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Il segmento testuale Imre Nagy è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 3

Brano: [...]o militare per prelevare i rifugiati. A questo punto intervennero i militari sovietici che si impossessarono del l’automezzo e del carico umano. I diplomatici jugoslavi Georgijevic e Dobrac seguirono i rifugiati (con Nagy, erano altre nove personalità politiche più quindici tra donne e bambini). Giunti a una caserma sovietica, i due diplomatici jugoslavi furono obbligati a scendere dal camion e questo proseguì sotto scorta di carri armati. Si

Imre Nagy

verrà poi a sapere che i prigionieri erano stati deportati in Romania.

Il 24 novembre il governo jugoslavo protestò energicamente per l’avvenuto rapimento, ma quello ungherese respinse la protesta, motivando che il trasporto degli ex rifugiati in Romania era solo « una questione tecnica secondaria ». Il governo ungherese affermava di essere « preparato a garantire la sicurezza personale delle persone menzionate e dichiara di non intendere di applicare nessuna sanzione per le loro passate attività ». Sempre a detta del governo ungherese, con il trasporto in Romania si sarebbe soltanto vo[...]

[...]erese respinse la protesta, motivando che il trasporto degli ex rifugiati in Romania era solo « una questione tecnica secondaria ». Il governo ungherese affermava di essere « preparato a garantire la sicurezza personale delle persone menzionate e dichiara di non intendere di applicare nessuna sanzione per le loro passate attività ». Sempre a detta del governo ungherese, con il trasporto in Romania si sarebbe soltanto voluto proteggere la vita di Imre Nagy e degli altri componenti del gruppo, prevenendo tentativi controrivoluzionari contro di essi.

Sei mesi dopo, il 16.6.1958, Radio Budapest annunciò invece che Nagy e i suoi amici erano stati processati per il complotto controrivoluzionàrio del 1956, Nagy e tre suoi complici erano stati condannati a morte e la sentenza era già stata eseguita. Successivamente venne messa in circolazione una pubblicazione dell'Ufficio di Informazione del Consiglio dei ministri della Repubblica Popolare Ungherese, dal titolo: Il complotto controrivoluzionario di Imre Nagy e dei suoi complici. Il libro non conti[...]

[...] mesi dopo, il 16.6.1958, Radio Budapest annunciò invece che Nagy e i suoi amici erano stati processati per il complotto controrivoluzionàrio del 1956, Nagy e tre suoi complici erano stati condannati a morte e la sentenza era già stata eseguita. Successivamente venne messa in circolazione una pubblicazione dell'Ufficio di Informazione del Consiglio dei ministri della Repubblica Popolare Ungherese, dal titolo: Il complotto controrivoluzionario di Imre Nagy e dei suoi complici. Il libro non contiene nessun atto processuale, ma da esso si ricava che mentre alcuni degli imputati avrebbero riconosciuto fondate le accuse, Nagy e altri le avevano respinte, dichiarandosi innocenti.

Il 24.11.1958 il governo jugoslavo inoltrò una nuova protesta al governo ungherese per aver violato gli impegni assunti nei confronti dei rifugiati e, inoltre, per aver lanciato calunnie contro la Jugoslavia ne| corso del processo Nagy, come era avvenuto a suo tempo durante il processo Rajk.

Nagy, Kosfa

Nato a Petrovaradin il 13.5.1911; generale deH’Armata Jugoslav[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 435

Brano: [...]matura e articolata elaborazione del suo pensiero: Goethe e il suo tempo; Il giovane Hegel; Esistenzialismo o marxismo?; La distruzione defla ragione; Saggi sul realismo; Contributi alla storia dell’estetica; Thomas Mann e la tragedia dell’arte moderna.

Il Circolo « Petoefi »

Nel 1956 partecipò alla rivolta ungherese, aderendo al movimento degli intellettuali che si raggruppavano intorno al Circolo « Petoefi » e poi entrando nel governo di Imre Nagy. In conseguenza di ciò



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 213

Brano: [...]nire del 1956.

La rivolta ungherese

Dopo la morte di Stalin (1953), il tentativo di “destalinizzazione” avviato dal XX Congresso del P.C.U.S. (1956) in Unione Sovietica, colse i comunisti ungheresi in un momento di lotta intestina e di profonde divisioni. Allorché, imitando i dirigenti del Cremlino, dal 1953 avevano cercato di dare vita a una direzione “collegiale”, il dittatore Ràkosi si era opposto e aveva inoltre ostacolato la nomina di Imre Nagy (v.) a presidente del consiglio, per non lasciare la carica fino ad allora detenuta insieme a quella di segretario generale del partito. Ràkosi si era poi adoperato per sabotare la politica di Nagy, tendente ad allargare gli spazi della democrazia ungherese, a riconoscere una certa libertà di idee, a migliorare le condizioni di vita delle masse, riuscendo infine ad emarginarlo dalla vita politica. Tuttavia, dopo il XX Congresso del P.C.U.S. Ràkosi, considerato da molti come il “piccolo Stalin” ungherese, non aveva più molto da dire: odiato dai lavoratori, disprezzato dai suoi stessi compagni [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 611

Brano: [...]nel caso di Rajk — una pubblica “confessione”) .

Il presidente Kàdar nel 1988

L’anno dopo la morte di Stalin fu liberato (1954), riammesso nel partito e nell’ottobre 1955 fu nuovamente nominato segretario aggiunto. Tornò alla ribalta internazionale il 25.10.1956, quando venne chiamato a sostituire E. Gero quale primo segretario del partito, con il compito di ristabilire l’ordine dopo la rivolta di Budapest. Entrò a far parte del governo di Imre Nagy (v.)f ma nei successivi drammatici sviluppi della situazione e con il ritorno dei carri armati sovietici a Budapest (4.11.1956) Kàdàr prese il posto di Nagy alla testa dei governo, abbandonando l’amico e compagno al suo destino fino a sottoscriverne la condanna a morte.

Rimase capo del governo ungherese fino al 1958 e ritornò a tale carica nel 1961, tenendola fino al 28.6.

1965 insieme a quella di primo segretario del partito. Successivamente mantenne solo la carica di primo segretario (di fatto la più importante), guidando l’Ungheria (v.) verso una politica di relativa liberalizzazione[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Imre Nagy, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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