Brano: [...]terlocutore più volte lo riconosce) di un'intelligenza viva e penetrante, potrebbe essere incapace di comprendere ragionamenti tutt'altro che peregrini? Si tratta in realtà di un procedimento, nel quale i lettori del Settecento, come hanno mostrato le ricerche di Maurice Roelens 3, videro quasi concordemente un espediente a cui ricorse l'autore per esprimere il suo proprio pensiero. Come scrisse Jacob
Cfr. M. RoELENs, Lahontan dans l"Encyclopédie' et ses suites, in J. PRousT (et al.), Recherches nouvelles sur quelques écrivains des lumières, Genève, 1972, pp. 163 ss. (questo studio presenta ed analizza interessanti testimonianze sul destino postumo di Lahontan).
LAHONTAN E GLI ARGOMENTI DEL SELVAGGIO 127
Brucker, semper enim succumbit Hontanus, triumphat Adario. E come trionfa? In primo luogo, egli si mostra sempre o quasi sempre insoddisfatto delle risposte o delle spiegazioni che riceve: « C'est quelque chose d'étrange que depuis que nous parlons ensemble, tu ne me répondes que superficiellement sur toutes les objections que je t'a[...]
[...]sua filosofia di selvaggio lo porta a chiedersi: « Comment verroisje languir les Nécessiteux, sans leur donner tout ce qui seroit à moy? » (DL, 208). Un tale dono sarebbe non solo un soccorso pietoso, ma anche, e soprattutto, un atto condizionato dalle abitudini di Adario, dai costumi del popolo a cui appartiene. Già riferiva Lescarbot: « Il n'y a point de pauvres, ny de mendians entre eux. Tous
13 MM, 96. M. ROELENS, Lahontan dans l'Encyclopédie'..., cit., pp. 189 ss., indica un rapporto fra questa pagina e un passo della Histoire des Deux Indes, dove è sottolineata la condanna, da parte dei selvaggi, della « ineguaglianza delle condizioni ».
132 ARNALDO PIZZORUSSO
sont riches, en tant que tous travaillent et vivent » 14. A questa condizione di elementare giustizia si contrapponeva la condizione delle società europee, dove (sempre secondo Lescarbot) la metà e piú della popolazione viveva del lavoro altrui, non praticando nessun mestiere necessario alla vita umana.
tuttavia da notare che, nella versione dei Dialogues attribuita a Gu[...]
[...] trouvent à peine de quoi ne pas mourir ». Nel mondo dell'Utopia (solo in esso?) vi sarà compassione per i malati e per i deboli, rispetto e venerazione per i vecchi. Sarebbe questa la perfezione dell'Umanità! « Toutes les Sciences, tous les Arts nourrissent la curiosité de l'Homme: mais pas une ne le tire de la misère et de la souffrance: la seule Etude de l'Humanité, de l'Equité, de la Justice réciproque; oui, cette seule étude a pour objet la Félicité Commune [ ... ] ». Gueudeville è tuttavia convinto che l'Utopia sia impossibile e
la M. LESCARBOT, La Conversion des sauvages qui ont été baptizés en la Nuovelle France [...], Paris, 1610, p. 34. Si noti però che lo stesso Lescarbot, in piú passi della sua Histoire de la Nouvelle France, 3a ediz., Paris, 1617, mette in evidenza l'estrema povertà di certe popolazioni selvagge.
15 Per tale attribuzione, vedi G. CHINARD, Introduction alla ediz. cit., pp. 37 ss. Su Gueudeville cfr. M. YARDENI, Gueudeville et Louis XIV: un précurseur du socialisme, critique des structures sociales louisquatorziennes, « [...]
[...]i bien, que l'on ne regrete jamais le temps qu'on a passé avec ces Philosophes rustiques (MM, 99).
Rifiutano di lasciarsi istruire in materia di religione, sebbene, in base agli articoli di fede professati da Adario, il lettore debba essere indotto a pensare che le concezioni religiose degli Uroni non si discostino di molto dalle concezioni cristiane. Sono, come scriverà uno studioso ottocentesco, Peter D. Clarke, the laws of nature and of nature's God 22? O non piuttosto concezioni molto (forse troppo) vicine a quelle dei Philosophes, come già insinuava Antoinejoseph Pernety?
Le Baron de Lahontan prête aux Indiens du Canada, et beaucoup d'Auteurs rapportent des autres Peuples du nouveau Monde, des raisonnemens si justes et si abstraits sur l'Etre souverain, sous le nom du grand Esprit, qu'on les diroit puisés dans les écrits des Philosophes.
Lo stesso Pernety aggiungeva però:
Mais enfin quoiqu'ils n'ayent ni culte, ni religion, ils disent que ce grand esprit contient tout, qu'il agit en tout, que tout ce qu'on voit, tout ce qu'on c[...]