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Il segmento testuale Gravellona Toce è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 642

Brano: [...]lato.

Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare.

Grasso, Rinaldo

N. il 9.2.1915 a Castello d’Annone (Asti) ; ferroviere. Antifascista sin dal 1939, dal 1.943 militò nella organizzazione comunista clandestina. Dopo l’8 settembre prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza astigiana. Con Fe

lice Platone costituì una Brigata S.A.P. nelle fabbriche di Asti e ne fu il comandante.

Gravellona Toce, Battaglia di

Comune di 4.700 abitanti in provincia di Novara, di notevole interesse militare per essere all'imbocco della Valdossola, all'incrocio delle rotabili che collegano l'Ossola con l'Alto Verbano^e il Cusio, quindi passaggio obbligato della strada nazionale proveniente da Novara, durante la Guerra di liberazione Gravellona Toce fu teatro di vari scontri tra formazioni partigiane e unità nazifasciste. Particolarmente importante fu la battaglia ivi combattuta il 1415.9.1944. Reparti fascisti e tedeschi, battuti e respinti dalla Valdossola che stava per essere completamente liberata dalle formazioni partigiane e incalzati dai garibaldini, decisero di attestarsi a Gravellona Toce e a Fondotoce che ancora si trovavano sotto il loro controllo. Si trattava di circa 300 uomini con due autoblinde, un cannoncino anticarro e altre armi pesanti: occuparono la stazione ferroviaria, la scuola, la sede del Dopolavoro e la fabbrica Fuerter, controllando da quelle quattro posizioni chiave le strade che da Omegna, Domodossola, Intra e Baveno immettono in Gravellona.

Poco più tardi i garibaldini della « Volante » comandati da Vicario [Barbis) e quelli della « Beltrami » entrarono decisamente in Gravellona, muovendo all’assalto dei capisaldi nemici. Dopo tre ore di fuoco i partigi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 325

Brano: [...]ovettero però abbandonare Cannobio (che avevano liberato una settimana prima) di fronte a un contingente di circa 2.000 fascisti della « Folgore », appoggiati da tedeschi e da artiglieria da 88. Il confine della zona liberata dovette quindi essere arretrato al ponte di Falmenta, a circa metà della stretta valle Cannobina. Il 12 settembre « Garibaldi » e « Beltrami » riuscirono a liberare temporaneamen

te Omegna e cercarono di spingersi fino a Gravellona Toce, ma dopo duri combattimenti — protrattisi per due giorni — dovettero desistere dall’attacco. Come Cannobio, anche Gravellona rimase così in mano fascista.

La « zona libera »

Il territorio liberato comprendeva l’intera vallata dell'Ossola e le alture circostanti, un triangolo la cui base a meridione può essere valutata in oltre 50 chilometri (in linea d’aria) e l’altezza in 60 chilometri, Con l’appendice della valle Cannobina gravitante sul lago Maggiore. I centri principali della regione in mano partigiana, oltre a Domodossola, erano Villadossola, Ornavasso e Mergozzo. In mano nemica re[...]

[...]lometri (in linea d’aria) e l’altezza in 60 chilometri, Con l’appendice della valle Cannobina gravitante sul lago Maggiore. I centri principali della regione in mano partigiana, oltre a Domodossola, erano Villadossola, Ornavasso e Mergozzo. In mano nemica restava tutto il lato inferiore del triangolo, cioè la fascia rivierasca del lago Maggiore, dal valico di confine italosvizzero di Piaggio Valmara fino a VerbaniaFondotoce e al nodo stradale di Gravellona Toce, il cui presidio si rafforzò grazie all’esodo dei reparti già di stanza nelI’Ossola (nella sola Domodossola i nazifascisti tenevano una forza di circa 600 uomini). In complesso la zona liberata aveva una superficie di circa 1.600 kmq e una popolazione di 80.000 abitanti, ivi comprese alcune centinaia di persone sfollate dai centri delle vicine province lombarde soggette ai bombardamenti alleati. La regione ossolana, percorsa dall’importante ferrovia internazionale del Sempione collegante, dal 1906, Domodossola con Briga, era discretamente industrializzata. In più, le ricche risorse idriche de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 265

Brano: [...]iche, una palese dimostrazione della combattività partigiana, quasi come prova generale di quell’insurrezione nazionale conclusiva che ormai tutti sentivano nell’aria.

Il piano d’azione prevedeva l’attacco coordinato e concomitante ai presidi fascisti di Borgosesia, Romagnano Sesia e Fara Novarese, con l’obiettivo di costringerli alla resa, e contemporaneamente attacchi ai presidi di Varallo Sesia, Crevacuore, Praj Biellese, Coggiola, Omegna, Gravellona Toce e Ornavasso, allo scopo di bloccare ogni movimento e iniziativa del nemico. L’offensiva partigiana doveva avere inizio sui vari punti dello scacchiere esattamente alle 4,30 del 16 marzo, e nelle ore notturne dovevano essere bloccate tutte le strade e le linee ferroviarie della zona per impedire l’afflusso di rinforzi fascisti da Novara e Vercelli. Impegnate negli attacchi ai presidi nemici, rispettivamente di Borgosesia, Romagnano Sesia e Fara Novarese, erano le seguenti formazioni: 6a Brigata «Nello» e 118a Brigata « Servadei », agli ordini diretti di Eraldo Gastone (Ciro), comandante milita[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 21Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...]e; Sapegno, Natalino; Silone, Ignazio; Sinclair, Upton; Soffici, Ardengo; Trilussa; Ungaretti, Giuseppe; Venturi, Franco; Vittorini, Elio.

Moretti Aldo A.Mo.

Osoppo, Formazioni.

Morini Livia L.Mor. o Li.Mo.

Rivalta, Domenico; Ruggì, Amedeo; Serantoni, Ezio; Tabanelli, Amedeo; Tirapani, Mario; Volta, Attilio.

Morvidi Leto L.Mo.

Foiano della Chiana.

Moscatelli Cino C.Mo.

Borgosesia; Gattinara, Combattimento di; Gibin, Enzo; Gravellona Toce, Battaglia di; Lovario e Rozzo, Strage di; Pajetta, Pietro.

Musei Leonardo L.Mu.

Schedatura; Tribunale speciale; Tringali Casanuova, Antonino; Ustica.

Musumeci Remo R.Mu.

Gran Consiglio del fascismo; Libia, Repubblica di.

Muzi Nicoletta N.Mu.

Svezia.

Muzi Paolo P.Mu.

Paganica.

Nannei Alessandra A.Nan.

Partecipazioni statali in Italia.

Napolitano Gino G.Na.

Bajardo, Battaglie di.

Natoli Massimiliano M.Na.

Etiopia.

Natta Alessandro A.Na.

Cascìone, Felice.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 4

Brano: [...]o, l’indomani mattina, venne sorpreso e catturato con un altro compagno. Sottoposto per due giorni a tortura e lusingato con la promessa di aver salva la vita se avesse aderito alla repubblica di Salò, rifiutò il compromesso: nel pomeriggio del 14 giugno fu quindi portato con un camion alla periferia di Ornavasso, sulla strada di Migiandone, e fucilato presso la Cappella di San Bernardo insieme ad altri tre giovani partigiani: Felice Cattaneo di Gravellona Toce, Edoardo Rossi di Milano e Bartolomeo Oli aro di Novara.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 233

Brano: [...]rno. In quest’ultima località i fascisti fucilarono tutti i medici e i degenti dell’ospedaletto partigiano (v. Forno, infermeria di).

Il 3 giugno, a Oira, trovò eroica morte Silvestro Curotti [Dom). Altri notevoli fatti d’arme furono i combattimenti di Omegna (giugnoluglio 1944), Fazione militare che portò alla liberazione dei partigiani Vigna e Piazza, lo sganciamento dei 130 cecoslovacchi dei presidi della Valdossola, gli scontri di Anzola, Gravellona Toce (1315 settembre), Alpe Grandi, Alpe Sacchi, Cardello, Quarna (13.3.1945).

Al comando di Alfredo Di Dio sorse anche il gruppo « Ossola ». Questa formazione ebbe nel Cusio un distaccamento al comando di Diego Valentini, da cui trarrà origine la Divisione Azzurra «Valtoce», di ispi

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 168

Brano: [...]ò un ramificato movimento cospirativo che coinvolse centinaia di militanti comunisti, anarchici, socialisti e giellisti. I vari servizi di pubblica sicurezza del regime, grazie all’infiltrazione di agenti provocatori, pervennero a numerosi arresti, con conseguenti deferimenti al T.S., alla Commissione provinciale per il confino e ai tribunali ordinari.

I centri più importanti di dissidenza e attività sovversiva erano in questo periodo Omegna, Gravellona Toce, Verbania, Villadossola, Romagnano Sesia, Castelletto Ticino, GressaFontaneto, Trecate, Galliate, Cameri, collegati con Biella, Sesto Calende e Milano. Finirono in carcere o al confino gli antifascisti: Nunzio Guerrini, Mario Tosetti, Matteo Firenze, Il ario Cavagna, Giovanni Invernizzi, Denise Cigada, Adriana Beltrami, Pierina Ferraris, Serena Pela, Carlo Leone Fabbri, Emanuele Gado, Corrado Bonfantini, Carlo Camera, Emilio Teruggi, Giovanni e Luigino Tarn bussi, Giuseppe Bordini, Giuseppe MJttino, Orebil Quagli ni, Ottavio Bertozzi, Luigi Platini, Marcello Moscatelli, Emilio Gaboli, Giusepp[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 164

Brano: [...]oni operaie all’inizio del secolo si ebbero alla Cobianchi di Omegna (19034) contro l’introduzione di nuovi macchinari; nel 1907, anno in cui si verificarono 59 scioperi nella provincia, e nel 1910. Nel 1904 si astennero dal lavoro i muratori del Verbano

guidati dal gessatore Ercole Brovel

li. L’anno seguente esplosero ovunque manifestazioni di solidarietà con la rivoluzione russa del 1905. Nel 1906, cinquemila cotonieri di Omegna, Ramate, Gravellona Toce, Intra, Fondotoce e Villadossola, guidati da Vittorio Buttis e Giuseppe Balossini, con la solidarietà della lega cattolica, scioperarono per 40 giorni per ottenere la giornata di 10 ore, contro il lavoro notturno e l’impiego di mano d'opera infantile.

Sempre nel 1906 si estesero aspre agitazioni nelle campagne. L’accordo stipulato in agosto a San Germano sancì per la prima volta la giornata di 8 ore per i lavoratori locali. Fu questa la prima grande vittoria raggiunta dalle leghe vercellesi unificate nella Federazione agricola del Piemonte, diretta da Modesto Cugnolio, che aveva riesumato [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 835

Brano: [...]rono a isolare la vai d’Ossola dai Comandi nazifascisti del Piemonte e della Lombardia, preparando la creazione della « repubblica ». Per la verità, in ciò si manifestò anche l’intrinseca debolezza dell’organizzazione partigiana del Mottarone che, nel settembre 1944, si trovò isolata dal Comando della Divisione e non riuscì a funzionare secondo i programmi di Alfredo di Dio, come centro di collegamento e di difesa. Nel settembre, la battaglia di Gravellona Toce (v.) paleserà la debolezza difensiva della frontiera meridionale dell’Ossola, mentre nei combattimenti dell’ottobre, che porteranno i nazifascisti alla rioccupazione della « zona libera », l’appoggio delle formazioni del Mottarone si rivelerà del tutto insufficiente.

Il gruppo, che nel corso dell'estate era aumentato fino a comprendere circa 200 uomini e aveva assunto la denominazione di Brigata « Stefanoni », continuò nella sua attività di disturbo e, per mezzo di Renato Boeri (fratello di Enzo, che era stato chiamato a Milano a dirigere il Servizio radiocomunicazioni e poi il Servizio in[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Gravellona Toce, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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