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Il segmento testuale Ettore Tibaldi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 14Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 119

Brano: [...]a sulla valle del Toce, particolarmente importante per la vicinanza alla galleria del Sempione, durante la Guerra di liberazione Domodossola fu costantemente sede di basi d’appoggio per gli inviati del C.L.N. dell’Alta Italia e per gli ispettori del Comando generale del C.V.L. incaricati di assicurare i collegamenti tra Milano e la Svizzera, come pure per tutti i Comandi partigiani operanti nella zona.

All’indomani del 25.7.1943 il professore Ettore Tibaldi (v.) vi organizzò

un comitato antifascista unitario, di cui entrarono a far parte il pittore Carlo Fornara, Redimisto Fabbri e l'avvocato Paolo Ferraris. In seguito, quando fu costituito il Comitato di liberazione nazionale, si aggiunsero i sacerdoti don Luigi Zoppetti e don Gaudenzio Cabalà, e l'ingegnere Severino Cristofoli. Dopo I’8 settembre, i gruppi di militari sbandati che salivano verso la montagna trovarono a Domodossola aiuti e protezioni, sia per attraversare il confine sia per tornare ai loro paesi di origine. Con i molti rimasti nelle valli dell'Ossola e decisi ad agire, costi[...]

[...]ex militari, si installarono intorno a Crevoladossola, Devero, Morasco, Lusentino, e si accamparono nei pressi delle centrali elettriche e delle dighe delle valli Antigorio e Formazza, che offrivano maggiori possibilità di rifornimento e di resistenza trovandosi fuori delle grandi vie di comunicazione. Negli stabilimenti della Montecatini, della Metallurgica, della SIPS, della Rumianca e della Galtarossa si costituirono squadre armate dirette da Ettore Tibaldi, nonché dai

w ^ COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE

Sunto Promiisoria « Governo

della Zona Liberata

DOMODOSSOLA

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 325

Brano: [...]e dell’Ossola costituiva in pratica il coronamento di un progetto abbozzato e discusso nei mesi precedenti tra il capo della Missione inglese a Lugano John McCaffery (v.), ed esponenti del C.L.N.A.I., progetto che prevedeva

lo sgombero delle forze nemiche dal territorio ossolano, per trasformare questo in una testa di ponte capace di ricevere anche aviosbarchi alleati, per un attacco alla pianura padana. L'iniziativa era a conoscenza anche di Ettore Tibaldi, primario dell’ospedale di Domodossola e noto antifascista, che dopo l’insurrezione di Villadossola (v.) dell’8.11.1943 si era rifugiato a Lugano. Dal canto suor il comandante garibaldino Eraldo Gastone

aveva ipotizzato l’istituzione di un Comando unico per tutte le formazioni partigiane della fascia alpina del Biellese, della Valsesia, dell’OssoIa e del Verbano come passaggio operativo necessario per giungere alla liberazione delle vallate stesse. Mentre il progettato intervento degli Alleati non trovò poi ulteriore elaborazione, i garibaldini della Valsesia, da parte loro, si spinsero ne[...]

[...]modossola propri reparti, particolarmente attivi nell’estate 1944.

Nascita della « repubblica »

La nascita ufficiale della « repubblica » fu annunciata da un manifesto affisso per le strade di Domodossola il 10.9.1944 e firmato da Dionigi Superti, che « ordinava » la costituzione di una « Giunta provvisoria amministrativa per la città di Domodossola e territori circostanti ».

Quale capo indiscusso della Giunta fu designato il socialista Ettore Tibaldi che, all’atto di lasciare Lugano per rientrare in Ossola, si rivolse ai rappresentanti degli Alleati per sollecitarne l’aiuto. Affiancavano Tibaldi, nella Giunta, il sacerdote Luigi Zoppetti e il comunista Giacomo Roberti, l'indipendente ingegnere Giorgio Ballarini e il liberale dottor Alberto Nobili. Zoppetti e Roberti, nei giorni successivi aH’insediamento della Giunta, furono sostituiti, rispettivamente, da don Gaudenzio Cabalà e dal ferroviere Emilio Colombo (Oreste Filopanti).

Nella sua composizione, la Giunta rifletteva già le diverse forze politiche impegnate nella lotta antifascist[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 101

Brano: [...]ona libera »

e materiali necessari ai partigiani della zona per la difesa del territorio liberato. McCaffery reiterò le assicurazioni, ma non diede alcun riscontro palpabile alle richieste del governo ossolano, neppure quando le valli furono investite dalla controffensiva nazifascista che doveva portare alla caduta della « repubblica » partigiana. Del pari le autorità svizzere, interessate dalla Giunta di liberazione presieduta dal socialista Ettore Tibaldi a favorire l’approvvigionamento della vasta zona (essenzialmente per evitare disagi troppo gravosi alle già provate popolazioni), non abbandonarono mai la premessa che tali approvvigionamenti erano ottenibili soltanto dietro pagamento in contanti delle merci acquistate: cosa che non poteva ovviamente avvenire da parte di una giunta le cui risorse finanziarie erano quasi inesistenti, non tali comunque da poter far fronte a un piano di costose importazioni. Caduta la « repubblica » partigiana, larga ospitalità fu invece offerta ai civili che chiesero di poter sconfinare in Svizzera: quasi 35.00[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 394

Brano: [...]43 Villadossola, sulla statale del Sempione che porta al confine, fu prodiga di assistenza e aiuti nei confronti di ex prigionieri di guerra alleati, ebrei, antifascisti e militari sbandati che cercavano rifugio in Svizzera. Tra i più impegnati in quest’opera si distinsero il camionista Ugo Scrittori e suo fratello Ottavio, nonché l’operaio metallurgico Redimisto Fabbri che, collegati ad altri antifascisti operanti nella zona, come il professore Ettore Tibaldi (v.) di Domodossola, Pippo Coppo (v.) di Omegna, Dionigi Superti (v.), Mario Muneghina (v.) e Filippo Beltrami (v.), dettero anche vita ai primi nuclei di partigiani locali. Tra questi, sorse il gruppo detto della Pianasca (una località sovrastante Villadossola), che ben presto giunse ad avere una cinquantina di componenti armati, in gran parte operai del paese, cui si erano aggregati un nucleo di giovani milanesi formatosi nella vai Formazza e un altro organizzato da Superti. Tra i partigiani della Pianasca erano, oltre a Redimisto Fabbri che ne divenne il capo, Dante Zaretti [Barbarossa), G[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 392

Brano: [...]scritto al P.S.I. nel 1921, consigliere comunale di Milano nel 1922, successivamente fu tra i fondatori dei gruppi di ex combattenti “Italia Libera” (v.).

Più volte aggredito dagli squadristi, sottoposto durante il ventennio a vigilanza speciale e due volte incarcerato a San Vittore, dopo I'8.9.1943, ricercato dalla polizia come noto esponente socialista milanese, si rifugiò in Svizzera. Qui, unitamente al repubblicano Cipriano Facchinetti ed Ettore Tibaldi, fu tra gli organizzatori della fase preparatoria dell’occupazione della valle dell’Ossola (v. Diplomazia partigiana). Nel giugno 1944 i suoi due figli Adolfo e Bruno caddero entrambi combattendo nelle formazioni ossolane. Giudice straordinario durante il periodo della “repubblica” dell’Ossola (v.), dopo la Liberazione fu presidente dell'E.C.A. di Milano, consigliere comunale e deputato del P.S.I.U.P.. All'atto della scissione socialista del gennaio 1947 aderì al P.S.L.I. (poi P.S.D.I.) e fu presidente de! Gruppo parlamentare di questo partito fino al 1950.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 732

Brano: [...]ne della Guerra d'Africa, in servizio speciale, con l'esclusivo specifico incarico di studiare e prevenire le forniture di armi degli stati esteri per l'Abissinia; di essere stato due volte al confino perchè pericoloso agli ordinamenti politici dello Stato

Tale stato di Servizio (che nessuno potè contestare) e la stima che di lui avevano alcuni i esponenti della Resistenza esuli in Svizzera (il repubblicano Cipriano Facchinetti, il socialista Ettore Tibaldi e altri), non bastarono tuttavia a convincere i dirigenti del C.L.N.A.I. che mantennero nei suoi riguardi molte riserve, motivate principalmente dal suo rifiuto di riconoscere l’autorità del Comitato stesso (fino al febbraio 1945) e di accettare nelle formazioni da lui guidate la presenza di commissari politici con autorità pa

Dionigi Superti comandante della Brigata “Valdossola”

ri a quella dei comandanti militari. Nondimeno Superti godette sempre di un grande ascendente fra i suoi uomini e fra la popolazione ossolana.

Tra la fine del 1943 e i primi mesi del 1944, alla testa di una [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 489

Brano: [...]ottoscrizione, da parte di 12 professori universitari, del « Manifesto degli intellettuali antifascisti » di Benedetto Croce. I firmatari subirono varie conseguenze disciplinari e, alcuni di essi, anche la radiazione dall’insegnamento: fu questo il caso del professore Luigi Montemartini, ex deputato del P.S.I.; del socialista BrugnatellJ, noto clinico, e del professore Errerà, docente di chimica. Fu allontanato daH’Università anche il professore Ettore Tibaldi che aveva costituito in Pavia un gruppo di Italia Libera. Nel 1923 e nel 1926 vennero condannati, dai tribunali di Roma e di Pavia, i comunisti Mario Viazzoli e Riccardo Dagradi, « per avere incitato all’odio fra le classi sociali ». Nel 1928 il mortarese Giovanni Roveda fu condannato dal Tribunale speciale nel famoso « processone » (v.). Subito dopo, il medesimo tribunale giudicò 32 comunisti di Pavia e provincia, rei di aver tenuto in piedi l’organizzazione locale del partito, condannandone 24 a lunghi anni di carcere.

Per effetto di questa pesante repressione giudiziaria, la forza comun[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 169

Brano: [...]i dal partito, Leonardi ne era rimasto a Novara il cardine organizzativo e morale) ; i democristiani Natale Menotti, Luigi Cappa, Carlo Torelli, Gino Borgna e Comi n azzini) gli azionisti Carlo Zorzoli e Agostino Repetto, il socialistacattolico Piero F ornar a (pediatra e scienziato di fama internazionale, che diverrà capo carismatico della Resistenza novarese).

In provincia gli antifascisti si mobilitarono a Domodossola intorno al socialista Ettore Tibaldi (futuro presidente della Giunta di Governo di quella « repubblica partigiana »), al comunista Giacomo Roberti e al democristiano Paolo Ferraris, ai quali si aggiungeranno alcuni sacerdoti del Collegio Rosmini. A Villadossola erano attivi l’anarchico Redemisto Fabbri (cadrà eroicamente guidando l’insurrezione del novembre), il comunista Giuseppe Realini e Dante Zaretti. A Verbania, il comunista Menotti aveva contatti col socialista Andreani e col liberale Air oidi.

A Borgomanero, nella casa di Achille Marazza e presso don Antonio Varnioni, dove si era rifugiato Augusto De Gasperi, fratello [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 853

Brano: Murello, Aeroporto di

L’aeroporto di Murello dopo l'azione partigiana del 2.12.1943

e si portò a Montecretese (Val d’Ossola) e successivamente a Pontemaglio. Qui, entrato in contatto con esponenti del C.L.N. di Domodossola (v.) tra cui Ettore Tibaldi e l’avvocato Nobili, costituì un primo nucleo di operai milanesi partigiani che l’8.11.1943 partecipò all’insurrezione della vai d’Ossola. Entrato a far parte con il suo gruppo della formazione « Val d’Ossola » comandata da Dionigi Superti, nel luglio 1944 riunì circa 60 partigiani dispersi da un rastrellamento nazifascista in valle Grande e costituì la 85a Brigata Garibaldi « Vaigrande Martire ». Nella primavera 1945, fondendo la sua formazione con la Divisione « Piave » e con la « Cesare Battisti », contribuì a costituire la Divisione Garibaldi del Verbano « Mario Flaim ». Di questa fu desi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 611

Brano: [...]disposizione all’organizzazione delle bande armate: Mario Passoni, Guido Seborga e Luigi Barberis si misero subito all’opera nelle valli di Lanzo, nel Canavese e in valle di Susa; Andrea Camia nella vai Sesia e poi nel Monferrato. Nel Vercellese si mossero Virginio Lui setti e Giovanni Savoia; nell’Astigiano, Flavio Tosetti, Pietro Raserò e Severo Allocco; nel Cuneense, Carlo Cencio, Silvio Frairia, Enrico Parola e Giovenale Sampò; nel Novarese, Ettore Tibaldi, Giulio Biglieri e Adolfo Omodeo; nella valle d’Aosta, Edoardo Page, Emilio Chantel e Giulio Bordono. Nei primi giorni dell’ottobre 1943, in una riunione del Comitato militare piemontese allora presieduto dal generale Ratti (presenti i socialisti Martorelli, Ogliaro e Bonfantini), si costituì a Vercelli la segreteria di detto Comitato e i socialisti furono chiamati a farne parte. Così in altre regioni dell’Italia del Nord, secondo varie situazioni e possibilità locali, socialisti giovani e anziani portarono il loro contributo nella fase organizzativa della Resistenza armata.

Nascita delle [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Ettore Tibaldi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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