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Il segmento testuale I Brigata Proletaria è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 201

Brano: [...]n nucleo centrale costituito da circa 200 carabinieri comandati dai tenenti colonnelli Luigi Venerandi e Attilio Venosta; a questi si unirono, in gruppi o isolati, soldati e ufficiali provenienti da altri reparti. Il Battaglione, duramente impegnato in una serie di combattimenti e d’importanti azioni che lo obbligarono a compiere marce estenuanti, fu comandato dal capitano Francesco Elia e poi dal tenente Ilare Mongilardi; operò inquadrato nella I Brigata Proletaria jugoslava, alla quale si uniformò, sia nell'ordinamento militare che in quello politico. L’altro battaglione, il « Matteotti », fu costituito a Livno il 15.10.1943, al comando del tenente Aldo Parmeggiani. Nei primi combattimenti e nel calvario di una marcia di 1.500 chilometri compiuta in 46 giorni, il battaglione perdette il 50 per cento dei suoi effettivi. Più tardi esso entrò a far parte della III Brigata Proletaria.

Entrambi i battaglioni, che per 12 mesi consecutivi furono impiegati senza sosta nell’aspra guerriglia, subendo durissime perdite, parteciparono con grande impegno alla lotta finale per la liberazione di Belgrado. Subito dopo quella battaglia, mescolando veterani dei due battaglioni con altri volontari, furono costituiti il « Mameli », al comando del sottotenente Ovidio Gardini; e il « Fratelli Bandiera », comandato dal brigadiere dei carabinieri Guido Guerrini. Nel loro insieme, questi 4 battaglioni costituirono la Divisione « Italia », comandata dal sottotenente Giuseppe Marras, che sar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 622

Brano: [...]ibaldi”. Altri 3.000 militari circa che costituivano il presidio, dopo aver consegnato le armi ai partigiani riuscirono a imbarcarsi a scaglioni sulle navi messe a loro disposizione per raggiungere l’Italia.

Resistenti italiani

11 Battaglione “Garibaldi” si fece onore combattendo sulle pendici settentrionali del Mosor, sul fronte di Clissa (Klis) e in altri settori fino al 26.9.1943, data alla quale venne spostato in Bosnia, insieme con la I Brigata Proletaria di cui era entrato a far parte.

Altri combattenti italiani, pure provenienti da Spalato o dalle isole, formarono a Livno un secondo Battaglione partigiano, cui diedero il nome di “Matteotti”.

Alla fine di settembre, al momento dell’entrata dei tedeschi in città, si trovavano a Spalato ancora circa 9.000 soldati italiani e 300 ufficiali che vennero fatti prigionieri e deportati in Polonia e in altri campi dell’Est. Cinquanta ufficiali superiori, sottoposti a un processo sommario e accusati di tradimento, furono invece trucidati dai tedeschi a

12 km da Spalato il 1° ottobre. Tra i fuci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 743

Brano: [...]tra Terza Divisione conduceva ancora sanguinosi combattimenti di retroguardia sulle sponde deirOrmaritza, la Prima e la Seconda Divisione infransero l'accerchiamento sulla Sutjeska e le loro avanguardie procedettero ostinatamente, attraverso il monte Zelengora, in direzione della camionabile FocaKalinovik. Tre accerchiamenti nemici, sulla Sutjeska e sulla rotabile FocaSarajevoVisegrad furono spazzati ».

La forza d’urto dello sfondamento fu la I Brigata Proletaria comandata da Danilo Lekic, il quale creò una breccia all’altezza di Balinovac nelle prime ore dell’alba del 10 giugno sul fronte della 369a Divisione legionaria tedesca. Quello stesso giorno alcuni prigionieri italiani riuscirono a scappare (uno si portò il diario di guerra del poeta Vladimir Nazor, al cui cavallo era addetto), raggiungendo i tedeschi.

Sempre quel giorno i tedeschi inviarono al loro Comando Supremo questo messaggio: « Settore SutjeskaPliva grandi forze nemiche compresse in minimo spazio. Con certezza si sa che con loro c’è Tito. È l’ultima fase dell’operazione, è giunta l’[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine I Brigata Proletaria, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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