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Il segmento testuale F.G.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 553

Brano: [...].G. S.l. si svolse a Firenze nel settembre del 1917: erano presenti 150 delegati in rappresentanza di 9.500 iscritti e 350 sezioni. “L’Avanguardia” era attestata sulle 7.000 copie di tiratura. II Congresso constatò questo stato di relativa solidità organizzativa e riaffermò il « legame di ferro » che ormai sembrava stringere il movimento giovanile alla frazione estremista del partito « adulto ». Sarà sulla base di questo “legame di ferro” che la F.G.S.I. si affaccerà alla ripresa deH’iniziativa politica subito dopo la fine della guerra.
Primo dopoguerra
Il 30.3.1919 la Sezione giovanile di Andria (Bari) presentò su “L’Avanguardia” una propria mozione favorevole aH'astensionismo elettorale, che suscitò immediato clamore in tutta l'organizzazione. La proposta dell'astensionismo (v.) si presentava infatti come l'erede della parte più radicale ed “estremista” del patrimonio teorico della F.G.S.I.; cioè di quella bordighiana, rigidamente settaria e anticollaborazionista, tesa alla “purificazione” dell’organizzazione rivoluzionaria. A questa linea si contrappose il gruppo dirigente centrale, raccolto intorno al segretario politico Luigi Polano (v.) che faceva propri gli orientamenti massimalistielezionisti, maggioritari aH’interno della Direzione del P.S.I..
II Congresso nazionale della F.G.S. I., svoltosi a Roma nell’ottobre del 1919, vide tuttavia emergere una forte minoranza (circa 9.000 iscritti su un totale di 25.000) composta da astensionisti e “ordinovisti” (v. Ordine Nuovo), uniti nel criticare l’operato del Comitato centrale (così era stato ribattezzato il Comitato nazionale) e nel chiedere il trasferimento della redazione dell’“Avanguardia” da Roma ad altra sede, dove più forte e radicato risultasse il movimento giovanile. Un ordine del giorno presentato da Umberto Terracini (v.) sull'esperienza torinese dei Consigli di fabbrica raccolse gli applausi di tutti i congressis[...]

[...] del Comitato centrale (così era stato ribattezzato il Comitato nazionale) e nel chiedere il trasferimento della redazione dell’“Avanguardia” da Roma ad altra sede, dove più forte e radicato risultasse il movimento giovanile. Un ordine del giorno presentato da Umberto Terracini (v.) sull'esperienza torinese dei Consigli di fabbrica raccolse gli applausi di tutti i congressisti.
A partire dunque dall'autunno del 1919 si svilupparono in seno alla F.G.S.I. le influenze convergenti della frazione bordighiana e del gruppo torinese facente capo ad Antonio Gramsci (v.) e all’“Ordine Nuovo” che aveva iniziato le pubblica
zioni nel maggio di quell’anno, ma a differenza di quanto accadeva nel partito “adulto”, l’influenza “ordinovista” ebbe modo di svilupparsi tra i giovani attraverso un confronto originale, con il “centro” massimalista, che non avrebbe tardato a produrre risultati importanti sul piano della linea politica.
Nel maggio 1920 il Consiglio nazionale della F.G.S.I. (l’organismo dirigente intermedio, composto dai delegati regionali del [...]

[...]rinese facente capo ad Antonio Gramsci (v.) e all’“Ordine Nuovo” che aveva iniziato le pubblica
zioni nel maggio di quell’anno, ma a differenza di quanto accadeva nel partito “adulto”, l’influenza “ordinovista” ebbe modo di svilupparsi tra i giovani attraverso un confronto originale, con il “centro” massimalista, che non avrebbe tardato a produrre risultati importanti sul piano della linea politica.
Nel maggio 1920 il Consiglio nazionale della F.G.S.I. (l’organismo dirigente intermedio, composto dai delegati regionali del movimento), sconfiggendo per la prima volta gli orientamenti settari del gruppo astensionista decise di estendere la propria iniziativa di lotta tra gli studenti delle scuole medie superiori, fino a quel momento considerati nemici “naturali” della classe operaia. Nello stesso tempo si cercò di dare maggiore concretezza alle tradizionali tematiche antimilitariste.
L’appello del Comitato centrale ai coscritti della classe 1901 conterrà l'invito a « non disertare, ma penetrare, scompaginare l'esercito borghese. La gioventù[...]

[...] completa al movimento insurrezionale ». (Da “L’Avanguardia” del 5.9.1920).
La situazione politica era in fase di rapido mutamento. Nel marzo del 1919 i fascisti avevano incendiato la redazione milanese dell’“Avanti!”, nell’estate erano scoppiati in tutta Italia i moti contro il carovita e c’era stato il primo grande sciopero degli operai metallurgici, nel settembre Gabriele D'Annunzio aveva occupato Fiume. Tra il maggio e il giugno del 1920 la F.G.S.I. si spostò (insieme al gruppo dell’“Ordine Nuovo” che, riflettendo autocriticamente sullo “sciopero delle lancette” (v.), aveva elaborato la famosa piattaforma programmatica « Per un rinnovamento del Psi ») su un terreno apertamente scissionista e comunista. Il Consiglio nazionale della F.G.S.I., riunito a Genzano il 30 maggio, approvò una mozione di aperta critica della Direzione del P.S.I. che « è aspettatrice e non partecipa attivamente a tutti gli episodi di vita delle masse ». La condizione indispensabile per il rinnovamento del partito veniva indicata nell’istituzione dei
Delegati del Congresso nazionale della F.G.S.I. svoltosi a Roma nel 1919
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 554

Brano: [...]Alcuni deputati denunciano apertamente il complotto Gii stesa uomini del Governo non lo negano. Atcvm d eSfi’. forse, tono compiici del movimento natio nalutico militare.

WÙMttm B MftSIftAI,

Vorrete voi cs&r* compiici dei più odiati nemici del proletariato ? Vorrete voi offrir? la vostra Vita che * preziosa per le vostre famiglie, per i vostri curi, per li ite* finitine rv.iijUiite proletari!, al ginwo >j#$ìi intereesi di

L’organo della F.G.S. pavese « Vedetta Rossa », diretto dal giovane socialista Ferruccio Ghinaglia, prende posizione contro le iniziative di intervento militare del governo in Asia Minore (maggio 1919)

Consigli di fabbrica, da un lato^ e nell’espulsione dei riformisti dall’altro. Un ordine del giorno astensionista, presentato dal delegato campano Santacroce, raccolse solo il voto del presentatore.

Tra l’estate e l’autunno del 1920 il Il Congresso dell'Internazionale comunista e l’occupazione delle fabbriche (v.) costituirono potenti fattori di accelerazione del processo di scissione del Partito socialista. I[...]

[...]quei caratteri già ricordati di maggiore unità e confronto dialettico, che ne facevano in definitiva una cosa diversa rispetto alla frazione astensionista del partito “adulto”. Salvo qualche dissidenza isolata, la Federazione giovanile si mosse compattamente sulla linea « consigli di fabbrica più epurazione del partito », che rappresentava una più ampia base di mediazione fra comunisti di tutte le tendenze.

La maggiore unità interna poneva la F.G.S.I. nelle condizioni migliori per incidere sulla battaglia di correnti in seno al P.S.I. e, in molte province, i circoli giovanili organizzarono in prima persona l’unità dei comunisti scissionisti a prescindere dalla pregiudiziale astensionista. Verso novembre questo tipo di iniziativa generò in seno alla F.G.S.I. una reazione che trovò sbocco nella costituzione di una frazione di minoranza per l’unità dei giovani socialisti. I “giovani unitari” (come vennero definiti) si concentravano soprattutto in Emilia, punto di forza del movimento e, da sempre, maggiormente legata alla tradizione riformista del socialismo italiano.

Il 6.12.1920 si riunì a Genzano (Roma) il Consiglio nazionale che condannò duramente la pratica frazionista della corrente filosocialista, rinviando ogni provvedimento disciplinare all 'VII I Congresso della Federazione, fissato per la fine di gennaio a Firenze.

Da Genzano fu l[...]

[...]ata alla tradizione riformista del socialismo italiano.

Il 6.12.1920 si riunì a Genzano (Roma) il Consiglio nazionale che condannò duramente la pratica frazionista della corrente filosocialista, rinviando ogni provvedimento disciplinare all 'VII I Congresso della Federazione, fissato per la fine di gennaio a Firenze.

Da Genzano fu lanciato alla Gioventù comunista d'Italia un appello che ricordava i punti salienti della recente storia della F.G.S.I.: la lotta per una nuova Internazionale dei lavoratori e l’azione di sabotaggio rivoluzionario durante la guerra. Fu quindi su una linea di continuità (e non di rottura) con il proprio passato che il Consiglio nazionale motivò la parola d'ordine « lotta spietata contro la socialdemocrazia e l’opportunismo unitario ». Sarà su questa stessa base che il successivo congresso vedrà (in modo esattamente opposto a quello verificatosi nel P.S.I.) i giovani socialisti uscire dalla Federazione, mentre l’apparato or

ganizzativo, il giornale e i circoli locali resteranno sostanzialmente in mano ai gi[...]

[...]le 15 ebbero inizio i lavori e sul podio della presidenza salì Gaetano Pilati (v.)f deputato socialista e presidente della Società di Mutuo Soccorso. Ma riuscì a pronunciare appena qualche parola, perché i congressisti si alzarono in piedi, fischiarono e poi, tutti insieme, cominciarono a scandire in coro « comunismo, comunismo ». Si consumava in quel momento una rottura storica fra due generazioni del movimento operaio italiano: i giovani della F.G.S.I., avvicinatisi alla politica con le battaglie contro l’impresa libica e poi contro la guerra mondiale, si distaccavano apertamente dal tronco dell’organizzazione socialista per aderire all'Internazionale di Mosca e al nuovo Partito comunista d’Italia, fondato due settimane prima a Livorno (v.). Come s'è visto, per una gran parte di quei giovani non si trattava di una conversione dell’ultima ora né di una conquista recente, ma era il punto d’arrivo di una lenta e graduale maturazione politica: al convegno tenuto a Imola dalla frazione comunista del P.S.I. nel novembre dell’anno precedente, il[...]

[...]alista per aderire all'Internazionale di Mosca e al nuovo Partito comunista d’Italia, fondato due settimane prima a Livorno (v.). Come s'è visto, per una gran parte di quei giovani non si trattava di una conversione dell’ultima ora né di una conquista recente, ma era il punto d’arrivo di una lenta e graduale maturazione politica: al convegno tenuto a Imola dalla frazione comunista del P.S.I. nel novembre dell’anno precedente, il segretario della F.G.S.I. Luigi Polano era seduto alla presidenza accanto a Egidio Gennari e, nella stessa occasione, insieme a 420 Sezioni del P.S.I. erano stati rappresentati anche 85 circoli giovanili. Due settimane prima del Congresso di Firenze, dalia tribuna del teatro San Marco di Livorno, dove si era svolto il congresso di fondazione del P.C.d’I., lo stesso Polano aveva anticipato l’adesione entusiastica della Gioventù socialista al nuovo partito, affermando a chiare lettere:



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 661

Brano: [...]la difesa di uno stabilimento: Mario LussiLuksic, Lino Mariani, Emilio Salgari.

G.Sco.

Polano, Luigi

N. a Sassari il 3.4.1897; giornalista. Giovane socialista dal 1914, nel 1915 fu eletto segretario della Federazione giovanile di Sassari e iniziò le sue collaborazioni al « Risveglio dell'isola », organo del Sin

dacato ferrovieri sardi di cui fu anche vicesegretario.

Nel 1917 si trasferì a Roma, fu eletto segretario nazionale della F.G.S. e assunse la direzione di Avanguardia (v.), entrando così di diritto, con voto consultivo, nella Direzione del partito. Nel gennaio 1918 fu arrestato per « propaganda disfattista », ma assolto per insufficienza di prove e assegnato al soggiorno obbligato nella città di Volterra, poi a Roma.

Nel febbraio 1919 aderì all’ala massimalista del P.S.I. e, nell’ottobre, fu riconfermato segretario nazionale dal VII Congresso della F.G.S., mentre la direzione di « Avanguardia » passava a Secondino Tranquilli. Nel 1919 partecipò alla fondazione dell'Internazionale della gioventù comunista e venne eletto membro dell’Esecutivo, poi rieletto nel successivo congresso.

Nel luglio 1920 partecipò al II Congresso dell’Internazionale Comunista in rappresentanza dei giovani e vi sostenne l’esigenza di prendere le distanze dallo schieramento riformista. Lavorò quindi a costituire la frazione comunista di Imola e nel gennaio 1921, al congresso socialista di Livorno, annunciò la desione della F.G.S. di sciogliersi da ogni impegno col par[...]

[...]ne dell'Internazionale della gioventù comunista e venne eletto membro dell’Esecutivo, poi rieletto nel successivo congresso.

Nel luglio 1920 partecipò al II Congresso dell’Internazionale Comunista in rappresentanza dei giovani e vi sostenne l’esigenza di prendere le distanze dallo schieramento riformista. Lavorò quindi a costituire la frazione comunista di Imola e nel gennaio 1921, al congresso socialista di Livorno, annunciò la desione della F.G.S. di sciogliersi da ogni impegno col partito.

Lo stesso Polano, in una lettera pubblicata su l'Unità dell’aprile 1977, preciserà: « Sono stato in prima persona fra quel gruppo di compagni che hanno operato attivamente per proporre la formazione del P.C.I.. Infatti dopo il II Congresso delI’Internazionale partecipai alla riunione di Mi

Luigi Polano (a sinistra) con Egidio Gennari nei giorni de! congresso socialista a Livorno (gennaio 1921)

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 6

Brano: [...]tta di classe alla vigilia della marcia su Roma, quando i lavoratori più combattivi cercarono di contrapporsi anche militarmente allo squadrismo fascista imperante.

Operaio della S.A.B.l.E.M. (officina di costruzioni metalliche), nel 1922 aderì alla Gioventù socialista, dopo che la massima parte dei membri di tale organizzazione era già confluita (gennaio 1921) nella Federazione giovanile comunista. Pur essendo tra i dirigenti locali della

F.G.S., la posizione più ferma dei comunisti nei confronti del fascismo lo portò ben presto al loro fianco. Ferito gravemente alla testa dai fascisti nel 1924, e nuovamente a un braccio l’anno dopo, continuò a essere vittima di persecuzioni politiche e arresti che lo condussero ad avvicinarsi sempre più ai comunisti. In contrasto con le direttive del Partito socialista,

insieme ad Armando Pilati (v.) accettò così di rappresentare la

F.G.S. in seno al Fronte unico antifascista. Questa adesione lo portò a più stretto contatto con il dirigente regionale della Gioventù comunista Zaninetti e con Celso Ghini. Quando, nel 1926, fu deciso di inviare in Russia una delegazione giovanile unitaria, con il compito di riferire al ritorno sulle conquiste dei giovani nel regime sovietico, Nino Nannetti fu designato a rappresentarvi la regione EmiliaRomagna.

DalTU.R.S.S. alla Spagna

Espatriato clandestinamente, trascorse due mesi in Russia, mentre in Italia venivano intanto emanate le leggi eccezionali fasciste che sopprimevano ogni resid[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 105

Brano: [...]lina per avere svolto propaganda antimilitarista contro la guerra, per aver distribuito materiale di propaganda o promosso sottoscrizioni per la stampa socialista o comunista.

In tali reparti la disciplina era naturalmente durissima e i militari erano soggetti a vessazioni continue; per la loro abolizione, il Partito socialista e particolarmente la Federazione giovanile socialista condussero frequenti campagne.



Nel III Congresso della F.G.S. (Firenze, 1820.9.1910) fu votato un ordine del giorno contro il militarismo, e in esso, al punto

2, si prendeva anche l’impegno di « svelare le turpi barbarie che si commettono nelle compagnie di disciplina, iniziando una serie di agitazioni per la loro abolizione ».

Dopo l’andata al potere del fascismo il numerosi «sovversivi» inviati nelle compagnie di disciplina andò diminuendo. I sospetti di antifascismo furono sottoposti a particolare vigilanza e adibiti a servizi speciali, ma nello stesso reparto di cui già facevano parte, salvo che l’azione da essi svolta non fosse giudicata part[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 546

Brano: Siracusa

rappresentava comunque la parte più cospicua del movimento esistente nelle sette provincie dell'isola: 588 sui 3.385 della regione erano, infatti, gli iscritti al P.S.I. di Siracusa, 200 su 600 gli iscritti alla F.G.S., 4.567 su 8.479 gli iscritti alla Federazione nazionale lavoratori della terra. Tra i numerosi quadri emersero, oltre ai già ricordati Giuseppe Di Vita e Vincenzo Vacirca, Salvatore Molé, Lucio Schirò, Giovanni Vaiola, affermandosi nei vari comuni e assicurando al lavoro politico e sindacale della provincia il loro costante impegno.

Nel 191920 la crescita del movimento popolare classista si espresse in una serie di impetuose azioni sindacali e politiche che permi> sero di strappare al padronato e ai gruppi dominanti del Siracusano importanti aumenti salariali e di conquistare ben 13 comuni[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 525

Brano: [...]i Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Simonini, Alberto

N. a Ospizio (Reggio Emilia) il 19.2.1896, m. a Strasburgo (Francia)

il 6.7.1960; operaio.

Figlio di un manovale delle Ferrovie e di una contadina, operaio meccanico a Brescia, nel 1912 si iscrisse alla Federazione giovanile socialista, divenendone l’anno dopo segretario provinciale. NeH’agosto

1914 si trasferì a Reggio Emilia e in dicembre divenne segretario della F.G.S. reggiana, carica che mantenne fino al 7.5.1915, quando una sua proposta di sciopero generale contro l'entrata in guerra dell'Italia

lo mise in minoranza.

Precettato nel 1916, dopo un breve periodo quale meccanico nelle Officine Meccaniche Italiane della città, a causa del suo persistente atteggiamento antibellicista venne spedito al fronte. Qui tentò la diserzione e fu denunciato al Tribunale militare di Piacenza, che nel 1919 gli comminò un arresto di breve periodo e lo sottopose a stretta vigilanza. L’amnistia del marzo 1920 estinse l’azione penale e Simoncini riprese l’attività polit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 523

Brano: [...]’organizzazione giovanile del P.S.I., che si distingueva dal partito per le sue posizioni di estrema sinistra e intratteneva rapporti co! Centro internazionale giovanile di Zurigo, di ispirazione leninista. Dal 1919 al 1921 Silone ne diresse l’organo ufficiale: il settimanale Avanguardia (v.). Nel 1921, parlando a Livorno a nome dei giovani socialisti, caldeggiò la fondazione del Partito comunista e il 27.1.1921, aH’VIN Congresso nazionale della F.G.S., spinse la maggioranza degli iscritti ad aderirvi.

Eletto nel Comitato centrale della Federazione giovanile comunista, fu uno dei più attivi dirigenti. Nel 1922 fu chiamato a far parte della redazione del quotidiano comunista di Trieste “Il Lavoratore” e, in quegli stessi anni, si recò per incarichi di partito e dell’Internazionale comunista in Germania, Francia e Spagna.

Nel 1924, detenuto per breve tempo nel carcere di Barcellona, scriverà clandestinamente articoli destinati al settimanale comunista locale “La batalle”, firmandosi per la prima volta con lo pseudonimo “Ignazio Silone”.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 276

Brano: [...]una effimera adesione al cattolicesimo sociale nel 1903 si iscrisse al P.S.I. e vi militò come attivista nelle lotte agrarie del Ferrarese. Trasferitosi a Milano dalla fine del 1904, impiegato presso una industria, all'inizio del 1906 si accostò alla frazione sindacalista rivoluzionaria e nel 1907 fu nominato delegato nelTUnione tra impiegati e commessi di aziende private. Collaboratore del foglio “La Gioventù socialista”, organo nazionale della F.G.S., vi diede le prime prove di un acceso antimilitarismo. Nel giugno 1907, accogliendo l'orientamento dell'ala estremista del sindacalismo rivoluzionario, uscì dalla Federazione socialista di Milano per operare soprattutto nell'ambito della Camera del lavoro e fra i giovani. Nel giugno 1908, condannato a 4 anni di reclusione per le sue prese di posizione antimilitariste, lasciò il lavoro sindacale che stava svolgendo nella zona di Piacenza ed espatriò clandestinamente in Francia. A Nizza collaborò a “Le Droit du peuple”, organo della Federazione socialista delle Alpi Marittime, ma nel febbraio d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 662

Brano: Poi ano, Luigi

lano (15.10.1920) che fu l’atto di nascita della frazione comunista dentro al P.S.I.. E a Milano fu decisa la convocazione a Imola (novembre 1920) della conferenza dei rappresentanti di tutti i gruppi, sezioni, federazioni favorevoli alla frazione comunista. A Imola si elesse il Comitato esecutivo della frazione, nel quale ero compreso anch'io ».

Eletto nel Comitato centrale del Parito comunista, cui la F.G.S. aveva aderito in blocco, dopo aver partecipato al III Congresso della

I.C. a Mosca (giugno 1921) fu incaricato di organizzare l’ufficio Ispettori centrali del partito.

Non rieletto nel Comitato centrale al II Congresso del P.C.d’I., dal maggio 1922 venne inviato a Trieste come redattore capo de II Lavoratore, ma nel 1923 fu arrestato per « complotto » insieme a tutta la redazione. Dopo 5 mesi di carcere fu assolto per insufficienza di prove, e tradotto dalla polizia a Sassari, in residenza obbligata. Qui riuscì a organizzare un convegno clandestino del partito, che Io designò segretario[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine F.G.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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