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Il segmento testuale I.O.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 84

Brano: [...]a op

portunista, rifiutando l’alleanza con i comunisti per un fronte antireazionario e antifascista e perfino arrivando, come avvenne in Bulgaria nel settembre 1924, ad appoggiare la repressione armata contro di essi.

I Congresso

Benché le forze conservatrici stessero affermandosi in Europa e il movimento operaio occidentale fosse sempre più direttamente minacciato, nella sua relazione al | Congresso (Marsiglia, 1925) la segreteria dell'I.O.S. affermava — sulle fragili basi del successo elettorale ottenuto dai socialisti austriaci e dai laburisti inglesi — che « le prospettive del movimento operaio erano notevolmente migliorate ». Il problema dell’instaurarsi di dittature fasciste in Ungheria, Italia, Spagna e Bulgaria venne dalla relazione appena sfiorato. Essa auspicava un’azione unitaria in campo sindacale con l’Internazionale di Amsterdam (v.), preconizzava il crollo del movimento comunista mondiale e il ritorno dei socialisti « traviati » nel suo grembo.

Per l’I.O.S., il comuniSmo era un nemico da combattere e perfino le te[...]

[...]aci e dai laburisti inglesi — che « le prospettive del movimento operaio erano notevolmente migliorate ». Il problema dell’instaurarsi di dittature fasciste in Ungheria, Italia, Spagna e Bulgaria venne dalla relazione appena sfiorato. Essa auspicava un’azione unitaria in campo sindacale con l’Internazionale di Amsterdam (v.), preconizzava il crollo del movimento comunista mondiale e il ritorno dei socialisti « traviati » nel suo grembo.

Per l’I.O.S., il comuniSmo era un nemico da combattere e perfino le tesi possibiliste deH’Internazionale di Vienna erano da accantonare definitivamente. Alcuni fatti furono particolarmente sintomatici dell’involuzione socialdemocratica: negli organismi dirigenti dell’lnternazionale socialista furono cooptati, con intento chiaramente provocatorio, esponenti della controrivoluzione russa come il menscevico Tseretelli, Suchomlin e Abramovic; fu redatto un violento atto di accusa contro A. A. Purcell e F. Bramley, rispettivamente presidente e segretario delle Trade unions, rei di aver capeggiato una delegazio[...]

[...]egazione sindacale inglese in visita nell’Unione Sovietica e, al termine del viaggio, di aver fatto dichiarazioni sostanzialmente favorevoli ai Soviet.

Sui problemi italiani l’atteggiamento deH’Internazionale socialista fu scarsamente incisivo: essa si limitò a una generica condanna, più morale che politica, del fascismo, nella quale il proletariato italiano veniva tra l’altro definito « vincitore morale sul regime del terrore ». In pratica l’I.O.S. appoggiò le posizioni « aventiniane » dei socialisti e non diede alcuna reale indicazione per la lotta contro il regime di Mussolini.

Alla fine del 1925 l’Internazionale socialista contava 6.280.000 iscritti, dei quali 3.000.000 aderenti al La



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 10

Brano: [...]ternazionale socialista su basi che consentissero il superamento della frattura prodottasi nel movimento operaio internazionale; fondò, a questo scopo, VUnione socialista di Vienna (la cosiddetta « Internazionale due e mezzo»), come strumento di mediazione tra la Terza Internazionale e i resti della Seconda Internazionale, ma dopo il fallimento di questa effimera esperienza fu (1923) tra i fondatori della nuova Internazionale socialista operaia (I.O.S.), della quale divenne segretario. NeH'ambito della I.O.S. si adoperò per convogliare nella lotta antifascista le forze dei partiti aderenti e per promuovere l’azione di solidarietà con la Spagna repubblicana (1936).

Aeronautica italiana

L'armistizio dell’8.9.1943 trovò le forze dell’Aeronautica italiana sparse su una vasta area (dal territorio nazionale alla penisola balcanica, all'Egeo) e fortemente decimate da

39 mesi di guerra. Anche se le clausole armistiziali, prive della necessaria chiarezza, e gli ordini contraddittori non favorirono una rapida e coerente presa di posizione dei Comandi, una parte degli aerei dislocati nei vari scacch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 87

Brano: [...]ttivi paesi, rinunciando così a una visione internazionalista fin questo senso si sono sempre distinti soprattutto i delegati inglesi e i tedeschi); in secondo luogo, un acceso anticomunismo, espresso nella affermazione, secondo la quale « il movimento internazionale comunista è lo strumento di un nuovo imperialismo ». Il comuniSmo viene così considerato un nemico più pericoloso del capitalismo, al punto che il « Manifesto » di costituzione dell’I.O.S. gli dedica quattro paragrafi (78910).

Malgrado gli ambiziosi programmi di Francoforte s.M., la nuova Internazionale ha svolto un’attività limitata e, dal 1951 a oggi, la sua azione non ha avuto particolare rilievo.

Bibliografia: O. Bauer, Die illegale Partei, Paris, 1939; G. D. H. Cole, ComuniSmo e socialdemocrazia, Bari, 1968; L. Edinger L. jr.f Sozialdemokratie und National sozialismus, Hannover, Frankfurt, 1960; M. Sokolova, Les congrès de l’Internationale Socialiste entre les deux guerres mondiales, Paris, 1953; Erich Matthias, Sozialdemokratie und Nation, Stuttgart, 1952.

Internazionalismo proletario

Posizione di principio del movimento [...]

[...]ternazionalismo proletario tra i fattori di successo della rivoluzione.

Una solidarietà di tipo analogo, anche se meno ampia a causa delle mutate condizioni generali, fu quella messa in atto dai proletari di vari paesi dal 1924 al 1927 in ap

poggio alla rivoluzione cinese.

Nel 1936, in piena bufera fascista nel centro dell'Europa, la guerra civile spagnola suscitò una solidarietà ancora più larga e prolungata, che tuttora continua. Grandiose campagne di solidarietà si sono avute in tutto il mondo, nel secondo dopoguerra, per molti altri popoli in lotta, dalla Grecia al Vietnam, dal Cile ai paesi africani.

Natura deirinternazionalismo

Tuttavia, se l'internazionalismo proletario costituisse soltanto la risposta alla solidarietà internazionale del capitale, la sua forza sarebbe limitata, condizionata e riflessa, priva di motivazione interiore. Esso trae invece la propria ragione d’essere dal carattere stesso della lotta per creare una società più giusta e libera, lotta che presuppone il superamento delle angustie e dei pregiu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 366

Brano: [...] del marzo 1925, nel periodo in cui era collaboratore de “La Giustizia”); acquisì fondamentali esperienze prima in Austria, dove fu influenzato da quella socialdemocrazia e dall’austromarxismo, poi in Francia, dove dalle sponde del P.S.U.L.I. (Partito socialista

unitario dei lavoratori italiani) fu protagonista non secondario dell’opera di unificazione con la frazione del P.S.I., guidata da Pietro Nenni (v.). Nel P.S.I. (sezione italiana dell’I.O.S., Internazionale operaia e socialista), alleato del P.C.I. nel Patto di unità d’azione (v.) stabilito nel

1934 in funzione antifascista, Saragat rappresentò ai congressi specialmente, in modo dialettico, una riserva e un contrappeso all'egemonia acquisita da Nenni, fino alla rottura, peraltro non definitiva, del 1939 e fino alla drammatica scissione di Palazzo Barberini, all’inizio del 1947 (v. Socialista italiano, Partito).

Dal 1947 Saragat sarà il capo pressoché indiscusso della socialdemocrazia italiana nelle sue varie denominazioni (P.S.L.I., P.S.D.I., ecc.) e nel 1964, dopo essere s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 562

Brano: [...]ssa dell’ottobre 1917, costituirono la Terza Internazionale (v.) o Internazionale comunista. La netta frattura tra partiti socialdemocratici e partiti comunisti venne riconfermata dalla fondazione della Internazionale socialista operaia

(v.) nel 1923, che si sciolse nel 1940. Seguì nel 1945 l'istituzione di un Comitato per la conferenza socialista internazionale (COMISCO) e questo portò, nel 1951, alla nascita della Internazionale socialista (I.O.S.) che è tuttora la maggiore espressione ufficiale del movimento socialdemocratico su scala mondiale.

Mentre la denominazione di socialdemocratici nel quadro della II Internazionale riguardava partiti che si dichiaravano unanimamente “marxisti”, quantunque divisi al loro interno fra correnti revisioniste e correnti rivoluzionarie, l'attuale socialdemocrazia rifiuta nelle proprie dichiarazioni costitutive di richiamarsi a uniformità di orientamento teorico, affermando: « Che i socialisti fondino le loro convinzioni sul marxismo o su altri metodi di analisi della società, che si ispirino a pri[...]

[...]ella II Internazionale riguardava partiti che si dichiaravano unanimamente “marxisti”, quantunque divisi al loro interno fra correnti revisioniste e correnti rivoluzionarie, l'attuale socialdemocrazia rifiuta nelle proprie dichiarazioni costitutive di richiamarsi a uniformità di orientamento teorico, affermando: « Che i socialisti fondino le loro convinzioni sul marxismo o su altri metodi di analisi della società, che si ispirino a principi religiosi o umanitari, essi lottano per lo stesso scopo: la giustizia sociale, una vita migliore, la libertà personale ».

Quantunque nella sua varietà di forme ideologiche, politiche e organizzative l’attuale socialdemocrazia non sia identificabile con un unico modello teorico di politica riformista, nel socialismo europeo essa ha tuttavia assunto alcuni tratti spech fici: stretti rapporti col movimento sindacale, fino a essere il “partito del lavoro” che ha come interlocutore principale i sindacati; programma politico ispirato al modello del Welfare State (Stato del benessere), attraverso politich[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 183

Brano: [...]Turati fu peraltro rivolta a spiegare, in seno e in polemica con l’Internazionale operaia e socialista, ciò che rappresentava il fascismo su scala europea: molto esplicito in questo senso fu il suo ultimo e più elaborato intervento al Congresso di Vienna del 1931. Nel 1930 aveva inoltre incoraggiato l’operazione condotta dai massimalisti dissidenti e dai riformisti per la riunificazione socialista e la confluenza del nuove P.S.I. nelle file dell’I.O.S. (Internazionale operaia e socialista). Per diversi aspetti egli contribuì, sempre nel quadro della tradizione ita

liana e nel contesto della socialdemocrazia postbellica, a delineare una rappresentazione del fascismo, che seppure carente per quanto riguardava l’analisi sociale e culturale, era animata e sorretta da una forte capacità di resistenza e di sfida.

Il vecchio Turati, che era giunto in Francia sulla soglia dei settantanni, si caratterizzò nell’esilio soprattutto per aver coltivato l’individuazione su scala europea del fascismo, e per non essersi distaccato dalla più giovane in[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine I.O.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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