Brano: [...]no a Napoli, per sostenervi un altro processo per oltraggio e resistenza, imputazioni delle quali, difeso da Enrico Altavilla, verrà tuttavia assolto.

Da Ponza, perché considerato « pericolosissimo », venne destinato alle Tremiti. Revocata poi questa destinazione, fu trasferito nel reparto speciale tubercolotici di Ventotene, peraltro sotto strettissima sorveglianza, come gli altri suoi compagni in quel confino: Ernesto Rossi, Riccardo Bauer, Francesco Fancello, Nello Traquandi, Vincenzo CaJace, Umberto Terracini, Pietro Secchia, Mauro Scoccimarro e altri. Solo nel 1941, e dunque per una sola volta in tutti quegli anni, egli otterrà di poter incontrare la madre, ma venendo all’uopo tradotto ammanettato al carcere di Sant’ Agostino in Savona sotto rigorosissima vigilanza e venendogli rifiutato un secondo colloquio che egli e la madre speravano di poter ave

re il giorno successivo. Nel viaggio di ritorno, nel tratto SavonaGenova, Pertini incontrerà per brevi istanti, venuto a portargli il saluto dei compagni e degli amici della Liguria, l’avvo[...]

Brano: [...], anche lui sassarese, fu condannato dal Tribunale speciale a 15 anni di reclusione con un nucleo di aderenti a “Giustizia e Libertà”, mentre il figlio Renzo Giua (v.), fuggito giovanissimo dall'Italia, sarebbe morto nella difesa di Madrid. Saba era stato l’unico sassarese arrestato (e poi prosciolto) nel novembre 1930, quando era stato scoperto anche in Sardegna un gruppo collegato a G.L. tramite il repubblicano Cesare Pintus (v.) e il sardista Francesco Fancello (v.).

Peraltro, proprio in questo periodo crebbero gli espatrii clandestini verso la Corsica (12 fra il luglio e il settembre del 1937, 19 da quel settembre al gennaio 1938) e i fascisti dovettero ridare vita a due squadre d’azione per fronteggiare il malumore che serpeggiava a Sassari e a

Terranova Pausania (dove, nel corso di una spedizione punitiva, fu “purgato” il socialista Giovanni Brigaglia).

Lo scoppio della Seconda guerra mondiale vide la Sardegna nella scomoda posizione di “portaerei del Mediterraneo”, come Mussolini l’aveva definita proprio alla vigilia del conflitto.[...]