Brano: [...] Weisse Rose si oppose al nazismo, più che per una presa di posizione politica, ispirato da motivazioni di carattere eticoreligioso.
Fin dalla primavera del 1942 la rivolta contro la persecuzione razziale e lo sdegno morale per i crimini perpetrati dai nazisti contro la dignità deM’uomo furono all'origine dell’attività propagandistica svolta da un gruppo di giovani studenti delTUniversità di Monaco di Baviera, capitanati dai fratelli Sophie e Hans Scholl. Successivamente, con l’aiuto del professore Kurt Huber, docente di filosofia e di psicologia della stessa università e sotto l’incalzare degli eventi bellici, l’attività del gruppo si fece sempre più intensa ed esplicita. NeH’inverno 194243, in concomitanza con i rovesci militari all’Est (la resa di Stalingrado), essa arrivò all’appello al sabotaggio e a incitare il popolo tedesco a separarsi dal regime nazista per restaurare il buon nome della Germania offeso dall’imperialismo e dai misfatti del nazionalsocialismo, e per promuovere il reinserimento del paese in una comunità paritaria degli [...]
[...]nia offeso dall’imperialismo e dai misfatti del nazionalsocialismo, e per promuovere il reinserimento del paese in una comunità paritaria degli Stati d’Europa.
Privo di contatti stabili con altri gruppi illegali, nel febbraio 1943 il nucleo della “Rosa bianca” attirò su di sé la repressione della Gestapo: il 18 febbraio ne furono arrestati i principali promotori, e nelle settimane successive l’intera cerchia fu sterminata dal terrore nazista. Hans Scholl (n. nel 1918), Sophie Scholl (n. nel 1921) e Christoph Probst (n. nel 1919) furono i primi a essere giudicati dal supremo tribunale popolare nazista presieduto dal famigerato Freisler: condannati a morte, vennero decapitati per mano del boia il 22.2.1943. Nei mesi successivi furono giustiziati: Kurt Huber (n. nel 1893) e Alexander Schmorell (n. nel 1917) il 13 luglio; Willi Graf (n. nel 1918), il 12 ottobre.
La vicenda della “Rosa bianca”, che si inseriva nella crisi del fronte interno tedesco apertasi con il rovesciamento delle fortune belliche, è stata rievocata nel dopoguerra in un prez[...]
[...] degli studi degli ultimi anni è rappresentato dal film Die weisse Rose del regista Michael Verhoeven, entrato in circolazione nella Repubblica Federale Tedesca nel 1982, composto sulla base di una approfondita ricognizione storica della vicenda (come è raccontato dallo stesso Verhoeven e dal suo collaboratore Mario Krebs nel libro che ha accompagnato l’uscita del film), e soprattutto dalla pubblicazione di lettere e appunti dei fratelli Scholl (Hans SchollSophie Scholl, Briefe und Aufzeichnungen, Frankfurt, 1984). Documenti, questi ultimi, definitivi della profonda ispirazione cattolica che guidò l’itinerario spirituale dei fratelli Scholl e della cerchia che intorno a essi si raccolse. E, insieme, assai significativi della condizione giovanile sotto il nazismo, in cui la fuga nel misticismo non può essere letta soltanto come forma di evasione ma spesso come unica alternativa e, nell'isolamento, forma di resistenza di fronte all’invadenza e alla provocazione del sistema terroristico.
E.Co.
Hans e Sophie Scholl
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