Brano: [...]nje PoIje, lasciandosi alle spalle, per coprire la ritirata, il 3° Alpini con i resti dei Battaglioni “Pinerolo” e “Intra”, rispettivamente comandati dal colonnello Maggiorino Anfosso e dal capitano Zavattaro Ardizzi. Aiutati dai partigiani della 5a Brigata Montenegrina, nella notte tra il 5 e il 6 ottobre gli italiani pensarono di attraversare la rotabile NiksicViluse nei pressi di Trubjela per uscire dairaccerchiamento nemico, ma in gran parte furono catturati lungo il cammino, salvo il Gruppo “Aosta” (con 1.992 uomini e 470 quadrupedi) che ce la fece a uscire indenne dalla morsa grazie ai 70 partigiani che gli facevano da guida. Il resto della Divisione fu distrutto e disperso, compreso il comandante Vivalda che, sfuggito alla cattura, peregrinò sulle montagne per oltre un mese prima di raggiungere la costa e porsi in salvo (morirà, per incidente stradale, a Ronciglione, presso Roma, il 12.11.1944). Anche circa 200 superstiti del 3° Alpini poterono salvarsi continuando la lotta a fianco dei partigiani jugoslavi. A Gornje Polje, dove giunsero il maggiore Ravnich e i superstiti deH’“Aosta”, fu costituita la Brigata Italiana “Aosta” (poi dive
nuta 1a Brigata Garibaldi) con 37 ufficiali e 1.119 uomini fra sottufficiali e truppa. Attraverso questi uomini e insieme ai superstiti della Divisione “Venezia” (v.) fusi nella Divisione italiana Garibaldi, la “Taurinense” potè così continuare a lottare (v. Jugoslavia, Italiani in).
Nel suo primo mese di guerra contro i tedeschi la Divisione aveva lasciato ben 11.000 suoi alpini tra morti, feriti, dispersi e prigionieri.
Tavasani, Marco
N. a Cormons (Gorizia) il 9.12.1913, m. a Mittelbau (Germania) il 19.2. 1945; medico.
Antifascista, fin dall’8.9.1943 collaborò con le prime formazioni partigiane italiane costituitesi sul Collio e con il Comando del Battaglione garibaldino “Mazzini”, nucleo originario della Divisione Garibaldi “Natisone”.
Pres[...]
[...]i, Marco
N. a Cormons (Gorizia) il 9.12.1913, m. a Mittelbau (Germania) il 19.2. 1945; medico.
Antifascista, fin dall’8.9.1943 collaborò con le prime formazioni partigiane italiane costituitesi sul Collio e con il Comando del Battaglione garibaldino “Mazzini”, nucleo originario della Divisione Garibaldi “Natisone”.
Prestò la sua preziosa opera di medico chirurgo anche a favore della popolazione slovena della zona collinare, tra la quale fu molto stimato, oltre che per la sua abnegazione e perizia professionale, per la fedeltà agli ideali di libertà e fratellanza umana professati in una regione nella quale il fascismo aveva avvelenato i rapporti fra friulani e sloveni. Nel suo instancabile prodigarsi ovunque venisse chiesta la sua opera per curare partigiani feriti e ammalati, fu individuato dai nazisti. Arrestato nell’estate 1944, deportato in Germania nel lager di MittelbauDora (v. Buchenwald), si spense alcuni mesi dopo per le sevizie e la fame.
F.Vi.
Tavernari, Sergio
Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. N. a Forlì nel 1923, m. a Milano il 20.5.1944; studente. Laureando in Giurisprudenza all’Università di Bologna, nel dicembre
1941 si arruolò volontario nella Coorte autonoma universitaria della Milizia fascista per combattere nella Seconda guerra mondiale e frequentò un corso di allievi ufficiali. All’annuncio dell’armistizio dell’8.9. 1943 s[...]
[...] N. a Forlì nel 1923, m. a Milano il 20.5.1944; studente. Laureando in Giurisprudenza all’Università di Bologna, nel dicembre
1941 si arruolò volontario nella Coorte autonoma universitaria della Milizia fascista per combattere nella Seconda guerra mondiale e frequentò un corso di allievi ufficiali. All’annuncio dell’armistizio dell’8.9. 1943 si diede alla macchia e si unì alla formazione partigiana “Poet” in Bologna, in seno alla quale svolse funzioni di collegamento con altre formazioni dell’Emilia. Successivamente decise di passare nell’Italia liberata, raggiunse Pescara e infine Bari, dove si mise a disposizio
ne del Servizio Informazioni del Comando militare alleato. Venne sbarcato con un M.A.S. sulle coste dell’Italia settentrionale e, per compiere la sua missione, si portò a Milano. Qui venne sorpreso dai tedeschi mentre, con il capo telegrafista Gastone Piccinini (v.), servendosi di una radio trasmittente clandestina passava notizie al Quartier Generale degli Alleati. Rifiutando di arrendersi, si barricò in una casa e ingag[...]
[...]ttrine economiche. Uomo di molteplici interessi scientifici, è una delle figure più note e prestigiose dell’ala cattolica progressista, particolarmente legato ai valori dell’antifascismo e della Resistenza, presidente dal 1972 della Federazione Italiana Volontari della Libertà (F.l. V.L.) che organizza gli ex partigiani cattolici e liberali.
DaH'antifascismo alla Resistenza
Studente universitario a Genova, dal 1931 al 1934 presidente della F.U.
C.l. e noto per la sua non adesione al regime, iniziò dal 1938 la cospirazione antifascista che all’inizio del 1943 lo porterà a essere proposto per il confino di polizia.
Nell’estate del 1943 organizzò la fusione dei cristianosociali con i superstiti del Partito popolare, fondando in Liguria la Democrazia cristiana, di cui fu il leader e segretario regionale nel corso della Guerra di liberazione e successivamente. Il 9.
9.1943 era uno dei fondatori del C. L.N. di Genova (v.) e nei mesi dell’occupazione tedesca rappresentò la D.C. fra i dirigenti della Resistenza ligure fino ail'insurrezione popolare che vide schierata nel capoluogo una Brigata del Popolo (o della Patria). Per il suo contributo alla Guerra di liberazione sarà decorato dal governo U.S.A. di Medaglia al merito della libertà con palme d’oro.
Secondo dopoguerra
Consultore nazionale, poi eletto alla Costituente e riconfermato nelle successive l[...]