Brano: [...]lpo di stato del

25.7.1943, i tedeschi avevano in Italia 8 divisioni, di cui 4 in Sicilia (la 1a paracadutisti, la Divisiohe motorizzata « Siziliep », la Divisione corazzata « Hermann Goering » e la 29a corazzata) ; una divisione di fanteria, la 90a, in Sardegna; la 26a corazzata in Campania; la 16a corazzata nelle Puglie e la 3a granatieri motorizzata in Toscana. Tutte queste unità dipendevano dall’Oberbefehlshaber Sud, alla cui testa era il Feldmaresciallo Kesselring. Esistevano inoltre numerosi gruppi di militari tedeschi e altro personale nazista sparsi in diverse località e in parte con abiti civili, inquadrati in raggruppamenti autonomi con le attribuzioni più diverse: difesa contraerea, protezione di campi d’aviazione, ferrovie, comandi tappa, polizia. Si trattava di una vera « quinta colonna » abilmente mimetizzata, con nuclei e diramazioni nei centri vitali della penisola e che, nella sola Roma, comprendeva circa 6.000 agenti dei servizi informativi politici e militari dello stato maggiore nazista e della Gestapo. Complessivamente la forza numerica[...]

Brano: Valenzi, Maurizio

berò Cecina dove già operavano le S.A.P. locali. Quindi proseguì in direzione di Rosignano Solvay che venne liberata il 2 luglio, mentre

il Comando tedesco (con lo stesso Feldmaresciallo Kesselring) si era insediato in Rosignano Marittima, trasformata in un caposaldo fortificato che per alcuni giorni bloccò l’avanzata degli Alleati.

Il 45 luglio due squadre della Brigata (che intanto aveva assunto il nome del commissario Fantozzi, caduto in combattimento), rispettivamente comandate dal sottotenente Bruno Ceppatelli (Biondo) e dal maresciallo artificiere Umberto Aiello, senza subire perdite riuscirono a snidare i tedeschi da due postazioni di mitragliere pesanti e cannoncini lasciate di retroguardia dal nemico. Tuttavia gli Alleati decisero di ritirare le loro avanguardie e di distrug[...]

Brano: [...]el cimitero di Stia.

I precedenti

Con l’inizio della primavera del 1944 si era estesa la presenza dei partigiani nell’alto Casentino e nella vallata del Bidente, fra la provincia di Forlì, dove operava la Brigata “Romagna”, e quella di Arezzo dove erano sorti altri gruppi, tra cui una formazione che aveva preso il nome di Faliero Pucci (v.).

In quello stesso periodo, stabilizzatosi il fronte a Cassino, il Comando tedesco facente capo al Feldmaresciallo Kesselring cominciava a predisporre i piani per una linea arretrata di difesa che avrebbe attraversato tutto l’Appennino Toscoromagnolo (Linea Gotica). In questo quadro, seguendo una prassi tipica e costante della loro condotta di guerra, i nazisti ritenevano che il modo migliore per assicurarsi la piena disponibilità logistica della zona e la sicurezza lungo le strade secondarie (essendo quelle principali inagibili per i continui bombardamenti e mitragliamenti degli Alleati) fosse di trasformare il territorio in “terra bruciata”. Ciò significava cacciarne a forza e con il terrore gli abitanti, distrugg[...]

Brano: [...]ppeglia di Pescaglia.

Prime rappresaglie

La sconfitta di Forno non smorzò la combattività dei resistenti, tanto più che la situazione generale si mostrava nel complesso molto favorevole: a Viareggio la sede del fascio era stata chiusa e, dalla metà di giugno, iniziarono partenze precipitose di fascisti repubblichini. In concomitanza con questi eventi si preannuncio però un nuovo giro di vite nella strategia nazifascista.

Il 17.6.1944 il Feldmaresciallo Kesselring (v.) diramava un’ordinanza che, fra l’altro, diceva: « Per conseguire il successo vai meglio un errore nella scelta dei mezzi che un'omissione o una trascuratezza [...] le bande devono essere attaccate e distrutte ».

Da ora in poi all’azione partigiana si risponderà in modo sempre più rabbioso. Ne fu tragico esempio l’uccisione di Amos Paoli di Riomagno: giovane invalido, arrestato dopo che in casa Paoli (da tempo centro di organizzazione partigiana) erano state trovate armi, fu seviziato e lusingato con promesse di liberazione, infine trucidato per non aver voluto fare il nome dei compagn[...]