Brano: [...]zatori del movimento partigiano in provincia di Venezia e ispettore delle Brigate Garibaldi.

Nel gennaio 1944 fu arrestato insieme ad altri partigiani operanti nella zona di San Donà di Piave. Trattenuto come ostaggio e già destinato alla deportazione in Germania, dopo 6 mesi di carcere venne fucilato per rappresaglia dai fascisti, con altri 12 compagni di lotta, sulle macerie di Cà Giustinian (v.).

La sorella Elvira, che visitò in carcere Gustavo Levorin poco prima della morte, ha lasciato una toccante testimonianza di quel suo estremo incontro:

« L’ultimo colloquio è coinciso con l’ultimo giorno della sua vita: il 27 luglio. Fu un colloquio ordinario, con la grata tra noi. Era stata appena fatta saltare in aria Ca’ Giustinian ed erano tutti arrabbiati. Trovai Gustavo quasi allegro: dopo avermi chiesto se ero andata a vedere la Ca’ Giustinian, mi disse di essere stato destinato a partire per la Germania, che aveva già passato la visita medica e aveva firmato l’atto di accettazione. Vedendomi turbata aggiunse che non c’era niente da temere,[...]

[...]role, prima del commiato. Al Tribunale mi dissero di star tranquilla, ché per il momento non sarebbe partito in quanto i deferiti al Tribunale Speciale non potevano essere inviati in Germania prima di essere processati. Sabato 29 luglio, sul " Gazzettino ", trovai i nomi dei tredici martiri, fucilati all’alba del giorno prima sulle macerie di Ca’ Giustinian. Fra questi c’era il nome di Gustavo e non so come potei sopravvivere al dolore ».

(Da Gustavo Levorin combattente della libertà, a cura dell’ANPI Provinciale di Padova, 1970).

Lexert, Emilio

Milò. N. a Vevey (Svizzera) il 13.4.1911, caduto in combattimento nei pressi di Chàtillon (Valle d’Aosta) il 23.4.1944; operato.

Occupato alla Cogne (v.) di Aosta e militante comunista, iniziò la lotta antifascista nella organizzazione regionale clandestina Jeune

Brano: [...]a. I militanti antifascisti deferiti al Tribunale Speciale furono 53. Di questi, 38 vennero condannati a oltre due secoli complessivi di carcere, mentre una cinquantina di altri antifascisti furono inviati al confino. La maggior parte dei condannati e dei confinati erano comunisti, che mantennero le loro organizzazioni clandestine di lotta in città e provincia. Fra i comunisti più attivi si ricordano Antonio Camporese (v.), Giul\io Contin (v.) e Gustavo Levorin (v.) che poi caddero nella Guerra di liberazione, nonché alcuni dei più prestigiosi capi della Resistenza, qua

li i fratelli Benetti, Lorenzo Foco (v.), Giuseppe Schiavon e Giovanni Zerbetto.

I padovani furono presenti, con una dozzina di volontari, alcuni dei quali caduti, anche fra i combattenti delle Brigate Internazionali di Spagna. Fra i superstiti della guerra di Spagna, Manlio SiJvestri (Monteforte) fu poi il primo commissario politico delle formazioni partigiane bellunesi (v. Belluno), impiccato dai tedeschi a Sappada. Sono anche da ricordare Beniamino Rossetto, un altro degli o[...]

Brano: [...]e G.A.P., ma non ancora raggruppati in una formazione organizzata, fece saltare in aria Ca’ Giustinian (v.), sede della Federazione e della Brigata nera, simbolo del fascismo più livido, provocando un morto e alcuni feriti. La rappresaglia si abbatté fulminea: all’alba del 28 luglio, sulle macerie della stessa Ca’ Giustinian vennero fucilati 13 partigiani, per lo più provenienti dal gruppo di San Dona di Piave. Furono trucidati Giovanni FéUsati, Gustavo Levorin e Francesco Biancotto (già detenuti nelle carceri cittadine, quindi neH’impossibilità di aver svolto parte alcuna nell'attentato), Ernesto D'Andrea, Violante Momesso, Angelo Gressani, Stefano Bertazzolo, Giovanni Tronco, Giovanni Tamai, Amedeo Peruch, Enzo Gusso, Venceslao Nardean e Attilio Basso.

Subito dopo questo eccidio ebbe inizio una vera e propria caccia all’uomo e, alle perdite per arresti, altre si aggiunsero: Tonetti dovette cercare riparo sul Grappa e Gavagnin fu costretto a rifugiarsi in una piccola isola della laguna nord (a Cravan, una sola casa abitata tra Burano, Treporti e[...]