Brano: Udine
no già state fatte) venne totalmente requisito.
Al ritorno delle truppe italiane, nel novembre del 1918, ben squallido dovette apparire il Friuli. Totalmente devastata era la città di Udine che, nelTimminenza della liberazione, aveva dovuto far fronte a un estremo saccheggio da parte dei soldati austriaci sbandati, con altri morti e altre distruzioni. Il 4 novembre entrava finalmente ad Udine la III Divisione del Regio esercito; il 6 arrivarono il sindaco e il presidente della Deputazione provinciale, il 7 fu la volta dell'arcivescovo. Tornarono in Friuli anche i profughi: 134.816 persone su una popolazione di 628.081 abitanti. Tutti i problemi rimasero tuttavia per lungo tempo aperti. Gli “aiuti” del governo di Roma risulteranno lenti[...]
[...]e del 1919 e l’inizio del 1920 i rapporti di forza aH’interno del partito mutarono quindi radicalmente.
I problemi, rimasti irrisolti per la mancanza di provvedimenti governativi adeguati, nel 1920 si riproposero assai aggravati rispetto all’anno precedente e la situazione apparve sempre più preoccupante a causa di circa 80.000 persone rimaste senza lavoro. Dimostrazioni di disoccupati organizzati in leghe operaie si ebbero a Udine e in tutto il Friuli, seguite da violente repressioni che provocarono alcuni morti e molti feriti fra i lavoratori.
I moti dei disoccupati presto Si agganciarono a quelli di alcune categorie di lavoratori impegnate in azioni rivendicative per miglioramen
ti economici e a quelli della popolazione in generale contro il rincaro del costo della vita. Le numerosissime cooperative di lavoro, le leghe di resistenza, le sezioni delle Camere del lavoro di Udine, di Tolmezzo e Pordenone, le sezioni socialiste e, nelle campagne, le leghe bianche e quelle rosse divennero i centri di promozione e organizzazione di conti[...]
[...]zione positiva della controversia per i fitti degli anni bellici.
Nell’autunno del 1920 si ebbero le elezioni amministrative che segnarono un grande successo del Partito socialista e del Partito popolare. Quest’ultimo si era costituito anche a Udine circa un anno prima, per iniziativa degli avvocati Mario Pettoello, Luigi Fantoni e Agostino Candolini, nonché del ragioniere Arturo Miani, avendo come proprio organo di informazione il quotidiano Il Friuli. La base dei consensi dei popolari era nelle campagne, dove l’Unione Cattolica del Lavoro, per opera di Tiziano Tessitori che allora la dirigeva, seppe esplicare un'intensa attività fra I coltivatori diretti, i coloni e i mezzadri organizzati nelle leghe bianche.
AH’interno del Partito socialista il dibattito fra diversi orientamenti politici diventò particolarmente aspro