Brano: [...]Alcuni deputati denunciano apertamente il complotto Gii stesa uomini del Governo non lo negano. Atcvm d eSfi’. forse, tono compiici del movimento natio nalutico militare.
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Vorrete voi cs&r* compiici dei più odiati nemici del proletariato ? Vorrete voi offrir? la vostra Vita che * preziosa per le vostre famiglie, per i vostri curi, per li ite* finitine rv.iijUiite proletari!, al ginwo >j#$ìi intereesi di
L’organo della F.G.S. pavese « Vedetta Rossa », diretto dal giovane socialista Ferruccio Ghinaglia, prende posizione contro le iniziative di intervento militare del governo in Asia Minore (maggio 1919)
Consigli di fabbrica, da un lato^ e nell’espulsione dei riformisti dall’altro. Un ordine del giorno astensionista, presentato dal delegato campano Santacroce, raccolse solo il voto del presentatore.
Tra l’estate e l’autunno del 1920 il Il Congresso dell'Internazionale comunista e l’occupazione delle fabbriche (v.) costituirono potenti fattori di accelerazione del processo di scissione del Partito socialista. I[...]
[...]quei caratteri già ricordati di maggiore unità e confronto dialettico, che ne facevano in definitiva una cosa diversa rispetto alla frazione astensionista del partito “adulto”. Salvo qualche dissidenza isolata, la Federazione giovanile si mosse compattamente sulla linea « consigli di fabbrica più epurazione del partito », che rappresentava una più ampia base di mediazione fra comunisti di tutte le tendenze.
La maggiore unità interna poneva la F.G.S.I. nelle condizioni migliori per incidere sulla battaglia di correnti in seno al P.S.I. e, in molte province, i circoli giovanili organizzarono in prima persona l’unità dei comunisti scissionisti a prescindere dalla pregiudiziale astensionista. Verso novembre questo tipo di iniziativa generò in seno alla F.G.S.I. una reazione che trovò sbocco nella costituzione di una frazione di minoranza per l’unità dei giovani socialisti. I “giovani unitari” (come vennero definiti) si concentravano soprattutto in Emilia, punto di forza del movimento e, da sempre, maggiormente legata alla tradizione riformista del socialismo italiano.
Il 6.12.1920 si riunì a Genzano (Roma) il Consiglio nazionale che condannò duramente la pratica frazionista della corrente filosocialista, rinviando ogni provvedimento disciplinare all 'VII I Congresso della Federazione, fissato per la fine di gennaio a Firenze.
Da Genzano fu l[...]
[...]ata alla tradizione riformista del socialismo italiano.
Il 6.12.1920 si riunì a Genzano (Roma) il Consiglio nazionale che condannò duramente la pratica frazionista della corrente filosocialista, rinviando ogni provvedimento disciplinare all 'VII I Congresso della Federazione, fissato per la fine di gennaio a Firenze.
Da Genzano fu lanciato alla Gioventù comunista d'Italia un appello che ricordava i punti salienti della recente storia della F.G.S.I.: la lotta per una nuova Internazionale dei lavoratori e l’azione di sabotaggio rivoluzionario durante la guerra. Fu quindi su una linea di continuità (e non di rottura) con il proprio passato che il Consiglio nazionale motivò la parola d'ordine « lotta spietata contro la socialdemocrazia e l’opportunismo unitario ». Sarà su questa stessa base che il successivo congresso vedrà (in modo esattamente opposto a quello verificatosi nel P.S.I.) i giovani socialisti uscire dalla Federazione, mentre l’apparato or
ganizzativo, il giornale e i circoli locali resteranno sostanzialmente in mano ai gi[...]
[...]le 15 ebbero inizio i lavori e sul podio della presidenza salì Gaetano Pilati (v.)f deputato socialista e presidente della Società di Mutuo Soccorso. Ma riuscì a pronunciare appena qualche parola, perché i congressisti si alzarono in piedi, fischiarono e poi, tutti insieme, cominciarono a scandire in coro « comunismo, comunismo ». Si consumava in quel momento una rottura storica fra due generazioni del movimento operaio italiano: i giovani della F.G.S.I., avvicinatisi alla politica con le battaglie contro l’impresa libica e poi contro la guerra mondiale, si distaccavano apertamente dal tronco dell’organizzazione socialista per aderire all'Internazionale di Mosca e al nuovo Partito comunista d’Italia, fondato due settimane prima a Livorno (v.). Come s'è visto, per una gran parte di quei giovani non si trattava di una conversione dell’ultima ora né di una conquista recente, ma era il punto d’arrivo di una lenta e graduale maturazione politica: al convegno tenuto a Imola dalla frazione comunista del P.S.I. nel novembre dell’anno precedente, il[...]
[...]alista per aderire all'Internazionale di Mosca e al nuovo Partito comunista d’Italia, fondato due settimane prima a Livorno (v.). Come s'è visto, per una gran parte di quei giovani non si trattava di una conversione dell’ultima ora né di una conquista recente, ma era il punto d’arrivo di una lenta e graduale maturazione politica: al convegno tenuto a Imola dalla frazione comunista del P.S.I. nel novembre dell’anno precedente, il segretario della F.G.S.I. Luigi Polano era seduto alla presidenza accanto a Egidio Gennari e, nella stessa occasione, insieme a 420 Sezioni del P.S.I. erano stati rappresentati anche 85 circoli giovanili. Due settimane prima del Congresso di Firenze, dalia tribuna del teatro San Marco di Livorno, dove si era svolto il congresso di fondazione del P.C.d’I., lo stesso Polano aveva anticipato l’adesione entusiastica della Gioventù socialista al nuovo partito, affermando a chiare lettere: