Brano: [...]nei reati contro l’ordine pubblico invece « la lesione dell’ordine pubblico non è conseguenza di altra violazione dell’ordine giuridico, ma si delinea come un effetto a sé stante, che investe direttamente ed esclusivamente la pace pubblica ». Per pace pubblica deve intendersi « il buon assetto o il regolare andamento del vivere civile, a cui corrispondono nella collettività l'opinione e il senso della tranquillità e della sicurezza ».

Cosa il Guardasigilli Alfredo Rocco intendesse per « pace pubblica » viene meglio e più sinceramente esposto dalla giurisprudenza dell’epoca, in materia di applicazione delle norme contenute nell'art. 414 (istigazione a delinquere) e nell'art. 415 (istigazione a disobbedire alle leggi). La magistratura applicò queste disposizioni a comportamenti di immediata rilevanza politica, mostrando di concepire la tutela dell’ordine pubblico come « funzione di una astratta contrapposizione tra valori ideali, di cui l’ordinamento giuridico sarebbe portatore e quelli, che si presumono antitetici, espressi dal discorso apologetico » (Fiore).[...]