In realtà, bisognerà cominciare ex novo il lavoro per quanto concerne la Federazione giovanile » (P. Spriano, cit., p. 284).
Le successive vicende internazionali, l’invasione della Francia e la diaspora dei superstiti d[...]
[...]ano degli studenti a tendenze genericamente antifasciste, non abbiamo notizie di altro ». E Berti concludeva: « In realtà, bisognerà cominciare ex novo il lavoro per quanto concerne la Federazione giovanile » (P. Spriano, cit., p. 284).
Le successive vicende internazionali, l’invasione della Francia e la diaspora dei superstiti dirigenti dell’emigrazione comunista italiana resero irreversibile il processo di dissoluzione di ciò che restava della F.G.C.I.. Allorché, il 15.5.1943, con
lo scioglimento del Comintern, sparì automaticamente anche il K.I.M., di cui la F.G.C.I. era la Sezione italiana, venne formalizzata un’estinzione che, nei fatti, risaliva a diversi anni prima.
La situazione in Italia
Mentre la F.G.C.I. andava estinguendosi, la situazione italiana era in movimento e ricca di fermenti. Dall’inizio della Seconda guerra mondiale gruppi di giovani operavano autonomamente “fuori” del fascismo e in opposizione al regime (v.
Antifascismo giovanile organizzato). Tra questi non mancavano certo quelli di ispirazione comunista, ma a differenza di altre forze che cercarono subito un’articolazione su scala nazionale, come ad esempio il Movimento liberalsocialista (v.), le repressioni subite, la mentalità settaria e le tradizionali modalità organizzative del partito impedivano ai comunisti di cogl[...]
[...]romani, ma altri ne erano sorti a Padova per iniziativa di Eugenio Curiel (v.), a Milano intorno al movimento artisticoculturale di Corrente (v.) e nella Marsica (v.), per non parlare dei tanti giovani individualmente impegnati a vari livelli, in diverse provincie, nel lavoro clandestino di partito.
Dopo I'8.9.1943, durante la Guerra di liberazione, nelle regioni del Nord occupate dai tedeschi i dirigenti comunisti rinunciarono a ricostituire la F.G.C.I. e decisero di dar vita invece (novembre 1943) al Fronte della Gioventù (v.), organizzazione unitaria di tutti i giovani antifascisti dei partiti aderenti al Comitato di liberazione nazionale.
Nel giugno 1944, appena liberata Roma, per decisione di Togliatti fu costituito nella Capitale il Movimento giovanile comunista che ebbe come primo dirigente Enrico Berlinguer. Nel luglio 1945 questo movi
mento verrà sciolto e i suoi aderenti confluiranno nel Fronte della Gioventù che, però, a sua volta, si estinguerà nel 1948, anche in seguito alla defezione dei giovani liberali e democristia[...]
[...]6.371 sezioni e 9.178 cellule » (Cfr. Enrico Berlinguer, Collana “Documenti”, Edizioni l’Unità S.p.A., Roma 1985, p, 43),
G.Mag. E.Ni.
Federazione giovanile socialista italiana
F.G.S.I. Organizzazione politica costituita il 25.3.1907 e sciolta di fatto dalle Leggi eccezionali fasciste del novembre 1926. Gran parte di essa si era peraltro trasformata, fin dal gennaio 1921, in Federazione giovanile comunista d'Italia (v.).
Origini
La F.G.S.I. nacque da una scissione
Membri di un circolo del Movimento giovanile comunista di Tivoli (Roma) durante una manifestazione del 1944
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