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Il segmento testuale Gli U S è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 689

Brano: Guatemala

Gli studenti occupano la Facoltà di medicina dell’Università in appoggio al governo di Arbenz e contro l'aggressione armata sostenuta dagli U.S.A, (Guatemala, giugno 1954)

tra 120.000 famiglie contadine, inferendo così un deciso colpo non solo ai grandi signori feudali del paese, ma anche alla United Fruit Company, la vera padrona dell'economia guatemalteca.

La reazione non si sarebbe fatta attendere: finanziato e armato dal governo degli Stati Uniti, un esercito mercenario al comando di CastìUo Armas, con il diretto appoggio dell’aviazione americana, il 18.6.1954 aggredì dall’esterno il Guatemala, il cui piccolo e impreparato esercito ben poco potè fare per opporsi.

L'intervento della C.I.A.

Il 10.6.1963 il presidente am[...]

[...]i fummo costretti ad inviare a tamburo battente degli aiuti *>.

L’« incidente » cui allude Eisenhower è raccontato dai giornalisti statunitensi Wise e Bross nel volume il governo invisibile: due aerei forniti a CastiIlo Armas dal servizio segreto americano della C.I.A. vennero abbattuti mentre un gruppo di mercenari si stava ancora addestrando, sotto la direzione di ufficiali statunitensi, nelle piantagioni del dittatore del Nicaragua Somoza. Gli U.S.A. furono così costretti a mettere a disposizione dell’esercito invasore aerei dell’aviazione militare americana, con tanto di con

trassegno. L’operazione El diablo scattò il 18.6.1954, quando le truppe di Armas furono aerotrasportate fino ai confini del Guatemala. Armas si fermò a 10 chilometri dalla frontiera e lasciò agli aerei americani il compito di bombardare la capitale guatemalteca.

L'occupazione « americana »

Il 25.6.1954 Arbenz, senza appellarsi al popolo, si dimise, lasciando la presidenza al colonnello Diaz che fu immediatamente sostituito da Castillo Armas, arrivato nell[...]

[...]10 chilometri dalla frontiera e lasciò agli aerei americani il compito di bombardare la capitale guatemalteca.

L'occupazione « americana »

Il 25.6.1954 Arbenz, senza appellarsi al popolo, si dimise, lasciando la presidenza al colonnello Diaz che fu immediatamente sostituito da Castillo Armas, arrivato nella capitale a bordo dell’aereo deH’ambasciatore degli Stati Uniti.

Dopo che i militari ebbero fatto il colpo, Il segretario di stato degli U.S.A. John hoster Dulles, annunciò che « guidati dal colonnello CastiIlo Armas, i patrioti guatemaltechi si erano sollevati per sfidare la dominazione comunista e abbatterla ».

Il primo provvedimento del nuovo dittatore fu quello di restituire alla United Fruit i 100.000 ettari che Arbenz aveva requisito e distribuito ai contadini. Il secondo fu quello di istituire un « Comitato di difesa contro il comuniSmo », cui vennero affidati illimitati poteri di polizia. Nel 1957 Armas cadde assassinato da gruppi rivali e nel 1958 il potere venne assunto dal generale Ydigoras Fuentes che instaurò una d[...]

[...]all’ascesa di Arbenz erano presenti più che mai. Il colpo di stato di Peralta, nel 1963, non fu perciò dettato, secondo una tradizionale prassi sudamericana, da rivalità tra gruppi dell’esercito o della polizia, bensì da tutto l’esercito, e sostenuto daN’insieme delle classi dominanti, dai gruppi feudali a quelli della grande e media borghesia che volevano un regime stabile, possibilmente non corrotto, in grado di offrire il massimo di garanzie agli U.S.A., ispirandosi al « nuovo corso » impresso alla sua politica sudamericana dalla presidenza Kennedy.

La lotta di liberazione

Il carattere del nuovo regime riaccese gli animi e portò a una profonda riorganizzazione delle forze popolari. Da un gruppo di giovani ufficiali che il 13.11.1960 aveva tentato un audace, ma sfortunato colpo di mano contro la dittatura ydigorista, era nato il Movimento Rivoluzionario 13 novembre (MR13). I suoi capi (Marco Yon Sosa, Alejandro de Leon e altri) compresero che il sollevamento del 1960 era stato domato con facilità per l’assenza di un serio collegament[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 386

Brano: [...]a molto interessata al ricongiungimento dei due tronconi vietnamiti, un vero e proprio ponte naturale verso l’Indonesia e verso l’arcipelago malese, dove in quegli stessi anni i comunisti stavano conducendo un’estesa guerriglia contro gli inglesi.

Del resto, lo stesso presidente americano Eisenhower (v.) si dichiarò non vincolato alle decisioni di Ginevra, evidenziando così l’intenzione di volersi sostituire ai francesi dopo la loro partenza. Gli U.S.A. consideravano il Sudest asiatico un’area strategica per il contenimento delle rivoluzioni comuniste in Asia e avevano ormai varato quel programma di rollback (riarrotolamento), con il quale intendevano neutralizzare l’espansione del comuniSmo nel mondo. A tal fine avevano promosso nello stesso 1954 il patto militare della S.E.A.T.O. (Organizzazione del trattato del Sudest asiatico), con l’adesione di Inghilterra, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Pakistan e Filippine. Le mire statunitensi si estendevano peraltro anche al Laos e alla Cambogia, dove operavano forze ritenute poco affidabili [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 685

Brano: [...]e.

Ormai, svuotato del proprio slancio riformista, già alla vigilia della Seconda guerra mondiale il New Deal era avviato al declino. L’intervento dello Stato in materia economica aveva però rivoluzionato la rete di rapporti politici, al di là dei risultati, e coagulato per la prima volta il consenso di forti e differenziati gruppi d’interesse, mantenendo un equilibrio tra le parti di fronte ai conflitti sociali.

Seconda guerra mondiale

Gli U.S.A. si prepararono all’intervento a favore degli Alleati, attraverso la stipulazione di trattati quali il Lend Lease (v. Affitti e Prestiti) del 1941, che prevedeva una serie di prestiti e rifornimenti, e la firma della Carta Atlantica (v.) con la Gran Bretagna.

L’intervento federale si estese al di là delle immediate esigenze belliche. Vennero infatti istituiti enti come il War Production Board e la War Manpower Commission per la regolazione della produzione e della manodopera; ma anche YOffice of Civilian Defence (per tener alto

Rootcvclls proWem ,» fe curb 1h« Tcndency indusTrial o^ni[...]

[...]sull’aumento delle ore di lavoro e sul divieto di sciopero, per assicurare la produzione.

Nel 1943 scoppiarono tuttavia violenti scioperi (nel settore minerario) in opposizione alla formula Little Steel, adottata dal governo per la regolamentazione dei salari. Nonostante il successo ottenuto a tale riguardo dai lavoratori, nello stesso anno venne approvato il War Labor Disputes Ad, una legge che prevedeva l’intervento diretto del presidente degli U.S.A. nelle fabbriche in sciopero, considerato illegale. Si creò pertanto un insolito grado di uniformità sociale, dovuto al concentramento di tutte le forze contro il nemico esterno. Le concessioni sul piano del lavoro furono però più apparenti che reali: l’impiego di donne nelle fabbriche, ad esempio, non prevedeva un sistema di parità, quanto piuttosto la discrezionalità degli imprenditori in materia salariale; mentre permanevano principi di segregazione e discriminazione nei confronti dei neri, quantunque la loro condizione socioeconomica fosse complessivamente migliorata.

Il *Fair Deal" [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 683

Brano: Stati Uniti d'America

derenti alla Terza Internazionale) nonché alcuni raggruppamenti minori, notevolmente indeboliti in numero e forza.

L'intervento in guerra e più in generale nel sistema di equilibri politici europei garantì agli U.S.A. il diritto di plasmare il futuro politico del mondo. Dopo un primo periodo di neutralità, l'intervento militare a fianco delle forze dell'Intesa aveva avuto un peso determinante nel decidere a favore degli Alleati le sorti del conflitto. L’azione americana si era colorata di sfrenato idealismo: il paese all’avanguardia sul piano delle riforme democratiche aveva il dovere di aiutare il mondo a “correggersi”.

Di questo stesso idealismo apparve nutrito anche il programma presentato dal presidente W. Wilson (v.) al tavolo delle trattative per la pace nel 1918. I suoi famosi 14 punti ruotava[...]

[...]ismo apparve nutrito anche il programma presentato dal presidente W. Wilson (v.) al tavolo delle trattative per la pace nel 1918. I suoi famosi 14 punti ruotavano intorno al principio dell’autodeterminazione dei popoli, mentre la formazione di una Società delle Nazioni (v.) avrebbe dovuto imporre la giustizia a livello internazionale. Ma Wilson non ottenne l'approvazione della maggioranza delle Camere che, nel 191920, votarono contro l'entrata degli U.S.A. nella Società delle Nazioni, accusando il presidente di essere venuto meno, nel corso delle trattative di Versailles, al suo stesso programma e di aver ceduto di fronte alle ambizioni imperialistiche dei vincitori.

Stanchi di guerre, disordini interni ed esterni, nel 1920 gli americani elessero il presidente repubblicano Harding, che prometteva il ritorno all’ordine, alla “normalità”.

Il boom degli anni Venti

All’indomani della Prima guerra mondiale gli U.S.A. risultavano sul piano internazionale la potenza economica dominante, trasformatasi da Paese debitore a principale Paese cr[...]

[...] delle Nazioni, accusando il presidente di essere venuto meno, nel corso delle trattative di Versailles, al suo stesso programma e di aver ceduto di fronte alle ambizioni imperialistiche dei vincitori.

Stanchi di guerre, disordini interni ed esterni, nel 1920 gli americani elessero il presidente repubblicano Harding, che prometteva il ritorno all’ordine, alla “normalità”.

Il boom degli anni Venti

All’indomani della Prima guerra mondiale gli U.S.A. risultavano sul piano internazionale la potenza economica dominante, trasformatasi da Paese debitore a principale Paese creditore del mondo. Gli U.S.A. s’impadronirono così di ingenti quantità d’oro dall’Europa, innescando un meccanismo di dipendenza economica che avrebbe avuto gravi ripercussioni negli anni della Grande Depressione. La ripresa dell’isolazionismo in politica estera poteva essere mantenuta grazie a questo indubbio predominio economico. Negli anni Venti si crearono all’interno degli U.S.A. le condizioni per un’espansione della domanda dei beni di consumo e quindi del mercato, anche per la nuova disponibilità offerta da un'industria tecnologicamente avanzata. La produzione di massa di beni come l'automobile o la radio rivoluzionarono il sistema dei prezzi e del mercato: la società americana di quegli anni sarà appunto definita come la “prima società di consumo di massa”, anche se l'agricoltura non beneficiò affatto del boom economico. Si approfondì invece il divario tra città e campagna, che portò all'inevitabile depressione agricola.

La facile disponibilità di liquidità, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 677

Brano: [...]ato.

Mussolini, parlando di lui nei suoi ultimi giorni, aveva detto: « Starace? Un gladiatore postumo ».

D.Ca.

Stati Uniti d’America

U.S.A.. Repubblica federale presidenziale composta da 50 Stati, di cui 48 nella parte centrale del continente nordamericano (fra il Canada e il Messico) e 2 non contigui (il territorio dell’Alaska, a nord del Canada; l’arcipelago delle Hawaii, nell’oceano Pacifico, a 5.000 km dal Continente). Fa parte degli U.S.A. il District of Columbia (174 kmq), sede dellamministrazione federale e territorio formalmente neutrale. Gli U.S.A. occupano una superficie complessiva di 9.363.125 kmq con una popolazione di circa 220 milioni di abitanti. La capitale è Washington

(750.000 abitanti). Le altre maggiori città sono: New York, che con la sua area metropolitana raggiunge i 25 milioni di abitanti; Chicago (7 milioni); Los Angeles (8 milioni).

Ordinamento istituzionale

La costituzione del 1788 (aggiornata fino ad oggi da 25 emendamenti) concede una notevole autonomia ai singoli Stati, ognuno dei quali dispone di una Costituzione propria, un Congresso dotato di poteri legislativi e un esecutivo retto da un governatore;[...]

[...]e, suggerendo anche le misure più opportune.

Il sistema politico americano è impostato sul “bipartitismo”, cioè sulla presenza dominante di due partiti principali, il Partito democratico e il Partito repubblicano, mentre il peso dei partiti minori è pressoché nullo; rilevante è poi il fenomeno dell’assenteismo elettorale, anche per la pratica della “registrazione” volontaria dell’elettore.

Economia

Dalla fine della Prima guerra mondiale gli U.S.A. sono la prima potenza capitalistica del globo; tale primato è fondato sull’abbondanza e la varietà delle loro produzioni, ma anche su una struttura orientata insieme alla concentrazione gestionale dei vari settori (trust dell'ac

ciaio, società petrolifere) e sul parziale decentramento delle attività produttive all’estero attraverso società multinazionali; rilevante rimane comunque la funzione dei capitali indipendenti, nazionali ed esteri (Borsa di New York). Il grande sviluppo capitalistico americano, simbolo della “libertà d’impresa” (e dell’ideologia su questa fondata) è stato però n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 549

Brano: Siria

gli U.S.A. nel Medio Oriente. Il programma enunciato nel 1949 dal presidente degli Stati Uniti Harry Truman, da una parte con il riconoscimento dello Stato di Israele e dall’altra con gli “aiuti economici” erogati ai governi arabi aveva definito le linee di penetrazione americana nella regione, con il risultato di favorire un progressivo avvicinamento delle opposizioni siriane all'U.R.

S.S.. Il ruolo e il peso della sinistra furono confermati nelle elezioni del settembre 1954, quando il leader comunista Begdash e 22 deputati del Ba’th vennero eletti al Parlamento.

I ripetuti tentativi statunite[...]

[...]iscitario.

Per non rinchiudersi in una pericolosa strettoia internazionale, il nuovo governo tentò di riavvicinarsi all’Occidente cercando un aiuto economico che consentisse di mantenere l’indipendenza del paese fra i due blocchi delle superpotenze, ma la persistente politica aggressiva statunitense spinse sempre più Damasco verso Mosca e, il 6.8.1957, la Siria concluse un accordo di assistenza economica, tecnica e militare con l’U.R.S.S..

Gli U.S.A., proseguendo anche nel Medio Oriente la loro politica di “guerra fredda”, continuavano a non capire che, per le masse arabe, neutralismo non significava tanto propensione verso il comuniSmo, quanto volontà di opporsi aN’imperialismo delle potenze occidentali. La politica del nuovo presidente americano Eisenhower contribuì ad allargare il fossato, facendo crescere nell’area la tensione bellica, tanto che a un certo momento il governo siriano decretò la mobilitazione: il 17.10.1957 truppe egiziane sbarcarono a Latakia in appoggio al governo siriano e l’U.R.S.S. inviò due navi da guerra a pro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 303

Brano: O.S.A.

pre più forte, soprattutto da parte degli operai occupati nel settore dello zucchero, e la mancanza assoluta di consenso da parte dei civili, provocavano tuttavia una frattura in seno all'esercito e, nell’aprile 1965, si riaccendeva la guerra civile.

Il settore costituzionalista dell’esercito, diretto dal colonnello Francisco Caamano, armò la popolazione civile e questa si impadronì rapidamente della capitale, Gli U.S.A. reagirono inviando nelT'isoIa un corpo di spedizione di 400 marines. A questo punto l’O.S.A., chiamata a occuparsi del problema, approvò a maggioranza l'invasione U.S.A. e inviò a Santo Domingo una « Commissione di Pacificazione » che, di fatto, forniva una copertura legale all’intervento statunitense. Gli U.S.A, infatti portarono la loro forza di invasione a 22.000 uomini, occupando la capitale e respingendo gli insorti verso la costa. Contemporaneamente arrivarono da altri paesi latinoamericani (soprattutto dal Brasile) truppe che, raggruppate come « Forza interamericana di pace », raggiunsero le

42.000 unità. In tale situazione, Caamano consegnò il potere nelle mani di un’Assemblea che optò per il disarmo degli insorti e per l'insediamento di un governo provvisorio, diretto da Garcia Godoy. Durante gli scontri erano morti circa 4.000 dominicani. La feroce repressione contro la sinistra seguit[...]

[...]nsediamento di un governo provvisorio, diretto da Garcia Godoy. Durante gli scontri erano morti circa 4.000 dominicani. La feroce repressione contro la sinistra seguita alla restaurazione e dovuta soprattutto a gruppi fascisti (« Mano », « Banda », « Los incontrolables », ecc.) legati al nuovo governo, provocò altre migliaia di morti. In quel clima di terrore si svolsero nuove elezioni che furono vinte dalla borghesia raccolta intorno all’uomo degli U.S.A. Joaquin Balaguer, che governerà il paese fino al 1978. La « Forza interamericana di pace « si ritirò dalla Repubblica Dominicana solo quando la nuova dittatura era pienamente consolidata (1966).

Ruolo repressivo dell’O.S.A.

Nel 1967 la Conferenza dì Punta del Este tornò a discutere i problemi dello sviluppo e dell’integrazione economica del Subcontinente, ma ormai l'unico ruolo effettivo dell'O.S.A. era quello repressivo: nel 1968 venne creato un Comitato speciale per coordinare le attività « antisovversive » nell’emisfero e nel 1970 l’O.S.A. stessa fu ristrutturata in base a questi [...]

[...] 1973 venne

eletta una Commissione speciale per studiare e proporre una ristrutturazione del T.I.A.R, in base alla nuova situazione continentale, ormai dominata da regimi militari. In pratica, l’O.S.A. si è ridotta a essere un organo di coordinamento tra le diverse polizie segrete e le Forze Armate della regione, incapace di prendere una qualsiasi iniziativa politica indipendente dal governo di Washington. Esempio tipico della sua sudditanza agli U.S.A. fu, nel novembre 1974, il rifiuto di por fine alle sanzioni contro Cuba.

Tuttavia in quell’occasione ebbe inizio la nuova crisi della O.S.A.. La mozione che chiedeva la fine delle sanzioni contro Cuba (12 voti a favore, 6 astensioni, 5 contrari) fu sconfitta solo perché i regolamenti dell’O.S.A. stabiliscono un quorum di 2/3 per modificare una decisione precedente. Quel risultato politico era tuttavia indicativo di un nuovo fenomeno: i gruppi militari al potere nei vari paesi, proprio perché di estrema destra, insoddisfatti del ruolo meramente esecutivo di ordini provenienti da Washingt[...]

[...]osta Rica). Guest’ultima accerterà, tra l'altro, la « scomparsa » di 6.000 persone, tra il 1976 e il 1980, nella sola Argentina (i casi documentati da diversi organismi internazionali non ufficiali superano, in realtà, le 30.000 persone). Contemporaneamente, non veniva raggiunta un'intesa generale su spedizioni punitive, quale quella proposta contro la guerriglia sandinista nel Nicaragua, o sul tentativo di coprire le diverse attività militari degli U.S.A. nei CaraibL La politica carteriana perseguiva in realtà obiettivi più che altro propagandistici: nel 1979 la Dichiarazione di La Paz si pronunciò in appoggio ai regimi democratici dell'area, per il rispetto dei diritti umani, contro l’uso diffuso della tortura e per il rispetto del pluralismo ideologico; ma, nello stesso tempo, nel paese ospite della Con ferenza, il governo democratico di Walter Guevara Arcef veniva rovesciato e sostituito da un regime militare, in aperto contrasto con le dichiarazioni della Conferenza stessa. La politica affermatasi in seno all'O.S.A. si dimostrava tuttav[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 21

Brano: [...]el 1917 I Honduras fu tra i paesi che — a fianco degli Stati Uniti — dichiararono guerra alla Germania e nel 1919 fu tra i firmatari del Trattato di Versailles. Entrò poi a far parte della Società delle Nazioni. Nel 1919 salì alla presidenza della repubblica il generale Rafael Lopez Gutierrez ma nel 1923 un tentativo di questi mirante a protrarre autoritariamente il proprio potere presidenziale provocò nel paese una vera e propria guerra civile. Gli U.S.A. intervennero nella contesa, inviando un corpo di spedizione con il pretesto di proteggere l’ambasciata di Tegucigalpa. Nelle elezioni del 1924, influenzate dai nordamericani, venne così eletto il conservatore Miguel Paz Barahona.

Dittatura di T. Carias Andino

Fallito, per opposizione degli U.S.A., il tentativo di diventare presidente nel 1924, il generale Tiburcio Carias Andino, che era stato uno dei leader della rivolta del 1923, mantenne il controllo dell'esercito e, conseguentemente, una forte influenza politica nel paese. Questa gli permise nel 1933 di salire alla presidenza della repubblica, carica che mantenne fino al 1949.

Nel suo lungo governo di tipo dittatoriale T. Carias Andino modificò la costituzione (nel 1936 e nel 1939) e attuò sanguinose repressioni contro i ripetuti tentativi di opposizione popolare e armata (nel 1932 e nel 1937), non esitando a ricorrere a bomb[...]

[...]re di T. Carias Andino, continuò a portarne avanti la politica, prendendo le direttive dal vecchio presidente.

Il sistema di sfruttamento imposto dagli Stati Uniti provocò duri scontri sociali e, nel 1954, uno sciopero di 63 giorni contro le imprese bananiere. Nel corso di tale lotta i lavoratori dell’Honduras impa

rarono a darsi le prime forme di organizzazione sindacale.

Nel 1954 il governo firmò un trattato di assistenza militare con gli U.S.A., accordo che ebbe immediata applicazione nel giugno di quello stesso anno, quando l’Honduras fu usato come base per la spedizione statunitense contro il governo di Arbenz Guzmàn in Guatemala (v.). Nel 1957 venne eletto presidente il liberale Ramon Vii leda Morales. Promotore di un progetto di riforma agraria e quindi non gradito al Consiglio dì amministrazione della United Fruit Co., il Villeda venne ben presto destituito e il progetto fu accantonato.

Il 3.10.1963 un golpe (il tredicesimo della storia dell’Honduras) portò al potere il colonnello Osvaldo Lopez AreiIano. Nel 1965 furono i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 15

Brano: [...]on il proditorio assalto di Pearl Harbour (7.12.1941). Ciò non gli impedì, quando si vide ormai perduto, di mettersi al servizio degli americani.

Dopo le esplosioni atomiche di Hiroshima (v.) e Nagasaki, e la distruzione dell’armata giapponese del Kwantung in Mongolia, rompendo ogni precedente Hirohito proclamò personalmente alla radio la resa incondizionata (15.8.1945), ponendo come unica pregiudiziale la continuazione del sistema imperiale. Gli U.S.A. non ebbero difficoltà ad accettare la condizione di Hirohito, che era poi un'offerta di servigi, ma per adeguare il Giappone alle loro esigenze imposero certi cambiamenti formali: tra l’altro Hirohito dovette dichiarare pubblicamente falsa la concezione secondo cui « l’imperatore è divino e il popolo giapponese è superiore alle altre razze e destinato a dominare il mondo ».

La costituzione democraticoborghese, varata nel 1947, ha ridotto il sovrano a un simbolo privo di poteri. Nello stesso tempo Hirohito ha dovuto adeguarsi allo stile di vita dei nuovi padroni, facendo frequenti compar[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Gli U S, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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