Brano: [...]finivano genericamente “apolitiche”, ma più esattamente erano orientate in senso monarchico o “badogliano”. Ma i più direttamente collegati al governo Badoglio e allo Stato Maggiore monarchico insediatisi a Brindisi furono gli ufficiali che, a Roma, costituirono il Fronte clandestino militare della Resistenza, destinato a svolgere per alcuni mesi un certo ruolo nella Capitale e in altre province dell’Italia centromeridionale.
Costituzione del F.C.M.R.
Iniziatore di questo movimento a Roma fu il colonnello Giuseppe Corderò Lanza di Montezemolo (v.) che, sfuggito alla cattura dei tedeschi nei giorni immediatamente successivi all’8.9.1943, mentre si trovava al ministero della Guerra insieme al conte Calvi di Bergolo (v.), stabilì subito contatti con il maresciallo
Badoglio, ottenendone una specie di investitura. Pochi giorni dopo, Montezemolo ricevette dall’Italia liberata una radio trasmittente (forse la prima a disposizione delle forze della Resistenza nelle regioni occupate dal nemico) e, con l’arrivo del capitano Fabrizio Vassalli, [...]
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I organizzazione e la condotta della guerriglia ». Il documento, il cui testo si ritiene sia stato proposto dallo stesso Montezemolo, nel suo primo paragrafo diceva: « In Italia, terreno e popolazione poco si prestano alla guerriglia. Tuttavia, in obbedienza all’impegno del Governo di condurre a fondo la guerra al tedesco, è nostro dovere di sviluppare con ogni energia tale forma di guerra in tutto il territorio occupato ».
L’azione del F.C.M.R. si improntò a tali direttive che, rispecchiando anche la tradizionale diffidenza e lo scetticismo delle gerarchie militari nei confronti delle forze irregolari (v. Partigiano), riducevano l'impegno di lotta alla semplice esecuzione di un “dovere” imposto dalle dure condizioni di armistizio, svuotandolo di qualsiasi contenuto che non fosse quello di supporto tecnico a disposizione delle armate angloamericane che risalivano la Penisola. Da qui la rigorosa limitazione dei compiti che dovevano consistere esclusivamente nel raccogliere e trasmettere informazioni, nel preparare ed eventualmente att[...]
[...]giurò fedeltà alla Repubblica sociale, adottando però l'espediente di cucire nella bandiera fascista, prima del giuramento, lo scudo sabaudo.
Più drammatico fu l’episodio di quegli ufficiali della Guardia di finanza che, pur professandosi “resistenti”, parteciparono di persona alla fucilazione di partigiani per far fronte al loro « dovere militare » (pag. 213).
Al momento della liberazione di Roma (4.6.1944) il numero degli appartenenti al F.C.M.R. veniva calcolato in ben 15.000 militari e 16.000 “resistenti” di varie tendenze politiche, organizzati in una miriade di “bande” a Roma, nel Lazio, negli Abruzzi e in Toscana. Quanto all’at
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