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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 366

Brano: [...]o mondiale della gioventù, tenuto a Praga nel 1947. Nel 1950 si insediarono nella nuova Lidice le prime 50 famiglie. Nel 1959 furono inaugurati una grande Casa della cultura, la sede del Comitato nazionale e un moderno emporio. La Casa della cultura dispone di teatro, cinema, biblioteca, ristorante e costituisce un centro di attiva vita sociale per l’intero circondario. Lidice conta oggi lo stesso

numero di abitanti del periodo prebellico.

L.I.D.U.

Lega Italiana Diritti dell’Uomo. Associazione democratica sorta nel 1927 in Francia, per iniziativa di Alceste De Ambris (v.), Luigi Campolonghi (v.) e altri membri della Concentrazione antifascista (v.), e organizzata sulla falsariga della Ligue des droits de l’homme francese. La L.I.D.U. comprendeva esponenti socialdemocratici, socialisti, radicali, massoni, di « Giustizia e Libertà », liberali di sinistra, anarchici, ecc.. Oltre ad assicurare un’opera di costante aiuto agli emigrati politici italiani e a difendere gli antifascisti dagli arbìtri amministrativi e delle polizie locali, l’associazione mirava a organizzare in ogni centro dell’emigrazione italiana una propria sede (nucleo), dove gli antifascisti italiani potessero incontrarsi, trovare appoggi, svolgere attività di propaganda politica. La L.I.D.U. sopravvisse alla Concentrazione (1934) e fu attiva sino allo scoppio[...]

[...]di « Giustizia e Libertà », liberali di sinistra, anarchici, ecc.. Oltre ad assicurare un’opera di costante aiuto agli emigrati politici italiani e a difendere gli antifascisti dagli arbìtri amministrativi e delle polizie locali, l’associazione mirava a organizzare in ogni centro dell’emigrazione italiana una propria sede (nucleo), dove gli antifascisti italiani potessero incontrarsi, trovare appoggi, svolgere attività di propaganda politica. La L.I.D.U. sopravvisse alla Concentrazione (1934) e fu attiva sino allo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Dapprima i comunisti non vi aderirono, ma dopo il VII Congresso dell’Internazionale Comunista (1935), in armonia con la politica di Fronte popolare (v.), un certo numero di membri del P.C.I. entrò nell’associazione per stabilire con le altre forze antifasciste legami unitari nello sviluppo della lotta contro il fascismo. Nondimeno i comunisti avevano istituito una propria organizzazione di massa con carattere di classe e denominata Unione popolare, men

tre all’opera assistenziale e di sol[...]

[...]olare (v.), un certo numero di membri del P.C.I. entrò nell’associazione per stabilire con le altre forze antifasciste legami unitari nello sviluppo della lotta contro il fascismo. Nondimeno i comunisti avevano istituito una propria organizzazione di massa con carattere di classe e denominata Unione popolare, men

tre all’opera assistenziale e di solidarietà provvedevano attraverso il Soccorso Rosso internazionale.

Il primo presidente della L.I.D.U. fu Alceste De Ambris, con Luigi Campolonghi segretario. Alla morte di De Ambris, la presidenza passò a Campolonghi e segretario divenne Alberto Cianca (v.).

Nell’ottobre 1935, quando la maggioranza dei delegati antifascisti riuniti a Bruxelles votò a favore di un telegramma al presidente della Società delle Nazioni per chiedere un efficace programma di sanzioni contro l’aggressione mussoliniana all’Etiopia (v.), il messaggio fu firmato da G.E. Modigliani per il P.S.I., da Egidio Gennari per il P.C.I. e dal presidente della L.I.D.U. Campolonghi.

Si veda anche la voce Bruxelles, Congresso[...]

[...]a presidenza passò a Campolonghi e segretario divenne Alberto Cianca (v.).

Nell’ottobre 1935, quando la maggioranza dei delegati antifascisti riuniti a Bruxelles votò a favore di un telegramma al presidente della Società delle Nazioni per chiedere un efficace programma di sanzioni contro l’aggressione mussoliniana all’Etiopia (v.), il messaggio fu firmato da G.E. Modigliani per il P.S.I., da Egidio Gennari per il P.C.I. e dal presidente della L.I.D.U. Campolonghi.

Si veda anche la voce Bruxelles, Congresso di.

Bibliografia: Aldo Garosci, Storia dei Fuorusciti, Laterza, Bari, 1953; Ch. F. Delzell, / nemici di Mussolini, Einaudi, Torino, 1966.

Liebknecht, Karl

N. a Lipsia il 13.8.1871, ucciso a Berlino il 15.1.1919. Figlio di Guglielmo Liebknecht (18261900), che fu uno dei capi della socialdemocrazia tedesca e direttore del quotidiano Vorwàrtsl, dopo un breve esordio nella professione di avvocato si dedicò interamente all'attività politica, militando nelle file del Partito socialdemocratico.

Tra i primi a cogliere nella sua es[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 439

Brano: [...]cratico di Milano, si trasferì a Parigi dove conobbe Amilcare Cipriani e ne raccolse le memorie (edite nel 1921). Dopo l’avvento del fascismo diede le dimissioni dal giornale milanese, che nel frattempo era passato nelle mani di Mussolini, e si ritirò a vita privata a Nérac (Guascogna). Di lì, pochi anni dopo, l’emigrazione antifascista che si andava sviluppando e organizzando in Francia Io venne a trarre per una nuova esperienza politica.

La L.I.D.U.

Fu appunto a Nérac che si svolse, promosso dal suo vecchio amico Alceste De Ambris, il Convegno (aprile 1927) che tenne a battesimo la Concentrazione antifascista (v.) e la L.I.D.U. (Lega italiana dei diritti dell’uomo). La L.I.D.U. era nata, sempre per impulso di De Ambris che ne fu il primo presidente, sullo schema e come articolazione della francese Ligue des droits de l’homme, con intenti di propaganda laica (che anche in Francia si caratterizzava sempre più come lotta al fascismo), aggiungendo quelli di assistenza e di organizzazione dell’emigrazione italiana. Della L.I.D.U., Campolonghi fu il primo segretario e alla morte di De Ambris (1934) assunse la presidenza, mentre Alberto Cianca divenne segretario. Sotto il fuoco della polemica (da un lato, di « Giustizia e Libertà »; dall’altro, dei comunisti) la Concentrazione antifascista, partita come sostanziale riproduzione delle posi

439



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 389

Brano: [...]te aggressivo e antinazionale del conflitto che il fascismo stava preparando appariva chiaro a tutte le correnti antifasciste, che subito riconobbero nell’impresa d’Etiopia l’inizio di una svolta, con la quale si accentuavano le caratteristiche antipopolari del fascismo e si apriva una serie di nuovi, gravi sconvolgimenti internazionali.

Così il movimento di « Giustizia e Libertà », pur prendendo posizioni diverse, il Partito repubblicano, la L.I.D.U. e altre organizzazioni antifasciste promossero varie manifestazioni contro la minacciata aggressione all'Etiopia. Grazie anche alla lunga discussione che se ne aveva presso la Società delle Nazioni a Ginevra, questo era divenuto

il fatto internazionale più importante, che più colpiva la sensibilità politica delle masse popolari di tutti i paesi. Le due Internazionali e le federazioni sindacali mondiali intervennero col loro peso. Il 3 settembre fu convocata a Parigi la « Conferenza internazionale per la difesa del popolo etiopico », a cui parteciparono anche rappresentanti di tutti i parti[...]

[...]iva la guerra « un crimine contro gli interessi, le tradizioni e la volontà della nazione italiana ».

Quello che si aprì a Bruxelles il 12 ottobre fu perciò veramente il «Congresso degli italiani all’estero». Infatti vi parteciparono non soltanto rappresentanze delle due Internazionali e del « Comitato mondiale contro la guerra e il fascismo », ma tutti i partiti antifascisti italiani e numerose organizzazioni di lavoratori: dalla C.G.T. alla L.I.D.U., ai sindacati degli operai italiani emigrati negli Stati Uniti, presieduti da Lujgi Antonini (v.). Il movimento di « Giustizia e Libertà » non fu presente, per divergenze circa il carattere della lotta politica che si doveva svolgere in Italia. Parteciparono al congresso anche delegati giunti dall'Italia.

L'appello agli italiani

L’assemblea votò un appello agli italiani. Dopo aver premesso di rappresentare centinaia di migliaia di lavoratori italiani di ogni condizione sociale e politica, sparsi per il mondo, si affermava che il Congresso degli italiani si era riunito a Bruxelles per
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 440

Brano: Campolonghi, Luigi

zioni aventiniane, si sgretolò. Fu nel clima di tensione ideale e politica creato dalla guerra d’Etiopia e dalle mutate dimensioni della minaccia fascista, che L.C. si avvicinò progressivamente ai comunisti, fino a farsi promotore di una feconda unità d’azione. Non fu senza l’apporto della L.I.D.U. che il congresso contro l’aggressione fascista all’Etiopia (Bruxelles, 1213 ottobre 1935) ebbe quel consenso di massa tra l’emigrazione che ne fece l’antesignano del Fronte popolare (v. Congresso di Bruxelles).

La collaborazione con il Partito comunista, intesa a una maggiore presenza dell’antifascismo tra le masse emigrate, si fece più stretta negli anni seguenti e prese corpo nell’Unione popolare e nel suo giornale « La voce degli italiani » (che cominciò a uscire dal luglio 1937, direttore Giuseppe Di Vittorio e di cui L.C. fu consulente tecnico e collaboratore). La guerra di Spagna int[...]

[...]e masse emigrate, si fece più stretta negli anni seguenti e prese corpo nell’Unione popolare e nel suo giornale « La voce degli italiani » (che cominciò a uscire dal luglio 1937, direttore Giuseppe Di Vittorio e di cui L.C. fu consulente tecnico e collaboratore). La guerra di Spagna intervenne a creare altre e più vive ragioni di unità tra le forze antifasciste, ma produsse anche concreti motivi di dissidi e di rotture, nella cui composizione la L.I.D.U. e il suo presidente esercitarono una funzione delicata e di indubbia efficacia.

La crisi bellica europea disperse gli uomini e le organizzazioni, richiese i metodi della clandestinità, pose nuovi problemi ai partiti antifascisti. Campolonghi, pur continuando la sua lotta antifascista, non potè più assolvere — anche per un male che lo colpì nel 1940 — la funzione di rilievo che aveva avuto negli anni trenta. Con il

25.7.1943 egli potè riprendere il cammino per l’Italia, ma poco più di un anno dopo si spense.

B.An.

Campomorone, Base di

Comune di circa 6.000 abitanti della vai Pol[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 33

Brano: [...]morte operò validamente per unire sul fronte della lotta gli esuli antifascisti. Insieme a Luigi Campolonghi (v.), dopo aver fondato e

presieduto la Lega italiana dei diritti dell’uomo (v.) fu tra i promotori del convegno di Nérac che nell’aprile 1927 diede vita alla Concentrazione antifascista (v.).

La morte lo colse improvvisamente, dopo una riunione con il socialista Fausto Nitti, l’anarchico Fantozzi, l’ing. Migone e altri membri della L.I.D.U., che egli aveva convocato per informarli sull’attività dell’associazione.

« De Ambris — si legge nel Bollettino della L.I.D.U. — parlò per ultimo e fu per pronunciare con voce calma e grave parole di saviezza e di concordia. Ad un tratto si piegò e gli amici si affrettarono a coricarlo. È nulla, egli disse. Poche ore dopo era morto ».

Bibliografia essenziale: L’azione diretta, pagine di propaganda sindacalista, Parma, 1907; Un episodio della lotta di classe, Parma, 1908; L'unità operaia e /' tradimenti confederali, Roma, 1913; I sindacalisti e la guerra, Parma, 1914; I postulati dei fasci di combattimento, Bergamo, 1919; La Costituzione di Fiume, Fiume, 1920; Emigrazione e colonizzazione, Roma, 1922; Matteotti, To[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 447

Brano: [...]tito socialista. Questo presentò una controproposta, ma lo sviluppo stesso del movimento di massa travolse i punti di dissenso. La prima affermazione pubblica del Fronte popolare ebbe luogo a Parigi il 18.1.

1935, in occasione di un grande comizio alla sala Bullier. Vi erano presenti: il Partito comunista, il Partito socialista, la Federazione della Senna del Partito radicalsocialista, il Partito radicale intitolato a « Camillo Pelletan », la L.I.D.U., il Comitato di vigilanza degli intellettuali antifascisti, la C.G.T.U..

Un mese dopo (10 febbraio), rispondendo all’appello dei comunisti e dei socialisti, 100.000 manifestanti sfilarono in piazza della Repubblica per onorare i caduti della dimostrazione dellanno precedente.

II 17 giugno venne eletto un comi

tato unitario per organizzare la tradizionale manifestazione del 14 luglio. Assunto il nome di Comitato per l’adunata popolare e presieduto da Victor Basch (18631944; cadrà assassinato dai miliziani di Darnand), presidente della L.I.D.U., lanciò un appello alle masse.

Richiam[...]

[...]io), rispondendo all’appello dei comunisti e dei socialisti, 100.000 manifestanti sfilarono in piazza della Repubblica per onorare i caduti della dimostrazione dellanno precedente.

II 17 giugno venne eletto un comi

tato unitario per organizzare la tradizionale manifestazione del 14 luglio. Assunto il nome di Comitato per l’adunata popolare e presieduto da Victor Basch (18631944; cadrà assassinato dai miliziani di Darnand), presidente della L.I.D.U., lanciò un appello alle masse.

Richiamandosi alle grandi tradizioni rivoluzionarie del 14 luglio, l’appello terminava con un giuramento: « Noi giuriamo di restare uniti per difendere la democrazia, per disarmare e sciogliere le leghe faziose, per mettere le libertà al di fuori degli attacchi fascisti. Noi giuriamo, in questo giorno che fa rivivere la prima vittoria della Repubblica, di difendere le libertà democratiche conquistate dal popolo di Francia, di dare pane ai lavoratori, lavoro alla gioventù, e al mondo la grande pace umana ».

Risposero numerose organizzazioni, tra le quali il[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 86

Brano: Antifascismo all’estero

stero, si vedano le voci: Comitati Proletari Antifascisti; Concentrazione Antifascista; L.I.D.U., in Francia e nel Belgio; Alleanza Garibaldi; Mazzini Society, negli Stati Uniti; Colonie Libere, in Svizzera. Altrettanto dicasi per i più importanti giornali e periodici e per i servizi di trasmissioni radio (Radio Mosca, Radio Milano Libertà, Radio Londra).

Bibliografia: A. Garosci, Storia dei fuorusciti, Bari, 1953; G. Salvemini, Mussolini diplomatico, Bari, 1952; Fascismo e antifascismo, Milano, 1962; L. Salvatorelli e G, Mira, Storia d’Italia nel periodo fascista, Torino, 1956; Lo Stato Operaio, rivista, Parigi, 192739.

Antifascismo giovanile e studentesco

Alle generazioni che [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 170

Brano: [...]10.1936, per iniziativa di un gruppo di giovani emigrati operai e intellettuali comunisti. Portava come sottotitolo: « Organo della Lega dei Diritti deH’Uomo Sezione di Tunisi »; usciva alla domenica e il suo primo gerente fu G. Fortj. Il giornale divenne il centro di un’alleanza antifascista che andava dai comunisti agli anarchici e dai socialisti ai repubblicani che aderivano alla locale sezione della Lega internazionale dei diritti deH’uomo (L.I.D.U.).

Fra i redattori del settimanale si ricordano: Maurizio Valenzi, Loris e Ruggero Gallico, Michele Rossi, i fratelli Bensasson, Giulio e Clelia Barresi, Giuseppe Miceli, Marco Vais, Giuseppe Sicurella, Pietro Bongiovanni. Essi si trovarono dapprima quasi isolati dalla collettività italiana, fatti oggetto a minacce e a ripetute provocazioni.

L’attacco fascista

L’ostilità dei residenti fascisti e l’azione di provocatori provenienti dall’Italia portarono all’aggressione armata contro la sede del giornale, che costò la vita al giovane falegname siciliano Giuseppe Miceli il quale, oltre a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 446

Brano: [...]on l’incontrarsi per condurre un'azione comune contro la minaccia di guerra. Il 27.5.1932 Henri Bar busse (v.) e Roma in Rolland lanciarono l’idea di un Congresso mondiale contro la guerra e, alla fine di agosto dello stesso anno, questo infatti si riunì ad Amsterdam con 2.200 delegati rappresentanti 29 nazioni.

La delegazione francese era composta da comunisti, da socialisti della S.F.I.O., da rappresentanti della Lega dei diritti dell'uomo (L.I.D.U.) e della Confederazione generale del lavoro [C.G.T.). I socialisti intervenuti ebbero poi un biasimo da parte degli organi disciplinari del loro partito che considerava tale congresso « più una manovra contro la socialdemocrazia che non un’iniziativa seria in favore della pace ».

Il secondo Congresso del movimento si riunì all’inizio del 1933, nella famosa sala da concerti Pleyel a

Parigi. I socialisti si ritrovarono, più numerosi che nella riunione precedente, a fianco dei comunisti, e ancora una volta furono biasimati dalla direzione del loro partito. Il movimento AmsterdamPleyel andò[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 220

Brano: [...]ore e musicologo.

Fra i più prestigiosi scrittori francesi, insignito nel 1915 del Premio Nobel per la letteratura, fu anche un pacifista impegnato fin dal 1914. Negli anni del primo dopoguerra aderì al Partito comunista francese e, fra le due guerre, fu tra gli intellettuali europei più attivi nella lotta per la pace. Promosse, con Henri Barbusse e altri, la Lega dei diritti dell'uomo (v., per la corrispondente associazione italiana, la voce L.I.D.U.) e lanciò l'idea di un Congresso mondiale contro la guerra, che si svolse ad Amsterdam

nell’agosto 1932. Da questo nacque il movimento detto AmsterdamPleyel che vanamente si batté, negli anni Trenta, per denunciare le aggressioni internazionali del fascismo e la preparazione bellica che sarebbe sfociata nella Seconda guerra mondiale.

Fra le opere letterarie di Rolland spicca il ciclo Jean Christophe (190412) in dieci volumi, nei quali l’autore sottopone a critica tutti gli aspetti più negativi della società borghese. Tra il 1914 e il 1918 tenne un Diario degli anni di guerra, atto di ac[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine L.I.D.U., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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