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Il segmento testuale Giuseppe De Felice è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 497

Brano: Catania

sta di Rapisardi, che rifletteva il grado di coscienza politicosociale cui erano pervenute le masse popolari nel Catanese e in Sicilia, permeò poi largamente il movimento dei Fasci dei lavoratori e in parte può spiegarne il carattere tumultuario, come pure influenzò gli atteggiamenti estremisti dei suoi dirigenti, in pr'rmo luogo di quel popolare tribuno catanese che fu Giuseppe De Felice Giuffrida (18591920).

Accanto alle figure del poeta ateo e ribelle e del popolare tribuno, si ergeva quella di un altro amico degli umili, il cardinale Dusmet, vissuto sempre in povertà, col quale

il socialista De Felice collaborò nelle opere di assistenza rivolte ai colerosi, alle vittime dell’Etna e agli indigenti in generale. Deputato e sindaco di Catania, De Felice finanziava ogni anno con i fondi comunali la spettacolare festa della Patrona, tanto da suggerire ad Antonio Gramsci la forse troppo severa definizione di « popolarismo socialista mescolato col culto superstizioso di Sant[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 365

Brano: [...]”. Fino al 1966 è stato condirettore del “Giornale storico della letteratura italiana”. Recentemente ha diretto con Emilio Cecchi la Storia della Letteratura italiana per secoli, edita da Garzanti.

P.Mo.

Sapienza, Giuseppe

N. a Catania il 17.3.1884, m. a Pa

lermo il 25.11.1949; avvocato. Organizzatore sindacale, per lunghi anni fu segretario della Camera del lavoro di Catania, in polemica contro il movimento riformista facente capo a Giuseppe De Felice Giuffrida. Collaborò alla stampa socialista e, con la sua compagna Maria Giudice, fu tra i più attivi propagandisti del P.S.I., direttore de L’Idea, un piccolo quotidiano fortemente impegnato contro il fascismo. Alla fine del 1920, dopo l’assassinio del noto dirigente sindacale Giovanni Orcel (v.), venne chiamato a dirigere la F.I.O.M. di Palermo.

Negli anni del regime venne considerato « fiero antifascista », attentamente sorvegliato dalla polizia e, dopo il suo trasferimento a Roma, fu anche arrestato per attività antifascista. Liberato nel 1943, dopo l’8 settembre prese parte alla Resis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 530

Brano: [...]ore e uomo politico.

Di famiglia medioborghese, che ne disapprovava la tendenza socialista, già da ragazzo Marchesi osservò nelle campagne intorno a Catania (v.) la dura fatica dei contadini e conobbe lo sfruttamento a cui i padroni li assoggettavano, sentendo come propria l'offesa morale che veniva loro fatta. A diciassette anni, nel 1895, era in carcere per aver partecipato ad una manifestazione in favore del conterraneo deputato socialista Giuseppe De Felice Giuffrida.

Ancora nell'adolescenza cominciò a dare ai suoi sentimenti spontanei una elementare consapevolezza dottrinaria, leggendo Proudhon, Mazzini, Marx e De Sanctis, il quale ultimo gli mostrò il collegamento tra materialismo e realismo, a lui del resto consentaneo data la sua predilezione per il mondo classico.

Afferma infatti il De Sanctis che il materialismo è la musa nuova: « è il mondo che si riconcilia con la vita e ne prende possesso ». È la « riabilitazione della materia, vale a dire del lavoro e dell’azione »; è la « serietà della vita terrestre, sì che, in luogo di fantast[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 466

Brano: [...]lla Giustizia) — non è pericolosa, non è invincibile di per sé, ma perché è strumento di governo ».

Più tardi sarà il repubblicano Napoleone Colajanni a scrivere che « per combattere e distruggere il regno della mafia è neces* sario e indispensabile che il governo italiano cessi di essere il Re della mafia ».

L’analisi dell’intreccio tra mafia e potere statale fu sviluppata dai dirigenti dei Fasci siciliani, come testimoniano i discorsi di Giuseppe De Felice Giuffrida in vari dibattiti alla Camera. Non si può dire la stessa cosa del Partito socialista, il quale non raccolse l’eredità dei Fasci siciliani e considerò il fenomeno della mafia come un fatto locale, circoscritto all’azione repressiva degli agrari e non estesa a quella dello Stato. L’incomprensione dei riformisti e dei massimalisti nei confronti della questione meridionale (v.) e dell’autonomismo siciliano impedì loro anche di capire come il compromesso tra la mafia e lo Stato italiano non fosse che un particolare aspetto del più generale compromesso tra la borghesia italiana e.la class[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giuseppe De Felice, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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