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Il segmento testuale Il P C I è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 22Entità Multimediali , di cui in selezione 18 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 313

Brano: [...] aprile 1975. Consiglio Regionale Lombardia; A.P.O., La Resistenza osovana nell’Arzino e nella Val Tramontina, Udine 1975; A. Moretti, La Slavia friulana fra Italia e Jugoslavia 194345, « Storia contemporanea in Friuli » n. 8 (1977) 1375; G.P. Gallo, La crisi di Pielungo, ivi 76125; T. Sguazzerò, Il contributo azionista alla lotta di liberazione, ivi 126199; Mario Cesselii, Porzus. Due volti della Resistenza, La Pietra, Milano 1975; P. Pallente, Il P.C.I. e la questione nazionale. FriuliVenezia Giulia 1941

45, Udine 1980; F. Solari, L'armonia discutibile della Resistenza. Confronto fra generazioni, La Pietra, Milano 1979; A. BuvoliM. Lizzerò, La Resistenza, in « Enciclopedia monografica del FriuliVenezia Giulia », Udine 1979; Divisione D’Assalto Garibaldi Nati sone, Diario storico operativo. Guerra di Liberazione FriuliSlovenia 19431945, a cura del Comitato Regionale dell’A.N.P.I. del FriuliVenezia Giulia, Udine 1980. Documenti in: Archivio Osoppo e Archivio Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Udine.

Ospedali e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 639

Brano: [...]al dicembre 1943 al maggio 1944, è un sintomo indicativo del cambiamento dei rapporti di forza avvenuto in quel periodo fra le varie componenti politiche. La prolungata interruzione del C.L.N. era stata dovuta, oltre che alle difficoltà obiettive della situazione, alla grave crisi organizzativa in cui si erano venuti a trovare tutti i partiti anche per la subdola attività svolta dal provocatore Lioio Gelli in seno alle forze politiche locali.

Il P.C.I. cercò di rimediare alla debolezza di direzione locale inviando a Pistoia elementi qualificati come Vito Dolfi, Renato Bitossi, Faliero Pucci, Cesare Collini, Guerrando Olmi e Fernando Borghesi. Il P.S.I., da parte sua, fu quasi sempre assente come forza organizzata nel circondario pistoiese (ma non nella vai di Nievo!e) e il suo posto fu parzialmente occupato dal movimento di « Giustizia e libertà », i cui elementi più attivi, come Vincenzo Nardi (v.), all'indomani della Liberazione confluiranno nelle file socialiste. Vicende più complesse attraversò il gruppo degli anarchici libertari, anch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 799

Brano: [...]ra aveva subito un’involuzione che ne aveva mutato i connotati economici e politici. Secondo gli internazionalisti, la Russia di Stalin era ormai diventata un potente Stato capitalista con al vertice una nuova classe sfruttatrice, classe che altro non era se non la vecchia borghesia mascherata con nuove sembianze. Pertanto, secondo quell’analisi, i lavoratori dovevano prendere le distanze, sia dallo Stato sovietico che dai partiti a esso legati. Il P.C.I. di Togliatti diventava quindi, agli occhi di « Prometeo », un partito come tutti gli altri; si differenziava da questi solo per il fatto di mantenere la vecchia denominazione e di avere tra i suoi seguaci molti operai convinti di lottare per la rivoluzione socialista.

Naturalmente la polemica del P.C.I. contro « Prometeo » fu durissima. Pietro Secchia, in un articolo dal titolo « La maschera della Gestapo » e pubblicato da Nostra Lotta nel dicembre 1943, scrisse che i seguaci di « Prometeo » (ai quali egli accomunava quelli di Stella Rossa e di Bandiera Rossa) erano estremisti al servizio[...]

[...]osta non venne degnata della minima considerazione. In realtà, « Prometeo » era un gruppo minoritario senza alcun seguito di massa. Inoltre, dato che i partiti democratici stavano preparando l’insurrezione popolare, erano tutt’altro che favorevoli ad accreditare forze estremiste le quali potevano spingere la classe operaia al di là della linea unitaria e nazionale che era stata fissata negli accordi tra Alleati, governo di Roma, C.L.N. e C.V.L.. Il P.C.I accentuò quindi gli attacchi a tutte le forze di estrema sinistra, in primo luogo contro « Prometeo ». All’insurrezione del 25 aprile gli internazionalisti parteciparono portando le loro parole d'ordine, ma si trovarono del tutto emarginati.

A. Per.

Prosperi, Osvaldo Pacifico

N. nel 1887 a Treia (Macerata), m. a La Spezia il 21.7,1964; medico. Proveniente da una famiglia di tradizioni borghesi, compiuti gli studi universitari nel 1914 entrò nella Marina militare come tenente medico. Scoppiata la guerra, andò volontario nel reggimento di fanteria di Marina mobilitato nel basso Piave. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 122

Brano: [...]ase delle vere e proprie deportazioni di lavoratori in Germania, oltre quella della Todt. La primazia operaia — i partigiani armati crebbero di numero (fino a 3035.000) solo dopo i bandi di richiamo emanati dalla R.S.I. in primavera — nel combattere i fascisti e i nazisti con le proprie armi tradizionali (scioperi, renitenze, sabotaggi, ecc.) venne via via meno, ma un forte contenuto di classe, anche questo esistenziale più che politico, rimase. Il P.C.I. era presente con suoi uomini, la sostanza dell’opposizione operaia era dentro il “movimento”, e dentro il movimento doveva porsi l’avanguardia comunista per poter agire. Soltanto più tardi il P.C.I. riuscirà a collegare più strettamente le rivendicazioni economiche agli obiettivi politici e, con l’insieme della sua azione, a conquistarsi la maggioranza effettiva dei consensi operai. Come nel marzo ’43, fino alla primavera dell'anno seguente la spinta maggiore alla resistenza fu d’origine operaia, ma in quanto il cemento d’omogeneità era più naturalmente evidente e forte, come cemento di classe, nella fabbrica anziché nella società.

Ciò, dunque, mantiene un certo carattere di precedenza alla spontaneità rispetto all'organizzazione. Ciò, tuttavia, non deve diminuire l’importanza di que[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 176

Brano: [...]ei tedeschi. Il quartiere industriale di Firenze era inoltre particolarmente esposto ai bombardamenti aerei degli Alleati e T8.2.1944 alcune bombe sganciate lungo la direttrice RifrediSesto provocarono a Colonnata una strage, nella quale morirono anche 22 barnmini di un orfanotrofio. Il 2 maggio si ebbe un altro drammatico bombardamento.

Intanto la Resistenza si organizzava e le forze antifasciste cominciarono a prepararsi a liberare Firenze. Il P.C.I. in questi mesi svolse un ruolo di primo piano per realizzare gli obbiettivi indicati dal Comitato toscano di liberazione nazionale. Fu costituito a Rifredi il Comitato del settore industriale, di cui entrarono a far parte un membro del Comitato cittadino del P.C.I. (Mario Fabiani) e i responsabili dei mag

giori centri industriali (Alfredo Mazzoni per la Galileo, Paolo Tincolini per la Pignone). Questo comitato potè organizzare nelle fabbriche più importanti astensioni dal lavoro che poi sfociarono nei grandi scioperi del 3.3.1944.

«Il 3 marzo il Comitato di agitazione diretto da Mario [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 519

Brano: [...]iane, Silvano Ceccare///, Enzo Galli, Mario duoli, Dino Fantozzi, Gina e Lina Guerrini, Bruna Talluri, Piano Mortari. Nacque nello stesso tempo il P.S.I.U.P. per iniziativa di Nello Ticci (che fece della sua libreria un luogo d'incontro non solo di socialisti, ma di tutte le componenti dell'antifascismo), cui aderirono Giulio Topi, Luigi Cecchi, Guido Mantovani, Cafiero Laurentini, Alberto Ferretti, Guido Lolini, Alfredo Marsili, Arrigo Musianì. Il P.C.I. conobbe un nuovo impulso, grazie all’opera del dirigente regionale Leonida Roncagli (v.) inviato a Siena per ricostituire il Comitato federale, e di Giovanni Guastalli (v.).

Sorse inoltre un Comitato interpartiti, al quale parteciparono azionisti, socialisti e comunisti designati dalle rispettive organizzazioni, nonché alcune persone che, a titolo puramente individuale, si assunsero il compito di rappresentare nel Comitato stesso forze politiche ancora non organizzate, quali la Democrazia cristiana e il Partito liberale.

A metà agosto del 1943 si ebbe un'astensione dal lavoro per chied[...]

[...]sti fermenti senza determinare reazioni di rilievo contro l'occupazione tedesca. A muoversi con maggiore sollecitudine sul piano operativo furono a Siena i militanti del P. d’A., che effettuarono un ricupero di armi e materiale bellico presso alcune caserme e intrapresero qualche atto di sabotaggio come il danneggiamento del cavo telefonico SienaAmpugnano. Alcuni comunisti parteciparono a queste prime e sporadiche azioni, ma per un certo periodo il P.C.I. rimase semiparalizzato dall’aspra discussione interna sorta fra chi intendeva organizzarsi per iniziare subito la lotta armata e chi invece negava la possibilità di condurre la guerriglia in un centro privo di grosse con

centrazioni proletarie o in una campagna appoderata, fittamente cosparsa di case coloniche. Il confronto si risolse con la radiazione dal partito di coloro che sostenevano la tesi attesista, contro la quale si schierarono Leonida Roncagli, Giovanni Guastalli e Fortunato Avanzati (v.). Prevalse così una linea di intervento attivo contro il nazifascismo, alla quale aderiron[...]

[...]ganda fra la popolazione e i soldati, e si estendevano i contatti con alcuni C.L.N. comunali della provincia. Da quel momento la situazione a Siena rimase statica e la città divenne un importante centro di reclutamento di mano d’opera più o meno coatta per la Germania.

A creare queste difficoltà per lo sviluppo della Resistenza concorsero le carenze politiche e organizzative del C.L.N. provinciale e dei partiti che ne facevano parte (compreso il P.C.I., i cui dirigenti avevano lasciato il capoluogo perché direttamente impegnati nella lotta armata, come Avanzati e dal marzo anche il Guastalli, o lavoravano sul piano provinciale e interprovinciale al coordinamento delle bande partigiane) ; ma ciò era dovuto anche all’assetto sociale della città, dominato da un ceto medio impiegatizio e commerciale poco incline ad appoggiare il fascismo di Salò, ma neppure molto disposto a rischiare contro di esso. Ciò determinò un clima generale di attesismo che si estese a tutte le forze politiche: in effetti, la grande maggioranza della popolazione senese,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 154

Brano: [...]tra le due guerre, Trieste 1974; G. Fogar, L'antifascismo operaio monfalconese tra le due guerre, Milano 1982; AA.VV., L'Istria tra le due guerre, Roma 1985; M. Pacor, Confine orientale, Milano 1964; AA.VV., Dallo squadrismo fascista alle stragi della Flisiera, Trieste 1978; P. Panizon, L'organizzazione clandestina e l'attività del PC a Trieste 192335 in “Italia Contemporanea", n. 121/1975; AA.VV., Comunisti a Trieste, Roma 1983; P. L. Pallante, Il P.C.I. e la questione nazionale, Udine 1980; S. Bon Gherardi, La persecuzione antiebraica a Trieste (19381945), Udine 1972; (a cura di S. Bon Gherardi e A. Petronio), La resistenza nel Friuli e nella Venezia Giulia — guida bibliografica, Udine 1979, voi. I e II; E. Collotti — T. Sala, Le potenze dell'Asse e la Jugoslavia, Milano 1974; E. Collotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Ordine Europeo, Milano 1974; E. Collotti — T. Sala — G. Vaccarino, L'Italia nell'Europa danubiana durante la II guerra mondiale, Milano 1967; G. Fogar, Sotto l'occupazione nazista delle provincie orientali, Udine 1968; G. F[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 330

Brano: [...] gran parte mediate, ma non procedenti da un’unica volontà.

Inizio della guerra partigiana

Mentre alcuni esponenti dell’antifascismo veneziano (Arduino Cerutti, Renato Maestro, Renzo Sullam) passavano la linea del fronte per andare verso il Sud a impegnarsi nella ricostruzione del nuovo Stato democratico, il C.L.N. provinciale iniziò la propria attività tra molte difficoltà, alcune proprie a ogni partito, altre relative all’unione di essi. Il P.C.I. a Venezia poteva godere dei frutti non troppo remoti dell’azione di Girolamo Li Causi (v.), Borin e Longobardi, tuttavia aveva alle spalle una classe operaia priva di esperienze di lotta e organizzative che verranno acquisite per forza di cose e solo lentamente. Per qualche mese i comunisti concepiranno la loro presenza nel Comitato interpartito come un fatto tattico in prospettiva rivoluzionaria e solo quando Bruno Venturini (v.) ne sarà a capo, ' i comunisti veneziani praticheranno senza incertezze e concretamente la politica unitaria.

La Democrazia cristiana era, da parte sua, divisa f[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 710

Brano: [...] popolo che venne distribuito il giorno successivo.

A Milano, dove fin dal gennaio 1943 si era cominciato a lavorare per la creazione di un Comitato nazionale di azione antifascista (v.), operavano per i comunisti Giorgio Amendola, Celeste Negarville, Salvatore di Benedetto, Ilio Bosi, Giovanni Roveda, Felice Cassani, Giovanni Brambilla e altri ancora, cui si aggiunsero nel corso dei quarantacinque giorni i liberati dal carcere e dal confino. Il P.C.I., pur mantenendo una linea unitaria alle sue proposte in seno al Comitato antifascista, lavorava aH’interno delle fabbriche e fra le masse per ampliare la propria influenza, diffondendo parole d’ordine di protesta contro la continuazione della guerra, ponendo richieste di miglioramento delle condizioni di vita e reclutando nuovi militanti. Sarà precisamente questa iniziativa politica e organizzativa a tutti i livelli che permetterà la rapida ricostruzione del partito nel corso della Guerra di liberazione. Abitazioni popolari distrutte ad Affori (Milano) dopo il bomIncontestabilmente meno inci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 120

Brano: [...]ne « contro ogni forma di oppressione economica e nazionale ai danni di tutte le nazionalità oppresse dal l'imperialismo italiano, contro qualsiasi altra forma con la quale l'oppressione fascista che grava sul popolo italiano venga aggravata ai danni delle nazionalità oppresse, e contro ogni disuguaglianza degli operai, contadini ed ogni altro strato di masse lavoratrici stabilita in base al criterio imperialista delle differenze nazionali ».

Il P.C.I., la Federazione comunista della Venezia Giulia e dell'lstria e il M.N.R.S.C. si impegnarono a lavorare per dare vita a un Fronte popolare antifascista che raccogliesse nella lotta contro la guerra e il fascismo tutte le forze interessate, anche quelle che (come i liberali, i democratici, i repubblicani e i socialisti italiani della regione) erano contrari all’autodecisione degli slavi « sino al distacco dall’Italia ».

Crisi del movimento nazionalista slavo

La guerra coloniale d’Etiopia e l’intervento fascista in Spagna determinarono una forte ripresa dell’opposizione al fascismo. In Is[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il P C I, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Il P <---Il P C <---P.C.I. <---comunista <---comunisti <---fascisti <---C.L.N. <---antifascisti <---fascismo <---italiano <---fascista <---italiana <---antifascista <---Partito comunista <---antifasciste <---italiani <---socialista <---P.S.I. <---Storia <---dell'Italia <---socialisti <---nazisti <---antifascismo <---attesismo <---comuniste <---cristiana <---italiane <---nazifascisti <---Agraria <---Bibliografia <---Comitato centrale <---azionista <---azionisti <---d'Azione <---fasciste <---nazifascista <---nazismo <---nazista <---A.N.P.I. <---C.L.N.A.I. <---Cesare Collini <---Concetto Marchesi <---De Gasperi <---Eugenio Reale <---Friuli-Venezia <---G.A. <---Giuseppe Di Vittorio <---Guido Molinelli <---La formazione <---Lo stato <---Oreste Lizzadri <---P.S.I.U.P. <---Paimiro Togliatti <---R.S.I. <---Sesto San Giovanni <---Vittorio Emanuele <---attesista <---capitalismo <---collaborazionisti <---d'Italia <---democristiana <---democristiani <---giuliani <---ideologie <---nazifascismo <---nazionaliste <---realismo <---A.M.V. <---A.P.O. <---Abdon Maltagliati <---Alessandro Sinigaglia <---Alessandro Sinigaglia a Dino Saccenti <---Alla De Micheli <---Alleata nell'Italia Liberata <---Alleati in Sicilia <---Ante Pavelic a Zagabria <---Antifascismo nella Venezia <---Antonino Ramirez <---Antonio Di Donato <---Antonio Gramsci <---Antonio Gramsci di Gobetti <---Antonio Manes <---Antonio Roa <---Antonio Ukmar <---Archivio Istituto Friulano <---Arrigo Musia <---Assemblea Nazionale Costituente <---Bandiera Rossa <---Bicocca di Milano <---Bitossi a Mario <---Brigate Osoppo <---Bruna Talluri <---C.L.N <---C.T.L.N. <---C.V.L. <---Cafiero Lau <---Camera dei Comuni <---Centro interno <---Cianca P <---Comando Unico Raggruppamento Zone <---Comitato di Torino <---Commissione Alleata di Controllo <---Comune di Firenze <---Comunisti a Trieste <---Conferenza di Mosca <---Conferenza di Roma <---Congresso di Bari <---Consiglio Nazionale <---D'Antoni <---D.C. <---Demografia <---Dialettica 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