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Il segmento testuale Il P C P è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 2Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 721

Brano: [...]ta tendenza di « ordine » sociale.

Sia pure con molta confusione, alla vigilia e dopo la rivoluzione, i militari erano comunque gli unici in grado di sostenere di fatto un processo di rinnovamento nel paese. Le altre due forze che avrebbero potuto svolgere un ruolo rilevante nella fase iniziale della rivoluzione, vale a dire i comunisti e la classe media borghese, quando vennero

chiamate all’azione mostrarono subito i loro gravi limiti.

Il P.C.P. aveva da gestire un movimento di lavoratori molto eterogeneo e distinto in due componenti che, in Portogallo, erano ugualmente deboli: gli operai e i contadini (braccianti), poco uniti fra loro. In questa dicotomia il P.C.P. aveva trovato fin dalla sua fondazione un ostacolo che non era mai riuscito a superare in un processo di aggregazione unitaria del movimento dei lavoratori e questa divisione aveva impedito che si formasse una rete efficiente di organizzazioni di base, capace di mobilitare in breve tempo le forze rivoluzionarie del paese. In breve, il P.C.P. si trovò impreparato all’appuntamento rivoluzionario.

Dall’altra parte, la debolezza della borghesia che assunse di fatto la gestione amministrativa del paese subito dopo la presa del potere dei militari, rappresentò uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del processo rivoluzionario. La borghesia mancava della necessaria esperienza per portare il carico dell’amministrazione pubblica, così come si era configurata dopo il 1974 e questo perché, durante il regime di Salazar, la classe medioborghese si era preoccupata più di curare i propri interessi particolari che di organizzare un partito [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 722

Brano: [...]compì per la prima volta un’esperienza democratica, sia attraverso le Sessao de esclaricimiento (assemblee convocate e gestite da ufficiali del M.F.A.) sia attraverso i grandi comizi e le piccole riunioni di quartiere o di (Fabbrica.

Aspri scontri si ebbero tra socialisti e comunisti quando si trattò di definire le modalità per organizzare i sindacati. Secondo il P.S.P., l’unità sindacale avrebbe dovuto svolgersi in modo graduale e spontaneo. Il P.C.P. sosteneva invece che il processo di unificazione dovesse avvenire sotto la guida del vertice e questo perché, fin dagli ultimi anni del regime di Caetano, il P.C.P.. era riuscito ad assicurarsi il controllo dell'Intersindacal, la centrale sindacale unitaria semilegale. Nel settembre 1975 si ebbe un grosso cambiamento politico: si dimise il primo ministro filocomunista Vasco Goncalves e gli subentrò De Azevedo, dando inizio a una tendenza moderata che culminò con un controgolpe il 25.11.1975. Mentre il governo De Azevedo attuava la « normalizzazione » nel paese, all’interno del movimento dei lavoratori si aprì un dibattito tra quanti sostenevano la necessità di rafforzare J'unità sindacale e attendere tempi migliori, e altri che invece propugnavano la lo[...]

[...]mbre 1975 i comunisti tentarono di rovesciare il governo De Azevedo, ma il tentativo non ebbe successo e, anzi, fornì agli avversari l’occasione di rinsaldarsi denunciando la « minaccia esterna », dato lo stretto legame del P.C.P. con I’Unione Sovietica. Furono così arrestati numerosi organizzatori del tentativo insurrezionale, tra cui parecchi ufficiali del M.F.A. che, nel 1974, avevano animato la Rivoluzione dei garofani. Con questa sconfitta, il P.C.P. pagò il prezzo della sua debolezza strategica, mentre si attivò il processo di aggregazione tra borghesia e latifondisti che praticamente annullò le conquiste del 1974. Le elezioni politiche dell'aprile 1976 segnarono una schiacciante vittoria dei socialisti che poterono dar vita a un governo monocolore guidato da Mario Soares. Questi proseguì la linea di « normalizzazione » iniziata da De Azevedo con misure draconiane che tuttavia si scontrarono con i lavoratori organizzati nell’lntersindacal ancora saldamente guidata dai comunisti. Nel 1976 l’Intersindacal mutò il proprio nome in Confedera[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il P C P, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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