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Il segmento testuale I Divisione Proletaria è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 741

Brano: [...]timenti tra le forze partigiane e le truppe tedesche e italiane.

Tito ritenne che si trattasse di una manovra nemica per rintuzzare provvisoriamente l’attacco partigiano contro i presìdi italiani, ma lo sviluppo della battaglia, la presenza di ingenti forze germaniche e la violenza dei loro attacchi lo convinsero ben presto che si trattava di una operazione di vaste dimensioni. La sfavorevole situazione venutasi a creare sul fronte della I e II Divisione Proletaria indusse il Comando supremo partigiano a rinunciare all'attacco contro i presìdi italiani di Kolasin e Mojkovac e a ordinare alle Divisioni di sganciarsi, ritirandosi verso Occidente per abbreviare la linea del fronte e prendere posizioni difensive più favorevoli. Fin dall'inizio i piani nemici ebbero quindi successo.

Sul “Bollettino del Comando supremo del

l E.P.L.J/', apparso nel giugno dello stesso anno, Tito scrisse: « Il nemico ha sventato il nostro piano che prevedeva nuove operazioni offensive in direzione della Metohia e del Còsovo, costringendoci ad accettare combattimenti difen[...]

[...]utti i civili sorpresi nel territorio circondato, il Comando supremo partigiano invitò la popolazione ad abbandonare le case e rifugiarsi nelle zone inaccessibili del Durmitor, della Si

njajevina e delle altre montagne circostanti, al di sopra dei 2.000 metri di quota. Ordinò inoltre il graduale raggruppamento dei reparti di combattimento con l'intenzione di indirizzarli verso la Bosnia orientale e occidentale a seconda della situazione. Alla I Divisione Proletaria, impegnata sulle posizioni di Bijelo Polle fu ordinato di muovere verso Foca per arrestare l’avanzata dei tedeschi da quella direzione e la Brigata della II Proletaria fu spostata da Kolasin in direzione di Gacko per alleggerire la pressione nemica da quel lato. Contemporaneamente, con un radiogramma al Comando generale partigiano della Croazia, Tito chiese che l’aviazione alleata bombardasse le posizioni tedesche e italiane a Pljevlja, Bijelo Polje, Berane, Andrijevica, Podgorica, Niksic e Mostar. Il Comando britannico fede il sordo e non intervenne. Da parte britannica vennero anche altre d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 422

Brano: [...]Fanteria, T8.9.1943 si trovava al comando della 9a Compagnia in postazione nel caposaldo di Sinj, presso Spalato. Rifiutata la resa ai tedeschi, si unì ai partigiani jugoslavi con quattro ufficiali e soldati della sua Compagnia. Nominato vicecomandante di una ceta di partigiani italiani della 18 Brigata d’assalto Dalmata, divenne successivamente vicecomandante del Battaglione italiano « Matteotti » alle dipendenze della 3a Brigata Krajska della I Divisione Proletaria del N.O.V.J., rimanendo ferito in combattimento.

Nel marzo 1944 fu eletto comandante del « Matteotti » e, nell’ottobre, vicecomandante nonché capo di stato maggiore della costituita Divisione « Italia » (v. Jugoslavia, Italiani in), con la quale combattè fino alla liberazione di Zagabria (11.5.

1945). Rimpatriò con ìa Divisione « Italia » il 2.7.1945.

È stato decorato dal governo italiano di medaglia d’argento dell'Ordine al valore e, da quello jugoslavo, della Stella partigiana di 3° gradOe

F.Vi.

Parodi, Amedeo

N. a Ovada (Alessandria) il 25.3. 1880; pasticcere.

Membro d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 486

Brano: [...]a sua memoria l’Ordine di Eroina del popolo.

G.Sco.

Banja Luka, Operazione di

Città jugoslava di 91.000 abitanti, durante la Seconda guerra mondiale Banja Luka fu teatro di durissimi scontri fra partigiani e torze di occupazione germaniche.

Per alleggerire la pressione esercitata dai tedeschi sulle formazioni partigiane nella Bosnia orientale nel corso della cosiddetta “Sesta offensiva” (campagna invernale 19431944), Tito ordinò alla I Divisione Proletaria e ad alcune altre formazioni di assalire ed espugnare a ogni costo quella che era la più fortificata posizione nemica della Bosnia Occidentale, creando in tal modo un diversivo per trarre in inganno il nemico. Dopo asprissimi combattimenti protrattisi dal 31.12.1943 al

2.1.1944, cui parteciparono, a fianco di partigiani, i battaglioni italiani “Matteotti” e “Garibaldi”, la città venne conquistata. Nel corso dell’operazione, perfettamente riuscita, si distinsero i combattenti del “Mat

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine I Divisione Proletaria, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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