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Il segmento testuale Giuseppe Caradonna è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 245

Brano: [...]ti e fascisti, vi aderivano molti democratici) e contro la costituenda Opera Nazionale Combattenti (v.) opponendosi all’iniziativa di appoderamento della terra che ne costituiva il principale programma. Di fronte alla mancanza di unità delle forze democratiche la reazio

ne potè facilmente scatenarsi: anche in provincia di Bari il fascismo sorse e si sviluppò come violenza organizzata dagli agrari contro i lavoratori. I mazzieri, capeggiati da Giuseppe Caradonna, indossarono la camicia nera e, con il beneplacito delle autorità, poterono spacciarsi per tutori dell’ordine contro i « sovversivi ». Spedizioni punitive furono sostenute dalle autorità militari, e dai documenti risulta come numerose squadre d’azione sorgessero per iniziativa del Comando del Corpo d’armata stanziato a Bari, istruite e dirette da ufficiali dell’esercito in servizio.

Il primo assassinio fu perpetrato dai fascisti il 19.2.1921 e nei corso di quello stesso anno le violenze si susseguirono alle violenze: Barletta, Minervino, Cerignola e tante altre località videro ie sedi dei [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 113

Brano: [...]quella di Bari, svolgendo un grande ruolo nelle lotte del primo dopoguerra.

La lotta contro lo squadrismo

Nel 1921 si costituì nella sede degli agrari il fascio di Cerignola (v. Foggia) e il 19 febbraio dello stesso anno gli squadristi consumarono il loro primo delitto attaccando una manifestazione e uccidendo un lavoratore. La Camera del lavoro proclamò immediatamente lo sciopero generale di protesta, ma le squadre fasciste, capeggiate da Giuseppe Caradonna, ne assaltarono e ne distrussero la sede, alla presenza della polizia complice e indifferente. Analoghe « spedizioni punitive » si susseguirono in tutti i centri delle Puglie; a Bari ebbero luogo vere e proprie battaglie. Mentre agli squadristi era assicurata l’impunità, contro i lavoratori vennero spiccati numerosi mandati di cattura. Di Vittorio riuscì in un primo tempo a sfuggire all’arresto, ma ai primi di aprile fu catturato e incarcerato a Lucera.

Il Partito socialista si offrì allora di metterlo in lista come candidato alle elezioni. Dopo qualche esitazione, dato che non era iscritt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 376

Brano: [...]isti; completamente assente la corrente riformista. Al Partito comunista passarono anche Luigi Allegato, Filippo Pelosi, Emilio Amoroso di Sansevero, Romeo Mangano e Giuseppe Imperiale di Foggia, che ne costituiranno per alcuni anni il gruppo dirigente.

Nascita del fascismo

Fino quasi alla fine del 1920 il fascismo ebbe nel Foggiano importanza irrilevante. Esso cominciò a strutturarsi all’inizio del 1921, avendo come leaders il cerignolese Giuseppe Caradonna ed i sanseveresi De Cicco e D’Alfonso, tìpici espo



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 16

Brano: La squadraccia a cavallo capeggiata da Giuseppe Caradonna al raduno di Napoli (24.10.1922)

24.10.1922, in occasione del congresso fascista, Benito Mussolini parlò al Teatro San Carlo. L’apparato statale già si mostrava favorevole al nuovo « duce »: alcuni presidi mandarono le loro scolaresche ad applaudirlo e la questura organizzò un potente schieramento di polizia per proteggere il congresso. Questo proseguì fino al 26 ottobre, quando gli ultimi gruppi di fascisti lasciarono Napoli per portarsi a Roma (v. Marcia su Roma).

Il fascismo al potere

Dopo l’avvento fascista, la situazione andò rapidamente precipitando. Alle elezioni politiche del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 363

Brano: [...] attesa di giudizio. Nell'aprile 1946 il carcere fu teatro di una vera e propria operazione militare, allorché l'ex repubblichino Carlo Barbieri, catturato nel febbraio del 1946 dopo che aveva terrorizzato a lungo, insieme al complice Bozzi e a capo di una sessantina di ex militi della R.S.I. la plaga milanese compiendo efferati delitti, accese nelle celle di San Vittore una rivolta armata. A questa si unì come capeggiatore l’ex gerarca fascista Giuseppe Caradonna (destinato a distinguersi poi anche nelle fila del Movimento Sociale e in veste di deputato al Parlamento della Repubblica). La ribellione, che con tutta evidenza aveva trovato all'esterno del carcere appoggi e mezzi per

essere attuata, potè essere stroncata soltanto con l’intervento di un reparto di artiglieria deH’esercito, che bombardò gli edifici occupati dai rivoltosi.

M.Gi.

Sanzioni

In campo internazionale, provvedimenti previsti dal patto della Società delle Nazioni (v.) nei confronti di quegli Stati membri ritenuti colpevoli di aggressione contro altri Stati membri. Sanzio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 635

Brano: Squadrismo fascista

Il movimento intransigente persistette nel proprio atteggiamento: tra il 10 e il 12 settembre ebbe luogo a Ravenna (v.) una marcia dimostrativa di 3.000 squadristi. Tra i presenti era lo squadrista pugliese Giuseppe Caradonna, l'esponente del fascismo più violento del Mezzogiorno, le cui squadre a cavallo operavano nel Tavoliere e nelle Murgef facendo capo a Cerignola e Minervino.

Le violenze intanto continuavano e il 21 settembre, a Conversano (Bari), venne ucciso il deputato socialista Giuseppe Di Magno (v.). Chiaramente, il Patto di pacificazione non aveva alcuna applicazione, sicché venne ufficialmente denunciato dal Consiglio nazionale fascista del 15.11.1921.

Terza fase

Tra il 7 e l'11.11.1921 si era svolto a Roma il III Congresso dei fasci, che aveva deciso la trasformazione del movimento fascista [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giuseppe Caradonna, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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