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Il segmento testuale Giuseppe Bottai è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 32Entità Multimediali , di cui in selezione 15 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 636

Brano: [...]ella Camera dei Fasci e delle Corporazioni (v. Corporativismo fascista).

Nella seduta del 6.10.1938 fu messa all’ordine del giorno la questione della « razza » (v. Antisemitismo) : nonostante qualche obiezione di Ita

lo Balbo, Emilio De Bono e Luigi Federzoni, il G.C. approvò il « foglio d’ordini » sul razzismo: il successivo 10 novembre approvò la relativa legge razziale.

Il 18.10.1938 il G.C. accolse le riforme scolastiche proposte da Giuseppe Bottai e il 15.2.1939 approvò la Carta della Scuola. Due mesi dopo (16 aprile), « accettò » la richiesta di una pseudocostituente albanese che « offriva » la corona d’Albania a Vittorio Emanuele III. .

Il 7.12.1939, a quattro mesi dall’inizio della seconda guerra mondiale, il G.C. approvò la « non belligeranza » dell’Italia. Quella fu la penultima volta che i membri del Gran Consiglio si riunirono (l’ultima fu il 25.7.1943). Per oltre 3 anni e mezzo, nonostante si ponessero problemi come quello dell'entrata in guerra dell’Italia, Mussolini giudicò inutile convocare il massimo organo dello Stato f[...]

[...] mezzo, nonostante si ponessero problemi come quello dell'entrata in guerra dell’Italia, Mussolini giudicò inutile convocare il massimo organo dello Stato fascista. Ciò contribuì a isolare maggiormente il duce dai suoi gerarchi.

La nonbelligeranza

Alla penultima riunione del G.C. (7.12.1939), oltre a Mussolini erano presenti Italo Balbo, Emilio De Bono, Cesare De Vecchi, Giacomo Suardo, Achille Grandi, Galeazzo Ciano, Paolo Thaon de Revel, Giuseppe Bottai, Bruno Tassinari, Renato Ricci, Alessandro Pavolini, Guido BuffariniGuidi, Luigi Federzoni,

Giuseppe Volpi di Misurata, Alberto De Stefani, Roberto Farinacci, Edmondo Rossoni, Antonino Tringali Casanova, Giovanni Marinelli, Giacomo Acerbo, Achille Starace, Mario Muzzarini, Pietro Capoferri, Vincenzo Lai; segretario era Starace.

La riunione (iniziata alle ore 22, al Palazzo Venezia) si concluse approvando al l’unanimità il seguente ordine del giorno: « Il Gran Consiglio del Fascismo, udita l’ampia relazione del Ministro degli Esteri, accompagnata da una dettagliata, irrefutabile document[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 126

Brano: [...] vittoriosa battaglia di Parma, detta dell'Oltretorrente, dal 1° al 6 agosto 1922, sotto la guida dell’on. Guido Picelli (allora socialista), del segretario della Federazione comunista C. Filippini e del segretario della gioventù comunista Dante Gorreri (oggi deputato comunista), contro migliaia di fascisti capeggiati da Italo Balbo e da Roberto Farinacci; a Roma, il 31.10.1922, la difesa del quartiere San Lorenzo contro i fascisti capeggiati da Giuseppe Bottai, e inoltre a Porta Pia, al quartiere Trionfale, a Piazza Farnese; a Napoli, il 2.11.1922, contro le squadre nazionalistefasciste dei cosiddetti Cavalieri del Re. Ma dopo questi brillanti episodi, con l’ascesa del fascismo al potere, esposto agli attacchi concentrici dei fascisti e della forza pubblica, abbandonato a se stesso dai partiti e privo di una seria base ideologica, il movimento degli Arditi del popolo fu inesorabilmente condannato a disperdersi.

I comunisti e gli Arditi del popolo

Alla base, molti iscritti al Partito comunista avevano entusiasticamente aderito al movimento, se[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 158

Brano: [...]firma di alcuni vecchi militanti italiani è in opposizione assoluta coi principi dell’azione sindacale internazionale, quali sono concepiti dalle due Internazionali ».

I commenti dei fascisti

I quotidiani fascisti diedero notizia dell’avvenimento il 6 marzo, pubblicando il comunicato dell'associazione con commenti di diversa intonazione; piuttosto violenti

quelli deH’estremismo fascista; ironico quello di Critica Fascista, la rivista di Giuseppe Bottai, allora sottosegretario alle Corporazioni. Questa, lasciando intravedere, oltre il sarcasmo, una punta di preoccupazione verso i nuovi concorrenti saliti alla ribalta, scriveva: « Il Ministero delle Corporazioni è trasferito da Roma a Milano; Ministro delle Corporazioni è nominato Colombino, Sottosegretario Rigola. La rivista che il Ministero romano era sul punto di pubblicare cambia titolo e direzione; il titolo è così variato: " I problemi del Lavoro ”. La direzione è affidata al Sottosegretario Rinaldo Rigola. La Confederazione dei Sindacati fascisti viene affidata alla presidenza di Azimo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 195

Brano: [...]inito. La coscienza nazionale dev’essere alimentata, istruita, orientata». Alla morte di Forges Davanzati, i suoi commenti serali radiofonici dal 29.10.1934 al 15.5.1936 furono pubblicati in tre volumi dall’editore Mondadori.

La rubrica fu ripristinata alcuni mesi dopo e venne aperta da una conversazione del ministro della Stampa e propaganda Dino Alfieri. Da quel momento si alternarono nelle trasmissioni serali Ugo d'Andrea, Ezio Maria Gray, Giuseppe Bottai, Aldo Valori,

il generale Saverio Grazioli, Alessandro Pavolini, Virginio Gay da, Nello Ouilici e, con maggiore assiduità, Mario Appelius (v.) e Giovanni Ansaldo (v.). Particolarmente assidui ai microfoni dell’E.I.A.R. furqno anche Roberto Farinacci (lezioni di Storia del fascismo), F.T. Marinetti (declamazione di poemi futuristi), l'accademico Lucio D’Ambra (varietà), Eugenio Coselchi (un corso su « l'idea universale di Roma »), Carlo Delcroix, Cesare Maria De Vecchi, il professore Nicola Pende (propaganda razzista).

Seconda guerra mondiale

Allo scoppio della seconda guerra mondiale[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 276

Brano: Fascismo

Cattolica (vj ed emarginato il cosiddetto corporativismo di sinistra (193132), l’indirizzo di politica interna, nelle scelte ideologiche e di alleanze sociali, assume caratteristiche sempre più marcatamente autoritarie: Forze armate, Chiesa, monarchia, grande capitale.

La costruzione dell’editicio istituzionalecorporativo, avviato dapprima sotto la guida del personale politico di origine nazionalista e poi, con la mediazione di Giuseppe Bottai (v.), sostanzialmente dislocato su posizioni di centrodestra, revisioniste e illuminate, scarterà infatti ogni tentativo e pronunciamento tendenzialmente di sinistra e salverà tutte le esigenze rappresentative e di poteré dell'oligarchia tradizionale, solo in parte e spontaneamente rinnovata per un processo fisiologico di crescita sociale. Così sarà condannata la versione della « corporazione proprietaria » e continuerà a vivere il vecchio Senato regio, corrispondendo in questo alle inclinazioni di fondo delle forze dominanti deH’economia capitalistica rafforzate dal supporto dello Stato, san[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 312

Brano: [...]ellettuali (fra cui Nello Ouilici, redattore del Corriere Padano) e dei tradizionali strumenti di azione governativa (lavori pubblici, stanziamenti per l’agricoltura, ecc.). A Ferrara sorse una facoltà universitaria di « Scienze corporative » e nel 1932 si svolse il Secondo convegno di « studi corporativi », nel quale fu lanciata tra l’altro la teoria della « corporazione proprietaria », che suscitò non poche polemiche e una fiera opposizione di Giuseppe Bottai (v.).

Ma, in contrasto con queste mascherature e divagazioni ideologiche, la crisi economica cominciò ben presto a rivelare la vera natura classista e reazionaria della soluzione data dai fascisti al problema agrario: il livello di vita delle masse bracciantili si abbassò inesorabilmente, anche se il regime faceva demagogicamente ricorso a un’economia di sussistenza (quote di salario corrisposte in natura). Si tentò quindi di spingere i contadini all'emigrazione (v.) verso l’Agro romano, l’Etiopia, la Cirenaica.

Dopo la guerra d’Etiopia, nella pesante situazione del fascismo ferrarese a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 517

Brano: [...] Vilfredo Pareto, Paolo Orano, Enrico Cor rad ini, Roberto Forges Davanzati, Virginio Gayda, Al

fredo Fanzini, Dino Del Bo, Titta Madia, Giovanni Calendoli, Nicola Pende (sostenitore della dottrina della razza), Leonida Villani, Mario Appelius, Adelchi Serena, Bruno Biagi, Gherardo Casini. Vi scrissero, ma di rado, anche Galeazzo Ciano (suo, un « Bilancio della partecipazione fascista alla guerra di Spagna » del 1939) e, ancora più raramente, Giuseppe Bottai.

Largo spazio veniva dato dalla rivista al corporativismo, aM’economia, al diritto e, specie nelle ultime annate, alla scienza militare. Ma più seguite erano, forse, le « Cronache del mese » e « Speculum », rubriche quasi sempre affidate a collaboratori permanenti. La nota mensile sul partito era stesa da Ruggero Orlando; quella sul pensiero religioso, indicativa della politica del fascismo verso il Vaticano* da Fermi.

Ad altri specialisti. venivano affidati incarichi di scrivere sul pensiero filosofico (Antonio Bruers) e scientifico (Carlo Foà), sui problemi economici e finanziari (Gin[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 637

Brano: [...]a popolare); Luigi Federzoni (presidente della Reale Accademia d'Italia); Enzo Galbiati (capo di‘stato maggiore della Milizia); Antonino Tringali Casanova (presidente del Tribunale speciale) ; Giovanni Bai eli a, Alberto Frattari, Luciano Gott ardi e A nnio Bruno Bignardi (presidenti, rispettivamente, delle confederazioni fasciste degli Industriali, degli Agricoltori, dei Lavoratori deM’industria e dei Lavoratori dell’agricoltura); Dino Alfieri, Giuseppe Bottai, Guido BuffariniGuidi, Galeazzo Ciano, Alberto De Stefani, Roberto Farinacci, Giovanni Giuriati, Giovanni Marinelli e Edmondo Rossoni (tutti membri nominati dal duce per un triennio per « meriti speciali »).

La riunione si concluse alle 2,30 del 25 luglio, al termine della votazione del noto o.d.g. Grandi.

Il Gran Consiglio fu abolito con regio decretolegge 2.8.1943 n. 706 (consistente d’un solo articolo) che fu pubblicato nella « Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia » n. 180 del

5.8.1943.

Bibliografia: Ferraciu, La figura costituzionale del Gran Consiglio, in « Rivista di diritt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 839

Brano: [...]gio Al mirante (v.) e Roberto Mieville (già fondatori nell’immediato dopoguerra dei Fasci d’azione rivoluzionaria o F.A.R.), Arturo Michelini (v.), Pino Romualdi, Giorgio Pini e altri esponenti della repubblica di Salò. Successivamente si affiancarono al M.S.I. alcuni noti personaggi del fascismo, scampati alla giustizia popolare grazie a indebite assoluzioni e a prodighe amnistie, come Rodolfo Graziani, Valerio Borghese, Cesare Maria De Vecchi, Giuseppe Bottai, Julius Evola ecc. (si vedano le rispettive voci).

Prima segreteria Almirante

Giorgio Almirante fu il primo segretario nazionale del M.S.I., la cui presidenza fu affidata a Valerio Borghese. L’AImirante orientò subito il movimento in senso aggressivo, esortando i suoi alla violenza in primo luogo contro i comunisti. Grazie all’aiuto finanziario di alcuni industriali il M.S.I. riuscì a organizzarsi rapidamente in tutta Italia e, nel volgere di un paio di anni, potè anche far uscire due quotidiani [« Ora d’Italia » e « Ordine Sociale»), nonché numerosi periodici (tra cui « Asso di Bastoni[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 766

Brano: [...] a favore di un governo di Fronte popolare comprendente repubblicani e socialisti. Scoppiata la rivolta franchista, Prieto diventò un alleato dei comunisti contro la sinistra le

gata a Caballero ed entrò a far parte del governo come ministro della Guerra.

Dopo la vittoria di Franco espatriò in Messico, poi in vari paesi europei.

Primato

Quindicinale fascista, avente come sottotitolo: « Lettere ed arti d’Italia ». Fondato e diretto da Giuseppe Bottai (v.), con direttore responsabile Giorgio Vecchietti e redattore capo Giorgio Cabella, «Primato» uscì dall’1.3.1940 al 15. 8.1943 e costituì una sorta di integrazione « culturale » di Critica fascista, rivista diretta dallo stesso Bottai che trattava temi prettamente politici.

A « Primato » collaborarono, tra gli altri, Galvano Della Volpe, Carlo Morandi, Bruno Migliorini, Giorgio Pasquali, Renato Guttuso, Giaime Pintor, Mario Alicata, Giansiro Ferrata, Guido Piovene, intellettuali che diventeranno successivamente noti nelle file dell’antifascismo di sinistra.

Bottai, che nonostante la s[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giuseppe Bottai, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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