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Il segmento testuale F.G.C. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 454

Brano: [...]trò per la prima volta Gramsci il 5.12.1920 a Biella, in occasione di una riunione locale della Frazione.

Livornismo

Nel gennaio 1921 fu tra i promotori del P.C. d’I. a Biella, entrando a far parte della Segreteria federale della Federazione giovanile comunista d’Italia e collaborando al settimanale provinciale del nuovo partito, “Il Bolscevico”. A un convegno regionale giovanile conobbe Luigi Longo (v.), membro del Comitato centrale della F.G.C.I. e già dirigente regionale della Frazione comunista.

« Lettore assiduo deM’“Ordine Nuovo” — scriverà in seguito Secchia a proposito di Longo, con parole che si addicono alla sua stessa esperienza — nutriva una grande stima per Antonio Gramsci ma, come molti altri giovani comunisti di Torino e di tutta Italia, era attratto dalla forte personalità di Amadeo Bordiga e dalle sue posizioni di estrema sinistra” (voce Longo, Luigi, in questa Enciclopedia, voi. III).

Il biennio “nero”, quello che vide l’ascesa al potere del fascismo, fu decisivo per la preparazione politica di Secchia: tra le [...]

[...]o le bande fasciste (Secchia era, come Longo, in contrasto con la Direzione bordighiana sulla non partecipazione dei comunisti al movimento degli “Arditi del popolo”), dopo la marcia su Roma si impegnò nell’attività clandestina, redigendo il foglio “L’uomo che ride”; arrestato e incarcerato per due settimane nel quadro della “battuta anticomunista” del 1923, fu costretto a recarsi a Milano. Qui, mentre lavorava come muratore, fu segretario della F.G.C. milanese, membro del Comitato centrale della F.G.C.I. e collaboratore de “La Voce della Gioventù”, diretta da Longo. Ma il peso che assunse nel P.C.I. la frazione di destra (Tasca) portò a un “rinnovamento” dell’apparato giovanile: Secchia fu costretto a emigrare clandestinamente in Francia (dicembre 1923), dove visse facendo il manovale senza tuttavia rinunciare alla milizia politica. Nel maggio 1924, neH’imminenza del V Congresso delTInternazionale Comunista, Longo lo richiamò in Italia; delegato al congresso di Mosca, Secchia si trattenne nell’U.R. S.S. per quaranta giorni, conoscendo direttamente una gran parte dei gruppi dirigenti dell’I.[...]

[...]e grandi scelte Secchia fu ancora con la sinistra (rappresentata da Bordiga), contro il centro (Pai miro Togliatti) e la destra (Tasca) che dirigevano il P.C. d’I. grazie all’“atto di autorità” con cui l’I.C. nel giugno 1923 aveva escluso la maggioranza dal Comitato esecutivo del partito. Al ritorno in Italia lavorò per qualche mese come operaio alla FIAT.

Dagli scontri interni tra le frazioni uscì verso la fine del 1924 come segretario della F.G.C. torinese; lasciò la fabbrica e divenne “rivoluzionario professionale”. Nel corso del 1925 fu per alcuni mesi segretario della Federazione di Biella (v.). Di fronte alla costituzione del “comitato d’intesa” promosso dà un gruppo della sinistra, egli — con la grande maggioranza della F.G.C.I. e con il segretario Longo — condivise l’accusa di frazionismo organizzato mossa ai “bordighiani” dal nuovo centro dirigente del P.C. d’I. e si distaccò dal gruppo e dallo stesso Bordiga, ormai emarginato.

454



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 174

Brano: [...].1905, m. a Roma il 15.9.1974; operaio. Apprendista nella bottega di fabbro del padre, divenne giovane socialista e nel 1923 fu eletto segretario della sezione genovese della F.G.S., passata poi in blocco alla Federazione giovanile comunista. Nel 1924, vicesegretario de^la lega operai metallurgici di Genova, entrò nel Partito comunista con la corrente « internazionalista » del P.S.I. e nel 1925 fu chiamato a far parte del Comitato Centrale della F.G.C.. Dalla fine del 1925, col passaggio del Partito comunista alla clandestinità di fatto, Novella resse le fila del movimento giovanile in Lombardia e Romagna. Alla fine del 1926 fu assegnato in contumacia a quattro anni di confino. Arrestato a Milano nel 1927, venne deferito al Tribunale Speciale che, nell'ottobre 1928, lo condannò a 4 anni di reclusione (più 3 di vigilanza speciale) qualificandolo tra i « dirigenti l’organizzazione comunista in Italia ».

Nell’emigrazione e nella Resistenza

Dopo la scarcerazione, avvenuta nel 1931, il Partito lo fece emigrare in Francia e lo designò rappr[...]

[...]e del 1926 fu assegnato in contumacia a quattro anni di confino. Arrestato a Milano nel 1927, venne deferito al Tribunale Speciale che, nell'ottobre 1928, lo condannò a 4 anni di reclusione (più 3 di vigilanza speciale) qualificandolo tra i « dirigenti l’organizzazione comunista in Italia ».

Nell’emigrazione e nella Resistenza

Dopo la scarcerazione, avvenuta nel 1931, il Partito lo fece emigrare in Francia e lo designò rappresentante della F.G.C., con l’incarico di svolgere il lavoro in direzione dell'Italia. Con tali compiti fece diversi viaggi clandestini in patria.

Nel 1935, delegato al VII Congresso dell’Internazionale Comunista, venne eletto nell’eseajtivo dell’Internazionale giovanile.

All’inizio della Seconda guerra mondiale si trovava nella Francia occupata dai tedeschi e fu chiamato da Togliatti a far parte, con Antonio Roasio e Umberto Massola, dell'Ufficio estero del Partito comunista italiano (v.) che curò la prepa

razione di un centro direttivo per guidare la lotta in Italia.

Tornato a Milano neH’aprile del 19[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 217

Brano: [...] sindacali di ceramisti a Montelupo, di vetrai e tipografi a Empoli. Nel dicembre 1930 si ebbe uno sciopero di vetrai, in risposta a Mussolini che aveva decurtato i salari e gli stipendi dal

10 al 15%. Nel 1934 i vetrai comunisti vennero eletti in maggioranza nel consiglio di categoria.

Nel 1928 il Centro interno del P.C.I. costituì a Empoli un Comitato regionale, con Rutilio Reali segretario e due membri (un pratese e un fiorentino). Alla F.G.C. empolese, diretta da Mario Fabiani e Giuseppe Chiarugi, fu dato l’incarico di organizzare una manifestazione di protesta, con lancio e affissione di manifestini ed esposizione di bandiere rosse, in occasione di una parata fascista che doveva svolgersi alla presenza di Mussolini, a Firenze, nel maggio 1930. Per vendicarsi, i fascisti locali ricorsero alla provocazione, organizzando il lancio di una bomba contro la caserma dei carabinieri e arrestando, con tale pretesto, gran numero di comunisti ed ex anarchici.

Sempre nel 1930, nell’ottobre e nel dicembre, venne per due volte individuato e [...]

[...]i carabinieri e arrestando, con tale pretesto, gran numero di comunisti ed ex anarchici.

Sempre nel 1930, nell’ottobre e nel dicembre, venne per due volte individuato e semidistrutto il Comitato clandestino regionale. Si ebbero numerosi arresti: prima 13 e poi altri 11 comunisti vennero processati dal Tribunale speciale. Fabiani, che costituiva la « riserva » del Comitato regionale, divenne responsabile del Comitato stesso. Con r membri della F.G.C. il nuovo Regionale realizzò tre riuscite dimostrazioni, l’1 maggio, l’1 agosto e il 6.9.1931. Nel maggio 1932, essendo stato nuovamente individuato dalla polizia il comitato direttivo, Fabiani e altri tre giovani dovettero espatriare. Decine di loro compagni furono arrestati e 10 di essi, deferiti al Tribunale speciale, furono poi inviati al confino per sopraggiunta amnistia. L’organizzazione comunista, compromessa da quegli arresti, venne sciolta e poi ricostituita sotto la responsabilità di giovani ancora non conosciuti dalla polizia. I nuovi criteri organizzativi adottati permisero di svil[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 279

Brano: [...] repubblicana. Nuovamente arrestato nel novembre

1937 e deferito per la seconda volta al Tribunale speciale, il 7.4.1938 fu condannato a 5 anni di reclusione.

Roveri, Eligio

N. a Sala Bolognese il 30.3.1904, m. a Bologna il 12.7.1928; operaio calzolaio.

Giovane comunista, a 17 anni venne arrestato (5.8.1921) e dovette subire 9 mesi di carcere preventivo. Riacquistata la libertà riprese la lotta e, dal 1922 al 1926, fu dirigente della F.G.C. a Bologna, ripetutamente aggredito e percosso dai fascisti. Nella notte dal 20 al 21.1.

1927, per celebrare l’anniversario della fondazione del P.C. d'I., con al

tri giovani partecipò a un’ampia diffusione clandestina di manifesti inneggianti a Lenin. Arrestato insieme a numerosi compagni, per lunghi mesi fu sottoposto a interrogatori accompagnati da torture e sevizie, finché dovette essere ricoverato all’Ospedale maggiore, dove si spense a 6 mesi dall’arresto.

Roveri, Mario

N. a Sala (Bologna) il 28.1.1911, m.

il 23.4.1952; muratore.

Membro di un'organizzazione comunista cl[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 710

Brano: Porcari, Luigi

Secchia a far parte della segreteria interregionale della F.G.C. per il Lazio e la Toscana. Nell’ottobre dello stesso anno fu arrestato a Roma, deferito al Tribunale speciale e condannato a 12 anni e 7 mesi di reclusione. Scontati 25 mesi di segregazione cellulare a Fossombrone e trasferito nella casa penale di Ancona, qui diresse una grande agitazione di carcerati per ottenere un migliore trattamento e il diritto deH'acquisto di libri di studio. Tradotto a Volterra per scontarvi

15 mesi di rigore (che diventeranno poi 25, consolidando il primato già raggiunto da Porcari quale detenuto politico italiano maggiormente punito), in questo carcere capeggiò a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 693

Brano: [...]esso la libreria óeW'Avanti!, nel 1920 aderì alla frazione dei « comunisti unitari » del P.S.I.. Nel 1921, con la fondazione del P.C.d’I., entrò nel nuovo partito e fu designato segretario della Federazione giovanile comunista di Milano. Nell’aprile, in seguito a un suo articolo sul settimanale Avanguardia, fu per la prima volta arrestato e rinchiuso a San Vittore per 1 mese.

Il « fenicottero »

Nel giugnoluglio 1921 fu tra i delegati della F.G.C. al Congresso internazionale di Mosca e nel settembre, al suo rientro in Italia, venne nuovamente arrestato.

Fin dalla primavera del 1922 entrò a far parte dell’apparato del Partito comunista a Milano. Nuovamente arrestato nell’aprile 1923, imputato con Luigi Longo e altri giovani, dovette subire 11 mesi di carcere preventivo. Prosciolto in istruttoria, tornò al lavoro di partito. In quegli anni di semilegalità e di aperta reazione fascista, il suo compito consisteva nel fare l’agente di collegamento (o fenicottero, uccello di passo, come si usava dire nel gergo politico dell’epoca) per ass[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 631

Brano: Comunista italiano, Partito

le perdite e la pesantezza organizzativa di un doppio apparato, essa venne incorporata, con opportune misure di sicurezza, nel partito, dal quale sarebbe statà resa nuovamente autonoma soltanto dopo la Liberazione. Fu soprattutto alla F.G.C. che il partito affidò il compito di penetrare nelle organizzazioni militari e giovanili dei fascismo, per creare collegamenti con gruppi di soldati, marinai e altri membri delle forze armate, e perfino in seno alla milizia fascista.

Tra i numerosi periodici clandestini di quegli anni vanno ricordati: La Recluta e La Caserma, destinati alle forze armate; Deio, portavoce della minoranza slovena; La Risaia, nel Vercellese; La Voce della Gioventù, nel Biellese; Portolongone, nello stabilimento Fiat Lingotto (Torino); Il Risveglio nella R.I.V. di Villar Perosa (Torino); Il Fanciullo Proletario;[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 630

Brano: [...]o e politico, e in tutto il paese operò per realizzare I’unttà della classe operaia e dei lavoratori, ostacolare la politica fascista, assestare colpi al regime.

Dal 1926 al 1935 fu possibile mantenere in vita anche una organizzazione di giovani distinta da quella del partito: la Federazione giovanile comunista (v.). Articolata in organi provinciali e cellule, con un numero di iscritti oscillante da 3.000 a 5.000, malgrado le difficoltà la

F.G.C. volle operare come un’organizzazione di massa. Nel 1935, allo scopo di ridurre il numero del

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine F.G.C., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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