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Il segmento testuale Giuseppe di Casto è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 362

Brano: [...]nza lombarda. Arrestato per la sua attività antifascista, fu carcerato per 10 mesi a Milano.

Dopo la Liberazione fu tra i dirigenti della Democrazia cristiana nel Varesotto, membro del Consiglio comunale di Varese, presidente deH’Amministrazione provinciale, senatore della ILI e IV Legislatura repubblicana (19581968).

Pajetta, Pietro

Nedo. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. nel 1914 a Taino (Varese), m. il 24.2.1944 a San Giuseppe di Casto (Vercelli) ; impiegato.

Ragioniere presso la Stipel di Novara, nel 1935 si arruolò nel 4° Bersaglieri della Divisione motorizzata « Trento » e fu mobilitato in Libia fino al 1936. Dopo il congedo si impiegò alla Banca di Luino, ma nel 1937 espatriò in Francia e, successivamente, fu tra coloro che accorsero nelle Brigate Internazionali in difesa della Repubblica spagnola. Durante la battaglia dell’Ebro (18. 3.1938) rimase ferito riportando la perdita della mano e del polso destro, quindi tornò in Francia. Qui, durante l’occupazione tedesca, fu tra gli organizzatori dei F.T.P. (FrancsTireurs[...]

[...]bbraio 1944 diresse la difesa contro un forte rastrellamento tedesco. I combattimenti contro le preponderanti forze nemiche si protrassero per diversi giorni, con gravi perdite per entrambe le parti, ma alla fine i garibaldini furono costretti a disperdersi per riorganizzare le proprie forze su nuove posizioni.

Il 24.2.1944, allo scopo di riprendere i contatti con il Comando regionale, il comandante Nedo decise di portarsi personalmente a San Giuseppe di Casto, presso Andorno. Si fece scortare da una pattuglia fino all’alpe del Pratetto, poi proseguì da solo nella neve, lungo

Pietro Pajetta

il sentiero costeggiante il monte Casto. Si era separato da poco dai compagni, quando venne sorpreso e affrontato da un gruppo di tedeschi. All’intimazione di arrendersi, rispose facendo fuoco con la pistola, sparando fino all'ultimo colpo. Colpito da una raffica nemica riuscì a fuggire e a sottrarsi alla cattura, ma le ferite non gli permisero di proseguire. Cadde di lì a poco e morì dissanguato. La neve ricoprì il suo corpo, sottraendolo alle ricerche si[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 72

Brano: [...].1945 tre colonne di tedeschi e fascisti, provenienti dalle frazioni di Pettinengo, dalla valle Cervo e da Vallemosso, puntarono sui paesi di Andorno e Camandona, che i partigiani avevano precedentemente liberato. I battaglioni garibaldini « Gianni Crestani » (comandato da Guglielmo Raviola), « Strippoli » (comandato da Isidoro Zanco) e « Bertotto Ravaldo » (comandato da Leandro Volpini) si schierarono a difesa rispettivamente di Andorno, di San Giuseppe di Casto e di Camandona.

Dopo un aspro combattimento, col favore delle tenebre i nazifascisti arrivarono alle porte di Andorno e iniziarono a bombardare l’abitato con i mortai. I partigiani poterono resistere ancora per due ore, ma alla fine furono costretti a ritirarsi, salvo un distaccamento, che rimase bloccato in un edificio direttamente esposto al tiro nemico. La lotta si riaccese e, con audace sortita, alcuni1 garibaldini riuscirono a sganciarsi, mentre altri rimasero sul terreno. Alla fine, privi di munizioni, gli assediati furono costretti alla resa.

Linee di attacco nella battaglia di A[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 59

Brano: [...]tuzione e quadri di comando

La formazione garibaldina nacque nel giugno 1944 dalla riorganizza

zione dei battaglioni « Piave » e « Pisacane », già facenti parte della Brigata «Biella» (v.), la seconda Brigata Garibaldi, e operanti il primo nella vai Strona, il secondo nella vai Sessera, agli ordini di Nedo (v. Paletta, Pietro). La nuova brigata assunse il nome di battaglia di questo valoroso comandante che era caduto in combattimento a San Giuseppe di Casto nel febbraio 1944.

I quadri dirigenti della 50a « Nedo », al momento della sua costituzione, erano: Francesco Moranino (Gemisto), comandante; Secondo Saracco [Secondo), commissario politico; Anni bai e Giachetti (Danda), vicecomandante; Argante Bocchio [Massimo), vicecommissario; capitano Bertola [Rosso), capo di stato maggiore.

A Saracco subentrarono presto nel ruolo di commissario prima Giuseppe Maroino [Artiglio), poi definitivamente Silvio Bertona [Carlo). Tale struttura del comando rimase immutata per l’intero 1944, nelle successive fasi di sviluppo della formazione, in particolare[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giuseppe di Casto, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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