Brano: [...] di fronte al fatto che soltanto una valutazione sbagliata aveva portato all'insurrezione. Ad Amburgo la lotta non assunse carattere di massa e, contro i

6.000 uomini della polizia, si trovarono a combattere poche centinaia di comunisti e di operai rivoluzionari. Ernst Thàlmann, futuro capo del partito, si salvò a stento dalla cattura.

I conati insurrezionali del 1923, coincisi col ritorno dei socialdemocratici al governo, nel gabinetto di Gustav Stresemann (detto della « grande coalizione ») , segnarono la fine delle grandi battaglie rivoluzio^ narie cominciate a Kiel nel 1917. Per contro, l’azione delle forze controrivoluzionarie riprese vigore. Un putsch organizzato dai nazisti a

La restaurazione capitalista

Nel 1924 venne tolto in tutta la Germania lo stato d’assedio e, nel

lo stesso tempo, venne rivalutato e stabilizzato il marco. I francesi evacuarono la Ruhr. Cominciarono ad affluire capitali stranieri che presto raggiunsero il miliardo di dollari, per due terzi di provenienza americana.

Le pesanti clausole delle riparazio^ ni[...]

Brano: Germania

Pochi mesi dopo, alla morte di Ebert, subentrò a presidente della repubblica il feldmaresciallo Hindenburg, diretto esponente dei circoli militari, del grande capitale e degli junker.

Per quanto irriducibile monarchico e conservatore, Gustav Stresemann, designato nel governo Luther come ministro degli Esteri, condusse dal 1923 al 1929 una politica abile e spregiudicata: per fronteggiàre la pressione anglofrancese, ottenne l'appoggio finanziario e politico americano e, allacciando al tempo stesso relazioni economiche e diplomatiche con l’U.R.S.S., ne seppe ricavare grossi vantaggi economici, politici, tecnici e militari.

Nel 1927 il volume della produzione industriale tedesca era raddoppiato rispetto al 1923 e superava del 5% quello prebellico. L’accordo con l’U.R.S.S. da un lato e la cointeressenza nei cartelli internazionali dall’altro,[...]

Brano: [...]ndere le ragioni deHavvicinamento crescente fra ufficiali (soprattutto giovani) e nazionalsocialismo (v.). Quest’ultimo propugnava con toni accattivanti un nuovo dinamismo radicalmente revisionistico da parte del Reich in campo internazionale, facendo aleggiare traguardi di fronte ai quali doveva apparire estremamente modesto il paziente, eppur non infruttuoso lavorìo che uomini politici « repubblicani della ragione » [Vernunftrepublikaner) come Gustav Stresemann compivano per ridare alla Germania una dignità sul palcoscenico internazionale. Il vertice militare d’altra parte non aveva mai abbandonato la visione strategica tradizionale, che collocava la Germania come potenza egemone al centro di una Mitteleuropa più o meno estesa.

L’abbandono del corso “non politico” voluto da Hans von Seeckt, che su questa olimpica equidistanza fondava il potere dell'esercito, fu realizzato dall'ambizioso generale Kurt von Schleicher (v.), il quale a partire dai 1929 svolse, sullo sfondo della grave crisi economica e istituzionale che lacerava la repubblica e che n[...]