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Il segmento testuale Guido Picelli è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 25Entità Multimediali , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 231

Brano: [...]ione profonda della battaglia che si svolge nella notte con tentativi di sorpresa dei comunisti e nostri. Di là del fiume le opere difensive sono state rafforzate. Nell'oscurità profonda, canti di guerra sovversivi. Nei cori molte voci di donna... ».

Il 6 agosto lo stato maggiore fascista decise di sferrare l'offensiva generale contro l’Oltretorrente, ma anche questa operazione si risolse in un completo insuccesso.

Ecco la testimonianza di Guido Picelli sugli avvenimenti di quelle drammatiche ore:

« Alle 2 circa, dalla destra del torrente, furono sparati i primi colpi contro il settore Nino Bixio e presi d’infilata Borgo della Carra e Borgo Salici. Ulisse Corazza, artigiano, consigliere comunale del Partito po

polare, che qualche ora prima si era presentato col proprio moschetto a un caposquadra per chiedere di partecipare al combattimento a fianco degli Arditi del popolo, fu ferito gravemente alla testa da una pailottola di fucile e morì pochi minuti dopo. Si trattò di un’azione dimostrativa tendente a trarre in inganno i difensori su[...]

[...]ato. Ad occupazione avvenuta si concederà una tregua per l’esodo dei bimbi, vecchi, donne ed estranei e si inizierà poscia la battaglia che terminerà con l’epurazione di Parma vecchia e con alte fiamme che saliranno al cielo ».

In realtà, la progettata azione di Balbo non ebbe mai luogo. Il fascismo si apprestava ormai a compiere la marcia su Roma che lo avrebbe portato al potere.

Nell’ottobre 1934, in uno scritto apparso su Stato operaio, Guido Picelli così commenterà il significato della battaglia dell’Oltretorrente: « Nei riguardi degli effetti ottenuti dall’azione armata, la storia del movimento operaio italiano registra colla rivolta di Parma un enorme successo, una battaglia vinta in condizioni di inferiorità numerica e di armamento, di grande sproporzione di forze. [...] Si ebbe lo smascheramento completo dei socialdemocratici e dei capi locali delle organizzazioni operaie, che attraverso il linguaggio demagogico nascondevano gli scopi reali della loro azione di asservimento alla borghesia. Mentre parlavano ipocritamente di difesa deg[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 126

Brano: [...]l Popolo, giornale di difesa proletaria.

Tra le azioni in cui si distinsero gli Arditi del popolo si possono ricor* dare: la difesa di Bari dell’agosto 1922 (alla testa dei difensori si trovava Giuseppe Di Vittorio, allora sindacalista); i sanguinosi scontri di Brescia (4.8.1922) contro le squadre fasciste capitanate da Augusto Turati; la vittoriosa battaglia di Parma, detta dell'Oltretorrente, dal 1° al 6 agosto 1922, sotto la guida dell’on. Guido Picelli (allora socialista), del segretario della Federazione comunista C. Filippini e del segretario della gioventù comunista Dante Gorreri (oggi deputato comunista), contro migliaia di fascisti capeggiati da Italo Balbo e da Roberto Farinacci; a Roma, il 31.10.1922, la difesa del quartiere San Lorenzo contro i fascisti capeggiati da Giuseppe Bottai, e inoltre a Porta Pia, al quartiere Trionfale, a Piazza Farnese; a Napoli, il 2.11.1922, contro le squadre nazionalistefasciste dei cosiddetti Cavalieri del Re. Ma dopo questi brillanti episodi, con l’ascesa del fascismo al potere, esposto agli attacchi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 657

Brano: [...]rro », chi dovette cedere furono le autorità fasciste che, alla fine, rinunciarono all’assurda pretesa.

Tra i primi e più noti uomini politici inviati al confino nel 1926, vi furono Antonio Gramsci, Giuseppe Giù!ietti, Ferruccio Parri, il liberale Tullio Benedetti, il generale Roberto Bencivenga, i deputati Giuseppe Liberti, Fabrizio Maffi, Giuseppe Romita, Luigi Repossi, Giuseppe Massarenti, Luigi Salvatori, Riccardo Momigliano, Paolo Conca, Guido Picelli, il Gran Maestro della massoneria Domizio Torrigiani, il repubblicano Cencio Baldazzi, l'anarchico Spartaco Stagnetti (che vi verrà ucciso un anno dopo da un provocatore), Ermanno Bartei lini.

P.Se.

Congo

La Repubblica democratica del Congo (ex Congo Belga), capitale Kinshasa (ex Léopoldville), si estende su 2.345.409 kmq (pari a circa 8 volte l’area dell’Italia). Ha circa 15 milioni di abitanti, per la massima

parte Bantù (77,7%) e Sudanesi; la lingua ufficiale è il francese e la religione prevalente è la cattolica romana. AI centro dell’Africa, è dotata di ricchissime risorse mi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 81

Brano: [...]eputati): Roberto Bencivenga, Mario Berlinguer, Roberto Bracco, Raffaele De Caro, Vincenzo Giuffrida, Nicola Lombardi, Pellegrino Ettore Lombardi, Luigi Macchi, Enrico Molé, Enrico Presutti.

Partito Comunista d’Italia (18 deputati): Luigi Alfani, Arturo Bendini, Igino Borin, Onorato Damen, Enrico Ferrari, Bruno Fortichiari, Egidio Gennari, Antonio Gramsci, Antonio Graziadei, Ruggero Grieco, Francesco Lo Sardo, Fabrizio Maffi, Guido Molinelli, Guido Picelli, Luigi Repossi, Ezio Riboldi, Giuseppe Srebrnic, Giulio Volpi. Partito Popolare Italiano (35 deputati): Salvatore Aldisio, Arturo Baranzini, Antonio Boggiano Pico, Gian Battista Bosco Lucarelli, Giovanni Braschi, Alessandro Brenci, Carlo Bresciani, Vittorio Buratti, Paolo Cappa, Luigi Capra, Luigi Carbonari, Felice Carini, Mario Cingolani, Alcide De Gasperi, Palmerio Delitala, Luciano Fantoni, Tito Galla, Annibaie Gilardoni, Achille Grandi, Giovanni Gronchi, Ugo Guarienti, Stefano Jacini, Luigi Larosa, Giovanni Maria Longinotti, Federico Marconcini, Mario Augusto Martini, Angelo Mauri, Giovan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 254

Brano: [...]eriti in altre colonie, sia per il timore di possibili evasioni verso la non lontana costa africana, sia perché — in seguito alle brutalità compiute dai militi nei confronti dei confinati — scoppiò uno scandalo. La polizia fascista decise così di eliminare Lampedusa dal novero delle isole destinate al soggiorno coatto dei politici.

Tra i più noti confinati di Lampedusa si ricordano: Giuseppe Massarenti; i deputati Giuseppe Srbrnic di Gorizia, Guido Picelli e Fora di Perugia, Vincenzo Baldazzi; Fausto Nitti; Anseimo Preziosi; Ugo Piermattei; Gerolamo Tom masi ni; Ottavio Gian notti; gli avvocati Giuseppe Bruno, Morea, Paganelli; il dottore Melchionno di Napoli; Umberto Pagani, Sigfrido Ciccotti, Antonino Poce, Pietro Rossi.

La milizia di Lampedusa Sui metodi usati dai militi fascisti nei confronti dei confinati politici di Lampedusa si ha una significativa testimonianza di Anseimo Preziosi:

«Il 20 dicembre 1926 partii da Roma con la prima " spedizione ” di antifascisti destinati al confino. La meta era Lampedusa.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 534

Brano: [...]iva, assaltando dovunque le sedi operaie e uccidendo a decine gli oppositori. A Ravenna, a Parma, a Milano, a Torino, colonne di Camicie nere armate dai presidi militari e talvolta appoggiate da ufficiali in servizio attaccarono gli edifici pubblici, i quartieri popolari, le redazioni dei giornali di sinistra.

Il movimento operaio, disorientato e senza una guida sicura, perdeva terreno: soltanto a Parma gli Arditi del Popolo (v.) comandati da Guido Picelli (l’eroico avvocato antifascista che morirà combattendo in Spagna) e con l’appoggio della popolazione riuscirono a fronteggiare validamente gli assalitori. Il 3 agosto, a Milano, i fascisti occuparono di forza la sede del Comune socialista e Gabriele D’Annunzio, riconciliatosi con il fascismo dopo aver sperato di diventarne il capo, dal balcone di Palazzo Marino esaltò l’impresa. II 4 settembre le squadracce invasero Civitavecchia e anche qui dichiararono decaduta l’amministrazione socialista. Nello stesso giorno fu occupata Ancona.

Intanto esponenti politici della destra, come l’ex preside[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 32

Brano: [...]tituire una terza brigata: la « Gramsci ».

Si procedette quindi a una ristrutturazione e, in seguito a delibera del Comando regionale del C.V.L., furono ricostituite 3 brigate con le seguenti, caratteristiche e denominazioni: dalla I Brigata, la 156a Brigata « Bruno Buozzi », formata dai battaglioni « Manara », « Miniussi », « Fronte della Gioventù » e «Val Natisone», tutti dislocati nelle Prealpi Giulia Orientali; dalla II, la 157a Brigata « Guido Picelli », formata dai battaglioni « Manin », « Verucchi » e « Pisacane », dislocati nelle Prealpi Giulie Occidentali; la 158a Brigata «Antonio Gramsci », formata dai battaglioni « Mazzini », « Mameli » e « Gregoratti », dislocati sul Collio. La forza della Divisione saliva, in questo periodo, complessivamente a 2.400 uomini. OPadoan).

Il Comando di divisione rimaneva immutato, con Fantini (Sasso) comandante e Padoan (Vanni) commissario politico, come pure uguali rimanevano i Comandi delle brigate I e II, rispettivamente tramutatesi in 156a e 157a. Il Comando della 158a veniva invece così costitui[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 230

Brano: [...]Per dare una lezione al « sovversivismo » parmense, i fascisti decisero una spedizione punitiva in grande stile. Il 2.8.1922 cominciarono a confluire a Parma le squadracce provenienti non solo dalle altre città emiliane, ma anche dal Veneto, dalla Toscana, dalla Lombardia e dalle Marche, per un totale di circa 20.000 uomini perfettamente armati e guidati da Balbo.

La difesa popolare

Il direttorio degli Arditi del popolo (v.), presieduto da Guido Picelli (v.), assunse il comando della difesa: in poche ore furono innalzate barricate, scavate trincee, posti i reticolati; i rioni popolari della città e in particolare l’Oltretorrente, centro principale della resistenza, assunsero l'aspetto di un campo trincerato. Furono creati quattro settori: il Nino Bìxio e il Massimo D'Azeglio nell’OItretorrente; il Naviglio e I Aurelio Saffi in Parma nuova.

Ventidue squadre di Arditi del popolo si installarono nell’Oltretorrente, dieci in Parma nuova. Ogni squadra era composta da 810 uomini armati di fucili, moschetti, rivoltelle, bombe a mano. Altre centi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 305

Brano: [...]cremonesi dopo travagliate vicende (tra l’altro, furono imprigionati per un certo tempo nel carcere di San Francesco in Parma), continuò la lotta partigiana nella pianura casalasca e nella Bassa Mantovana, dove Giovanni Favagrossa il 24.4.1945 cadrà combattendo contro i tedeschi in ritirata nelle valli di Casalbeliotto (sarà decorato di medaglia d’argento alla memoria).

I partigiani, i sardi e i meridionali formarono invece il Distaccamento « Guido Picelli » che, comandato da Fermo Ognibene (v.) avrà tanta parte nella lotta partigiana della provincia. Ognibene cadrà a Succisa il 15.3.1944, in uno scontro in cui darà la vita anche il sardo Isidoro Frigau.

I montanari della zona divennero, da parte loro, protagonisti delle successive organizzazioni partigiane della vai Ceno. Giovanni Mortali, dopo aver partecipato all’intera Guerra di liberazione nella Resistenza parmense, cadrà il 28.4. 1945 neH’ultima battaglia, nella famosa « sacca di Fornovo », dove verranno fatti prigionieri più di quindicimila tedeschi. Albino Bergazzi cadrà a sua volta [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 635

Brano: [...]mune), cacciandone l’amministrazione socialista, e incendiarono la sede dell'“Avanti!”.

Con il fallimento dello “sciopero legalitario” il movimento operaio fu praticamente sconfitto e tutti i cen

tri dell’Italia settentrionale e centrale finirono sotto il controllo dei fascisti. Facevano ancora eccezione Torino (v.), dove gli squadristi ancora non osavano entrare, e Parma (v.), dove la popolazione e gli Arditi del popolo (v.) capitanati da Guido Picelli (v.) costrinsero le squadre di Balbo alla ritirata dopo cinque giorni di combattimenti (v. Oltretorrente, Battaglia dell’).

La strada per il potere era comunque spianata e, da quel momento, gli eventi si susseguirono a ritmo incalzante.

Marcia su Roma

Il 13.8.1922 si costituì il comando unificato delle formazioni fasciste, agli ordini dei triumviri Balbo, Cesare Maria De Vecchi ed Emilio De Bono (v.). Fecero seguito l’elaborazione del regolamento della milizia (v. Milizia volontaria per la sicurezza nazionale), nonché le istruzioni per l'organizzazione e il funzionamento delle legion[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Guido Picelli, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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