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Il segmento testuale Giorni di gloria è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 401

Brano: [...]tervento di personaggi influenti, e forse dello stesso fascista Pietro Koch che agiva per opportunismo, riuscì a farlo trasferire al carcereospedale di San Gregorio, dove attese la liberazione della città il

4.6.1944.

« Il periodo più interessante della mia vita

— dichiarerà nella già ricordata intervista

— è quello della Resistenza, quel poco che ho potuto dare al movimento della Resistenza, quello mi pare il periodo migliore ».

"Giorni di gloria"

Nel 1945 fu realizzato un documentario, “Giorni di gloria”, un panorama della Resistenza e della Liberazione costituito di materiali filmati di diversa origine, montati da Mario Serandrei e coordinati da Giuseppe De Santis. Ma Visconti vi contribuì con una parte da lui girata e curata personalmente, che è poi la più valida e drammatica. È

il duro e impietoso capitolo che riguarda il processo e la condanna dell’ex questore di Roma Pietro Caruso (v.), il linciaggio a furor di popolo di Donato Carretta (v.) ex direttore del carcere di Regina Coeli (episodio nel quale il regista s’imbattè mentre stava lavorando al resto), l’esecuzione dello stesso Ca[...]

[...] quale il regista s’imbattè mentre stava lavorando al resto), l’esecuzione dello stesso Caruso e di Koch. Bisogna dire che, con la sua solita lealtà, Visconti era intervenuto al processo per testimoniare a favore di quest’ultimo e cercar di attenuarne il destino; ma raccontando altrettanto lealmente quanto aveva visto alla Pensione Jaccarino durante la sua pur breve detenzione, ottenne semmai il risultato opposto.

Il contributo viscontiano a “Giorni di gloria” è di alta qualità. Non ne risulta solo un preziosissimo materiale storico, ma vien fuori un capitolo di scabro e possente realismo, che assume una consistenza tragica più ampia per il modo in cui il materiale stesso viene artisticamente trasfigurato dal linguaggio del cinema (inquadrature, colonna sonora, montaggio). Da que

401



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 560

Brano: [...]II

Da « Un giorno da leoni » (Loy)

terrorista (1963), raccontando un episodio dei G.A.P. veneziani, avvia un discorso complesso, sulle forze politiche che attuarono la Resistenza, tentando un’analisi cruda e mostrando le contraddizioni all'interno del movimento di liberazione.

Accanto ai nomi e ai titoli più rappresentativi se ne possono aggiungere altri di film minori che, pur avendo spesso apprezzabili qualità, non hanno fatto storia. Giorni di gloria è un film di montaggio, realizzato da Mario Serandrei con la collaborazione di G. De Santis, M. Pagliero e L. Visconti. Dal settembre 1943 fino alla liberazione d'Italia mostra il progressivo allargarsi del fronte della Resistenza, in opposizione alla, ferocia nazista.

O' sole mio è opera di Giacomo Gentil omo. Narra l’azione di un italoamericano paracadutato nel Napoletano per fare da collegamento fra truppe di occupazione e partigiani. Nel finale, il regista ha saputo ricostruire con buon vigore l’insurrezione popolare di Napoli.

Due lettere anonime porta la firma di Mario Camerini; l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 562

Brano: [...]eaglelmperadio Pictures, 1950, regista Herbert Wilcox; Carve her name with pride (Scuola di spie), Rank, 1958, regista Lewis Gilbert; Calling Mr. Smith (Chiamate mister Smith), 1941, registi Stephan e Frangois Themerson; One of our aircraft is missing (Un aereo non ha fatto ritorno), 1942, registi Powell e Pressburger; The Colditz story (La storia di Colditz), 1955, regista Guy Hamilton; The wooden horse (Campo 111), regista Jack Lee.

Italia: Giorni di gloria, A.N.P.I., 1944, regista Mario Serandrei in collaborazione con r

G. De Santis, M. Pagliero, L. Visconti; O’ sole mio, Rinascimento film, 1954, regista Giacomo Gentilomo; Roma, città aperta, Excelsa film, 1945, regista Roberto Rossellini; Due lettere anonime, Carlo Ponti per La Lux Film, 1945, regista Mario Camerini; Un giorno nella vita, Orbis Film, 1945, regista Alessandro Blasetti; Il sole sorge ancora, A.N.P.I., 1946, regista Aldo Vergano; Il corriere di ferro, International Company, 1946, regista Francesco Zavatta; Paisà, O.F.I. con fa collaborazione del Foreign Film Production, 1946, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 519

Brano: [...]i e cortometraggi

Mentre registi come Roberto Rosseliini, Mario Camerini, Alessandro Blasetti e Carmine Gallone con i loro film a soggetto (“Roma città aperta”, “Paisà”, “Due lettere anonime”, “Un giorno nella vita”, “Davanti a lui tremava tutta Roma”) producevano opere che avrebbero reso molto popolare il cinema italiano anche all’estero, pochi furono i registi affermati che si cimentarono in campo documentaristico, eccetto M. Serandrei con “Giorni di gloria” (realizzato in collaborazione con Luchino Visconti), e Alberto Lattuada (“La nostra guerra”). Ciò fu senza dubbio dovuto a un sordo ostracismo messo in atto in quegli anni dalle forze conservatrici, cui non era affatto gradita e tanto meno da sostenere economicamente una produzione che si richiamava alla Resistenza. Era quindi difficile trovare produttori e case cinematografiche disposte a impegnare i loro capitali con il rischio di incorrere in veti e censure.

Nel decennio 194555 la produzione fu scarsissima, anche se non mancarono ottime prove da parte di registi quali Fornari, i fratel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 521

Brano: [...]rentin, 1967); La Resistenza nel Trevigiano (G. Taffarel, 1968); Papà Cervi (F. Cigarini, 1968); La Risiera (A. Zerial, 1968); Lager Dachau (E. Rosada, 1969); Operazione Tombola (M. Mi da, 1969); La Resistenza e il paese (RAI, 1969); Montegrappa '44 (G. Taffarel, 1970); Il bosco delle castagne (G. Taffarel, 1970); Ca' di

Documentari su antifascismo e Resistenza prodotti in Italia dal 1945 al 1987 (tra parentesi, registi e anno di produzione): Giorni di gloria (M. SerandreiG. De SantisL. Visconti, 1945); Campane a stormo (Occhipinti, 1945); Aldo dice: 26x1 (F. Cerchio, 1945); Da Dongo a Villa Bel Monte (P. Massi, 1945); La liberazione di Milano (Anonimo, 1945); Aldo dice: “L'Italia s'è desta" (D. Paolella, 1946); La nostra guerra (A. Lattuada, 1946); Le foglie non volano (B. Cavallari, 1946); L’abbazia eroica (U. Fasano, 1947); Un piccolo esercito sulle Lan

Fotogramma del documentario « KZ Konzentrationslàger » sul campo di Gusen I

Fotogramma del documentario « KZ Konzentrationslager » realizzato da Franco Ciusa, Mauro Artioli e Andrea Libera[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giorni di gloria, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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