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Il segmento testuale Friuli Orientale è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 440

Brano: [...] Il raggio operativo delle formazioni partigiane arrivava a ovest sino alle porte di Udine, mentre a est si incontrava con quello dei partigiani sloveni del IX Corpus insediati nell’alto e nel medio Isonzo, nonché sulle alture del Collio (v.) attorno a Gorizia, dove però esisteva anche una formazione garibaldina.

Il settore presentava pertanto aspetti particolari, sia dal punto di vista etnico che da quello militare e politico. Ai margini del Friuli Orientale italiani e sloveni erano a contatto, prevalendo nettamente i primi tra i fiumi Natisone e Torre, oltre che nella pianura tra il Tagliamento e l’Isonzo; e i secondi tra il Natisone e il medio Isonzo. A est di quest’ultimo, nell'ambito del IX Corpus sloveno, operava la Brigata Garibaldi « Trieste ».

La « Zona libera » era abitata da popolazione di sentimenti italiani. Nel successivo volgere degli eventi, dopo il trasferimento della « Garibaldi » oltre Isonzo, la brutale occupazione tedescocosacca dei maggiori centri e l’affermarsi di rivendicazioni territoriali da parte slovena, sorsero tra [...]

[...]rigata Garibaldi « Trieste ».

La « Zona libera » era abitata da popolazione di sentimenti italiani. Nel successivo volgere degli eventi, dopo il trasferimento della « Garibaldi » oltre Isonzo, la brutale occupazione tedescocosacca dei maggiori centri e l’affermarsi di rivendicazioni territoriali da parte slovena, sorsero tra quegli abitanti non poche ansie che furono dissipate soltanto al momento della Liberazione. La situazione economica del Friuli Orientale era migliore di quella della «Zona libera» della Carnia (v.), grazie alle locali culture intensive di frutta, ortaggi e cereali, nonché alla facilità di comunicazioni con i centri della pianura controllati dai partigiani.

La « Zona libera » durò dal luglio

1944 alla fine di settembre, raggiungendo la massima estensione nella seconda metà di questo mese, con la liberazione di Badia, Corno di Rosazzo, Zaga, Povoletto, Vedronza, Molinis, Cesaris.

A differenza di quanto accadde in Carnia, l’ordinamento politico e civile fu qui assicurato direttamente dai partigiani. Sorsero giunte comuna[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 128

Brano: Nimis

Per la sua posizione strategicamente importante ai piedi delle colline del Friuli Orientale, a pochi chilometri da Tarcento e a ridosso della linea di comunicazione stradale e ferroviaria Pontebbana, che unisce Udine al confine austriaco, Nimis fu uno dei centri dove più vivace si svolse l’attività partigiana fin dai primi giorni dell’occupazione tedesca, nel settembre 1943.

« Nel paese e nelle frazioni i partigiani pullulano », testimonia per quei primi giorni, nel Libro Storico della sua parrocchia, don Beniamino Alessio, pievano di Nimis.

Lotta partigiana

Già il 17 settembre, sulle colline fra Nimis e Tarcento, si costituì la prima formazione partigiana [Gruppo della Ber[...]

[...]alle 18, ma dopo tale ora in realtà il paese era sotto il controllo dei gappisti italiani e dei partigiani sloveni, che in alcune case dell’abitato avevano sicure basi da cui muovere azioni nella pianura circostante. Il 13 febbraio l’attività dei partigiani sloveni culminò in un massiccio attacco contro la sede del presidio repubblichino. Fra marzo e aprile l'attività dei partigiani italiani riprese organicamente in tutta la zona pedemontana del Friuli Orientale.

Le formazioni garibaldine erano presenti con la Brigata « Natisone » (v.), il cui Battaglione « Tarcento » fu stanziato precisamente a Nimis, mentre le formazioni osovane lo erano con i Battaglioni « Est » della Brigata « Osoppo Friuli » (v.) e con il Battaglione « Val Torre ».

La crescita di un forte movimento partigiano (ben presto la « Natisone » avrà in zona 2 Brigate, la « Picelli » e la « Buozzi », mentre gli osovani costituiranno la Brigata « OsoppoNatisone ») così vicino a

Udine allarmò i tedeschi che fecero affluire in tutta la zona ingenti forze. Il 20.8.1944 comparvero pe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 489

Brano: [...]to il valoroso comportamento dei partigiani, la popolazione di Monteprato consegnò loro un ingente quantitativo di armi che erano state abbandonate nella zona, da un reparto dell'esercito italiano, fin dal 1 '8.9. 1943. La sconfitta subita dal nemico veniva intanto annunciata da Radio Londra nei seguenti termini: « Forze partigiane appoggiate da fuoco di mortai respingevano un forte attacco tedescocosacco alle posizioni tenute dai partigiani nel Friuli Orientale ».

I combattimenti si protrassero accaniti fino al 31 agosto e si conclusero con la cacciata di tedeschi, cosacchi e fascisti dalla zona di Nimis, Attimis e Faedis che, insieme ai comuni circostanti, costituirono la Zona libera del Friuli (v.). Da quel momento il Battaglione Mortai seguì le sorti della “Natisone” in Friuli e poi in Slovenia nel crudo e tragico inverno 194445.

Comandata da Mario Fantini [Sasso) e Giovanni Padoan [Vanni), la “Natisone” fu infatti duramente provata: su un organico di circa

5.000 partigiani combattenti ebbe 1.343 caduti, 546 feriti o congelati e numerosi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 488

Brano: [...]a campagna di Russia, questo reparto era formato esclusivamente da giovani del comune di Manzano (Udine). Verso gli ultimi di giugno del 1944 la Compagnia Mortai si trasferì a Stremiz di Faedis (Udine), dove venne potenziata con altri sei pezzi da 81 e assunse la definitiva denominazione di Battaglione Mortai. Il battesimo del fuoco avvenne il 23.8.

1944 in località San Gervaso di Nimis (v.), nelle operazioni per la liberazione della zona del Friuli Orientale, in appoggio dell’azione condotta dal Battaglione “Manin” della “Natisone”. Il giorno dopo il Battaglione Mortai intervenne efficacemente, a Monteprato di Nimis, contro forze cosacche e tedesche che stavano per sopraffare il Battaglione “Verrucchi” rimasto senza munizioni, mettendole in tuga. Ricacciati verso la pianura, il 25 agosto tedeschi e cosacchi compiranno a Torlano di Nimis un’atroce rappresaglia.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 414

Brano: [...]i rastrellamenti contro la Zona libera della Carnia (v.), la cosiddetta Operazione Waldlaufer. Essi vennero impiegati in feroci rappresaglie contro gli abitati di Trasaghis, Bordano, Avasinis, Ocedis, Tramonti, lllegio, Imponzo, Piedin, Cedarchis, Terzo, Sutrio, Poluzza, Cercivento di Sotto e Cercivento di Sopra. A Imponzo, i cosacchi trucidarono 14 civili e violentarono un centinaio di donne. La cavalleria cosacca continuò a svolgere stragi nel Friuli Orientale, insediandosi a Tarcento (v.), Nimis (v.), Attimis, Faedis. A Cavazzo, Verzegnis, Poluzza, Arta, Treppo, Ligosullo e Paularo le popolazioni locali dovettero sgomberare per far posto ai nuovi occupanti. Si giunse al punto che il paese di Alesso (Trasaghis) fu ribattezzato in Novocerkask.

Nella primavera del 1945 la riscossa dei partigiani creò una situazione assai difficile per i cosacchi che, abbandonati dai tedeschi, dovettero far fronte alla collera delle popolazioni. Qualcuno cercò anche di sottrarsi al controllo dei nazisti, ma il tentativo di un reparto cosacco di stabilire un accordo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 22

Brano: [...]ste senza tetto 129; (per un totale di 556 persone).

Su deliberazione del Consiglio comunale, nella seduta straordinaria del 29.12.1970 venne chiesta la concessione di ricompensa al valor militare a favore del gonfalone del Comune, per il contributo alla lotta di Liberazione. La proposta non ebbe seguito favorevole e solo più tardi il Comune fu citato nella motivazione della concessione della Medaglia d’oro a Cividale per la “Zona libera” del Friuli Orientale. Tarcento è Comune socio d’onore dell'A.N.P.I..

Bibliografia: AA.VV., Antifascismo e Resistenza nel Tarcentino, a cura della sezione A.N.P.I. e del Centro Iniziative Culturali, Tarcento, aprile 1985; Archivio storico dell’A.N.P.I. di Udine, note varie; “Quaderni del Lombardo Veneto”, n. 22, 1985; Paolo Montina, Tarcento, la villa, i castelli, il Comune, Associazione friulana ricerche di Tarcento, Udine, maggio 1985; HorvathMayerhofer Cristina, L'amministrazione militare austroungarica nei territori italiani occupati dall'ottobre 1917 al novembre 1918, Ist. Storia Risorgimento italiano, Com[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 21

Brano: [...]mpo trincerato di Vedronza venne espugnato con l'apporto decisivo dei Battaglioni garibaldini “Tarcento”, “Corbatto”, “Manin”, “Verrucchi” e “Stalin”, quest'ultimo formato da elementi russi fuggiti dai tedeschi e passati nelle file della resistenza locale. Nella battaglia del 23 settembre caddero anche i presìdi nemici di Molinis e di Ciseriis.

Il 28 settembre ebbe inizio una nuova offensiva nazifascista che investì tutta la “zona libera” del Friuli Orientale: in due tragiche giornate vennero bruciate a Sedilis 60 case (I'85% dei fabbricati esistenti) e, dopo la caduta e l’incendio di Nimis (30 settembre), numerosi fuggiaschi cercarono scampo a Tarcento e a Taipana. Si ripeteva il triste fenomeno del 1918. Ciò nonostante, il 29 settembre, mentre era in corso l’offensiva nazifascista, reparti dei Battaglioni “Italia” e “Libertà” della 3a Brigata “Osoppo” attaccavano l’accantonamento collaborazionista cosacco di Collalto, inferendo al nemico gravi perdite. Dopo l’occupazione della “zona libera” la ripresa della lotta partigiana fu lenta e difficile:[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 243

Brano: [...]in zona AttimisFaedis. Successivamente divenne vicecomandante del Servizio informazioni a fianco del generale Morra (Ottavio), nonché sovrintendente al settore rifornimenti. Come esponente del P. d’A. fu anche membro del C.L.N. provinciale di Udine. Alla fine di agosto del 1944, tornato nelle formazioni di montagna, diventò commissario politico della la Brigata “Osoppo” ad Attimis e, nel settembre, prese parte alla difesa della “zona libera” del Friuli Orientale. In ottobre passò alle dipendenze della 4a Brigata “OsoppoFriuli” in vai Tramontina e, scioltasi questa formazione in seguito al rastrellamento di dicembre, tornò clandestinamente in pianura. Attivamente ricercato dai nazifascisti dell’Udinese, fu inviato dal suo partito a Milano, dove continuò a svolgere funzioni di commissario politico nelle formazioni “Giustizia e Libertà”.

Dal C.L.N.A.I. ebbe affidato l’incarico di tenere i contatti con il corriere svizzero e, nel periodo che precedette la liberazione di Milano,

lavorò per il Comando generale del Corpo volontari della libertà.

Ro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 129

Brano: Nimis

Partigiani della Brigata « Picelii » nella Zona libera del Friuli orientale

La Zona libera

La strage diffuse sgomento e orrore fra la popolazione e i maggiorenti di Nimis si recarono presso i Comandi partigiani per chiedere di essere liberati da tedeschi, cosacchi e repubblichini.

Con l’appoggio delle Missioni alleate presenti in zona, che provvidero a far giungere per via aerea armi e munizioni, e con il consenso del C.L.N. provinciale di Udine, il Comando della Divisione « GaribaldiOsoppo » predispose quindi la liberazione dell’intero territorio comunale. Circondato il paese, dopo aver per tre giorni martellato le posizioni nemiche, nel pomeriggio del 30.8[...]

[...]posizioni nemiche, nel pomeriggio del 30.8.1944 le formazioni partigiane, disposte su tre linee di penetrazione, condussero l’attacco decisivo: tedeschi e cosacchi furono costretti a ritirarsi da Nimis in fuga disordinata, lasciando sul campo

52 morti e 80 prigionieri.

Insieme ad Attimis e a Faedis già liberate, nonché ai paesi più interni delle colline pedemontane, con la liberazione di Nimis si definì compiutamente la « Zona libera » del Friuli Orientale, seconda dopo quella della Carnia (v.).

« Il paese è esultante perché si sente libero dal triste incubo cosacco; è una festa generale », testimonia il parroco di Nimis, il già citato mons. Beniamino Alessio.

Uno dei primi provvedimenti presi a Nimis dai comandanti della Divisione unificata fu quello di indire l’elezione del Consiglio comunale: in rappresentanza dei vari partiti del C.L.N. vennero eletti 11 consiglieri del centro (Nimis) e 9 delle frazioni. Nella prima seduta del Consiglio fu eletto sindaco Francesco Casati.

Il contrattacco tedesco

L’importanza della Zona libera, a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 497

Brano: [...]mondiale, dopo T8.9.1943 fu tra gli organizzatori della Resistenza friulana, prodigandosi nella costituzione delle Formazioni Osoppo (v.) collegate alla Democrazia cristiana e al Partito d’Azione. Allorché, all’inizio di agosto del 1944, garibaldini e osovani decisero di costituire un Comando Unico, Berzanti venne chiamato a farne parte in rappresentanza delle “Osoppo”. Partecipò alle azioni militari in Povoletto e a difesa della Zona libera del Friuli Orientale, quindi alla battaglia frontale di NimisAttimis e Faedis.

Dopo la caduta della Zona libera del Friuli (v.) divenne commissario delle “Brigate Osoppo dell’Est” (v. Porzus) e, successivamente, vicecommissario del Gruppo Divisioni “OsoppoFriuli”. Rappresentò infine la D.C. nel C.L.N. provinciale di Udine.

Nel dopoguerra ricoprì varie cariche, fra cui quelle di assessore al Comune di Udine, di segretario generale della Camera di commercio, segretario provinciale della D.C. (194853), deputato al Parlamento (195358), presidente della Giunta della Regione Autonoma FriuliVenezia Giulia (196473)[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Friuli Orientale, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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