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Il segmento testuale G.N.R. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 74Entità Multimediali , di cui in selezione 69 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 563

Brano: [...]i ni, Marino Olfa, Angelo Pellegrini, Valentino Schieroni, Angelo Stragi iati, Luigi Trabacchi.

Della Divisione « Valnure »: Mikaji Abasov, Sergej Artunyan, Ferdinando Carini, Isa Manedov, Giuseppe Zanazzi.

Della Divisione S.A.P.: Francesco Borella Carlo Alberici, Renato Gatti, Annetta Maramaldi, Anseimo Bertocco.

Dei civili: Oreste Braghieri, Emma Pel lizzar}, Vittorio Poliedri.

Della R.S.I.: 608a GN.R., aiut. Abelardo Lippini; 616a G.N.R., mil. Antonio Colla; 626a

G.N.R., mil. Omero Chischi; 628a G.N.R., mil. Mario Vanni; 630a G.N.R., aiut. Alberto Del Rocino; brig. Giovanni Cospito; V, brig.ri Giovanni Solari, Gaetano Surano, Nunzio Zagari; mil. scelto Giovanni Malvezzi: militi Mario Donelli, Umberto Ilari, Francesco Morando; 631a G.N.R.; mil. Italo Bertolini; Divisione « Monterosa », alp. Bruno Guerrieri; Divisione S. Marco, S. ten. Cario Oggero, serg. Bar setti, Fedele Giuriati, marò Giuseppe Benetti, Marco Istriano, Orsenigo; del Gruppo corazzato « Leonessa », s. ten. Armando Ri netti, leg. Alberto Onorati; della 29* Divisione S.S., cap. magg,, Carli, cap.Ie Nicola Ingrosso, ss Nicola Calò, Giorgio Giorgi, Antonio Lo Buono, Giovanni Lotti, Orazio Silino; della Vili B.N., squadristi Remigio Bignami, Giovanni Cannata, Pino Lazzari, Giuseppe O pi zzi, Attilio Raimondi, Pietro Rossetti; della XXVIII B.N.* serg, Mario Nardini, [...]

[...]III B.N.* serg, Mario Nardini, sq. Guglielmo Vardelli; della XXXVI B.N., cap.no Andrea Curcugna» ten. Barbieri (Gilberto),

Nei giorni seguenti alla Liberazione non si verificò a Piacenza e in provincia quel « bagno di sangue » che la memorialistica fascista fissa in 600 uomini. Con l’assenso del Governo militare alleato furono giustiziati, dopo processi sommari, 36 fascisti ritenuti colpevoli di crimini di guerra. Questi i nomi:

Della 630« G.N.R.: magg. Epaminonda Barbaro, v. brig. Umberto Bazzani, mil. Giuseppe Boselli, aus. Irene Cerri, Vincenzo Mezzadri (vice segretario federale del P.F.RJ mar.Ho Ugo Patrizi» Amedeo Pondrelli (vi

cequestore), mil. Mario Roda, mil. Romeo Rossetti, mil. Vittorio Rottigni, mil. Benito Tentolini, aus. Elvira Villa, mil. Emilio Zancheri.

Della 615a G.N.R.: mil. Francesco Meneghetti, mil. Giovanni Roffia.

Della 29a Divisione S.S.: sold. Renato Bertoni.

Della XXV111 B.N.: s.ten. Carlo Antonini, serg. magg. Vittorio Bergamini, squadrista Carlo Chiodaroli, sq. Italo Draghi, sq. Carlo Fava, Carlo Graziani (com.te B.N., capo della Provincia federale P.F.R.), ten. Raffaele Guiduglio, sq. Mario Perazzi, Giuseppe Prati detto Pipello, s.ten. Giglio Rustignoli, ten. Gabriele Zamboni.

Della Vili B.N.: sq. Riccardo Porziotta. Della XXVI B.N.: sq. Nino Broletti.

Della XXXI11 B.N.: cap.Ie Mario Cecchi.

Di altri reparti e uffici non individuati[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 405

Brano: [...]entre Ricci avrebbe comandato, indipendente da Graziani e dal ministero della Difesa, la Guardia Nazionale Repubblicana.

La Guardia Nazionale Repubblicana

Le caratteristiche di questo nuovo corpo furono fissate dai decreti legislativi dell'8.12.1943. Costituita da elementi della M.V.S.N., dai carabinieri rimasti in servizio dopo l*8 settembre e dalla Polizia dell’Africa Italiana (P.A.I.), concentratasi a Roma dopo la caduta dell'impero, la G.N.R. ebbe affidati compiti « di polizia interna e militare » che, in sostanza, consistevano nel tenere sotto controllo la popolazione mentre i tedeschi spogliavano e distruggevano con le loro ruberie e violenze l’intero paese. Si trattava quindi di un corpo sfacciatamente collaborazionista e fin dal suo sorgere esso fu giustamente circondato dall’odio e dal disprezzo popolare, nonché fatto oggetto di attacchi armati dei patrioti e delle prime formazioni partigiane.

Poiché l’art. 7 del decreto costitutivo indicava come elementi da accogliere nella G.N.R. anche i gio

vani dai 17 ai 20 anni (no[...]

[...]to controllo la popolazione mentre i tedeschi spogliavano e distruggevano con le loro ruberie e violenze l’intero paese. Si trattava quindi di un corpo sfacciatamente collaborazionista e fin dal suo sorgere esso fu giustamente circondato dall’odio e dal disprezzo popolare, nonché fatto oggetto di attacchi armati dei patrioti e delle prime formazioni partigiane.

Poiché l’art. 7 del decreto costitutivo indicava come elementi da accogliere nella G.N.R. anche i gio

vani dai 17 ai 20 anni (non ancora in età militare) disposti ad arruolarsi volontariamente, il nuovo corpo risultò un coacervo di vecchi arnesi fascisti, di carabinieri « fedeli » al nuovo padrone nazista, di ex poliziotti coloniali e di giovanissime reclute adescate da una torbida propaganda di violenza, il grosso delle forze era rappresentato da circa 45.000 carabinieri rimasti in servizio (su 80.000) dopo l’8 settembre e fu appunto sulla base dell’organizzazione territoriale della «Benemerita » che potè costituirsi la rete di presidi della G.N.R..

Secondo fonti fasciste, [...]

[...]o corpo risultò un coacervo di vecchi arnesi fascisti, di carabinieri « fedeli » al nuovo padrone nazista, di ex poliziotti coloniali e di giovanissime reclute adescate da una torbida propaganda di violenza, il grosso delle forze era rappresentato da circa 45.000 carabinieri rimasti in servizio (su 80.000) dopo l’8 settembre e fu appunto sulla base dell’organizzazione territoriale della «Benemerita » che potè costituirsi la rete di presidi della G.N.R..

Secondo fonti fasciste, nell'aprile 1944 il corpo sarebbe giunto a inquadrare da 100.000 a 140.000 uomini, discretamente armati. Le caserme della G.N.R. costituirono, in effetti, una importante fonte di rifornimento di armi e materiale bellico per le formazioni partigiane, grazie anche alla pusillanimità e all'opportunismo della maggior parte di questi « tutori della legge », che si lasciarono facilmente disarmare dai più decisi attacchi dei « ribelli ».

L'esercito di Graziani

La creazione di un esercito « regolare » rappresentava per i fascisti della repubblica di Salò un obiettivo politico e propagandistico prima ancora che un concreto compito militare. Riuscendo su questo punto, i fascisti avrebbero dimostrato ai padroni tedeschi e d[...]

[...]per un buon addestramento « alla tedesca ».

Ricevuti questi ordini, il 16.10.1943 Graziani emise il bando di chiamata alle armi per l’ultimo scaglione del 1924 e per l’intera classe 1925, con scadenza 9 novembre. Nonostante la campagna di propaganda orchestrata attraverso la radio, i giornali, i manifesti ecc., già annunciante gravi rappresaglie per gli eventuali renitenti, e nonostante i primi rastrellamenti condotti nei centri abitati dalla G.N.R., a quel primo bando rispose meno della metà dei 180.000 precettati. Tra coloro che affluirono ai distretti, molti lo fecero per costituirsi un alibi che salvasse i parenti dalle annunciate rappresaglie e con l’intenzione di disertare appena possibile. I casi di diserzione., a decine e a centinaia, ebbero infatti inizio immediato, favoriti anche dal caos regnante nei centri di raccolta. Il fenomeno delle diserzioni si allargò nelle settimane e nei mesi successivi, rendendo quasi impossibile la formazione dei reparti.

Auto targata G.N.R. e attrezzata per Ja controguerriglia (1944)

[...]irono ai distretti, molti lo fecero per costituirsi un alibi che salvasse i parenti dalle annunciate rappresaglie e con l’intenzione di disertare appena possibile. I casi di diserzione., a decine e a centinaia, ebbero infatti inizio immediato, favoriti anche dal caos regnante nei centri di raccolta. Il fenomeno delle diserzioni si allargò nelle settimane e nei mesi successivi, rendendo quasi impossibile la formazione dei reparti.

Auto targata G.N.R. e attrezzata per Ja controguerriglia (1944)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 252

Brano: [...]e, che il rinato fascismo repubblicano si preoccupò di riattivare dopo l’8.9. 1943.

La Guardia nazionale repubblicana, che assorbì la M.V.S.N., ne recuperò le strutture e i quadri (tra questi, il console generale Tommaso Semandini, capo del Servizio politico, che conservò l'incarico).

Gli U.P.I. vennero quindi riorganizzati e potenziati a partire dal dicembre 1943, sulla base delle direttive impartite da Renato Ricci (v.), comandante della G.N.R., con una circolare “riservata” inviata il

23.11.1943 ai Comandi provinciali. Oltre ai compiti di polizia politica “tradizionale”, quali indagini, accertamenti, arresti, interrogatori e denunce, svolti sovente con metodi criminali, agli U.P.I. venne assegnata la funzione di “antenne” ricettive della situazione politica, economica e militare sul territorio di Salò, per conto della G.N.R.. Compito tanto più importante nella disgregazione amministrativa e nella confusione di poteri della Repubblica sociale italiana (v.), in cui il possesso e l’uso di informazioni costituivano una fonte di potere, specialmente rispetto all’invadente presenza deH’alleatonemico tedesco e ai regolamenti di conti fra gerarchi all’interno del regime.

Ricci raccomandava inoltre la massima segretezza e puntualità nell'invio dei rapporti

U.P.I. al comando generale G.N.R. di Verona e forniva le seguenti direttive di metodo: a) diligenza di osservazione per individuare sintomi di deficienze di uomin[...]

[...] più importante nella disgregazione amministrativa e nella confusione di poteri della Repubblica sociale italiana (v.), in cui il possesso e l’uso di informazioni costituivano una fonte di potere, specialmente rispetto all’invadente presenza deH’alleatonemico tedesco e ai regolamenti di conti fra gerarchi all’interno del regime.

Ricci raccomandava inoltre la massima segretezza e puntualità nell'invio dei rapporti

U.P.I. al comando generale G.N.R. di Verona e forniva le seguenti direttive di metodo: a) diligenza di osservazione per individuare sintomi di deficienze di uomini e cose; b) obiettività e franchezza; c) verità;

d) evidenziazione di critiche e ostilità; e) particolare attenzione ai piccoli centri, in cui più frequentemente si verificavano assenteismo e dissidi tra autorità e gerarchi.

I rapporti inviati dagli U.P.I. e dai reparti e presidi della G.N.R. venivano elaborati dall 'Ufficio situazione del Servizio politico diretto da Semandini, in notiziari quotidiani di parecchie pagine che finivano sui tavoli di Mussolini, Ricci, Nicchiarelli (capo di stato maggiore della G.N.R.) e di altre alte personalità. Questi rapporti erano redatti con la seguente struttura, suddivisa per provincia: relazioni su “Ordine e spirito pubblico”, “Attività dei ribelli”, “Repressione dell’attività partigiana e antifascista”, “Astensioni dal lavoro”, “Notizie militari”, “Varie”, oltre a notizie pervenute nelle ultime ore, a notizie sul Litorale Adriatico e allegati vari (volantini e manifesti requisiti, ecc.). Dalla fine di marzo del 1944, a questi rapporti si aggiunsero notiziari bitrisettimanali e rapporti riassuntivi mensili, che continuarono a fluire al centro anche dopo il “silura[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 163

Brano: [...]artito, mentre il maresciallo era per la costituzione di una piccola forza regolare (v. Forze armate repubblichine). Sul “caso Ricci”, Mussolini ebbe un atteggiamento oscillante: in un primo tempo pensò di ritirare il piano di settembre, facendo rivoltare Ricci che si rifiutò di sciogliere la milizia e di prendere ordini da Graziani in nome del prestigio del partito. Nel novembre la tesi di Ricci venne accettata e la milizia passò in blocco alla G.N.R.,

mantenendo la sua fisionomia di “esercito parallelo”. Ma la G.N.R. si rivelò inefficace, Ricci perse la protezione di Himmler e il 14.8.1944 la G.N.R. passò sotto il controllo dell’esercito. Poiché Ricci si oppose violentemente a tale misura, il 20 agosto venne destituito da Mussolini.

Scampato alla resa dei conti del 25 aprile, dopo la Liberazione fu arrestato e carcerato nel penitenziario di Procida. Fu sottoposto a processo, ma venne definitivamente assolto nel 1949, nel clima creato da un generale susseguirsi di sentenze assolutorie nei confronti degli autori delle repressioni antipartigiane (v. Processi ai fascisti).

D.Ca.

Ricci, Tommaso

N. a Cepagatti (Pescara) il 7.1.1888; contadino.

Appartenente alla setta religiosa d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 276

Brano: [...]Distaccamento “Velio” fu diviso in tre squadre, dette Squadre volanti della Valdelsa, che operarono tra Monterigqioni, Casole, Colle, Poggibonsi e San Gimignano. Dal 10 febbraio al

22 marzo, oltre a partecipare all’occupazione di Montieri (v.) insieme alla “Lavagnini”, queste “Volanti” compirono una diecina di azioni, fra

Velio Mechini durante la lotta partigiana

cui gli assalti alla caserma dei carabinieri di Casole e al presidio della G.N.R. della frazione di Tignano.

Il 28 marzo questa formazione fu duramente colpita dall’eccidio di Montemaggio (v.) che costò ben 19 morti, 17 dei quali erano valdelsani. Gli effetti di questa strage, dopo la quale la G.N.R., alla caccia dei superstiti, si accanì inutilmente contro le popolazioni di San Gimignano e Colle, si fecero sentire sul movimento partigiano locale, tanto che ad alcuni soldati tedeschi fu possibile infiltrarsi nelle sue fila simulando sentimenti antinazisti e la volontà di disertare. Si ebbe così, la sera del 28 aprile, il rastrellamento di Castellina Scalo che si concluse con 3 morti, tra cui due donne.

Le tragiche lezioni di San Donato e Montemaggio indussero la Resistenza locale a una migliore organizzazione e a un maggiore coordinamento. Nel maggio, anche per l'imminente scadenza del[...]

[...]oguerra.

I valdelsani dettero il loro contributo anche alla Resistenza all'estero: a Cefalonia, in Francia, Jugoslavia, Albania e Grecia, ottenendo riconoscimenti dai governi di questi paesi e lasciando sui loro territori diversi caduti. Essi riuscirono inoltre ad aggregare alle loro formazioni i soldati stranieri arruolati nell’esercito nazista e gli stessi disertori tedeschi e repubblichini: per esempio, auelli di una intera compagnia della G.N.R., che si arrese

276



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 407

Brano: [...] 31 maggio i repubblichini vollero dare a intendere che « 45.000 sbandati » avevano risposto al loro appello, ma quella notizia era chiaramente menzognera. Fu l'estrema illusione, alla quale seguì nelle file fasciste un sempre più cupo e disperato scoramento.

In realtà, appena affluiti ai centri di raccolta, gli « sbandati » ricominciarono a disertare e, da quel momento, le diserzioni si estesero a macchia d’olio anche tra i carabinieri della G.N.R. che avevano ormai compreso da che parte conveniva stare. A ciò concorse una imponente offensiva partigiana condotta nel mese di giugno: per ammissione degli stessi rapporti militari fascisti, nel corso del mese si ebbero 132 assalti a caserme della

G.N.R.. In 99 di questi, furono uccisi 37 legionari, mentre 360 furono catturati e altri 481 disarmati. Era il principio della fine. La G.N.R.

Il bando del 25 maggio

Il fallimento dei repubblichini non poteva avere miglior coronamento del bando « del perdono » con il quale, dopo aver tanto minacciato e strepitato, Graziani e Mussolini proposero ai partigiani di rientrare all’ovile. Il 26.4.1944, orchestrando una nuova grande campagna di propaganda, i traditori fascisti diedero

Il gagliardetto delle S.S. italiane (Italia settentrionale,. 1944)'

407



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 758

Brano: [...]ezzo di sanguinose rappresaglie nemiche.

Dal 4.3.1944, a monte del borgo di Ortignano si insediò il Comando del III Battaglione della Brigata « Pio Borri » (v.), con la 1a e la 3a Compagnia, mentre a monte di Talla aveva una base la « Compagnia volante » comandata da Lido Nencetti. L’8 marzo, nelle vicinanze di Ortignano, il partigiano Giuseppe Versati, sceso alla sua abitazione per rifornire di pane i compagni, incontrò alcuni elementi della G.N.R., tra cui Egidio Mistretta, segretario del fascio di Ortignano, che restò ucciso nello scontro. I fascisti, tornati nel corso della notte con rinforzi giunti da Bibbiena e spalleggiati dai tedeschi, incendiarono l’abitazione del Versari, ne uccisero la moglie e presero infine 11 ostaggi fra la popolazione civile, portandoli a Bibbiena. Solo grazie all’intervento di

due parroci (don Silio Bidi di Ortignano e don Walfrido Pendolesi di Bibbiena), alla fine di aprile gli ostaggi furono rimessi in libertà, sfuggendo a morte quasi certa. Dopo i fatti di Ortignano, prevedendo un rastrellamento, i [...]

[...]n rastrellamento, al quale i partigiani cercarono di sfuggire spostandosi presso Partina dove i tedeschi massacrarono 29 civili inermi (v. Partina, Eccidio di). Sfiniti dalla lunga marcia notturna, gli aretini rimasero al podere « Prati », presso Partina, esposti al rischio di cadere in mano al nemico.

Altre formazioni caddero nel rastrellamento: il 16 aprile, in località Secchieta di Montemignaio, 6 partigiani furono sorpresi da militi della G.N.R. e fucilati; il 17 aprile, a Stia, fu la volta di 17 partigiani romagnoli. Al termine del rastrellamento, gli aretini riuscirono comunque a tornare in Pratomagno e si accamparono nei seccatoi sparsi fra i boschi.

Il 26 maggio cadde Licio Nencetti, il cui nome fu poi assunto dal 3° Battaglione della Brigata « Pio Borri ». Continuando la lotta, i partigiani passarono spesso dal Pratomagno all’AIpe di Catenaia e compirono puntate offensive sulle rotabili del fondovalle.

L’8 giugno un reparto di militari accasermato a Poppi disertò per arruolarsi nelle formazioni partigiane; la notte del 10 [...]

[...] partigiani passarono spesso dal Pratomagno all’AIpe di Catenaia e compirono puntate offensive sulle rotabili del fondovalle.

L’8 giugno un reparto di militari accasermato a Poppi disertò per arruolarsi nelle formazioni partigiane; la notte del 10 giugno fu la volta di alcuni giovani appartenenti alla cosiddetta « guardia di Zuccaro », il commissario prefettizio di Bibbiena, e il 17 giugno il loro esempio fu seguito da un intero plotone della G.N.R. di Bibbiena.

Nello stesso tempo si susseguivano stragi e massacri a opera dei nazifascisti: 3 fucilati il 21 maggio a Garliano, nel comune di Castel San Niccolò; altre 31 vittime il 6 giugno, catturate dai tedeschi a San Giustino Valdarno e fucilate all’Orenaccio; il 20 giugno a Montemignaio altre 11 e ancora 5 il 29 giugno, sempre a Montemignaio; 47

fucilati il 3 luglio a San Giustino Valdarno; 4 partigiani impiccati il

4 luglio a Castelfocognano; 5 civili uccisi I’11 luglio a Quota, nel comune di Poppi, e altri 5 lo stesso giorno nel comune di Ortignano; 25 altri trucidati il 25 ag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 644

Brano: [...]trucidati

23 valligiani. Il 13 maggio un plotone del Battaglione SS italiane di Sant’Antonino di Susa (Torino) passò per le armi 17 partigiani fatti prigionieri durante i rastrellamenti precedenti.

In giugno, il III Battaglione del 2° Reggimento di fanteria venne spostato dalla zona di Pinerolo a quella di Arezzo per partecipare all’operazione Bandenbekampfung (lotta contro le bande). Questo battaglione affiancò reparti tedeschi e della

G.N.R. nelle stragi di Bucine (v.), Cavriglia (v.), Civitella della Chiana (v.) e in altri eccidi che insanguinarono l’intera provincia. Ancora in giugno, reparti del Battaglione “Debica”, rientrato dal fronte di Nettuno, iniziarono sempre sotto guida tedesca un rastrellamento in Piemonte nella zona di Corio Canavese e delle valli di Lanzo (v.). Nel

lo stesso mese, a sud di Pinerolo, la 2a Compagnia del I Battaglione del 2° Reggimento SS italiane, comandata dal capitano Giuseppe Etter, passò al setaccio la zona di Campiglione, per poi rapidamente spostarsi a Sangle, nella vai Chisone. Nello stess[...]

[...]i di Udine, che si era insediato nella villa Ghiringhelli di Introbio, in ottobre fucilarono 6 partigiani della 55a Brigata Garibaldi “Rosselli” (v. Introbio). I garibaldini erano stati catturati durante un rastrellamento condotto da 2.500 nazifascisti contro 430 partigiani e iniziato il 10 ottobre nella zona AbbioBiandinoGobbioCarmisolo. I rastrellatori, fortemente armati, erano spalleggiati da SS giunte da Monza con cani mastini, reparti della G.N.R. e altre forze. Il Gruppo “Degli Oddi” aveva iniziato l’azione concentrandosi a Sarnico, all’estremità inferiore del lago di Iseo, e l’operazione era risultata assai difficile, con marce in montagna sotto l’imperversare della pioggia e bufere di neve.

Durissima fu anche l'azione in Valdossola, conclusa con morti e feriti da ambo le parti. Il “Debica”, che rastrellò in particolare i villaggi e i boschi della vai Vigezzo fino al confine con il Canton Ticino, venne

644



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 489

Brano: [...]e veneta T.C.C. “Marta” (V. Criscuo

lo); 35) Raggruppamento Divisioni Garibaldi “Moscatelli”; 36) Comando generale C.V.L.; 37) 1° Raggruppamento Divisioni Garibaldi “Piemonte”; 38) Servizio FerroRovelli, Pavia; 39) Comando G.L. del Piemonte; 40) Comando regionale C.V.L. Nord Emilia; 41) Raggruppamento Divisioni Garibaldi, Biella; 42) 8a Divisione Garibaldi, Asti; 43) 9a Divisione Garibaldi; 44) Comando Zona Ossola; 45) fonte informativa nella G.N.R. di Varese; 46) Raggruppamento Brigate S.A.P. Padana inferiore; 47) Comando Provinciale C.V.L. di Mantova; 48) Servizio “Gastone” a Venezia; 49) Vigili del fuoco a Milano; 50) Comando provinciale C.V.L. di Varese; 51) Organizzazione Franchi; 52) Servizio Pivano ad Alessandria; 53) Comando Zona SusaVal Chisone; 54) Servizio “Raoul” (Sabaini) a Milano, 55) ufficiale informatore nel Quartier generale di Graziani; 56) Servizio Garbagni; 57) Servizio “Renato” [R. Boeri); 58) Servizio “Attilio”; 59) Servizio “Cencio” (Brunello) a Milano e Venezia; 60) Servizio “Nino” (N. Predaccino); 61) Servizio “G[...]

[...]e, fu eletto sindaco di Raffadali. Nell'aprile 1947 fu eletto all’Assemblea regionale con la lista del “Blocco del popolo” e, nell’aprile 1948, senatore per il collegio di Agrigento.

M.Gi.

Sesso, Eccidi di

Nel territorio di Sesso, frazione di circa 2.000 abitanti nel comune di Reggio Emilia, a 4 chilometri a nord del capoluogo, zona all'epoca prevalentemente agricola, nelle giornate del 17, 20 e 21.12.1944 le Brigate nere e militi della G.N.R. effettuarono rastrellamenti, operando centinaia di arresti accompagnati da violenze che si conclusero con 23 fucilazioni sul posto.

Negli eccidi, avvenuti in località Villa Sesso, perirono: i mezzadri Virginio Manfredi e i suoi 4 figli [AÌfeo, Guglielmo, Gino, Aldino) ; Ferdinando Mi sei li e il figlio Remo (un altro figlio, Ulderico, partigiano

489



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 743

Brano: [...]ell’Oltrepò Pavese), dove abitava, e riunì un gruppo di partigiani. Quindi si mise in contatto con bande sorte nei paesi vicini (San Damiano al Colie, Rovescala, Castana) e, a Stradella, con il colonnello De Scalzi, organizzatore del movimento partigiano della zona.

Dopo aver svolto le prime azioni di guerriglia per procurare armi alla formazione, il 19.6.1944, in seguito alla cattura di due suoi uomini, assalì con i compagni la caserma della G.N.R. di Montù, liberò i prigionieri e si impossessò di un’ingente preda bellica. Analoga azione condusse in luglio contro la caserma di Borgonovo Val Tidone, portando contemporaneamente a segno altri colpi di mano lungo la via Emilia. Il 16 luglio la sua formazione ebbe i primi due caduti: i partigiani Rosolino Rossi ed Edmeo Carrà.

Divisione Matteotti « Dario Barni »

11 25.7.1944 le varie bande della zona si fusero, dando vita alla prima Brigata Matteotti deM’Oltrepò Pavese (v.), al comando di Fusco. In agosto la Brigata ebbe scontri col presidio tedesco di Costa Calatroni e, a Montalto, co[...]

[...]ortando contemporaneamente a segno altri colpi di mano lungo la via Emilia. Il 16 luglio la sua formazione ebbe i primi due caduti: i partigiani Rosolino Rossi ed Edmeo Carrà.

Divisione Matteotti « Dario Barni »

11 25.7.1944 le varie bande della zona si fusero, dando vita alla prima Brigata Matteotti deM’Oltrepò Pavese (v.), al comando di Fusco. In agosto la Brigata ebbe scontri col presidio tedesco di Costa Calatroni e, a Montalto, con la G.N.R. pavese. Intanto, inviato dall'organizzazione socialista clandestina di Milano era giunto nella zona Dario Barni [Armando) , miracolosamente scampato alla fucilazione di Piazzale Loreto. Nello stesso tempo la formazione si fuse con la seconda Brigata Mat

743


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine G.N.R., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---fascisti <---fascista <---comunista <---fascismo <---antifascista <---C.L.N. <---nazifascisti <---Bibliografia <---antifascisti <---fasciste <---italiani <---italiana <---socialista <---P.C.I. <---Storia <---comunisti <---G.A.P. <---socialisti <---Partito comunista <---S.A.P. <---S.S. <---italiane <---nazisti <---P.S.I. <---italiano <---nazifascista <---nazista <---D.C. <---nazifasciste <---La lotta <---R.S.I. <---democristiani <---socialismo <---A.N.P.I. <---Brigate nere <---Fiamme Verdi <---G.L. <---Linea Gotica <---antifascismo <---dell'Italia <---gappisti <---squadrista <---C.L.N.A.I. <---C.V.L. <---La formazione <---San Marco <---Santa Maria <---antipartigiana <---collaborazionista <---collaborazionisti <---paracadutisti <---riformista <---Brigate Nere <---Il popolo <---Italia Libera <---La Pietra <---La Spezia <---La notte <---La sera <---P.L.I. <---P.R.I. <---P.S.I.U.P. <---San Pietro <---altipiano <---cristiana <---d'Italia <---liste <---massimalista <---reggiana <---sappisti <---siano <---valligiani <---Arditi del popolo <---Aristodemo Pierotti <---Armando Ammazzalorso <---Attilio Tesei <---B.D.C. <---Battaglione SS <---Brigata G <---Brigata G A P <---Brigata S <---Brigata S A P <---Brigata del Popolo <---Brigate G <---Brigate G L <---Brigate S <---Brigate S A P <---Cacciatori delle Alpi <---Comitato centrale <---Di Dio <---Diritto <---Distaccamento Comando <---Feltrinelli di Milano <---Foce di Mosceta <---Franco Diodati <---Giacomo Buranello <---Giuseppe Prati <---Guardia Nazionale Repubblicana <---Guido Boscaglia <---I Divisione Garibaldi <---Il C <---Il C L <---Il Secolo <---In particolare <---La prima <---La vita <---Le S <---Le S A P <---Legione G <---Legione G N <---M.A.S. <---M.V.S.N. <---Marcello Garosi <---Marcia su Roma <---Mario De Micheli <---Movimento operaio <---P.N.F. <---Pratica <---Primo Maggio <---Raffaello Sacconi <---Renato Ricci <---Riservato a Mussolini <---S.S <---Spartaco Cavallini <---Spartaco Lavagnini <---Storia della Resistenza <---Teresio Gola <---U.P.I. <---U.S.A. <---Valentino Pittoni <---Virginio Manfredi <---Vittorio Emanuele <---Zona libera <---antifasciste <---azionista <---brigatisti <---cristiano <---ebanista <---filonazista <---gappista <---gappiste <---giane <---ideologia <---parrocchiani <---squadrismo <---squadristi <---testimoniano <---A San Giacomo <---A San Pietro in Casale <---A Villa Pompeiana <---A.B. <---A.N.E.D. <---ANPI <---Abelardo Lip <---Abele Saba <---Achille Barbieri <---Acquanegra sul Chiese <---Adalberto Croci <---Adolf Hitler <---Adriana Barocci <---Adriano Maiorca <---Adriatisches Kustenland <---Agraria <---Alberto Cautero <---Alberto Cefis <---Alberto Dominutti <---Alberto Donina <---Alberto Malatesta <---Alberto Romeri <---Albissola Mare <---Alceste De Am <---Alcide Nesti <---Aldo Alessandri <---Aldo Corradini <---Aldo Di Lenardo <---Aldo Giuntoli <---Aldo Mi <---Aldo Parodi <---Aldo Podestà <---Aldo Resega <---Aldobrando Medici Tornaquinci <---Alessandro Siniga <---Alessandro Sinigaglia <---Alessandro Terribili <---Alfredo Di Dio <---Alfredo Landonio <---Alfredo Morea <---Alfredo Sentine <---Alien Dulles <---Alla I <---Alla O <---Alla O M <---Alleati a Campogialli <---Alleati dal Sud <---Alleati in Normandia <---Alleati in Toscana <---Alois Thaler <---Altagnana di Massa <---Alvise Jacazio <---Amato Tirabo <---Ambrogio Moroni <---Amedeo Pondrelli <---Amleto Censi <---Andrea Checchi <---Andrea Scano <---Anelito Barontini <---Angelo Bonelli <---Angelo Moltrasio <---Angelo Santambrogio <---Angelo Stragi <---Angelo Zen <---Angiolina Berpi <---Anna Si <---Annamaria Enriques Aqnoletti <---Anseimo Bertocco <---Antonio De Peron <---Antonio Gramsci <---Antonio Jelmini <---Antonio Lo Buono <---Antonio Ro <---Antonio Rodomonte <---Archivio Centrale <---Archivio del Centro <---Argeo Onofrio <---Arici di Brescia <---Arturo E <---Arturo E Bac <---Arturo Scotti <---Assise di Teramo <---Assisi tra Foligno <---Astorre Bragina <---Atri Francesco Martella <---Attilio De Lorenzi <---Attilio Ponti <---Attilio Raimondi <---Attilio Taraschi <---Aurora Falsetti Vitale <---Autonome da Prati <---B.N. <---Badia di Susisana <---Badia-Selva <---Banca di Capodiponte <---Banda del Massetano <---Banda di Fusco <---Bandiera rossa <---Barcelli di Isola del Piano <---Bartolomeo Cesare Bazzana <---Basso Friuli <---Battaglia del grano <---Battaglione Alleato <---Battaglione Degli Oddi <---Battaglione Mobile <---Battaglione Waffen Miliz <---Battaglione Waffen Miliz dalla Grecia <---Battipaglia di Torino <---Battista Nardi <---Berardo Taddei <---Bianchi Antonio <---Borbera nel Novese <---Borgo San Lorenzo <---Borgofranco sul Po <---Borgonovo Val Tidone <---Bortolo Belotti <---Bortolo Rodondi <---Bosco Martese da Felice Mariano Franchi <---Botteghe di Albinea <---Brigata Fiamme Verdi <---Brigata Mat <---Brigata Nera <---Brigata SS <---Brigate del Lecchese <---Brigate del Popolo <---Bruno Lon <---Bruno Mazzanti <---Bruno Tanzi <---Buglio in Monte 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<---Cesare Borea <---Cino Canattieri <---Ciro Di Carlo <---Città di Teramo <---Civile di Schio <---Clemente Primieri <---Clementina Riccardi <---Clifford Hugh Douglas <---Colle San Marco <---Colle del Turchino <---Comandi di Milano <---Comando C <---Comando C V <---Comando G <---Comando G L <---Comando Supremo Germanico <---Comando Unico Zona <---Comando Unificato di Zona Valtellina <---Comando Zona Ossola <---Comando di Piazza <---Comando di Zona <---Comando di Zona Oltrepò <---Comando generale di Brescia <---Comitato Nazionale di Liberazione <---Comitato di Fermo <---Compagnia Cannoni <---Compagnia Collega <---Compagnia Genieri <---Compagnia del I Battaglione <---Comune di Agliana <---Comune di Villadeati <---Conferenza del Partito <---Consuelo Mal <---Contardo Trentini da Rio Saliceto <---Corrado De Vita <---Corriere della Sera <---Corte Suprema di Cassazione <---Corte di Assise di Teramo <---Costa Calatroni <---Critica Sociale <---D'Agostini <---D'Agostino <---D.L.L. <---Danilo Dolfi <---Danilo Guidotti <---Dante Bruzzone <---Dario Barni <---Dario Gaiti <---Dario Montarese <---Dario Tagliaferri <---De Lorenzi <---Decima M <---Decima M A S <---Del Rocino <---Delegazione C <---Delegazione C L <---Delegazione Comando Brigate Garibaldi <---Delfo Giachi <---Della R <---Della R S <---Della XXVI B <---Della XXVI B N <---Della XXXI <---Dinamica <---Dino Garavaglia <---Dino Saccenti <---Diocesi Aprutina <---Dionisio Gambaruto <---Direttorio del Partito <---Discorso sul Tavoliere di Puglia <---Divisione G <---Divisione G L <---Divisione Granatieri <---Divisione Padana Inferiore <---Divisione S <---Divisione S A P <---Divisione S Marco <---Divisione S S <---Divisione U <---Divisione U S <---Domenico Catellani <---Domenico Roversi <---Domenico Tosi <---Dopo I <---Dopolavoro Breda <---E.M. <---Editori Riuniti <---Edizioni del Gallo <---Efrem Conforti <---Egidio Vercesi <---Elio Chia <---Elio De Cupis <---Emanuele II <---Emh Ho Valmadre <---Emilio Canevari <---Emilio 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<---Magnanella-Villa <---Magrè di Schio <---Malga Zonta <---Mantovano Walter Audisio <---Marastoni di Toano <---Marcello Colombo <---Marco a Trieste <---Maresciallo d'Italia Giovanni Messe <---Maria Degano <---Maria Luisa Riccardi <---Mariano Bertini <---Marino Cappelli <---Mario Alberghi <---Mario Angelici <---Mario Augusto Martini <---Mario Benini <---Mario Cartoni <---Mario Cremonti <---Mario De Faccio <---Mario Gordini <---Mario Molon <---Mario Muneghina <---Mario Paolo Zoni <---Mario Pirozzi <---Mario Pompini <---Mario Santoro <---Marsure di Sopra <---Martese da Felice <---Matteotti da Dante Bruzzone <---Max Gallo <---Mazzini da Aldo <---Mazzini da Aldo Podestà <---Mede Lomellina <---Medicina <---Messina T <---Mezzana Bigli <---Michele Della Maggiora <---Michele Rago a Sarzana <---Milizia Carlo F Degli Oddi <---Milizia Gilberto Fabris <---Milizia Paolo <---Ministero degli Esteri <---Missione Vassalle <---Mondo operaio <---Monte Rosa <---Monte Sicolo <---Mosca fra Stalin 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