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Il segmento testuale Giulio Casiraghi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 492

Brano: [...]nell’estate del 1919) da una lunga e vittoriosa occupazione delle Trafilerie Spadaccini, ebbe qui poca storia, ma mise in luce nuovi attivisti e dirigenti. Nelle elezioni amministrative del 1920 i socialisti conquistarono il Comune, con 2.226 voti contro gli 873 andati al Partito Popolare. Nel 1921 aderirono al Partito comunista poco più di 100 militanti, fra i quali Mario Todeschi, Guido Ceretti, Giuseppe Lieo, Virgilio Seveso, Carlo Benaglia e Giulio Casiraghi. Todeschi e Ceretti avevano anche partecipato, come osservatori, al Congresso di fondazione del nuovo partito a Lh vorno.

Negli ultimi mesi del 1920 si era intanto costituito, per iniziativa di un gruppo di piccoli industriali e commercianti, il locale Fascio di combattimento, con una trentina di iscritti. Era diretto dal giovane operaio Asvero Gravelli, poi noto gerarca e futuro sottosegretario alla Cultura popolare. Fino al 1927 il fascio sestese ebbe vita stentata, dilaniato da contrasti interni fra “duri squadristi” ed elementi “moderati”. Nel 1929 i contrasti culmineranno con la viole[...]

[...]via. La cellula di Sesto vecchia, formata da artigiani, commercianti e donne, aveva diramazioni alla Falck (anche se questo gruppo faceva vita a sé) ed era diretta da Mario Todeschi e Werther Bertoncini, mentre Virgilio Seveso e Carlo Benaglia erano responsabili del nucleo Falck. A Sesto nuova operava un’organizzazione più ampia, collegata con la realtà circostante e in grado di orientare più vasti strati di cittadini. Questa cellula, diretta da Giulio Casiraghi e Liborio (Libero) Baldanza, era collegata a un gruppo interno della Ercole Marelli e a diversi nuclei della Breda. Dal 1929 la cellula cominciò a ciclostilare e a diffondere un foglio clandestino intitolato Il Risveglio, ed era inoltre collegata con il Centro estero del Partito a Parigi. Nel 1930 17 membri di questa cellula vennero arrestati con altri milanesi e deferiti al Tribunale speciale che, il 10.11.

1931, condannò alcuni di essi a vari anni di reclusione: Giulio Casiraghi (4 anni), Ugo Torretta (3 anni), Angelo Barbieri (5 anni), Rodolfo Camagni (3 anni) ed Eugenio Mascetti (3 ann[...]

[...]danza, era collegata a un gruppo interno della Ercole Marelli e a diversi nuclei della Breda. Dal 1929 la cellula cominciò a ciclostilare e a diffondere un foglio clandestino intitolato Il Risveglio, ed era inoltre collegata con il Centro estero del Partito a Parigi. Nel 1930 17 membri di questa cellula vennero arrestati con altri milanesi e deferiti al Tribunale speciale che, il 10.11.

1931, condannò alcuni di essi a vari anni di reclusione: Giulio Casiraghi (4 anni), Ugo Torretta (3 anni), Angelo Barbieri (5 anni), Rodolfo Camagni (3 anni) ed Eugenio Mascetti (3 anni). Libero Baldanza processato nel 1932, fu assolto. Cadde così l’intero gruppo dirigente e il collegamento con la Ercole Marelli venne meno, ma alla Breda continuò l’attività politica. Qualche mese più tardi una nuova serie di arresti intaccava parzialmente la cellula di Sesto vecchia che, anche a causa del forzato espatrio di Mario Todeschi, si era ridotta al gruppo operante alla Falck.

Nel 1933, aH’interno della III Sezione Breda (Fucine), l’operaio Ercole Bazzoni si collegò con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 496

Brano: [...]lla Breda; Michele Levrino, Cesare Lorenzi, Natale Canducci, Empidonio Chendi alla Falck; Tranquillo Lazzari ni, Cesare Ri gol di e Mario Vacchini alla Pirelli; l’ex deputato socialista Umberto Recalcati della Broggi, tutti individuati come organizzatori degli scioperi, furono arrestati insieme a molti altri e deportati nei lager tedeschi, da dove non fecero più ritorno.

Il 10.8.1944, tra le vittime della strage di Piazzale Loreto (v.), erano Giulio Casiraghi e Umberto Fogagnolo della Ercole Marelli, Libero Temolo ed Eraldo Soncini della Pirelli, e ancora i sestesi Renzo Del Riccio e Domenico Fiorani (v.). All'indomani della strage, i lavoratori della Pirelli e della Breda scesero in sciopero di protesta e, alla Pirelli, i nazifascisti effettuarono ancora 50 arresti.

Dopo il marzo 1944, comunque, la strategia imperniata sui grandi scioperi era mutata, essendo diventata questa forma di lotta meno efficace

a causa delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime che già impedivano di fatto la produzione. I lavoratori sestesi continua[...]

[...]ià oltre 600 elementi, ma al 30.9.1944 i membri delS.A.P. erano ulteriormente saliti a 1.180 e all'incirca lo stesso numero saranno al 30 novembre (1.189). Nell’ottobre 1944 venne costituito a Sesto un Comando di raggruppamento S.A.P., alla cui testa fu designato Vinicio Franchini (v.), già comandante della 110a Brigata Garibaldi S.A.P. “Beppe”.

Qualche settimana prima della Liberazione, dallo sdoppiamento della 109a Brigata Garibaldi S.A.P. “Giulio Casiraghi” della Ercole Marelli nasceva la 129a Brigata “Carlo Mendel” della Magneti Marelli. I lavoratori della Falck rafforzavano la 184a Brigata S.A.P. “Bruno Migliorini”. Alla Breda, dalla 108a Brigata Garibaldi S.A.P. “Daniele Martelosio” na

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 542

Brano: [...]vino; aumenti salariali del 30% e del 50% per le paghe più basse; 192 ore natalizie; distribuzione di combustibile, vestiario, scarpe, ecc.; revisione degli arresti ».

Lotta armata

Assicurata la base di massa, divenne possibile iniziare all’interno della fabbrica, con gli uomini più preparati e sicuri, un’attività più propriamente militare. Fu così costituito il nucleo della 109a Brigata d’assalto Garibaldi S.A.P. che, dopo l’assassinio di Giulio Casiraghi, prenderà il suo nome.

Allo sciopero del marzo 1944, durato 8 giorni, 4.300 dipendenti della Marelli parteciparono « con grande disciplina ed entusiasmo, incrociando le braccia il primo marzo al suono della sirena delle ore 10 ». A questa dimostrazione di forza e compattezza i nazisti risposero deportando in Germania 400 lavoratori nella sola Sesto San Giovanni: 11 erano della Ercole Marelli e 3 di questi non sarebbero ritornati dai campi di sterminio.

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Ma un colpo ancora più grave si preparava per l’organizzazione antifascista della Marelli e di Sesto San Giovanni: il 12.7.1944, in[...]

[...] compattezza i nazisti risposero deportando in Germania 400 lavoratori nella sola Sesto San Giovanni: 11 erano della Ercole Marelli e 3 di questi non sarebbero ritornati dai campi di sterminio.

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Ma un colpo ancora più grave si preparava per l’organizzazione antifascista della Marelli e di Sesto San Giovanni: il 12.7.1944, in seguito a una delazione, vennero arrestati e rinchiusi nel carcere di Monza i due più attivi dirigenti della lotta, Giulio Casiraghi e Umberto Fogagnolo. In cambio della loro liberazione, i tedeschi chiesero la restituzione di 31 loro ufficiali che, di fatto, non esistevano. Casiraghi e Fogagnolo furono così tradotti nel carcere milanese di San Vittore e il

10 agosto uccisi dai fascisti insieme agli altri 13 martiri di Piazzale Loreto (v.).

11 duro colpo provocò tra gli operai della Marelli un inevitabile sbandamento, cui riuscì a sottrarsi soltanto il saldo nucleo che componeva la 109a Brigata S.A.P.. Al 30.

11.1944 la forza di questa formazione, che dal settembre era entrata a far parte della X Divisione, veniva[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 494

Brano: [...]a clamorosa dimostrazione furono arrestati 50 lavoratori della Breda, della Pirelli, della Falck e dell’Èrcole Marelli. Di questi, 30 furono immediatamente processati davanti al Tribunale militare territoriale di Milano e solo a fine agosto del 1943, dopo la caduta del fascismo, poterono riacquistare la libertà. Fra gli arrestati erano alcuni esponenti che, catturati dai tedeschi nei mesi dell’occupazione, saranno fucilati (come il già ricordato Giulio Casiraghi e Luciano Migliorini) o deportati in Germania da dove non faranno ritorno (come Enrico Bracesco e Pietro Mercante) .

I 45 giorni del governo Badoglio

Dopo le manifestazioni di giubilo seguite alla caduta del fascismo si procedette ad espellere dalle aziende sestesi le spie e gli aguzzini fascisti: alla sola Breda, circa 300 dipendenti furono costretti a lasciare la fabbrica.

Nella prima settimana di agosto del

1943 si procedette alla elezione delle Commissioni interne, nelle quali risultarono eletti tecnici, operai e impiegati appartenenti a tutti i partiti antifascisti. I lavorat[...]

[...]sciopero per la pace e contro il rientro in fabbrica dei fascisti, la truppa con un carro armato aprì il fuoco contro i lavoratori, ferendo molto gravemente un’operaia. Alla fine di agosto, dopo ripetute manifestazioni, vennero liberati i detenuti politici antifascisti che, a Sesto San Giovanni, erano decine.

L'8 settembre

II 9.9.1943, nel clima di preoccupazione e incertezza seguito all’annuncio dell’armistizio, una delegazione guidata da Giulio Casiraghi si presentò al comandante della Divisione di fanteria “Cosseria” di stanza a Sesto San Giovanni, chiedendo armi per combattere i tedeschi e difendere le fabbriche. Il generale rifiutò, accampando il pretesto della mancanza di ordini. I membri della delegazione, tornati nelle fabbriche, invitarono allora i lavoratori ad aderire alla Guardia Nazionale (v.) che si stava cercando di organizzare a Milano. Fallito anche questo tentativo a causa dell’ambiguità del generale Ruggero, comandante della Zona Militare, un gruppo di circa 300 operai della Breda si impossessò delle armi esistenti presso l’e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 493

Brano: [...]i a dure pene detentive per « riorganizzazione del Pei e spionaggio politico militare »: Ercole Bazzoni fu condannato a 12 anni di reclusione; Carlo Ciceri, infiltrato nel sindacato fascista alla Breda e incaricato dei contatti con i funzionari di partito, a 11 anni.

Quantunque il Centro estero diffidasse degli scampati all’arresto, e pur falcidiata, l’organizzazione rimase in piedi: Carlo Benaglia della Falck, Eugenio Mascetti della Breda I, Giulio Casiraghi della Ercole Marelli, Luciano Morganti della Breda IV e Darles Fusetti della cellula

“Rione Vittoria” assicurarono una certa continuità al lavoro dei piccoli gruppi da loro diretti.

Il partito riprese i contatti con l’organizzazione sestese nella primavera del 1942, tramite l’operaio della Breda Antonio Marinini [Primo) reduce dal carcere dopo aver subito una condanna a 7 anni. Egli riuscì a vincere le diffidenze di Umberto Massola [Francesco), allora massimo responsabile del partito in Italia, e rinnovò i contatti, che del resto non aveva mai interrotto, con la Breda. Dopo oltre un ann[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 252

Brano: [...].C.I.), vi collaborarono: Giovanni Brambilla (l’attuale senatore e allora responsabile di organizzazione della Federa

LA FABBRICA

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Il primo numero di « La fabbrica » (Milano, 1.9.1943),

zione stessa), Gaetano Invernizzi (responsabile del lavoro sindacale), Giovanni Nicola e Giovanni Parodi (esperti dirigenti politici e sindacali), Ilio Bosi, Gina Bianchi, Giulio Casiraghi, Gaetano Chiarini, Angelo Conca, Eugenio Curiel, Umberto Fogagnolo, M. Garanzini, Rina Picolato, Giovanni Roveda, Mario Venanzi, Carlo Venegoni, Bruno Venturini, Pietro Vergani e molti altri dirigenti e operai dei Comitati di agitazione delle fabbriche milanesi e dei C.L.N. di fabbrica e di settore.

Il periodico esercitò un peso decisi vo nell’organizzazione degli scioperi economici e politici contro la guerra, contro gli occupanti tedeschi e « i grandi industriali profittatori ». Ógni suo numero pubblicava comunicati e appelli dei Comitati di agitazione, incitamenti alla lotta, informazio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 491

Brano: [...].

Prima guerra mondiale

Con l’“interventismo” nel conflitto mondiale e le “radiose giornate” del maggio 1915 si ricomposero le alleanze politiche nate a sostegno deM’avventura libica: le “estreme”, i partiti “borghesi”, le associazioni del ceto medio e gli agenti degli industriali, tutti interventisti (v.) si diedero nuovamente la mano, mentre i lavoratori guidati dai giovani socialisti scendevano in piazza contro la guerra. Guido Ceretti, Giulio Casiraghi (v.), Leone Pagliai e il libertario Tranquillo Pusterla (v.) furono a Sesto protagonisti di queste dure battaglie. Quanto ai riformisti, guidati localmente da Carlo Borromeo e Umberto Comi, pur con riserva aderirono invece al “Comitato per l’assistenza ai richiamati”, confondendosi di fatto con lo schieramento interventista.

Durante gli anni della guerra entrarono in produzione per la prima vol

ta le donne, per sostituire gli uomini mandati al fronte. Sesto San Giovanni si trasformò in un immenso opificio militare, con una guarnigione di oltre 2.000 soldati incaricati di tenere lordine.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 544

Brano: [...] essere organizzata alla Magneti Marelli solo dopo l’arrivo in fabbrica di Santo Caspani e di Antonio Mantovani, un operaio comunista che già nel 1932 era stato arrestato per attività cospirativa e deferito al Tribunale Speciale, ma infine assolto per mancanza di prove a suo carico. In precedenza l’attività era rimasta circoscritta a pochi elementi, tra cui Carlo Seveso, condannato dal Tribunale Speciale nel 1931 a 4 anni di reclusione insieme a Giulio Casiraghi e a Ugo Torretta della Ercole Marelli.

Nel 1934, sulla base di un nucleo già esistente e nel quale erano attivi gli operai Grandi, Giovannella e Caliumi, fu costituita una cellula comunista che venne divisa in due settori, l’uno per svolgere la cosiddetta attività legale (v.), consistente nell’infiltrazione di quadri comunisti aH’interno delle organizzazioni fasciste presenti in fabbrica, come il Dopolavoro e il Sindacato fascista; l’altro per condurre avanti l’organizzazione clandestina, l’attività cospirativa e la propaganda antifascista. Furono stabiliti i contatti con il « Gruppo Cellu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 540

Brano: [...]abbrica come a livello nazionale. Dall’altra parte del tavolo, o della barricata secondo i casi, stava sempre Stefano Benni.

Nella Sesto San Giovanni che, per la sua alta concentrazione industriale e quindi proletaria, ha sempre svolto un ruolo di primo piano nel movimento operaio milanese, la Marelli ha sempre costituito uno dei punti di riferimento. Alla sua espansione coincise il sorgere di una opposizione sindacale e politica che trovò in Giulio Casiraghi, già alla testa dell’occupazione della fabbrica nel 1920 insieme all’anarchico Tranquillo Pusterla e poi iscrittosi al Partito Comunista d’Italia fin dal 1921, il dirigente più tenace.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 497

Brano: [...]a Falck. A differenza delle formazioni garibaldine che si imperniavano quasi esclusivamente sulla fabbrica, queste formazioni avevano collegamenti con squadre dislocate anche all'interno della città. Alcuni giovani studenti antifascisti, collegati organicamente al Movimento Lavoratori Cristiani e aderenti al Fronte della Gioventù ciclostilavano intanto il giornale clandestino “Lottare” e costituivano una piccola formazione autonoma, intitolata a Giulio Casiraghi.

Un altro gruppo di giovani operai e studenti del quartiere intorno alla Breda e della frazione Torretta (collegati a militanti di altre provincie) ciclostilavano invece un foglio dal titolo “A/o/ giovani” (v.) e partecipavano anch'essi, sia pure su posizioni critiche, alla lotta nelle file del Fronte della Gioventù (v.).

Numero unico del giornale “F.d.G.”, pubblicato dal Fronte della Gioventù “P. Pelucchi” di Sesto il 23.9.1945

Operai sestesi in montagna

Nella primavera e nell'estate 1944 decine di giovani sestesi renitenti alla leva repubblichina, decine di quadri comunisti e di[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giulio Casiraghi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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