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Il segmento testuale Fondo Monetario è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 8Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 75

Brano: [...] questo canale dovrebbe salvare dal l’evaporazione 15 miliardi di metri cubi di acqua e valorizzarla per l’economia agricola.

Oggi il Sudan è indebitato per 3 miliardi di dollari U.S.A. e ogni ulteriore progetto di sviluppo deve essere cancellato. I guadagni con i quali i debiti su indicati dovevano essere coperti non si sono fatti vedere e quanto ne segue è ormai una routine; per non subire la bancarotta, il Sudan ha dovuto chiedere aiuto al Fondo Monetario. Le condizioni per un creditoponte di 260 milioni di dollari sono le seguenti: svalutazione della sterlina sudanese del 20 per cento; abrogazione delle sovvenzioni destinate ai generi alimentari di base; politica economica ancora più orientata verso l’esportazione. Mentre, grazie ai progetti sudanesi, le imprese occidentali hanno ottenuto grossi utili, il popolo sudanese adesso è chiamato a saldare il conto: i prezzi hanno raggiunto livelli astronomici, ma i sudanesi sono scesi in piazza e hanno costretto il presidente Numeiri a ritirare il decreto che aumentava i prezzi e a cambiare l'intero[...]

[...]tica economica ancora più orientata verso l’esportazione. Mentre, grazie ai progetti sudanesi, le imprese occidentali hanno ottenuto grossi utili, il popolo sudanese adesso è chiamato a saldare il conto: i prezzi hanno raggiunto livelli astronomici, ma i sudanesi sono scesi in piazza e hanno costretto il presidente Numeiri a ritirare il decreto che aumentava i prezzi e a cambiare l'intero gabinetto. Mentre la prima misura gli costerà l'aiuto del Fondo Monetario, l'altra metterà in pericolo la stabilità interna.

In modo ancora più duro il Fondo Monetario voleva procedere contro lo Zaire. Anche questo paese è indebitato di circa 3,5 miliardi di dollari, gran parte dei quali rappresentano debiti verso banche private occidentali. Circa i 3/4 delle rate da pagare sono destinate a banche private. Secondo i programmi di risanamento del Fondo Monetario (che non sono mai stati resi pubblici né accettati dallo Zaire), lo Stato avrebbe dovuto praticamente cedere la propria gestione finanziaria, nonostante che già attualmente la Banca centrale dello Zaire sia gestita da una poderosa delegazione del Fondo Monetario. [...] Già adesso la ormai affamatissima popolazione subisce ulteriori misure di austerità da parte del Fondo Monetario. L'intervento della Francia e del Belgio nella provincia di Shaba però ha messo in evidenza che, al limite, l'Occidente è disposto a difendere la politica del Fondo Monetario anche con mezzi militari.

Il Fondo Monetario si comporta in modo strettamente monetaristico, antisociale e, in fondo, contro lo sviluppo; da esattore senza scrupoli, come nel caso dello Zaire, anche a vantaggio di creditori privati occidentali che avevano avuto piena coscienza delle circostanze e non avevano altri obiettivi che un rapido profitto. Il Fondo Monetario sposta i costi di una politica di sviluppo errata dai creditori (che attraverso questa politica di sviluppo hanno guadagnato bene e che perciò, insieme ai loro consiglieri, devono considerarsi corresponsabili quanto i governi coinvolti). sulla maggioranza povera della popolazione. Completamente schizofrenico risulta il comportamento del Fondo Monetario in confronto alle dichiarazioni programmatiche della sua organizzazione sorella Banca Mondiale. Qui l'accento, anche se finora solo in teoria, è posto sullo sviluppo agricolo, sull’aiuto ai piccoli contadini quale unica strada verso una maggiore domanda di beni industriali e, perciò, di posti di lavoro nell’industria. Il Fondo Monetario fa invece esattamente il contrario: la popolazione impoverisce, il mercato interno si restringe e la svendita delle materie prime a buon mercato viene addirittura imposta. Ma il Fondo Monetario, che non è stato affatto creato per svolgere un tale ruolo di quasigoverno mondiale, decide la propria politica a porte chiuse. I paesi altamente indebitati dell'Africa, per i quali Sudan e Zaire fanno solo da esempio, non hanno nessuna possibilità di sottrarsi al diktat del Fondo Monetario che svolge una politica sociale e di sviluppo disastrosa. »

Neocolonialismo e terzomondismo

Il neocolonialismo, che supera di gran lunga il colonialismo storico come forma di sfruttamento delle risorse naturali e umane delle ex colonie, viene spesso chiamato in causa negli studi riguardanti il Terzo Mondo. Nella vastissima letteratura concernente tale argomento e nelle iniziative politiche o culturali che vengono prese nei paesi industrializzati nei riguardi del Terzo Mondo, è facile incontrare analisi e proposte che, di fatto, costituiscono una copertura ideologica del neocolonialismo.[...]

[...]zione deH'opinione pubblica democratica sulle condizioni delle ex colonie, ne descrivono con abbondanza di particolari il « mancato sviluppo », quindi le guerre, le carestie, i genocidi ecc. da ciò derivanti, evitando però di mettere in luce la causa prima di questi stessi fenomeni, ossia il meccanismo di sfruttamento capitalistico fondato sulla « divisione internazionale del lavoro » e le funzioni svolte a questo fine dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario. L'ideologia « terzomondista » fornisce del Terzo Mondo (e del cosid

detto Quarto Mondo, comprendente i paesi ridotti in condizioni ancor peggiori) immagini catastrofiche e un quadro caotico che sfugge alla comprensione dell’uomo della strada ma serve a suscitare in lui reazioni emotive, sia di razzismo e di paura, sia di protesta morale e umanitaria quando si verificano certi eccessi. Fra i lavoratori del mondo industrializzato viene così coltivata l’illusione di essere « diversi », di godere i frutti del progresso tecnologico e di doverli far arrivare, semmai, alle misere popolazioni che[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 73

Brano: Neocolonialismo

sto ha visto nascere, al posto delle vecchie colonie, numerosi nuovi Stati formalmente indipendenti e sovrani che, in breve tempo, hanno portato a triplicarsi il numero di paesi membri dell’O.N.U. (v.), il cosiddetto « Parlamento mondiale degli Stati ». Se nel 1945, quando fu creata, questa organizzazione contava 51 Stati membri, nel 1980 il numero era salito a 152.

Banca Mondiale e Fondo Monetario

Con il dissolversi dei vecchi imperi coloniali, i loro rapporti economici (che aH’interno di ogni impero erano di tipo bilaterale, tra metropoli e colonie) vennero fatti confluire in un comune organo multilaterale, la International Bank for Reconstruction and Development (Banca Internazionale per la Ricostruzione e i/o Sviluppo, I.B.R.D.), detta Banca Mondiale, e ne\VInternational Monetary Fund (Fondo Monetario Internazionale, I.M.F.). I due istituti sovranazionali vennero creati simultaneamente all’O.N.U. quali organi « di cooperazione monetaria ed economica » tra i paesi membri e non aderenti al Consiglio per il mutuo aiuto economico {R.G.W.), creato per gli stessi motivi dall’U.R.S.S. con i paesi da essa controllati.

In realtà, queste nuove istituzioni avevano il compito di assicurare alle superpotenze il dominio economico sugli altri Stati, a cominciare da quelli nati dalle ex colonie. Nel momento in cui il rapporto bilaterale precedentemente intrattenuto da ogni singolo Stato imperialista co[...]

[...]si determinava un sistema economico unico, al quale partecipavano attivamente l’intera comunità degli Stati ex colonialisti nonché quelli che all’epoca del colonialismo erano privi di colonie (come la Svezia) o ne erano stati spossessati (come la Germania e l’Italia). Ma mentre in seno alI’O.N.U. veniva fatto valere il principio della democrazia borghese formale (un voto per ogni Stato membro), la struttura decisionale della Banca Mondiale e del Fondo Monetario veniva basata sul principio della quantità di capitale conferito: in altri termini, agli Stati membri veniva riconosciuto un potere decisionale commisurato al capitale da ciascuno di essi apportato, sulla base del rispettivo peso reale nel mercato mondiale. Si aveva così, in luogo del dominio coloniale diretto, sostenuto da forze

di occupazione coloniali, un dominio indiretto basato fondamentalmente sul controllo dei flussi finanziari da parte dei paesi « ricchi » nei confronti dei paesi « poveri » o « sottosviluppati » o « in via di sviluppo ». Un dominio che però non escludeva, in caso d[...]

[...]sostenuto da forze

di occupazione coloniali, un dominio indiretto basato fondamentalmente sul controllo dei flussi finanziari da parte dei paesi « ricchi » nei confronti dei paesi « poveri » o « sottosviluppati » o « in via di sviluppo ». Un dominio che però non escludeva, in caso di necessità, il ricorso alle forme tradizionali di intervento militare e politiche.

Grazie alla ingente mole di capitali amministrati dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario, questi due enti assumevano le funzioni di una grande burocrazia sovranazionale per la raccolta, l’impiego produttivo e la combinazione (tra capitale pubblico di Stato e capitale di banche private) di capitali da investire nei paesi destinatari. Negli anni Cinquanta e Sessanta, gli investimenti furono prevalentemente destinati allo sfruttamento intensivo e indiscriminato delle risorse agricole e minerarie dei paesi sottosviluppati. Con ciò, si rispondeva alle richieste delle industrie dei paesi industrializzati e, nello stesso tempo, secondo i calcoli della Banca Mondiale, l’esportazione dell[...]

[...]to delle risorse agricole e minerarie dei paesi sottosviluppati. Con ciò, si rispondeva alle richieste delle industrie dei paesi industrializzati e, nello stesso tempo, secondo i calcoli della Banca Mondiale, l’esportazione delle loro risorse primarie avrebbe assicurato ai paesi esportatori le maggiori entrate possibili. L’aumento continuo di tali entrate era d'altra parte imposto ai paesi sottosviluppati quale conseguenza della loro adesione al Fondo Monetario, dove veniva sorvegliato il tasso di cambio delle valute dei paesi membri. Questi paesi si vedevano obbligati a procurarsi valuta estera (ricavata appunto dalle esportazioni) per impiegarla a sostenere i cambi delle rispettive monete, condizione indispensabile per non essere esclusi dal mercato mondiale.

Grazie al sistema decisionale vigente nella Banca Mondiale e nel Fondo Monetario, nonché al controllo esercitato da questi complessi burocratici, la minoranza costituita dai paesi industriali potè non solo mantenere il proprio controllo, ma assicurarsi una posizione di crescente egemonia economica nei confronti dei paesi ex coloniali, quindi assicurarsene il dominio.

I paesi industriali non sarebbero stati in grado di mantenere e sviluppare il loro dominio sugli altri se avessero operato separati e in concorrenza tra loro (come nell’epoca dell'imperialismo), cioè in una situazione di libero mercato mondiale. Nelle mutate condizioni storiche, le nuove forme neocoloniali[...]

[...]); poi V International Development Agency o I.D.A.; nel

1977 YArabian Development Bank; infine Ylnternational Finance Corporation. Il dominio economico dei paesi industrializzati trovava ulteriore consolidamento nel trattato del G.A.T.T. (General Agreements on Tariff and Trade, Accordo generale sulle tariffe e gli scambi) concluso nel 1947 allo scopo dr fissare le clausole commerciali obbligatorie per tutti i membri della Banca Mondiale e del Fondo Monetario.

A partire dal 1962 (in seguito alla crisi di Cuba) il G.A.T.T. fu sempre più palesemente usato quale strumento per la conservazione e il miglioramento delle clausole a favore delle dieci potenze mondiali più industrializzate e soprattutto quale strumento per attuare una politica di protezionismo a beneficio degli U.S.A. (Kennedy Round). Per affiancare e meglio effettuare la loro politica di conservazione del regime di scambio ineguale nelle transazioni aH’interno del G.A.T.T. ricorrendo a mezzi extraeconomici, nel 1962 gli Stati industrializzati concertarono un’azione comune detta Convert[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 74

Brano: Neocolonialismo

venissero denunciati e discussi ripetutamente in seno all’O.N.U. e nelle sue sottoorganizzazioni, i paesi colpiti non potevano trovare in questa sede alcuna possibilità di difesa: trattandosi di problemi risultanti dal particolare flusso di capitali fra « centro » e « periferia », le relative soluzioni potevano essere studiate e adottate solo in seno agli organi economici (Banca Mondiale e Fondo Monetario). Ma qui la maggioranza degli Stati membri veniva a trovarsi costantemente in minoranza e senza voce in capitolo, con il risultato di lasciare piena libertà di azione alle potenze industrializzate economicamente dominanti.

Iniziative contro il neocoloniatismo

Dopo le conferenze di Bandung (v.) del 1955 e dèi Cairo del 1958, ma soprattutto a partire dal 1964, con la convocazione óeW'U.N.CJ.A.D. (United Nations Conference on Trade and Development) costituitasi quale sottoorganizzazione dell’O.N.U., cominciò a farsi strada il tentativo del cosiddetto Gruppo 77 (che nel 1980 comprendeva già[...]

[...]ndustrializzati hanno indotto per assicurarsi un sempre più largo mercato di consumo. L’urbanizzazione determinata dalle immigrazioni interne della manodopera rurale spinta dalla fame e attratta dal mito del « benessere », oltre a determinare l’abbandono delle campagne e un crescente aggravamento della situazione agricola, ha creato in molti centri situazioni di indescrivibile miseria.

Due esempi: Sudan e Zaire

« La più recente vittima del Fondo Monetario — scrive Andreas Banziger in un servizio da Nairobi apparso sulla Franckfurter Rundschau (quotidiano socialdemocratico) del 27.8.1979 — è il Sudan. Questo paese sottopopolato del Nilo si è fatto vendere giganteschi progetti di sviluppo che dove

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 728

Brano: [...]Africa.

Questo voltafaccia e i suoi comportamenti dittatoriali finirono tuttavia per isolarlo all’interno del Sudan, nelle stesse fila dell’esercito (dove continuava ad avere una certa influenza la sinistra) e nelle provincie del Sud, dove iniziò una lotta armata guidata dal Fronte di liberazione autonomista. Scioperi e dimostrazioni popolari si ebbero nell’agosto 1979 contro la crescente miseria e il rincaro dei generi alimentari imposto dal Fondo Monetario Internazionale (v. Neocolonialismo), ma l’opposizione trasse vigore, nel settembre 1983, principalmente dalla introduzione della “legge islamica” (la cosiddetta Sharia) in tutto il territorio dello Stato, misura che fece insorgere le popolazioni del Sud, decisamente ostili a questo processo di islamizzazione. Nimeiry si trovava in visita ufficiale a Washington allorché, il 6.4.1985, un colpo di stato militare capeggiato dal generale Abderrahman Sewar Dahab lo estrometteva dal potere, con l’appoggio della popolazione di

Da sinistra: il dittatore Nimeiry ricevuto dal presidente Reagan in occ[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Fondo Monetario, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---U.S.A. <---colonialismo <---O.N.U. <---Terzo Mondo <---U.R.S.S. <---ideologica <---imperialismo <---neocolonialismo <---Abdel Khalek Mahgioub <---Abderrahman Sewar Dahab <---Agraria <---Camp David <---Corriere della sera <---Diritto <---Diritto del mare <---Dollar Sustainement Agreements <---G.A.T.T. <---I.B.R.D. <---I.D.A. <---I.M.F. <---In particolare <---Industriai Development Orga <---International Development <---Kennedy Round <---Monetary Fund <---Nations Industriai Development <---O.P.E.C. <---Partito del progresso <---Patto di Monaco <---Piano Kenana <---Pratica <---R.G.W. <---Tecnologia <---Tecnologie <---V International Development Agency <---Ylnternational Finance Corporation <---autonomista <---capitalismo <---colonialisti <---d'Avorio <---dell'Africa <---ideologia <---imperialista <---nazionalismo <---nazionalsocialista <---nazista <---nazisti <---neocolonialiste <---neocoloniatismo <---protezionismo <---razzismo <---separatista <---separatiste <---separatisti <---socialisti <---tecnologia <---tecnologico <---tecnologie <---terzomondismo <---terzomondista <---weimariana