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Il segmento testuale Giacomo Cappellini è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 464

Brano: [...].) dell'1 settembre, venne ripresa dal Notiziario della Guardia nazionale repubblicana e inserita nel “Promemoria per il Duce” dell'1.10.1944; i fascisti espressero giudizi drasticamente negativi sul patto e specialmente sulle sue consequenze, temendo un rafforzarsi dell'influenza dei partigiani.

Il secondo accordo di “zona franca” venne definito nei primi giorni del settembre 1944, dopo ripetuti incontri avvenuti tra il comandante partigiano Giacomo Cappellini (v.) e i responsabili del presidio germanico di Breno.

In una relazione stesa II 3.9.1944 Cappellini così illustrò il tenore dell'accordo: « Libero transito da parte di soldati tedeschi armati nella zona, con garanzia reciproca sul l'indennità personale di entrambi. Còoperazione reciproca nel caso di incidenti per scoprire e colpire il trasgressore. Libertà di controllo sulle macchine e persone che entrano In zona. Libertà di azione sulle forze repubblicane ».

Tuttavia il rispetto del patto non fu agevole e, verso la fine di quello stesso mese, un attacco condotto da altri partigiani co[...]

[...]estione delle “zone franche”, convincendosi che in definitiva esse avevano consentito alle “Fiamme verdi” di mettere a punto la propria organizzazione operativa e di non logorare i rapporti con la popolazione.

Bibliografia: “Il Ribelle”, settembre 1944; E. Verzelletti, Fazzoletti rossi, fazzoletti verdi, Milano 1975; G. Mazzon, Caratteri e correnti della Resistenza Bresciana, in Fascismo Antifascismo Resistenza, Brescia 1976;

D. Venturini, Giacomo Cappellini e la Resistenza in Valcamonica, Esine, 1978.

Mi.Fr.

Zone libere

La definizione di “zone libere” (di uso corrente nei documenti militari e politici della Resistenza) designa ì territori posti temporaneamente, durante i venti mesi della Guerra di liberazione, sotto controllo partigiano e sui quali si realizzavano, nei modi e con le variazioni di cui



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 359

Brano: [...]ente dell’Unione Uomini dell’Azione cattolica,

fucilato dai tedeschi il 6.2.1944 insieme a Ermanno Margheriti; Teresio Olivelli (v.), deportato e morto in campo di concentramento in Germania nel gennaio 1945; i comunisti Casimiro Lonati, Gheda, Giuseppe Verginella e altri; i socialisti Costante Bianchi e Leonida Tedoldi; Gastone Franchetti, organizzatore delle « Fiamme verdi » e il generale Masini, che ne divenne il comandante; Guido Mazzon e Giacomo Cappellini.

Nel primo eccidio avvenuto a Brescia, consumato per rappresaglia in seguito a un attentato gappista nella notte del 22.11.1943, furono fucilati per strada gli antifascisti Arnaldo Dall'Angelo, operaio della Radiatori già confinato a Ponza, Gaetano Perinelli, operaio della O.M. e Rolando Pezzagno, già confinato a Ustica. Mario Donegani, ferito e ritenuto morto dai fascisti, dopo qualche ora rinvenne e si salvò. Ancor più doloroso fu l’eccidio compiuto a Lovere (v.) il 22.12.1943, che costò la vita a 13 patrioti.

Allo sciopero del marzo 1943 parteciparono compatti gli operai della O.M., [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 433

Brano: [...] di tutta l’attività bresciana per la quale lavorava, e in particolar modo per i partigiani della valle Camonica.

Nell’attività clandestina, gli uomini di questa organizzazione utilizzavano come segno di riconoscimento un'immagine sacra riproducente la « Pietà » di Bartolomeo Montagna, con un’invocazione composta dai patrioti del prjmo Risorgimento.

Tra coloro che sin dall’inizio parteciparono al potenziamento della divisione si distinsero Giacomo Cappellini, decorato di medaglia d’oro

Principali località della vai Camonica

alla memoria; Giovanni Guiani, Giacomo Mazzoli, Paolo Ceriani, W maggiore Gennari, Giulio Mazzon, Rolando Petrini, Antonio Schivardi, Clemente Tognoli, Bartolo Rondoni, Lionello e Luigi Levi, Remo Gulberti, Luigi Romelli, Frigoli, il maestro Bazzana, Nino Parisi, il colonnello Ferruccio Lorenzini, Vito Morandini, Raffaele Bazzoni, Tino Tognoli, Federico Zuppa, Claudio Sartori, Aldo Gamba, Luigi Macario, Antonio Lorenzetti, Ermanno Grassi. Tra le donne, si distinsero in particolare per i servizi di staffette e di assisten[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 323

Brano: [...]nelle province di Bergamo (v.) e Brescia (v.). Reparti di « Fiamme verdi » operarono anche nel Trentino ed in altre località del Veneto.

Sorte per iniziativa di un gruppo di giovani intellettuali cattolici [Teresio Olivelli, Gastone Franchetti e altri), le comandava il generale degli alpini Luigi Massini [Fiori). Le perdite delle « Fiamme verdi » furono complessivamente di 295 uomini fra morti in combattimento e fucilati. Le medaglie d'oro 3: Giacomo Cappellini, Teresio Olivelli e Antonio Schivarcii (si vedano le rispettive voci). Per maggiori informazioni sulle « Fiamme verdi », si veda la voce Brigate Cattoliche.

Il regolamento

Il Ribelle, foglio bresciano diretto da T. Olivelli, col sottotitolo: « Esce come e quando può », il 15.7.1944 pubblicava il seguente estratto di regolamento:

« 1. Le " Fiamme verdi ”, soldati della Patria e della Libertà, appartengono aH’Armata dell'Italia deH'interno. 2. Riconoscono nel Comitato di Liberazione Nazionale l’organo politico per l’autodeliberazione del popolo italiano. 3. Possono appartenere a qualun[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giacomo Cappellini, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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