Brano: Arte e Resistenza
Renato Guttuso: dalla serie « Gott mit uns ». 1944
segni sono realizzati a caldo, (« entro quella storia, non dopo di essa », come specificherà Birolli) e con più attenzione al contenuto che alla forma (ancora Birolli affermerà: « Al disegno non ho pensato »). E appunto per ciò sono opere di estrema sincerità, quasi senza preoccupazioni formali, come logico per artisti che non intendono « isolare il fatto estetico dalla vita ».
Gli 86 disegni di Birolli sono una cronaca, o meglio un racconto dell’inumanità del nazifascismo, puntando tutto sugli effetti della barbarie (raramente appaiono i carnefici, e mai neH'atto di uccidere): [...]
[...]rà Moravia — un’intimità e immediatezza quasi di diario tenuto giorno per giorno in un’epoca terribile. E così ci sono gli alti e bassi del sentimento in una simile epoca: raccapriccio, odio, costernazione, desolazione, stupore, pietà e rivolta ».
Tutti questi sentimenti, con in più una tensione fortemente polemica
e un veemente atteggiamento demistificatorio che giunge a un realismo a volte grottesco, ritroviamo nella serie guttusiana del Gott mit uns (Dio è con noi), che nel titolo si riferisce sarcasticamente alla scritta campeggiante sulla fibbia metallica del cinturone dei militari nazisti. Molto più complessi di quelli di Birolli, e non solo per gli interventi con inchiostri colorati, ma anche per le scene di massa dei fogli riferiti alla strage delle Fosse Ardeatine, che ricordano la drammaticità della « Fuga dall’Etna », questi disegni ci mostrano « le verdi belve della Gestapo e della Feldpolizei » (Trombadori) in contrapposizione alle loro vittime (donne che si disperano, fucilati, rastrellati, prigionieri in attesa di essere mass[...]
[...]tre opere del
1944, una serie di disegni sull'occupazione nazista e la lotta partigiana dell’Italia del Nord è dovuta a Eugenio Tomiolo: si possono cogliere in essa certi contatti con i disegni di Birolli, che Tomiolo frequentò in quegli anni, ma vi manca quella vibrazione del segno che — in Birolli — riesce a rendere con forza
Io sfacelo di certe situazioni. In Mirko Basaldella si possono invece ritrovare consonanze con alcuni fogli del « Gott mit uns » (si veda la tempera Massacro del 1944); e analoghe corrispondenze si ritrovano in alcuni disegni di Vinicio Berti, spontanei e ricchi di drammaticità (si veda soprattutto Soldati tedeschi, ma anche Partigiani fucilati e Fucilati, tutti del ’44).
AI tema della fucilazione, che pure Treccani trattò in un olio del 194243, si riferiscono i disegni Donne fucilate, di Ennio Morlotti e I corpi dei fucilati, di Giuseppe Motti; i dipinti Fucilazione di Bruno Buozzi, di Omiccioli, e I martiri di Piazzale Loreto, di Sassu; la xilografia I martiri di Loreto attendono, di Giandante X, altro artista a[...]