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Il segmento testuale F.L.N. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 34

Brano: [...]osì costituito il Comité Révolutionnaire d’Unité et d'Action (C.R.U.A. ■= Comitato Rivoluzionario di Unità e di Azione). La parola d’ordine del C.R.U.A. fu chiara e precisa: «solo la lotta armata e la rivoluzione sociale possono darci l’indipendenza»; e il partito diveniva lo strumento per l’insurrezione popolare; attraverso la ricerca di una vasta unità d’azione che, nel 1954, doveva portare alla costituzione del Front de Libération National e (F.L.N. = Fronte di Liberazione Nazionale). Fondatori del

C.R.U.A. furono Ben Biulaid, Didouche Mourad e Larbi Ben M'Hidi, morti successivamente in combattimento durante la guerra di liberazione; e Ben Bella, Biudiaf Bitat, Ait Ahmed, Khider, Belkacem Krim. Alle ore 0 dell’1.11.1954 l’insurrezione armata ebbe inizio con 40 azioni militari, che investirono tutta la zona a est di Costantina, i monti dell’Aurès e la Cabilia. Il 5 novembre si costituì l’esercito di liberazione nazionale (A.L.N.). Il proclama del F.L.N. chiamava il popolo alla lotta, perchè « l’Algeria non rimanga alla retroguardia del[...]

[...]A. furono Ben Biulaid, Didouche Mourad e Larbi Ben M'Hidi, morti successivamente in combattimento durante la guerra di liberazione; e Ben Bella, Biudiaf Bitat, Ait Ahmed, Khider, Belkacem Krim. Alle ore 0 dell’1.11.1954 l’insurrezione armata ebbe inizio con 40 azioni militari, che investirono tutta la zona a est di Costantina, i monti dell’Aurès e la Cabilia. Il 5 novembre si costituì l’esercito di liberazione nazionale (A.L.N.). Il proclama del F.L.N. chiamava il popolo alla lotta, perchè « l’Algeria non rimanga alla retroguardia delle lotte di liberazione dei popoli » (era di pochi mesi prima la sconfitta della Francia a Dien Bien Phu, in Indocina), «per la conquista deil’indipendenza completa e per la costruzione di uno stato sovrano democratico e sociale ». Dichiarando guerra alla Francia, il F.L.N. affermava di essere disposto anche a trattative con il governo francese, a condizione che si « riconoscesse la nazionalità algerina, abolendo tutti i decreti in base ai quali l’Algeria è dichiarata terra francese; si liberassero tutti i detenuti politici e si aprissero negoziati con gli unici rappresentanti del popolo algerino (il F.L.N.). La risposta francese fu negativa e sprezzante. II F.L.N. venne ufficialmente definito un « gruppo di banditi » che poteva essere facilmente disperso con alcune azioni di normale rastrellamento militare. In realtà, nel primo anno di guerra, le azioni militari del F.L.N. non apparirono ai francesi molto preoccupanti: l’A.L.N. si limitò ad alcune azioni di guerriglia e di sabotaggio, e la guerra pareva un fatto limitato a ' gruppi di élite, estraneo al sentimento delle masse. Ma la realtà era ben diversa: il F.L.N. stava mettendo a punto il suo apparato organizzativo su un piano politico e militare.

L’esercito di liberazione

Agli inizi del 1955 l’Algeria venne divisa in 6 Willayas (grandi regioni politicomilitari) e il F.L.N. si insediò solidamente nelle zone da cui era partita l’insurrezione dell’1 novembre. I contadini poveri dell’Aurès, della Cabilia, del Costantinese costituirono l’ossatura della lotta armata e l’anima del movimento politico. Il 20.8.1955 ebbe inizio la prima grande offensiva partigiana e il successivo 1 ottobre si aprì un secondo fronte militare nella regione di Orano, dove i monti di Tlemcen e Traras, al nord, e quelli di Ksour, al sud, divennero la base di nuovi reparti della A.L.N.. Le « Willayas » furono poste al comando di un colonnello — il massimo grado consentito nella A.L.N. — e divi[...]

[...], assegni e pensioni venivano fissati, senza serie disparità di trattamento, in rapporto alle funzioni. L’A.L.N. si diede Una rigida disciplina militare. Parallelamente ai combattenti delle unità regolari cominciarono ad operare i mussebilin, ossia i resistenti nelle organizzazioni clandestine delle zone non occupate; e i fidehin, speciali reparti di sabotatori, operanti nelle zone occupate.

Pochi mesi dopo l’apertura di un secondo fronte, il F.L.N. conseguì i primi significativi successi politici: l’U.D.M.A. di Ferhat Abbas (dicembre 1955) e l’Associazione degli Ulema (gennaio 1956) aderirono alla lotta armata, si sciolsero in quanto tali ed entrarono a far parte del F.L.N.. La « ribellione » entrava così in una fase di guerra stabile, nazionale e popolare, contro l’invasore francese. Il 1956 e il 1957 furono due anni decisivi della guerra di liberazione. In questo periodo

il F.L.N. consolidò il suo potere nelle zone liberate, ottenne l’adesione alla guerra delle più larghe masse della città e della campagna, diede vita a una serie di organizzazioni

operaie (U.G.T.A.), studentesche (U.G.E.M.A.), e del ceto medio (U.G.C.A.), che allargarono il collegamento tra azione militare e azione politica; perfezionò la sua piattaforma di lotta.

Primo congresso del F.L.N.

Il 20.8.1956 si tenne, nella valle di Soumman, il primo congresso del

F.L.N.. Il documento finale — « piattaforma politicomilitare per assicurare il trionfo della rivoluzione nella lotta per l’indipendenza nazionale » — fissò quattro obiettivi principali: 1) la formazione di uno stato algerino sovrano; 2) l’elezione di un’Assemblea Costituente; 3) la riforma agraria; 4) la realizzazione dell’unità del Maghreb. Come obiettivi immediati, lo stesso documento indicava la massima politicizzazione delle unità combattenti, cosa che portò alla nomina di un « commissario politico » in ogni unità; alla costituzione di sezioni del

F.L.N. in ogni centro abitato; alla fondazion[...]

[...]lotta per l’indipendenza nazionale » — fissò quattro obiettivi principali: 1) la formazione di uno stato algerino sovrano; 2) l’elezione di un’Assemblea Costituente; 3) la riforma agraria; 4) la realizzazione dell’unità del Maghreb. Come obiettivi immediati, lo stesso documento indicava la massima politicizzazione delle unità combattenti, cosa che portò alla nomina di un « commissario politico » in ogni unità; alla costituzione di sezioni del

F.L.N. in ogni centro abitato; alla fondazione di un giornale del F.L.N. (il Moudjahid); all’inizio di un’attività internazionale presso i governi amici e alle Nazioni Unite; alla costituzione di un Consiglio della rivoluzione (C.N.R.A.) di 34 membri 3 di un Esecutivo (C.C.E.) di 5 membri. Furono infine fissate dal congresso alcune norme di governo per i territori liberati e per quelli ancora occupati, concernenti il reclutamento militare, l’amministrazione della giustizia, i rifornimenti, l'esazione delle imposte, ecc..

Alla fine del 1956 la saldatura tra

F.L.N. e popolo algerino era completa. Lo sciopero generale dell’1.11. 1956 ad Algeri (che doveva ripet[...]

[...]rnazionale presso i governi amici e alle Nazioni Unite; alla costituzione di un Consiglio della rivoluzione (C.N.R.A.) di 34 membri 3 di un Esecutivo (C.C.E.) di 5 membri. Furono infine fissate dal congresso alcune norme di governo per i territori liberati e per quelli ancora occupati, concernenti il reclutamento militare, l’amministrazione della giustizia, i rifornimenti, l'esazione delle imposte, ecc..

Alla fine del 1956 la saldatura tra

F.L.N. e popolo algerino era completa. Lo sciopero generale dell’1.11. 1956 ad Algeri (che doveva ripetersi per otto giorni, dal 26 gennaio ai 4 febbraio del 1957) dimostrò che l’azione politica e di lotta del

F.L.N. aveva ormai radici profonde anche tra le masse urbane. Sempre negli stessi mesi, l’A.L.N. toccò l’altissima cifra di 100.000 combattenti regolari. Questo profondo legame tra F.L.N. e popolo fu la ragione principale dello scacco subito dai francesi, nel tentativo di reprimere quella che essi continuavano a chiamare una « ribellione ».

La repressione francese.

I « pieni poteri » dati al governo Mollet, dopo il suo cedimento di fronte alle pressioni dei coloni francesi in Algeria, avevano portato alla messa in opera di un inaudito apparato repressivo. Gli effettivi militari salirono a 400.000 uomini; entrò in funzione la tortura e l'internamento degli algerini nei campi di concentramento raggiunse un



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 35

Brano: [...]ramenti di cavi elettrici ad alta tensione (la Linea Morice), al fine di privare l’A.L.N. dei rifornimenti del Marocco e della Tunisia. Iniziarono allora ad attuarsi quelle misure il cui bilancio tragico è racchiuso nelle seguenti cifre: 800.000 algerini uccisi, 200.000 torturati o resi invalidi, un milione di internati nei campi di concentramento, 300.000 costretti a fuggire dalla loro terra.

La repressione non fermò né indebolì la lotta del F.L.N., né riuscì a indebolirla l’applicazione della legge quadro 1957 che sostituiva il vecchio Statuto del 1947 e che concesse alcuni altri diritti agli algerini, ma sempre nel quadro dell’Algeria francese. Questa duplice politica della repressione e delle concessioni parziali (che gli algerini chiamarono del bastone e della carota), ebbe solo l’effetto di alimentare lo sciovinismo dei coloni francesi e di provocare, il 13.5.1958, la fine della Quarta Repubblica e l’avvento al potere del generale De Gaulle (v.J. Paradossalmente, col colpo di stato, i francesi lanciarono la parola d'ordine della « [...]

[...]ncessioni parziali (che gli algerini chiamarono del bastone e della carota), ebbe solo l’effetto di alimentare lo sciovinismo dei coloni francesi e di provocare, il 13.5.1958, la fine della Quarta Repubblica e l’avvento al potere del generale De Gaulle (v.J. Paradossalmente, col colpo di stato, i francesi lanciarono la parola d'ordine della « fraternizzazione » con gli arabi, nel tentativo di disorientare la lotta degli algerini. La risposta del F.L.N. fu decisa: « La

lotta continua fino al riconoscimento dell’indipendenza ». A ribadire ogni rifiuto di compromesso, il 25.8.1958 il F.L.N. portò, attraverso la forte Federazione di Francia degli emigrati algerini, la guerra sul territorio metropolitano francese, con atti di sabotaggio e di terrorismo, attacchi alle caserme di polizia e manifestazioni di massa. Inoltre, il 19 settembre, l’esecutivo del Consiglio della rivoluzione venne trasformato in governo provvisorio della Repubblica algerina (G.P. R.A.). Presidente del consiglio fu nominato Ferhat Abbas, vicepresidente Ben Bella, detenuto in Francia con altri cinque compagni, a seguito di un brigantesco rapimento operato il 22.10.1956, mentre si recava a Tunisi. La costituzio[...]

[...] lasciò cadere le proposte dei francesi. NeH'inverno 195859 ebbe inizio la più colossale azione militare di tut

ta la guerra: l’operazione Brumaire. I francesi vi impegnarono 100.000 uomini dotati di armamento pesante, carri armati e aerei, mentre altri

200.000 uomini vennero impegnati nella più massiccia azione di rastrellamento fino allora intrapresa. L’obiettivo era quello di distruggere l’A.L.N. e stroncare definitivamente la forza del F.L.N. nelle città e nei villaggi. L’offensiva tu un fallimento. A conclusione della campagna invernale, l’A.L.N. teneva intatti i suoi effettivi e riprendeva l’iniziativa, mentre nelle città si moltiplicavano gli atti di sabotaggio.

Nel frattempo il G.P.R.A. conseguì

il primo successo diplomatico alrO.N.U. dove, nel corso dell’Assemblea generale, 35 paesi si schierarono a favore della mozione che chiedeva la cessazione del fuoco in Algeria. Alla fine del 1959 la guerra giunse così a una svolta. La resistenza popolare, la pressione internazionale e l’alto costo finanziario della guerra resero [...]

[...]oloni prevalse e i francesi lasciarono cadere la risposta algerina. Dalla fine del

1959 al giugno del 1960 il generale Challe scatenò sette offensive militari il cui obiettivo dichiarato era sempre quello di distruggere l’A. L.N.. Alla loro conclusione, ancora una volta, l’esercito algerino era solidamente impiantato nelle zone liberate.

La nuova sconfitta militare indusse il governo francese a una presa di contatto non ufficiale con

il F.L.N., e questa ebbe luogo a Melun, dal 25 al 29 giugno del 1960.

I colloqui non sortirono alcun esito, a causa dell’intransigenza francese sulla questione decisiva dell’indipendenza. Ma ormai la situazione era profondamente mutata. La XIV Assemblea generale delle Nazioni Unite vide 63 paesi votare a favore dell’indipendenza algerina. Dal canto suo, il F.L.N. decise di passare all’azione diretta e di massa nelle città, con parole d’ordine insurrezionali.

La conquista dell’indipendenza

A partire dall’11.12.1960, Algeri, Orano, Blida e Costantina furono teatro delle prime azioni insurrezionali. Costretto a fronteggiare la lotta nelle città, l’esercito francese ce

Partigiani algerini (1958)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 36

Brano: [...]epubblica algerina passano in rivista un reparto dell'A.LN.

dette alla pressione dell’A.L.N.; concentrò le sue forze intorno alle basi strategiche, agli oleodotti, alle fortezze, lasciando all’esercito partigiano piena libertà di sviluppare, in tutto il paese, offensive audaci e determinanti ai fini del mutamento della situazione militare. L’8 maggio, il 5 luglio, il 17 ottobre del 1961 furono le tappe principali di una offensiva generale del F.L.N. e del suo esercito, offensiva che toccò il suo apice l’1 novembre, proclamato « giornata nazionale » per l’insurrezione. Forte del totale appoggio popolare, dei successi militari, della crescente solidarietà internazionale (il G.P.R.A. era ora riconosciuto da 30 paesi), nell’estate del 1961 fu il F.L.N. a prendere l’iniziativa di avviare trattative con

il governo francese. Questi accettò e le trattative ebbero inizio a Evian (20 maggio 13 giugno) per continuare a Lugrin (2028 luglio). I negoziati fallirono, a causa della richiesta francese di separare il Sahara dall’Algeria e di ottenere inoltre particolari privilegi economici per la minoranza francese; ma causa del fallimento fu soprattutto

il contemporaneo putsch militare, diretto da Challe in Algeria. La conclusione che ne trassero gli algerini fu che era necessario intensificare ulteriormente la lotta armata e insurrezionale.

L[...]

[...]terna, ossia dalla disfatta politicomilitare dei francesi, ridotti ormai alla sanguinosa, ma impotente azione terroristica dell’O.A.S.. In tale situazione De Gaulle fu costretto ad accettare i nuovi negoziati; questi, dopo essersi prolungati segretamente per più mesi, entrarono in una fase attiva dal 12 al 19.2.1962 a Rousses e, successivamente, dal 7 al 18 marzo a Evian.Gli accordi di Evian stabilirono la cessazione del fuoco; riconobbero

il F.L.N. come unico interlocutore valido, la nazione e lo Stato algerino come entità autonome e indipendenti; costituirono infine un governo provvisorio, che preparò le modalità di accesso all’indipendenza. La guerra giungeva così a conclusione, con la netta vittoria delle forze nazionaliste algerine.

La costruzione dello Stato

Come ogni movimento nazionale che lotti contro l’imperialismo, anche quello algerino era stato sostenuto da forze sociali diverse e contrapposte, che si muovevano con orientamenti e obiettivi spesso contrastanti: la conclusione della guerra lasciava, pertanto, aperti e in[...]

[...]tti i problemi della costruzione del nuovo Stato indipendente, Nel maggio 1962, mentre era in corso l’evacuazione delle truppe francesi e si avevano gli ultimi tentativi dell’O.A.S. di scatenare il terrore, il Consiglio nazionale della rivoluzione si riunì a Tripoli e approvò un programma, estremamente avanzato, per la costruzione del nuovo Stato. Il programma di Tripoli affermava infatti che la rivoluzione democratica e popolare, operata dal

F.L.N., avrebbe portato « all’edificazione cosciente del paese nel quadro dei principi socialisti e di un potere nelle mani del popolo ». L’adesione al programma di Tripoli non fu certamente unanime da parte delle diverse componenti della rivoluzione algerina, saldate nel momento della lotta contro la dominazione straniera, ma destinate a scontrarsi sulle scelte di fondo dell’indipendenza. Questo fatto spiega, nelle sue linee generali, le due crisi alle quali andò incontro il F.L.N. dopo la proclamazione dell’indipendenza, avvenuta il 5.7.1962. La prima di queste crisi, esplosa appena pochi giorni d[...]

[...]dificazione cosciente del paese nel quadro dei principi socialisti e di un potere nelle mani del popolo ». L’adesione al programma di Tripoli non fu certamente unanime da parte delle diverse componenti della rivoluzione algerina, saldate nel momento della lotta contro la dominazione straniera, ma destinate a scontrarsi sulle scelte di fondo dell’indipendenza. Questo fatto spiega, nelle sue linee generali, le due crisi alle quali andò incontro il F.L.N. dopo la proclamazione dell’indipendenza, avvenuta il 5.7.1962. La prima di queste crisi, esplosa appena pochi giorni dopo tale proclamazione, vide la vittoria di Ben Bella e portò alla Costituzione dell’8.9. 1963, in cui si afferma che la « Repubblica algerina, democratica e

popolare, orienta la sua attività sulla via della edificazione del paese, conformemente ai principi del socialismo e dell’esercizio effettivo del potere del popolo, di cui i fellahin, le masse lavoratrici e gli intellettuali rivoluzionari costituiscono l’avanguardia ». Cominciando ad attuare immediatamente la Costituzi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 56

Brano: [...]biettivi finali della lotta: il MR13 indicava infatti come obiettivo finale il socialismo; mentre il P.G.T. poneva obiettivi democraticonazionali, volti a far convergere nella lotta contro sa dittatura e la dominazione degli ij.S.A. il più vasto schieramento popolare. Attualmente le divergenze tono state messe in disparte e le F.A.R. hanno ritrovato la loro originaria unità.

Venezuela

Nel Venezuela opera il Fronte di Liberazione Nazionale (F.L.N.) più noto, per la risonanza che hanno avuto nel mondo le vicende venezuelane. Con la cacciata del dittatore Jimenez, avvenuta nel 1958, si era costituito a Caracas un governo di concentrazione nazionale, con un programma democratico avanzato e chiari obiettivi antimperialisti, diretto da Betancourt, leader del partito Azione Democratica (A.D.), Ma nel giro di qualche mese l’A.D., cedendo alla pressione degli U.S.A., abbandonò il suo programma di nazionalizzazione delle compagnie petrolifere e iniziò un’azione repressiva nei confronti dei movimento popolare, culminata nei massacri di operai ne[...]

[...].), Ma nel giro di qualche mese l’A.D., cedendo alla pressione degli U.S.A., abbandonò il suo programma di nazionalizzazione delle compagnie petrolifere e iniziò un’azione repressiva nei confronti dei movimento popolare, culminata nei massacri di operai nell’agosto 1959. Nel 1960 l'ala sinistra dell’A.D. si scisse, dando vita al Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (M.I.R.) e promuovendo la lotta armata. Dopo esperienze alterne si costituì il F.L.N. cui aderirono, oltre al M.I.R., il Partito Comunista Venezuelano, gruppi studenteschi e alcune organizzazioni sindacali. Caratteristica del F. L.N. fu quella di non isolare la lotta armata dal lavoro di mobilitazione delle masse nelle città. Grazie a questo collegamento il F.L.N. può contare sull’appoggio di partiti legali, quali VUnione Repubblicana Democratica (U.D.R.) e VA.D.Opposizione, una nuova frazione di sinistra dell’A.D.. Il F.L.N. ha un esercito di

2.500 combattenti e si batte per un programma, i cui obiettivi sono « un governo rivoluzionario di unità nazionale » e la liberazione economica del; paese, che ha come perno la nazionalizzazione delle risorse petrolifere, oggi interamente in mano agli U.S.A..

Colombia

In Colombia la lotta armata di libe

razione nazionale ha conseguito alcuni risultati tipici della guerra partigiana: grazie al vasto appoggio delle masse contadine, essa ha portato alla costituzione di « zone libere », costituitesi in repubbliche autonome, quali quelle di Marquetalia, El Pato, Gaita[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 277

Brano: [...]a il governo francese si oppose alla sua partecipazione ai negoziati stessi, pur concedendogli di mantenere contatti, mentre si trovava ancora in stato di prigionia, con la delegazione algerina che conduceva le' trattative.

Firmati gli accordi di Evian, Ben Bella venne subito liberato (23.7. 1962). Rientrato in Algeria, creò a Orano un « ufficio politico » che rappresentava la corrente di sinistra nel Fronte di liberazione nazionale algerino (F.L.N.), in opposizione a quella più moderata del presidente del consiglio Ben Khedda (v.). I contrasti interni tra i diversi protagonisti della lotta di liberazione, all’indomani della proclamazione dell'indipendenza algerina (5.7.1962) Io videro infine prevalere.

Divenuto capo dello Stato e del governo dal 15.11.1962, Ben Bella instaurò un potere autoritario e — pare — accentrato sulla sua persona. Sotto il suo governo, l’8. 9.1963 venne approvata la Costitu

zione della repubblica algerina, di contenuto decisamente socialista. Destituito il 19.6.1965 da un colpo di mano militare guidato dal [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine F.L.N., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---A.L.N. <---Consiglio della rivoluzione <---Ben Bella <---C.N.R.A. <---Fronte di Liberazione Nazionale <---G.P.R.A. <---comunista <---fascismo <---italiana <---socialismo <---A.D. <---A.M.G.O.T. <---A.N.L. <---Agraria <---Alarico Imerit <---Allied Military Government Occu <---Asti I <---Ben Khed <---Ben M <---Biudiaf Bitat <---C.C.E. <---C.L.N. <---C.R.U.A. <---Challe in Algeria <---Che Guevara <---Comitato Rivoluzionario di Unità <---Diritto <---El Pato <---F.A.R. <---Federazione di Francia <---Forze Armate Ribelli <---Francia a Dien Bien Phu <---Front de Libération National <---G.I. <---G.P. <---Il F <---Il F L <---Il G <---Il G P <---L.D. <---L.N. <---La IV <---La XIV <---La guerra <---La lotta <---La prima <---Liberazione Nazionale <---Libération National <---M.I.R. <---M.T. <---Membro del Comitato <---Movimento Operaio <---Movimento Operaio Studentesco <---Movimento Rivoluzionario Liberale <---O.A.S. <---O.N.U. <---O.S. <---P.G.T. <---P.O. <---Partito Comunista Colombiano <---Partito Comunista Venezuelano <---Partito comunista <---R.A. <---Sistematica <---Storia <---U.D.M.A. <---U.D.R. <---U.G.C.A. <---U.G.E.M.A. <---U.G.T.A. <---U.M. <---U.S.A. <---Uomo Qualunque <---abbiano <---antifascista <---antifasciste <---antifascisti <---antimperialisti <---castristi <---comunisti <---costituzionalista <---d'Action <---fascista <---fascisti <---imperialismo <---imperialista <---italiani <---marxisti <---narcisismo <---nazionalista <---nazionaliste <---oltranzismo <---paracadutisti <---sciovinismo <---socialista <---socialiste <---socialisti <---sociaìcristiani <---terrorismo <---tigiana



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