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Il segmento testuale H.A. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 75

Brano: [...]riali e gli agrari tedeschi a chiedere in misura sempre maggiore prigionieri di guerra, deportati e internati come manodopera da utilizzare nelle fabbriche e in agricoltura. Tali esigenze determinarono una nuova svolta nella politica nazista dei lager.

Le deportazioni e lo sterminio in massa degli ebrei avevano sempre rivestito una notevole importanza economica per i nazisti. Appositi uffici, reparti e organizzazioni delle

S.S. (come l’R.S.H.A., o Ufficio amministrativo ed economico dell 'Ufficio centrale di sicurezza del Reich) avevano avuto fin dall'inizio della persecuzione antisemita il compito di impadronirsi di tutti i beni mobili e immobili delle comunità ebraiche, per amministrarli direttamente

o tramite fiduciari tedeschi. Poi, con le soppressioni in massa delle popolazioni nei ghetti dell'Europa orientale o nei campi di sterminio, era stata ordinata la cosiddetta Azione Reinhardt che, nell’opera di ricupero, si era spinta fino alla raccolta delle materie prime, provenienti dai cadaveri degli ebrei uccisi (protesi, capel[...]

[...]o Ufficio amministrativo ed economico dell 'Ufficio centrale di sicurezza del Reich) avevano avuto fin dall'inizio della persecuzione antisemita il compito di impadronirsi di tutti i beni mobili e immobili delle comunità ebraiche, per amministrarli direttamente

o tramite fiduciari tedeschi. Poi, con le soppressioni in massa delle popolazioni nei ghetti dell'Europa orientale o nei campi di sterminio, era stata ordinata la cosiddetta Azione Reinhardt che, nell’opera di ricupero, si era spinta fino alla raccolta delle materie prime, provenienti dai cadaveri degli ebrei uccisi (protesi, capelli, ecc.). Ma nel

1941, quando crebbe la domanda interna di mano d’opera, i nazisti si resero conto che potevano ricavare dalle loro vittime, prima di ucciderle, una certa quantità di forzalavoro.

Con una disposizione del 29.9.1941 venne così ordinato a tutti i comandanti di lager di considerare i deportati come manodopera disponibile e di utilizzarli in modo da ottenerne il massimo rendimento: i campi dovevano diventare centri di attività econ[...]

[...]oratorischiavi erano costretti a prestare la loro opera, per un minimo di 1012 ore al giorno, in ambienti estremamente malsani come miniere, gallerie, fabbriche chimiche e metallurgiche dove non si teneva ovviamente alcun conto della loro salute. Alle già numerose cause di morte si aggiunsero così quelle dovute alla pericolosità dei lavori, intossicazioni, incidenti, bombardamenti aerei delle fabbriche.

Nell’aprile 1942 fu costituito il WirtschaftsVerwaltungshauptamt [W.V.

H.A.) o Ufficio superiore economico e amministrativo delle S.S., comprendente una speciale sezione

« Aziende industriali e commerciali » che appunto sopraintendeva a tutta questa attività.

II 18.9.1942 Himmler precisò che il nuovo orientamento valeva anche nei confronti degli ebrei, dando alle

S.S. dei campi di sterminio la consegna « Vernichtung durch Arbeit » (annientamento attraverso il lavoro). Il principale problema dei comandanti di campo, diventati veri e propri dirigenti aziendali (Betriebsleiter), divenne così quello di combinare accortamente i vari fattori (selezione, nutrizione[...]

[...]sterminio la consegna « Vernichtung durch Arbeit » (annientamento attraverso il lavoro). Il principale problema dei comandanti di campo, diventati veri e propri dirigenti aziendali (Betriebsleiter), divenne così quello di combinare accortamente i vari fattori (selezione, nutrizione, impiego lavorativo, regime disciplinare, sterminio) in modo di ottenere da ciascun individuo il massimo rendimento possibile. Secondo certe tabelle ufficiali del W.V.H.A., i comandanti di lager dovevano ottenere da ogni deportato per lo meno 9 mesi di lavoro. In realtà questo limite raramente venne raggiunto: a Mauthausen, il periodo medio di sopravvivenza di un uomo inizialmente sano e robusto non arrivava a 6 mesi, mentre nel sottocampo di Gusen scendeva a soli 2 mesi.

Fu convenuto con gli industriali tedeschi il pagamento di un « salario » che, naturalmente, veniva versato nelle casse delle S.S. (per esempio, la Siemens doveva pagare 6 marchi al giorno per ogni operaio specializzato e 4 marchi per un manovale). Tra le «norme» prescritte dal W.V.H.A. al comandante di Auschwitz si sono trovati veri e

propri preventivi di tipo industriale (vedi tabella).

In base alle nuove disposizioni, da ogni lager cominciarono a dipendere numerosi sottocampi di lavoro (Kommandos), dislocati ovunque fossero richiesti gruppi di manodopera e squadre di lavoratorischiavi. Del resto il campo di Auschwitz, che anche da tale punto di vita fu uno dei più importanti, era stato creato sulla base di un progetto avanzato dalla Farbenindustrie (v.). Fin dal gennaio 1941 questa grande società monopolistica infatti aveva scelto la località polacca di Monowitz, ^p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 44

Brano: [...]on fosse già qualche cosa di concreto nella vita politica italiana ». Il primo numero, datato 1.7.1930, enunciava

1 propositi dell’A.N. nei seguenti termini: « Guai a lasciare ai sovversivi il monopolio della lotta contro il fascismo! Non solo si rischia che al momento della inevitabile crisi non vi siano di pronti che loro, ma si finisce col lasciare identificare, nell'opinione pubblica, antifascismo con comuniSmo, col risultato che chiunque ha interessi da difendere preferirà, in ultima analisi, rassegnarsi al fascismo. Tocca invece agli uomini d’ordine di determinare la crisi del fascismo e salvare così l’Italia anche dalla minaccia contraria ».

Il secondo numero, datato 15.7.1930, precisava la posizione politica dell’A.N. nei confronti della Chiesa e della monarchia, le quali non dovevano essere né avversate né accomunate al fascismo, ma sulle quali occorreva invece fare leva, staccandole dal fascismo e dando loro garanzie per il domani. Sottolineando la grande forza rappresentata dai due istituti, si affermava: « Se finora ha[...]

[...]o e salvare così l’Italia anche dalla minaccia contraria ».

Il secondo numero, datato 15.7.1930, precisava la posizione politica dell’A.N. nei confronti della Chiesa e della monarchia, le quali non dovevano essere né avversate né accomunate al fascismo, ma sulle quali occorreva invece fare leva, staccandole dal fascismo e dando loro garanzie per il domani. Sottolineando la grande forza rappresentata dai due istituti, si affermava: « Se finora hanno, l’uno subito e l’altro utilizzato il fascismo per quel che, a torto e a ragione, è parso loro il bene della monarchia e della Chiesa, tocca a noi capovolgere e non già consolidare quel gioco di interessi, di speranze e di timori, che han fin qui determinato la loro condotta ».

Le « circolari » venivano periodicamente diffuse col sistema della « catena ». Ogni destinatario, anello della catena, era esplicitamente invitato a riprodurne 6 copie e quindi spedirle ad altrettante persone, sempre le stesse, tra le quali almeno 2 scelte tra i fascisti.

Il movimento, visto con favore da Benedetto Croce, ebbe contatti con elementi delI’Azione Cattolica, con P. Enrico Rosa S.J., direttore di « Civiltà Cattolica », con Guido De Ruggiero e altri di « Giustizia e Libertà ». Questi ultimi, pur mantenendo con il suddetto movimento rap[...]

[...] diffusi 10 numeri di A.N.; l’undicesimo era in bozze.

Deferiti al Tribunale Speciale, il 22.12.1930, vennero condannati: Mario Vinciguerra e Renzo Renzi, a

15 anni di reclusione ciascuno; Umberto Gel metti, a 3 anni. Coimputati nello stesso processo, furono invece assolti Augusto Benedetti, Narciso Marchi, Olga Tentori e Liliana Vernon.

Alleg, Henri

Giornalista, combattente della rivoluzione algerina, direttore di Alger Républicain, H.A. è particolarmente noto per essere l’autore del libro La question (opera tradotta nel 1958, sotto il titolo La Tortura, anche in Italia), che nel 1959 gli ha valso il Premio Omegna per la Resistenza, quale esemplare testimonianza autobiografica sull’uso della tortura da parte dei paras francesi in Algeria (v.). Dopo sei mesi di attività clandestina, H.A. venne arrestato, il 12.6.1957, dai paracadutisti della X D.P. e rinchiuso a El Biar, alla periferia di Algeri. Nel libro, scritto immediatamente dopo, vengono raccontate le penose vicende dell’autore, durante un mese di prigionia, di interrogatori e di torture (da quelle basate suH’impiego della corrente elettrica alle più crudeli ustioni), conclusosi infine col trasferimento in campo di concentramento.

Il coraggioso libro di Alleg si è iscrìtto, a buona ragione, tra le grandi testimonianze della Resistenza europea al fascismo. Jean Paul Sartre apre la sua introduzione a « La question » sc[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine H.A., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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