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Il segmento testuale Giuseppe Di Vagno è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 245

Brano: [...] atto di accusa contro Gioì itti che è II ministro della malavita. Nelle elezioni politiche del 1919, Bari diede 33

mila 368 voti alla lista dei ministeriali; 26.519 voti alla lista dei combattenti, capeggiata da Gaetano Salvemini; 26.545 voti ai socialisti (riuscirono eletti Nicola Barbato e Arturo Velia); 20.889 voti ai popolari e il resto, dei complessivi 136 mila 670 voti, a liste minori. Tra i dirigenti socialisti dell’epoca si ricordano Giuseppe Di Vagno, Giuseppe Di Vittorio (allora sindacalista rivoluzionario), Antonio Violante, Domenico Majolo, Michele Mah ti lasso, Leoni Mucci, Raffaele Pastore, Domenico De Leonardis.

Le violenze fasciste

Il movimento socialista, pur avvertendo la spinta rivoluzionaria delle masse, negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale non seppe assicurarsi collegamenti e alleanze con i ceti medi e i lavoratori delle città e con i piccoli coltivatori delle campagne.

I grossi agrari, speculando sulla retorica patriottarda, riuscirono invece a influenzare questi stessi ceti in funzione ant[...]

[...]mata stanziato a Bari, istruite e dirette da ufficiali dell’esercito in servizio.

Il primo assassinio fu perpetrato dai fascisti il 19.2.1921 e nei corso di quello stesso anno le violenze si susseguirono alle violenze: Barletta, Minervino, Cerignola e tante altre località videro ie sedi dei lavoratori devastate, i circoli incendiati, la quotidiana caccia all'uomo condotta dagli squadristi. Il 21 settembre fu assassinato il deputato socialista Giuseppe Di Vagno che, sfidando un bando di proscrizione fascista, aveva « osato » rimettere piede a Mola per inaugurarvi la bandiera rossa di un circolo.

Il 31.7.1922, alla proclamazione del

lo sciopero generale da parte dell'Alleanza del lavoro (v.), il cui comitato barese era presieduto da Giuseppe Di Vittorio, Caradonna giunse con i suoi mazzieri a cavallo e, non diversamente da una unità militare, dopo aver occupato il municipio di Andria si apprestò a conquistare Bari. Ma gli Arditi dei

245



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 184

Brano: [...]ettembre: a Montopoli (Pisa), uccisi dai fascisti Mario Susini e Artebano Gronchi, ferito a morte Adolfo Gronchi.

22 settembre: a Porto Ercole (Grosseto), ucciso dai fascisti Nello Fasci.

23 settembre: a Firenze, ucciso Virgilio

Rovai. A San Romano (Pisa), altri 2 lavoratori uccisi dai fascisti.

24 settembre: a Reggio Emilia, 2 uccisi [Guido Medici, Paolo Mantovani).

26 settembre: a Bari, ucciso dai fascisti il deputato socialista Giuseppe Di Vagno.

2 ottobre: a Fossoli (Modena), in seguito a una spedizione punitiva fascista, 1 ucciso e alcuni feriti.

3 ottobre: ad Arezzo, ucciso dai fascisti Galleano Braschi e gravemente ferito Sante T inacci.

5 ottobre: a Pola, ucciso l’antifascista Luigi Scallié.

8 ottobre: a Monfalcone (Trieste), 2 operai uccisi dai fascisti.

17 ottobre: a Pandino (Cremona), ucciso dai fascisti Angelo Lupi e altri lavoratori gra: vemente feriti (tra cui Battista Bigatti, Vanni e Roldi Annunciata, Spinarelli). A Vinci (Firenze), uccisi Giuseppe Corsani e L. Pacini. A Sannicandro Garganico (Foggia), ucc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 281

Brano: Fascismo

La tipografia milanese delI’« Avanti! » devastata dai fascisti (1922)

Ravenna. Il prefetto si rifiuta di intervenire.

1819.9: Scontri tra fascisti e Arditi del popolo in provincia di Pisa.

26.9: A Mola di Bari i fascisti uccidono il deputato socialista Giuseppe Di Vagno.

17.10: Spedizioni fasciste in varie località: 12 morti e numerosi feriti. 7.11 : Congresso di fondazione del Partito nazionale fascista nel Teatro dell’Augusteo, a Roma. Sciopero generale dei lavoratori romani contro le violenze dei congressisti convenuti nella Capitale.

15.11: Il Consiglio nazionale del Partito fascista denuncia il « patto di pacificazione » firmato il 3 agosto.

11.12: A Cremona, squadristi diciassettenni uccidono a bastonate il socialista Attilio Boldori, vicepresidente dell’Amministrazione provinciale e invalido di guerra.

27.12: Il « Popolo d'Italia » pubblic[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 377

Brano: [...]antino, dove la Sezione socialista venne data alle fiamme.

Il 15 maggio si svolsero le elezioni politiche: abolito lo scrutinio di lista provinciale, la circoscrizione elettorale comprendeva le province di Bari e Foggia. Il P.S.I., che aveva offerto una delle candidature al sindacalista carcerato Giuseppe Di Vittorio, mantenne saldamente le proprie posizioni elettorali. Di Vittorio fu eletto insieme a Leone Mucci, a Maiolo e ai baresi Velia e Giuseppe Di Vagno (v.). Quest’ultimo sarà assassinato dai fascisti a Mola di Bari il successivo 25 settembre, dopo un comizio. Il Partito comunista, appena sorto e ancora poco conosciuto raccolse poche migliaia di voti. Quella campagna elettorale fu caratterizzata da inaudite violenze fasciste, specie a Cerignola. In quasi tutti i comuni del Subappennino si ebbero spedizioni punitive con distruzione di sedi, percosse, minacce e ferimenti da parte di squadracce provenienti da altre località. Ma proprio in questi comuni più colpiti dall'attacco fascista, il P.S.I. non solo non perdette voti, ma ne guadagnò.

L[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 798

Brano: [...]’effettivo stato d’animo delle masse popolari (v. Aventino).

L’opposizione in aula, col decisivo apporto del gruppo comunista diretto da Antonio Gramsci, continuò a contrastare il fascismo ma non potè impedire alla dittatura di distruggere completamente le istituzioni democratiche e di continuare nella soppressione fisica degli oppositori. Numerosi parlamentari furono uccisi dai fascisti, dal leader dell’Aventino Giovanni Amendola ai deputati Giuseppe Di Vagno e Gaetano Pilati, cui seguiranno negli anni successivi lo stesso Antonio Gramsci e Francesco Lo Sardo morti nelle carceri fasciste, Guido Picelli caduto combattendo per la libertà della Spagna, Bruno Buozzi fucilato dai nazisti, Filippo Turati, Claudio Treves, Eugenio Chiesa, Guido Donati e altri ancora, morti durante l’esilio o a seguito delle durezze della lotta (si vedano le rispettive voci).

Infine, a partire dal novembre 1926, con la dichiarazione di «decadenza » dei deputati di opposizione e con la proclamazione delle leggi eccezionali (v.) il Parlamento cessò praticamente di esister[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giuseppe Di Vagno, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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