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Il segmento testuale Germania di Hitler è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 56Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 317

Brano: [...]e e politica del paese. Non mancarono tuttavia, negli anni successivi, i contrasti nell'applicazione dei “Patti”: nel 1931 il regime fascista attaccò l'Azione cattolica (v.) e, a tale attacco, Pio XI reagì con l'enciclica “Non abbiamo bisogno” del 29 giugno. Il conflitto si compose nel 1932.

Perplessità e riserve furono espresse, soprattutto fuori d’Italia, da parte di quanti videro negativamente la firma del Concordato tra la Santa Sede e la Germania di Hitler il 20. 7.1933 e il benevolo atteggiamento vaticano di fronte all’impresa coloniale fascista in Etiopia (193536). Solo il 14.3.1937 Pio XI intervenne, con l’enciclica “Mit brennender Sorge”, per condannare la politica razzista di Hitler fatta propria nel 1936 da Mussolini.

La mancata condanna del nazismo e del fascismo da parte di Pio XI, che invece non aveva esitato a condannare il comuniSmo e il socialismo, e l'accettazione di questa linea anche da parte del suo succes

sore Pio XII (v.) offriranno agli storici elementi per un dibattito ancora aperto circa l'ambiguo atteggiamento del Va[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 150

Brano: Rexismo

La collaborazione con il nazismo

Il rexismo, tentando di imitare sempre più il fascismo italiano, sopravvisse fino al 1940 allorché, con l'occupazione tedesca, venne fagocitato dal nazismo e si trasformò quasi esclusivamente in un ufficio di reclutamento per la Germania di Hitler. Da quel momento la biografia di Degrelle non si stacca quasi dalla storia della Legione Val Ionie, che combattè soprattutto sul Fronte russo. Il movimento non ebbe maggior fortuna aH’interno del paese, in quanto i maggiori appoggi dei nazisti andarono al V.N.V. fiammingo e al Verbond van Dietsche Nationaalesolidaristen (Verdinaso), formazione di estrema destra olandese che mirava a incamerare le Fiandre belghe e francesi.

Bibliografia: non esistono opere complessive sul rexismo in italiano, ma in opere generali sul fascismo europeo (non sempre del tutto condivisibili) si possono trovare b[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 581

Brano: [...]re (v.).

Gli anni del regime

Durante l’intero ventennio il giornale fu uno degli organi più autorevoli della stampa fascista e fascistizzata (nel 1940 assorbì // Popolo di Trieste, quotidiano della Federazione locale del P.N.F. che venne fuso con l'edizione pomeridiana « Il Pic

colo della Sera»), distinguendosi nell’esaltazione della politica repressiva e imperialista del regime» specie nelle terre di confine, nonché deH'alleanza con la Germania di Hitler, su cui l’Alessi scriveva (ranche su riviste nazionali) articoli traboccanti di delirante ammirazione. Da ricordare qui sommariamente la violenta campagna del giornale contro il vescovo di Trieste monsignor Luigi Fogar (costretto a dimettersi), per aver questi difeso certi elementari diritti civili e religiosi delle popolazioni slave; e la martellante propaganda antislava che raggiunse il culmine nel 194143 con incitamenti av rappresaglie drastiche e collettive.

Dopo aver in un primo tempo difeso il contributo degli ebrei triestini all’irredentismo e alle tradizioni patriottiche degli ital[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 147

Brano: [...]la fine Churchill riuscì senza molta fatica a far adottare il progetto britannico: ciò fu dovuto non tanto alle argomentazioni inglesi sull'ancora scarsa efficienza delle forze alleate (argomento che a un anno dall'entrata in guerra degli U.S.A. non rispondeva più alla realtà), quanto alla volontà non chiaramente esposta ma profondamente diffusa nei ceti dominanti capitalisti di condursi in modo che la guerra terminasse sì con la sconfitta della Germania di Hitler, ma anche con

lo spossamento della Russia socialista, visto che la speranza di assistere alla sua fine era svanita. Infatti il vasto apparato industriale americano e quello dell'impero britannico funzionavano ormai da tempo al massimo delle loro possibilità, producendo mezzi bellici d'ogni

genere in gran numero. Non vi è dubbio che, concentrandoli tutti a un unico scopo, già in quella prima metà del 1943 sarebbe stato possibile tentare l'invasione della Francia con buone probabilità di riuscita e ciò avrebbe significato una più rapida fine della guerra. Ma i dirigenti angloamericani pre[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 661

Brano: [...]ori a Torino, a Milano, nella Venezia Giulia e in altri importanti centri. L’1.7. 1942 la direzione decise di sospenderne la pubblicazione per riprendere quella de l’Unità, organo centrale del Partito Comunista d'Italia.

Tra gli articoli più significativi de « Il grido di Spartaco » nel 194142 si ricordano: « Né un soldato né un’arma devono essere inviati contro l’Unione Sovietica « In Italia si soffre la fame »; « I lavoratori italiani nella Germania di Hitler »; « Il fronte della libertà si organizza e passa all'offensiva contro la barbarie fascista »; « Basta con la fame »; « L’imperialismo italiano vuole aggredire la Francia »; « I partigiani in Balcania »; « I guerrafondai banchettano; gli operai impongono l’aumento dei salari ».

Nella Guerra di liberazione

« Il grido di Spartaco » riprese le pubblicazioni, con un ritmo medio quindicinale, dai primi giorni di ottobre 1943, come organo di battaglia dei comunisti piemontesi sotto la direzione di Arturo Colombi, poi di Giovanni Nicola e infine di Giorgio Amendola. Fu senza dubbio il periodic[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 638

Brano: [...]mente risiede in provincia di Modena, proprietario di una fattoria.

Grandi fu. durante la guerra, tra i più accesi esaltatori della politica dell’Asse. Sulla rivista tedesca BerlinRomTokio del marzo 1941 apparve un articolo di Grandi dal titolo Legislazione come espressione di un'idea rivoluzionaria. In tale scritto egli affermava, tra l’altro: « È, io credo, fenomeno unico nella storia dei popoli quello che abbiamo la ventura di vivere nella Germania di Hitler e nell’Italia di Mussolini. Due popoli combattono insieme sui campi di battaglia. e la volontà dei due eserciti è la volontà stessa di un unico blocco compatto di 130 milioni di uomini, tesa all’unisono verso un unico imperativo categorico — vincere — che con serena certezza sappiamo già realizzato. [...] La rivoluzione del Fascio littorio e della Croce uncinata, più che due rivoluzioni parallele, costituiscono la manifestazione autonoma nelle nostre due nazioni, di una stessa rivoluzione, che è la rivoluzione europea del ventesimo secolo. Comuni sono le linee direttrici nell’azione del Fasci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 236

Brano: 1

Espressionismo

guitati, le loro opere rimosse dai musei, incriminate e bruciate come prodotti di un’arte « degenerata ». Incominciarono anche gli arresti, i campi di concentramento. Ebbe così inizio l’emigrazione degli artisti, degli scrittori e dei registi tedeschi nei vari paesi d’Europa e in America. Nella Germania di Hitler non c’era più posto per un’arte libera e moderna.

M.D.M.

Bibliografia: Erhard Frommhold, Arte della Resistenza, La Pietra, 1969 (l’opera contiene in appendice una vasta bibliografia sull’argomento e un indice biografico).

Estense, Castello

Insigne monumento storico (1385) nel centro di Ferrara (v.), sede della deputazione provinciale, è stato al centro di due memorabili episodi della lotta antifascista nel 1920 e della ferocia fascista nel novembre 1943.

L'assalto del dicembre 1920

Dopo i fatti di Palazzo d’Accursio (v.) a Bologna, il 20.12.1920 venne proclamato dai socialis[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Germania di Hitler, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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