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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 553

Brano: [...].G. S.l. si svolse a Firenze nel settembre del 1917: erano presenti 150 delegati in rappresentanza di 9.500 iscritti e 350 sezioni. “L’Avanguardia” era attestata sulle 7.000 copie di tiratura. II Congresso constatò questo stato di relativa solidità organizzativa e riaffermò il « legame di ferro » che ormai sembrava stringere il movimento giovanile alla frazione estremista del partito « adulto ». Sarà sulla base di questo “legame di ferro” che la F.G.S.I. si affaccerà alla ripresa deH’iniziativa politica subito dopo la fine della guerra.
Primo dopoguerra
Il 30.3.1919 la Sezione giovanile di Andria (Bari) presentò su “L’Avanguardia” una propria mozione favorevole aH'astensionismo elettorale, che suscitò immediato clamore in tutta l'organizzazione. La proposta dell'astensionismo (v.) si presentava infatti come l'erede della parte più radicale ed “estremista” del patrimonio teorico della F.G.S.I.; cioè di quella bordighiana, rigidamente settaria e anticollaborazionista, tesa alla “purificazione” dell’organizzazione rivoluzionaria. A questa linea si contrappose il gruppo dirigente centrale, raccolto intorno al segretario politico Luigi Polano (v.) che faceva propri gli orientamenti massimalistielezionisti, maggioritari aH’interno della Direzione del P.S.I..
II Congresso nazionale della F.G.S. I., svoltosi a Roma nell’ottobre del 1919, vide tuttavia emergere una forte minoranza (circa 9.000 iscritti su un totale di 25.000) composta da astensionisti e “ordinovisti” (v. Ordine Nuovo), un[...]

[...] del Comitato centrale (così era stato ribattezzato il Comitato nazionale) e nel chiedere il trasferimento della redazione dell’“Avanguardia” da Roma ad altra sede, dove più forte e radicato risultasse il movimento giovanile. Un ordine del giorno presentato da Umberto Terracini (v.) sull'esperienza torinese dei Consigli di fabbrica raccolse gli applausi di tutti i congressisti.
A partire dunque dall'autunno del 1919 si svilupparono in seno alla F.G.S.I. le influenze convergenti della frazione bordighiana e del gruppo torinese facente capo ad Antonio Gramsci (v.) e all’“Ordine Nuovo” che aveva iniziato le pubblica
zioni nel maggio di quell’anno, ma a differenza di quanto accadeva nel partito “adulto”, l’influenza “ordinovista” ebbe modo di svilupparsi tra i giovani attraverso un confronto originale, con il “centro” massimalista, che non avrebbe tardato a produrre risultati importanti sul piano della linea politica.
Nel maggio 1920 il Consiglio nazionale della F.G.S.I. (l’organismo dirigente intermedio, composto dai delegati regionali del mo[...]

[...]rinese facente capo ad Antonio Gramsci (v.) e all’“Ordine Nuovo” che aveva iniziato le pubblica
zioni nel maggio di quell’anno, ma a differenza di quanto accadeva nel partito “adulto”, l’influenza “ordinovista” ebbe modo di svilupparsi tra i giovani attraverso un confronto originale, con il “centro” massimalista, che non avrebbe tardato a produrre risultati importanti sul piano della linea politica.
Nel maggio 1920 il Consiglio nazionale della F.G.S.I. (l’organismo dirigente intermedio, composto dai delegati regionali del movimento), sconfiggendo per la prima volta gli orientamenti settari del gruppo astensionista decise di estendere la propria iniziativa di lotta tra gli studenti delle scuole medie superiori, fino a quel momento considerati nemici “naturali” della classe operaia. Nello stesso tempo si cercò di dare maggiore concretezza alle tradizionali tematiche antimilitariste.
L’appello del Comitato centrale ai coscritti della classe 1901 conterrà l'invito a « non disertare, ma penetrare, scompaginare l'esercito borghese. La gioventù p[...]

[...] completa al movimento insurrezionale ». (Da “L’Avanguardia” del 5.9.1920).
La situazione politica era in fase di rapido mutamento. Nel marzo del 1919 i fascisti avevano incendiato la redazione milanese dell’“Avanti!”, nell’estate erano scoppiati in tutta Italia i moti contro il carovita e c’era stato il primo grande sciopero degli operai metallurgici, nel settembre Gabriele D'Annunzio aveva occupato Fiume. Tra il maggio e il giugno del 1920 la F.G.S.I. si spostò (insieme al gruppo dell’“Ordine Nuovo” che, riflettendo autocriticamente sullo “sciopero delle lancette” (v.), aveva elaborato la famosa piattaforma programmatica « Per un rinnovamento del Psi ») su un terreno apertamente scissionista e comunista. Il Consiglio nazionale della F.G.S.I., riunito a Genzano il 30 maggio, approvò una mozione di aperta critica della Direzione del P.S.I. che « è aspettatrice e non partecipa attivamente a tutti gli episodi di vita delle masse ». La condizione indispensabile per il rinnovamento del partito veniva indicata nell’istituzione dei
Delegati del Congresso nazionale della F.G.S.I. svoltosi a Roma nel 1919
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 552

Brano: [...]a sezione giovanile di Milano si raccolse una minoranza favorevole all'entrata in guerra dell’Italia e che, verso la fine di novembre del 1914, uscì dall'organizzazione per costituire un Fascio d'azione interventista. Tra i casi di dissidenza interventista furono quelli di un membro del C.C. della Fe
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Cartolina commemorativa per il segretario della F.G.S.I.
Amedeo Catanesi caduto in guerra nel luglio 1917
derazione toscana e uno del C.C. del circolo di Alessandria. Votarono invece mozioni antimussoliniane le sezioni di Sampierdarena, Imola, Ravenna, Faenza, Siena, San Giovanni Valdarno, Napoli, Sassari, Castelfiorentino, Catania, Forlì, Alessandria, Pistoia, Rovigo, Osimo. Il 6 dicembre il Circolo giovanile di Roma chiese l’espulsione del Caiani, ma si opposero i circoli di Reggio Emilia, Schio, Cremona. Il Comitato nazionale della F.G.S.I. riunito il 12 dicembre respingerà la proposta di espulsione e accetterà le dimissioni di Caiani dalla ca[...]

[...]l luglio 1917
derazione toscana e uno del C.C. del circolo di Alessandria. Votarono invece mozioni antimussoliniane le sezioni di Sampierdarena, Imola, Ravenna, Faenza, Siena, San Giovanni Valdarno, Napoli, Sassari, Castelfiorentino, Catania, Forlì, Alessandria, Pistoia, Rovigo, Osimo. Il 6 dicembre il Circolo giovanile di Roma chiese l’espulsione del Caiani, ma si opposero i circoli di Reggio Emilia, Schio, Cremona. Il Comitato nazionale della F.G.S.I. riunito il 12 dicembre respingerà la proposta di espulsione e accetterà le dimissioni di Caiani dalla carica di segretario politico. Il Comitato nazionale della F.G.S.I., riunitosi a Bologna il 25.10.1914, approvò all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Bordiga, « ritenendo che il movimento socialista debba seguitare ad ispirarsi alle direttive di avversione ideale e pratica ad ogni guerra »».
Prima guerra mondiale
Con l’entrata in guerra, gli spazi di iniziativa politica si restrinsero drasticamente. “L'Avanguardia” fu imbiancata all'80% dalla censura e ogni manifestazione di dissidenza venne duramente repressa. Il 10.9. 1916 due terzi dei membri del Comitato nazionale della F.G.S.I. furono arrestati mentre si stavano stampando clandestinamente 4.0[...]

[...]no presentato da Bordiga, « ritenendo che il movimento socialista debba seguitare ad ispirarsi alle direttive di avversione ideale e pratica ad ogni guerra »».
Prima guerra mondiale
Con l’entrata in guerra, gli spazi di iniziativa politica si restrinsero drasticamente. “L'Avanguardia” fu imbiancata all'80% dalla censura e ogni manifestazione di dissidenza venne duramente repressa. Il 10.9. 1916 due terzi dei membri del Comitato nazionale della F.G.S.I. furono arrestati mentre si stavano stampando clandestinamente 4.000 volantini dedicati a promuovere una giornata Internazionale di lotta per la pace. Al processo, svolto per di
rettissima nel novembre dello stesso anno, risultò evidente il tentativo del governo di trovare all’interno del paese un capro espiatorio per giustificare gli insuccessi militari registrati al fronte e Italo Toscani, direttore dell’"Avanguardia” fu condannato a 6 anni di reclusione.
La F.G.S.I. riuscì comunque a collaborare attivamente al processo di rifondazione dell'Intemazionale giovanile che lo stesso Lenin segui[...]

[...] mentre si stavano stampando clandestinamente 4.000 volantini dedicati a promuovere una giornata Internazionale di lotta per la pace. Al processo, svolto per di
rettissima nel novembre dello stesso anno, risultò evidente il tentativo del governo di trovare all’interno del paese un capro espiatorio per giustificare gli insuccessi militari registrati al fronte e Italo Toscani, direttore dell’"Avanguardia” fu condannato a 6 anni di reclusione.
La F.G.S.I. riuscì comunque a collaborare attivamente al processo di rifondazione dell'Intemazionale giovanile che lo stesso Lenin seguiva con attenzione. Con la conferenza internazionale della Pasqua 1915 questa forza non irrilevante (circa
56.000 affiliati nelle diverse regioni d'Europa) iniziò a muovere i primi passi: fu nominato un Bureau con sede a Zurigo (presieduto dal segretario danese Willy Munzenberg) e venne pubblicata la rivista “Jugendlnternationale” con tiratura di
70.000 copie e con edizioni in lingua tedesca, danese, italiana.
Gli anni di guerra spostarono progressivamente a sinistra i[...]

[...]iziò a muovere i primi passi: fu nominato un Bureau con sede a Zurigo (presieduto dal segretario danese Willy Munzenberg) e venne pubblicata la rivista “Jugendlnternationale” con tiratura di
70.000 copie e con edizioni in lingua tedesca, danese, italiana.
Gli anni di guerra spostarono progressivamente a sinistra il baricentro dell’organizzazione giovanile e l’influenza di Bordiga divenne sempre più forte. L'8.4.1917 il Comitato nazionale della F.G.S.I. decise di compilare una “Memoria” per la Direzione del P.S.I.. Firmato dall’allora segretario politico Nicola Cilla, il documento muoveva da due constatazioni di fondo: quefla della divisione di fatto del Partito socialista in « due mentalità opposte » (una collaborazionista e una anticollaborazionista) e quella della sostanziale e conseguente paralisi del partito, quindi rivolgeva alla Direzione del P.S.I. un appello a prendere apertamente la testa del movimento spontaneo di opposizione alla guerra:
« A tale fine noi ci permettiamo di prospettare il seguente programma di orientamento teoric[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 554

Brano: [...]quei caratteri già ricordati di maggiore unità e confronto dialettico, che ne facevano in definitiva una cosa diversa rispetto alla frazione astensionista del partito “adulto”. Salvo qualche dissidenza isolata, la Federazione giovanile si mosse compattamente sulla linea « consigli di fabbrica più epurazione del partito », che rappresentava una più ampia base di mediazione fra comunisti di tutte le tendenze.

La maggiore unità interna poneva la F.G.S.I. nelle condizioni migliori per incidere sulla battaglia di correnti in seno al P.S.I. e, in molte province, i circoli giovanili organizzarono in prima persona l’unità dei comunisti scissionisti a prescindere dalla pregiudiziale astensionista. Verso novembre questo tipo di iniziativa generò in seno alla F.G.S.I. una reazione che trovò sbocco nella costituzione di una frazione di minoranza per l’unità dei giovani socialisti. I “giovani unitari” (come vennero definiti) si concentravano soprattutto in Emilia, punto di forza del movimento e, da sempre, maggiormente legata alla tradizione riformista del socialismo italiano.

Il 6.12.1920 si riunì a Genzano (Roma) il Consiglio nazionale che condannò duramente la pratica frazionista della corrente filosocialista, rinviando ogni provvedimento disciplinare all 'VII I Congresso della Federazione, fissato per la fine di gennaio a Firenze.

Da Genzano fu lan[...]

[...]ata alla tradizione riformista del socialismo italiano.

Il 6.12.1920 si riunì a Genzano (Roma) il Consiglio nazionale che condannò duramente la pratica frazionista della corrente filosocialista, rinviando ogni provvedimento disciplinare all 'VII I Congresso della Federazione, fissato per la fine di gennaio a Firenze.

Da Genzano fu lanciato alla Gioventù comunista d'Italia un appello che ricordava i punti salienti della recente storia della F.G.S.I.: la lotta per una nuova Internazionale dei lavoratori e l’azione di sabotaggio rivoluzionario durante la guerra. Fu quindi su una linea di continuità (e non di rottura) con il proprio passato che il Consiglio nazionale motivò la parola d'ordine « lotta spietata contro la socialdemocrazia e l’opportunismo unitario ». Sarà su questa stessa base che il successivo congresso vedrà (in modo esattamente opposto a quello verificatosi nel P.S.I.) i giovani socialisti uscire dalla Federazione, mentre l’apparato or

ganizzativo, il giornale e i circoli locali resteranno sostanzialmente in mano ai giov[...]

[...]le 15 ebbero inizio i lavori e sul podio della presidenza salì Gaetano Pilati (v.)f deputato socialista e presidente della Società di Mutuo Soccorso. Ma riuscì a pronunciare appena qualche parola, perché i congressisti si alzarono in piedi, fischiarono e poi, tutti insieme, cominciarono a scandire in coro « comunismo, comunismo ». Si consumava in quel momento una rottura storica fra due generazioni del movimento operaio italiano: i giovani della F.G.S.I., avvicinatisi alla politica con le battaglie contro l’impresa libica e poi contro la guerra mondiale, si distaccavano apertamente dal tronco dell’organizzazione socialista per aderire all'Internazionale di Mosca e al nuovo Partito comunista d’Italia, fondato due settimane prima a Livorno (v.). Come s'è visto, per una gran parte di quei giovani non si trattava di una conversione dell’ultima ora né di una conquista recente, ma era il punto d’arrivo di una lenta e graduale maturazione politica: al convegno tenuto a Imola dalla frazione comunista del P.S.I. nel novembre dell’anno precedente, il s[...]

[...]alista per aderire all'Internazionale di Mosca e al nuovo Partito comunista d’Italia, fondato due settimane prima a Livorno (v.). Come s'è visto, per una gran parte di quei giovani non si trattava di una conversione dell’ultima ora né di una conquista recente, ma era il punto d’arrivo di una lenta e graduale maturazione politica: al convegno tenuto a Imola dalla frazione comunista del P.S.I. nel novembre dell’anno precedente, il segretario della F.G.S.I. Luigi Polano era seduto alla presidenza accanto a Egidio Gennari e, nella stessa occasione, insieme a 420 Sezioni del P.S.I. erano stati rappresentati anche 85 circoli giovanili. Due settimane prima del Congresso di Firenze, dalia tribuna del teatro San Marco di Livorno, dove si era svolto il congresso di fondazione del P.C.d’I., lo stesso Polano aveva anticipato l’adesione entusiastica della Gioventù socialista al nuovo partito, affermando a chiare lettere:



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 551

Brano: [...]aganda, annebbiando il concepimento socialista nei giovani ».

La polemica antiherveista del settimanale dei giovani socialisti, “L’Avanguardia" (v.), si dirigerà soprattutto contro la parola d’ordine dello sciopero generale unilaterale in caso di guerra, ponendo invece l’accento sulla necessità di un coordinamento internazionale della mobilitazione antimilitarista.

Dal 1907 al 1915

Negli anni che precedettero la Prima guerra mondiale la F.G.S.I. arrivò a organizzare quasi 8.000 iscritti distribuiti in 300 circoli, ma concentrati pressoché esclusivamente nelle regioni del CentroNord. La vita e l’attività di ogni circolo giovanile erano regolate da uno statuto approvato nel 1907, che fissava dai 15 ai 21 anni i limiti di età per l’iscrizione.

Quanto a composizione sociale, i giovani socialisti risultavano in prevalenza operai, artigiani, commessi di negozio, mentre assai pochi erano gli studenti e gli impiegati. Solo nelle Puglie, dove gli iscritti rasentavano il centinaio, ebbero un relativo successo i tentativi di inquadramento de[...]

[...]i ordine principalmente propagandistico e si svolgeva attraverso conferenze o comizi in città e nella provincia, ma non mancavano le iniziative di carattere ricreativo e sportivo come la Lega dei ciclisti rossi e quella escursionistica, o educativa come la Lega antialcoolica, concepite come

strumenti di attivazione e rieducazione dei giovani. L’antimilitarismo (v. Militarismo e antimilitarismo) fu comunque il filo conduttore dell’azione della F.G.S.I. e condusse i giovani socialisti sulla strada di una opposizione sempre più aperta nei confronti dei governi giolittiani: contro l’aumento delle spese militari, contro la guerra di Libia, contro l’impiego dei soldati in operazioni di ordine pubblico.

La progressiva radicalizzazione della situazione politica nel primo quindicennio del secolo indusse la Federazione a un dibattito critico sui contenuti dell’iniziativa antimilitaristica; nella fattispecie, sulle possibilità e sui modi di un passaggio dalla propaganda generica dei fini massimi, alla lotta, dentro e fuori le caserme, per obiettiv[...]

[...]passaggio dalla propaganda generica dei fini massimi, alla lotta, dentro e fuori le caserme, per obiettivi immediati e concreti attraverso la creazione di un’organizzazione semiclandesti: na nelle file dell’esercito. La misura più importante in questo senso venne presa nel corso del 1912 con l’istituzione del “soldo al soldato”: un fondo finanziario per l’assistenza ai giovani coscritti, da raccogliere attraverso sottoscrizioni organizzate dalla F.G.S.I. e da devolvere ai soldati in cambio di un loro impegno nella propaganda antimilitarista.

Nel giugno del 1913 il ministero degli Interni comunicava al ministero della Guerra che la propaganda antimilitarista e il “soldo al soldato” « avevano assunto nell’alta e media Italia e in qualche provincia anche dell'Italia meridionale uno sviluppo impressionante ».

Il 25,5,1913 il Comitato nazionale

della Federazione, composto da dodici delegati regionali eletti al congresso dell’anno precedente, deliberò la stampa di un opuscolo intitolato Il soldo al soldato, tirato in 20 mila copie e diffus[...]

[...], deliberò la stampa di un opuscolo intitolato Il soldo al soldato, tirato in 20 mila copie e diffuso in tutto il territorio nazionale. La stesura dell’opuscolo (esaurito nel giro di dieci giorni) venne affidata ad Amadeo Bordiga (v.), dirigente del circolo di Napoli.

Bordiga e Tasca

Il giovane dirigente napoletano era salito alla ribalta del movimento nel corso del 1912, impegnandosi in accesi dibattiti con un altro leader di spicco della F.G.S.I., il piemontese Angelo Tasca (v.). Il nodo del contendere era stato quello della cultura borghese: pericolosa per Bordiga, indispensabile per Tasca. In realtà, in quella discussione si erano confrontati due filoni di pensiero antitetici, ma destinati a pesare entrambi per lungo tempo sulle vicende del movimento operaio italiano: settario, anticollaborazionista e “anticulturista” quello di Bordiga; aperto, intellettuale e “culturista” quello di Tasca.

Anche se non interamente comprese, le idee di Bordiga esercitavano una grande attrattiva sul movimento giovanile, dove la loro rigidezza dogma[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 555

Brano: [...] nostro criterio in seno al Partito, all’Internazionale giovanile e al II Congresso dell'internazionale. Oggi il nostro giusto criterio trionfa. I comunisti divisi ormai per sempre dai socialdemocratici, si formano il loro partito. La gioventù per il suo entusiasmo, la sua fede, la sua volontà e per la disciplina che le viene dall’Internazionale giovanile comunista, non può essere che con questo nuovo partito ». (Da “L'Avanguardia”, organo della F.G.S.I., 20.1. 1921).

I duecento delegati che all’"Andrea del Sarto” fischiarono Gaetano Pilati rappresentavano 55.313 iscritti e 1.200 sezioni che, tra la fine della guerra e i primi mesi del 1921, erano aumentati in ragione del 700 per cento. La presenza organizzativa era fortemente squilibrata verso il CentroNord, con solo 3.525 iscritti (poco più del 6%) nel Mezzogiorno e nelle Isole, ma si trattava pur sempre di un’organizzazione considerevole (il P.C.d’I., a Livorno, raccolse circa 60.000 voti) con punti di forza ormai consolidati in Piemonte (10.360 iscritti), Lombardia (10.376), Emilia (14[...]

[...]e ammessi o no gli unitari ai lavori del Congresso? La loro frazione, aderente al programma di Firenze, adottato dal P.S.I. e respinto dalla Terza Internazionale, non avrebbe diritto alla parola. Ma gli unitari protestano. Si inverte l’ordine del giorno e si affronta subito la questione dei rapporti tra Federazione e Partito. Parlano fra i tumulti diversi oratori e si viene infine alla votazione deila seguente mozione: “L’VIII Congresso della

F.G.S.I., dinnanzi ai risultati del XVIII Congresso del P.S.I. e della costituzione del Partito comunista d’Italia, sezione dell’lnternazionale della gioventù [sic] comunista, delibera di ritirar la propria adesione al P.S.I. per aderire, in conformità agli Statuti internazionali, al Partito Comunista d'Italia; dichiara di mutare il nome della propria organizzazione in quello di FEDERAZIONE GIOVANILE COMUNISTA ITALIANA”.

La mozione è approvata per acclamazione, a grande maggioranza. Gli unitari sono una decina e rappresentano cinquemila o seimila voti; essi sono sepolti dalle urla e dagli applausi [...]

[...]stensionisti e ordinovisti, che si concluse con una votazione, nella quale si videro fin dà quel momento schierate su sponde opposte le due componenti del comuniSmo italiano: quella gramsciana e quella bordighiana, destinate a scontrarsi negli anni successivi in seno al P.C.d’I..

Intanto i giovani unitari, portatisi in un teatro a Fiesole, aprivano un loro congresso rivendicando il diritto di presentarsi come i veri e unici continuatori della F.G.S.I.. Nonostante la gravissima emorragia subita, l’organizzazione infatti non scomparve, tanto che alla fine del

1921 i giovani rimasti fedeli al P.S.I.

Giovani socialisti partecipanti al Congresso regionale siciliano della F.G.S.I. (Marsala, 1718.7.1920). In prima fila, quarto da destra: Giuseppe Berti

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 541

Brano: [...]la sua morte, la sua vasta biblioteca sul movimento operaio anarchico e socialista venne acquistata dall’istituto di studi sociali di Amsterdam.

Federazione giovanile comunista d’Italia

F.G.C.I.. Organizzazione politica derivata dalla Federazione giovanile socialista italiana (v.) il 29.1.1921 e formalmente sciolta nel maggio

1943.

Origini

La F.G.C.I. nacque come tale a Firenze, nel primo giorno dei lavori deirvill Congresso della F.G.S.I., per volontà della grande maggioranza dei giovani socialisti ivi presenti come delegati, i quali presero la decisione di staccarsi dal P.S.I. (v. Socialista italiano, Partito) e di legare la loro organizzazione aWInternazionale della gioventù comunista (K.I.M.), quindi al Partito comunista d'Italia (v. Comunista italiano, Partito), cambiando il nome dell'organizzazione stessa.

Ciò avvenne attraverso un voto su una mozione così concepita: « L’VIII Congresso della F.G.S.I. dinnanzi ai risultati del XVI11 Congresso del P.S.I e alla costituzione del Partito comunista d’Italia, Sezione dell’lnt[...]

[...]rande maggioranza dei giovani socialisti ivi presenti come delegati, i quali presero la decisione di staccarsi dal P.S.I. (v. Socialista italiano, Partito) e di legare la loro organizzazione aWInternazionale della gioventù comunista (K.I.M.), quindi al Partito comunista d'Italia (v. Comunista italiano, Partito), cambiando il nome dell'organizzazione stessa.

Ciò avvenne attraverso un voto su una mozione così concepita: « L’VIII Congresso della F.G.S.I. dinnanzi ai risultati del XVI11 Congresso del P.S.I e alla costituzione del Partito comunista d’Italia, Sezione dell’lnternazionale comunista, delibera di ritirare la propria adesione al P.S.I. per aderire, in conformità agli statuti internazionali, al Par

tito comunista d’Italia; dichiara di mutare il nome della propria organizzazione in quel

lo di Federazione giovanile comunista italiana ». (Da “L'Ordine Nuovo” dell.2.1921).

Come riferì lo stesso quotidiano comunista, tale scelta venne fatta « per acclamazione », ma ne dissentirono i giovani socialisti “unitari” (« una decina e rap[...]

[...]sentirono i giovani socialisti “unitari” (« una decina e rappresentano cinquemila o seimila iscritti ») che, dopo aver espresso il loro disaccordo attraverso l’intervento del delegato Jaurès Busoni (v.), protestando per l’assoluta mancanza di democrazia che aveva caratterizzato l’apertura del congresso abbandonarono i lavori. Riuniti in un teatro di Fiesole, gli “unitari” continuarono a discutere tra loro e decisero di continuare a tar vivere la F.G.S.I., di pubblicare un nuovo organo di stampa (Gioventù socialista) e di eleggere una Direzione con segretario nazionale Fernando Santi (v.). Primeggiavano, fra gli “unitari”, i delegati della Federazione giovanile di Reggio Emilia, forte di circa 2.500 iscritti.

I « veri compagni », come si autoqualificarono i giovani comunisti rimasti a congresso a Firenze nei locali della Società di mutuo soccorso “Andrea del Sarto”, rappresentavano il 90%, 53.314 iscritti distribuiti per la massima parte nelle regioni dell’Italia settentrionale. Dopo una vivace discussione fra “ordinovisti” (che si rifaceva[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 280

Brano: [...]e, membro della segreteria della Camera confederale del lavoro e direttore del suo periodico L’Idea. Nel gennaio

1921 partecipò al Congresso di Livorno. All'indomani della scissione comunista, fondò la rivista quindicinale La Cultura Socialista, che si proponeva di approfondire ideologicamente e culturalmente l’azione antifascista. Dopo il passaggio della grande maggioranza dei giovani socialisti neìl’organizzazione comunista, la ricostituita F.G.S.I. (Congresso di Fiesole, marzo 1921) con Fernando Santi segretario politico, gli affidò la direzione del settimanale Gioventù socialista, che resse fino a quando la F.G.S.I. si schierò con

i terzinternazionalisti.

Dal 1923 al 1926 Valeri lavorò come capocronista nella redazione milanese deH'“Avanti!” aderendo al comitato nazionale di difesa socialista contrario alla riunificazione con I comunisti.

Gli anni del fascismo

Espulso per antifascismo dall’Asso

280



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 599

Brano: [...]in una famiglia di tradizioni socialiste (il padre, Amedeo, fu delegato al XVI Congresso nazionale del P.S.I.; la madre, Ida, già segretaria della Sezione socialista femminile di Cesena, dopo il congresso di Livorno ricoprì lo stesso incarico nel Partito comunista. Entrambi moriranno, prematuramente, probabilmente a causa delle ripetute aggressioni squadristiche, rispettivamente il 23.11.1931 e il 13.1. 1922), il giovane Gastone si iscrisse alla F.G.S.I. nel 1919 ed entrò subito a far parte del Comitato federale, iniziando a collaborare ai periodici socialisti locali [“Lotta di classe”, “Spartaco”, “Germinai”). All’inizio dell’anno successivo assunse la direzione del Circolo di Cesena che, nel giugno 1920, approvò aH'unanimità la costituzione di un Gruppo di azione comunista.

Questo il testo dell'o.d.g. proposto da Gastone Sozzi: « Si è costituito nell'ambito della sezione e del circolo giovanile socialista il Gruppo di azione comunista. Due, principalmente, sono gli scopi cui mira: costituire la Guardia rossa e dare nuova vita alla Sezion[...]

[...]lta di vita” che, tuttavia, non lo allontanò dall’amore per la musica classica, dalle letture filosofiche e scientifiche, dalla letteratura alla quale anche si dedicò: non eccezionali i suoi tentativi poetici; interessanti i racconti e i bozzetti, soprattutto quelli rivolti ai ragazzi e ai giovanissimi, come dimostra la sua collaborazione a “Il germoglio” e, nella primavera 1927, a “Il fanciullo proletario”.

Dopo il congresso di Firenze della F.G.S.I. aderì alla Federazione giovanile comunista, dirigendo la sezione di Cesenatico. Membro della segreteria provinciale forlivese della F.G.C.I., fu organizzatore e responsabile delle squadre armate comuniste che, a suo parere, avrebbero dovuto aderire alla organizzazione degli Arditi del popolo per costituire un largo e unitario fronte di difesa antifascista.

Nel luglio 1922, mentre le squadre fasciste ferraresi e bolognesi, dopo la conquista armata di Ravenna (v.) percorrevano l’intera Romagna distruggendo e incendiando tutte le

sedi “sovversive”, lo squadrista Clearco Montanari (autista [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 556

Brano: [...]ondo i dati ufficiali delI’“vA/ma/?acco socialista italiano 1922”) 11.590. Ma si trattava di forze debolmente organizzate e non in grado di opporre una qualsiasi resistenza alla dilagante marea fascista, anche perché condizionate dalle crescenti incertezze e difficoltà che maturavano nel partito: quando, nel 1924 i terzinternazionalisti (v.) espulsi dal P.S.I. aderirono al Partito comunista, la frazione che a essi faceva riferimento in seno alla F.G.S.I. ne seguì l’esempio.

Le leggi eccezionali fasciste del novembre 1926 diedero il colpo di grazia a ciò che era rimasto in piedi della F.G.S.I.: con lo scioglimento d’imperio imposto a tutti i partiti e sodalizi antifascisti, i giovani socialisti non se la sentirono di creare (come fecero invece i comunisti) una loro organizzazione clandestina e i superstiti gruppi decisi a continuare la lotta aderirono al Partito comunista (marzo 1927).

G.Goz.

Fergnani, Enea

N. a Cento (Ferrara) il 24.12.1896; avvocato.

Studente a Bologna, poi all'Università di Milano (dove conseguirà la laurea in Giurisprudenza), nel 1916 fu chiamato alle armi e combattè nella Prima guerra mondiale (sul Carso, in Carnia e Sull’Altipiano di Asiago), ripo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 550

Brano: [...]tinuità con la vecchia Federazione.

Enrico Berlinguer, designato segretario della nuova F.G.C.I., nella sua relazione introduttiva potrà annunciare: « Il nostro Centro nazionale è arrivato a distribuire 418.890 tessere [...] e gli iscritti sono raggruppati in 6.371 sezioni e 9.178 cellule » (Cfr. Enrico Berlinguer, Collana “Documenti”, Edizioni l’Unità S.p.A., Roma 1985, p, 43),

G.Mag. E.Ni.

Federazione giovanile socialista italiana

F.G.S.I. Organizzazione politica costituita il 25.3.1907 e sciolta di fatto dalle Leggi eccezionali fasciste del novembre 1926. Gran parte di essa si era peraltro trasformata, fin dal gennaio 1921, in Federazione giovanile comunista d'Italia (v.).

Origini

La F.G.S.I. nacque da una scissione

Membri di un circolo del Movimento giovanile comunista di Tivoli (Roma) durante una manifestazione del 1944

1 lYlOVVMfcN

550


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine F.G.S.I., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---socialista <---comunista <---P.S.I. <---italiano <---socialisti <---comunisti <---italiana <---F.G.C.I. <---Partito comunista <---fascisti <---Ordine Nuovo <---d'Italia <---fascista <---Comitato centrale <---Giuseppe Berti <---Storia <---antifascisti <---astensionisti <---bordighiana <---fascismo <---fasciste <---italiani <---F.G. <---K.I.M. <---La F <---La F G <---Luigi Longo <---anticollaborazionista <---antifascista <---antimilitarista <---italiane <---siano <---Antonio Gramsci <---C.C. <---Diritto <---F.G.S. <---Gino De Marchi <---La lotta <---Lotta di classe <---P.C.I. <---Pratica <---Vittorio Emanuele <---comuniste <---culturista <---dell'Internazionale <---interventista <---riformista <---riformisti <---socialismo <---socialiste <---squadristi <---terzinternazionalisti <---Adriano Olivetti <---Alberto Fabbri <---Alberto Jacometti <---Amedeo Catanesi <---Anna Ku <---Arditi del Popolo <---Arditi del popolo <---Bibliografia <---Borgo San Paolo <---C.L.N. <---Casa del Popolo <---Centro-Nord <---Cesare Ravera <---Circolo di Cesena <---Clearco Montanari <---Columbia University <---Congresso di Firenze <---Congresso di Livorno <---Critica sociale <---D'Annunzio <---D'Onofrio <---Dante Gorreri <---Dogmatica <---Editori Riuniti <---Edizioni Avanti <---Emanuele III <---Emanuele Modigliani <---Enrico Berlinguer <---Eugenio Curiel <---Eugenio Pertini <---F.A.I. <---Federazione Anarchica Italiana <---Federazione Anarchici Italiana <---Federazione Giovanile Comunista <---Federazione Giovanile Italiana <---Federazione Lido Caiani <---Felicita Ferrerò <---Ferruccio Ghinaglia <---Fidia Sassano <---Fisica <---Fisica nucleare <---Fisica teorica <---Francia dal Centro <---Fronte Unico <---Fulvia Ripa di Meana <---G.F. <---G.M. <---G.S.I. <---Giovanile Comunista Italiana <---Giovanni Sanna <---Gioventù Comunista Italiana <---Giuseppe Garibaldi <---Gramsci a Togliatti <---Gruppo P <---Gruppo P S <---Il Congresso <---Il Soviet <---Il VI <---Il lavoro <---Il pomeriggio <---In sostanza <---J.A <---Jaurès Busoni <---La Cultura <---La Cultura Socialista <---La Fiaccola <---La Pietra <---La Plebe <---La Riscossa <---La Scolta a Imola <---La Squilla <---La caserma <---La prima <---La recluta <---La vita <---Leandro Arpinati <---Leo Lambertini <---Liberazione in Italia <---Maggiore di Milano <---Noi giovani <---Nuova Commedia <---Olivetti a San Giorgio Canavese <---P.C. <---P.S.I <---Parigi nel Congresso <---Parma da Dante Gorreri <---Piave a Vittorio <---Prefazione di Giuseppe Saragat <---Radio del Co <---Regina Coeli <---Regno a Roma <---Repubblica Sandro Pertini <---Resistenza in Roma <---Riscossa nella Venezia <---Roma a Milano <---Rosa Luxemburg <---S.S. <---Salesiani di Varazze <---San Giorgio <---San Giovanni Valdarno <---San Marco <---San Marco di Livorno <---San Paolo <---Sandro Pertini <---Seconda Internazionale <---Secondino Tranquilli <---Sezione del Partito <---Sezioni Giovanili Italiane <---Società di Mutuo <---Spartaco Lavagnini <---Stato Operaio <---Stella San Giovanni <---Storia della Resistenza <---Storiografia <---Tommaso Mo <---Torino da Luigi Longo <---Torrino di S Rosa <---Trento Trieste <---Trieste da Vittorio Vidali <---U.S.A. <---U.S.I. <---U.S.L <---Ugo Arcuno <---Ugo Fedeli <---Vedetta Rossa <---Vittorio Emanuele Orlando <---altipiani <---altopiano <---anarchista <---anticulturista <---antifascismo <---antifasciste <---antiherveista <---antimilitarismo <---antimilitariste <---antimussoliniane <---antinterventiste <---artigiani <---astensionismo <---astensionista <---autista <---bakuninismo <---bakuninista <---bordighiani <---bordighismo <---chartista <---classista <---collaborazionista <---d'Europa <---dell'Intemazionale <---dell'Italia <---democristiani <---denunciano <---dinovisti <---disfattismo <---economicista <---elezionisti <---estremismo <---estremista <---frazionista <---giolittiani <---gramsciana <---herveismo <---ideologia <---ideologiche <---ideologico <---internazionalista <---internazionalisti <---liberalsocialista <---liquidazionista <---lista <---liste <---massimalista <---massimalisti <---menefreghismo <---naturalismo <---nazionalista <---nazionalisti <---nazista <---nazisti <---nell'Unione <---ntisti <---opportunismo <---opportunisti <---ordinovisti <---oscurantismo <---pacifismo <---pacifisti <---peruviana <---polemista <---raopportunismo <---sappiano <---scissionista <---scissionisti <---settarismo <---siciliano <---sindacalismo <---sindacalisti <---squadrista <---staliniani <---stensionista <---taliana <---terventiste



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