Brano: [...] di comunicazione era più sicura per l'occupante) in luglioagosto i tedeschi attuarono massicci rastrellamenti impiegando circa 15.000 uomini.
Le Brigate « Mazzini », « Tollot » e « Piave », per sfuggire al rastrellamento, con una marcia di parecchi giorni si portarono sull’altopiano del Cansiglio (v.). Si trattava di circa 2.000 uomini armati e guidati dal Comando di divisione, che sull’altopiano costituirono una « zona libera », unendosi al Gruppo Brigate « Vittorio Veneto », che già si trovava sul posto con altri 2.000 uomini.
All’inizio di settembre i tedeschi rivolsero il loro attacco al Cansiglio, salendo in più di 15.000 da Sacile e dalla vai Cellina. Seguirono scontri violentissimi che, oltre alla « Nannetti » e alla « Vittorio Veneto », investirono le formazioni cattoliche di PagnocaBianco e la « Fortunato Calvi ».
Dopo questi rastrellamenti, che pure non riuscirono a disperdere le forze partigiane, sorsero in seno al C.L.N. di Belluno contrasti politici che portarono a una scissione da parte di esponenti del Partito d’Azione, fra[...]
[...]al distacco della T « Alpini » dalla « Nannetti ». Le altre formazioni dovettero essere riorganizzate e la lotta continuò in condizioni di crescenti difficoltà. Con la riorganizzazione della « Nannetti », le forze furono ordinate in due divisioni: la « Belluno », comprendente le Brigate « Gramsci », « Pisacane », «Fortunato Calvi » e alcuni battaglioni isolati; la « Nannetti », comprendente le Brigate « Tollot »,
« Cacciatori delle Alpi », il Gruppo Brigate « Vittorio Veneto » e alcuni battaglioni autonomi. La « Belluno » fu posta al comando di Luigi DalTArmi, la « Nannetti » al comando di Francesco Pesce.
Venne successivamente costituito un Comando Zona con l’azionista Abba comandante, il comunista Giuseppe Landi commissario politico, Paride Brunetti vicecomandante (per un certo periodo) e Cavarzani capo di stato maggiore. Comandante della Piazza di Belluno fu designato Mariano Mandolesi. I Comandi delle diverse unità subirono poi diversi altri rimaneggiamenti, ma DaH’Armi, Pesce e quasi tutto il Comando Zona rimasero al loro posto. Ciocchia[...]
[...]» di Massolombarda e « Sardo » che veniva dalla Sardegna.
Tra gli antifascisti bolognesi che, dopo I'8.9.1943, ritenendo difficile organizzare la guerriglia in Emilia Romagna per le caratteristiche del terreno, raggiunsero il Veneto contribuendo in modo decisivo a creare e a sviluppare la « Nannetti », oltre ai già citati si ricordano: Ildebrando Bilacchi, vicecommissario della Divisione « Belluno »; Giovanni Parini (Barendi), commissario del Gruppo Brigate « Gramsci »; Duilio Argentesi (Turiddu) e Augusto Bianchi (Gusta
la Compagnia d’assalto « F. Baracca » alla liberazione di Oderzo (28.4.1945)