Brano: Fronte popolare
Manifestazione del Fronte popolare. Parla Léon Blum (Parigi, 1935)
Conferenza nazionale del P.C.F. a Ivry (23.6.1934) pose all’ordine del giorno una sola questione: « L’organizzazione del Fronte unico e della lotta antifascista ». Il 27.7.1934, comunisti e socialisti firmarono un patto di unità d'azione per la lotta contro il fascismo.
Il 13.11.1934 Maurice Thorez, segretario generale del P.C.F., affermò alla Camera dei deputati: « Per agire occorre stringere sempre più fraternamente i legami d'unità d’azione. Per agire occorre riunirsi nei rioni operai e nei villaggi attorno ai Comitati democraticamente eletti dalle ass[...]
[...]o di unità d'azione per la lotta contro il fascismo.
Il 13.11.1934 Maurice Thorez, segretario generale del P.C.F., affermò alla Camera dei deputati: « Per agire occorre stringere sempre più fraternamente i legami d'unità d’azione. Per agire occorre riunirsi nei rioni operai e nei villaggi attorno ai Comitati democraticamente eletti dalle assemblee popolari. Per agire efficacemente e vittoriosamente è necessario sviluppare l’organizzazione del Fronte Popolare del lavoro, della libertà e della pace ».
I comunisti elaborarono una piattaforma del Fronte popolare e nell’ottobre 1934 la proposero al Partito socialista. Questo presentò una controproposta, ma lo sviluppo stesso del movimento di massa travolse i punti di dissenso. La prima affermazione pubblica del Fronte popolare ebbe luogo a Parigi il 18.1.
1935, in occasione di un grande comizio alla sala Bullier. Vi erano presenti: il Partito comunista, il Partito socialista, la Federazione della Senna del Partito radicalsocialista, il Partito radicale intitolato a « Camillo Pelletan », la L.I.D.U., il Comitato di vigilanza degli intellettuali antifascisti, la C.G.T.U..
Un mese dopo (10 febbraio), rispondendo all’appello dei comunisti e dei socialisti, 100.000 manifestanti sfilarono in piazza della Repubblica per onorare i caduti della dimostrazione dellanno precedente.
II 17 giugno venne eletto un comi
[...]
[...]à, il programma del Rassemblement populaire fu messo a punto e pubbli
cato il 10.1.1936, come piattaforma unitaria in vista delle elezioni politiche indette per il mese di maggio. Il 13 febbraio, una brutale aggressione fascista di cui fu vittima il socialista Léon Blum (v.) rafforzò ulteriormente l’unità popolare, mentre la destra si scatenava e la campagna elettorale si arroventava di giorno in giorno. Reazionari e fascisti gridavano che il Fronte popolare era un inganno e avrebbe condotto la Francia alla rovina, ma il Fronte vinse le elezioni nel secondo turno del 2.5.1936 e venne a disporre di 378 eletti alla Camera (72 comunisti, 147 socialisti S.F.I.O., 106 radicali, 53 deputati di diverse tendenze), contro 220 conservatori e reazionari.
Il governo del Fronte popolare
Il 4.6.1936 Léon Blum fu chiamato a costituire il nuovo governo. Questo risultò composto da' 11 ministri socialisti (S.F.I.O.), da 8 radicalsocialisti e da 1 della sinistra democratica. I comunisti non vi parteciparono.
Maurice Thorez aveva preannunciato questa astensione nel suo rapporto al Congresso del partito di Villeurbanne (22 25.1.1936), affermando: « A coloro che trovano che la tattica del Fronte popolare dovrebbe condurci a una volgare politica di collaborazione ministeriale, rispondiamo molto chiaramente: noi non siamo un partito della borghesia. Noi siamo il partito della classe operaia. Noi non abbiamo mai promesso una partecipazione qualsiasi ai governi borghesi [...]. Tuttavia, fino a quando la situazione non permetterà la costituzione d'un governo di Fronte popolare quale noi lo concepiamo, noi siamo a sostenere con i nostri voti il governo che risponda agli interessi e alla volontà del popolo di Francia ».
Alla vigilia della costituzione del governo,
10 stesso Thorez attenuò molto i motivi della non partecipazione comunista e quasi
11 capovolse: la prima motivazione « Noi siamo un partito della classe operaia e non della borghesia >*, divenne « Non partecipiamo per non spaventare i nemici del popolo». Nella sua risposta al Consiglio nazionale del Partito socialista, il 14.5.1936 Thorez affermò: « Noi siamo guidati da un'unica preoccupazione: as[...]
[...]one: assicurare a ogni costo la riuscita dell'iniziativa di rinnovamento economico e sociale, salvaguardare la libertà e la pace volute dal popolo di Francia. Noi siamo convinti che i comunisti serviranno meglio la causa del popolo sostenendo lealmente, senza riserve e senza eclissi, il governo a direzione socialista, anziché offrire con la loro presenza nel gabinetto, il pretesto alle campagne di panico e di paura dei nemici del popolo ».
Il Fronte popolare durò 2 anni e mezzo, attraversando varie fasi, da quella dei primi successi e delle realizzazioni in favore delle classi lavoratrici a quella dellattesismo,
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